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Risultati da 1 a 10 di 1149
  1. #1
    trilex
    Ospite

    Predefinito Unipol: Visco cerco' di fermare le indagini

    la ricostruzione dei fatti riportata oggi da Il Giornale CON GLI STRALCI DELLA DEPOSIZIONE DEL GENERALE SPECIALE




    Nel luglio del 2006 il viceministro dell’Economia Vincenzo Visco esercitò ripetute e pressoché quotidiane pressioni sul comandante generale della Guardia di Finanza, Roberto Speciale, e gli pose un perentorio aut aut affinché azzerasse senza motivazioni l’intero vertice della GdF della Lombardia. Ufficiali impegnati, tra l’altro, in delicate indagini come quelle sulla scalata a Bnl da parte di Unipol e coop rosse.
    Visco aprì quindi una crisi istituzionale con il vertice del Corpo militare, arrivando a pronunciare un’oscura minaccia al comandante generale. La mette a verbale lo stesso Speciale: «Visco mi disse - ha dichiarato nell’interrogatorio reso all’avvocato generale Manuela Romei Pasetti - che se non avessi ottemperato a queste direttive erano chiare le conseguenze cui sarei andato incontro». Pubblicamente, invece, il vice ministro in quegli stessi giorni cercava di stemperare ogni polemica. Liquidando il caso come «avvicendamenti unicamente riconducibili ad esigenze di servizio».
    Il Giornale ricostruisce invece, ora dopo ora, la storia di questa ingerenza, dell’intromissione del potere politico su un corpo militare. Con un vice ministro che prima ordina al capo della GdF di rimuovere ufficiali, quando per i trasferimenti c’è un apposito iter procedurale interno. Poi dispone di concordare le scelte con due sottoposti, facendo saltare lo stesso ordine gerarchico della Finanza. Fino al 17 luglio quando Speciale ventila le dimissioni: «Risposi al vice ministro che l’osservanza delle regole è stata da sempre il faro della mia vita. Di non poter pertanto assecondare queste sue ultime richieste e che pertanto ero pronto a rassegnare il mandato».
    La storia inizia alle 17 di giovedì 13 luglio quando, durante un drammatico incontro, Visco sventola sotto il naso del comandante generale un foglietto indicante i nomi dei quattro ufficiali da mandare via da Milano. Senza nemmeno preavvisare, come avviene invece di rito chiedendo persino un parere, la procura che coordina le indagini degli ufficiali coinvolti. Non solo. Visco dispose anche «perentoriamente», a detta di Speciale, di concertare ogni decisione d’impiego futura direttamente con due sottoposti, i generali Italo Pappa e l’allora capo dei reparti d’istruzione Sergio Favaro. Che il Vice Ministro aveva appena incontrato. Insomma, una sorta di «commissariamento», pregiudicando le prerogative e l’autonomia del comandante generale.

    Visco ordina quindi a Speciale di spostare i gradi vertice della Lombardia e di coinvolgere Favaro e Pappa. E così, sempre stando alla ricostruzione dello stesso Speciale, Pappa e Favaro prima si incontrano tra di loro, predisponendo le ipotesi di avvicendamenti. Poi Pappa va dal numero uno con il piano operativo.
    Ma arriva l’intoppo non previsto. Scende in capo il procuratore capo di Milano, Manlio Minale che, allarmato, chiede ragione delle voci su azzeramenti della GdF in Lombardia. Teme «serie problematiche alla prosecuzione delle delicate indagini in corso». Ovvero, Unipol, Bnl, Antonveneta e Telecom. Speciale dice chiaro e tondo che è stato Visco a ordinare, aprendo così uno scontro tra diversi poteri. Minale è allibito, chiede a Speciale «delucidazioni scritte», coinvolge la Procura generale e l’Avvocato generale. Che apre un fascicolo e lunedì 17 interroga in gran segreto sia Speciale che il capo di Stato Maggiore Emilio Spaziante. Prima però, venerdì, Speciale ricorda di esser stato sottoposto a pressioni di ogni tipo. Visco telefona, manda lettere, cerca il numero uno, fa chiamare dal proprio staff. Quei trasferimenti s’hanno da fare. Basta leggere qui a fianco il verbale del comandante generale per capire la portata di questa ingerenza. Speciale prende tempo, sa benissimo che se dispone i trasferimenti, compie un abuso. Deve seguire le norme, coinvolgendo gli interessati. Alle 20.15 trova una mezza misura: ordina a Pappa di far partire gli avvisi di avvio dei procedimenti di trasferimento.
    La situazione precipita domenica notte. Alle 22.50 l’Ansa dà notizia dell’azzeramento della Gdf mettendo in collegamento con le indagini Unipol. Visco s’infuria, chiede «immediata smentita» a Speciale. E intanto alle 24 ci pensa lui: normali avvicendamenti. In piena notte il comandante generale convoca d’urgenza i suoi collaboratori più stretti, Spaziante e il sottocapo Poletti. Più tardi la GdF esce con un imbarazzato comunicato. Ma ormai il vice ministro deve sentire che la vicenda sta sfuggendo di mano. L’indomani mattina si scontra con Speciale perché temporeggia, gli ordina ancora di trasferire gli ufficiali, pronuncia oscure minacce.

    Alle 12 Pappa e Favaro si rifanno vivi con il numero uno dicendogli di concordare con loro quanto scrivere a Minale. Ordine di Visco. Ma ormai la vicenda ha assunto una dimensione pubblica e politica: le indiscrezioni sono già sui giornali. Ma gran parte della storia non viene riportata dai media. Speciale blocca i trasferimenti. L’avvocatura generale di Milano interroga Speciale, Spaziante, Pappa e Favaro. Senza risposta la domanda cruciale: Visco perché voleva azzerare a ogni costo la gerarchia militare a Milano?
    gianluigi.nuzzi@ilgiornle.it

  2. #2
    Lo Zelota
    Ospite

    Predefinito

    Questo generale Speciale rischia di fare la fine di Igor Marini o, nella peggiore delle ipotesi, di Scaramella...

  3. #3
    Fiamma dell'Occidente
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    ovviamente tutto questo non è pubblicizzato, meno male che Trilex ce lo ricorda

    VERGOGNATI VISCO
    _
    P R I M O_M I N I S T R O_D I _P O L
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    Presidente di Progetto Liberale

  4. #4
    macht geht vor recht
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    Regno d'Italia > They challenge science to prove the existence of God. But must we really light a candle to see the sun?
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    Non è una novità. Ricordiamo che uno dei primi provvedimenti di Prodi è stato eliminare i vertici della finanza che indagavano sulla questione.

  5. #5
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    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da trilex Visualizza Messaggio
    la ricostruzione dei fatti riportata oggi da Il Giornale CON GLI STRALCI DELLA DEPOSIZIONE DEL GENERALE SPECIALE




    Nel luglio del 2006 il viceministro dell’Economia Vincenzo Visco esercitò ripetute e pressoché quotidiane pressioni sul comandante generale della Guardia di Finanza, Roberto Speciale, e gli pose un perentorio aut aut affinché azzerasse senza motivazioni l’intero vertice della GdF della Lombardia. Ufficiali impegnati, tra l’altro, in delicate indagini come quelle sulla scalata a Bnl da parte di Unipol e coop rosse.
    Visco aprì quindi una crisi istituzionale con il vertice del Corpo militare, arrivando a pronunciare un’oscura minaccia al comandante generale. La mette a verbale lo stesso Speciale: «Visco mi disse - ha dichiarato nell’interrogatorio reso all’avvocato generale Manuela Romei Pasetti - che se non avessi ottemperato a queste direttive erano chiare le conseguenze cui sarei andato incontro». Pubblicamente, invece, il vice ministro in quegli stessi giorni cercava di stemperare ogni polemica. Liquidando il caso come «avvicendamenti unicamente riconducibili ad esigenze di servizio».
    Il Giornale ricostruisce invece, ora dopo ora, la storia di questa ingerenza, dell’intromissione del potere politico su un corpo militare. Con un vice ministro che prima ordina al capo della GdF di rimuovere ufficiali, quando per i trasferimenti c’è un apposito iter procedurale interno. Poi dispone di concordare le scelte con due sottoposti, facendo saltare lo stesso ordine gerarchico della Finanza. Fino al 17 luglio quando Speciale ventila le dimissioni: «Risposi al vice ministro che l’osservanza delle regole è stata da sempre il faro della mia vita. Di non poter pertanto assecondare queste sue ultime richieste e che pertanto ero pronto a rassegnare il mandato».
    La storia inizia alle 17 di giovedì 13 luglio quando, durante un drammatico incontro, Visco sventola sotto il naso del comandante generale un foglietto indicante i nomi dei quattro ufficiali da mandare via da Milano. Senza nemmeno preavvisare, come avviene invece di rito chiedendo persino un parere, la procura che coordina le indagini degli ufficiali coinvolti. Non solo. Visco dispose anche «perentoriamente», a detta di Speciale, di concertare ogni decisione d’impiego futura direttamente con due sottoposti, i generali Italo Pappa e l’allora capo dei reparti d’istruzione Sergio Favaro. Che il Vice Ministro aveva appena incontrato. Insomma, una sorta di «commissariamento», pregiudicando le prerogative e l’autonomia del comandante generale.

    Visco ordina quindi a Speciale di spostare i gradi vertice della Lombardia e di coinvolgere Favaro e Pappa. E così, sempre stando alla ricostruzione dello stesso Speciale, Pappa e Favaro prima si incontrano tra di loro, predisponendo le ipotesi di avvicendamenti. Poi Pappa va dal numero uno con il piano operativo.
    Ma arriva l’intoppo non previsto. Scende in capo il procuratore capo di Milano, Manlio Minale che, allarmato, chiede ragione delle voci su azzeramenti della GdF in Lombardia. Teme «serie problematiche alla prosecuzione delle delicate indagini in corso». Ovvero, Unipol, Bnl, Antonveneta e Telecom. Speciale dice chiaro e tondo che è stato Visco a ordinare, aprendo così uno scontro tra diversi poteri. Minale è allibito, chiede a Speciale «delucidazioni scritte», coinvolge la Procura generale e l’Avvocato generale. Che apre un fascicolo e lunedì 17 interroga in gran segreto sia Speciale che il capo di Stato Maggiore Emilio Spaziante. Prima però, venerdì, Speciale ricorda di esser stato sottoposto a pressioni di ogni tipo. Visco telefona, manda lettere, cerca il numero uno, fa chiamare dal proprio staff. Quei trasferimenti s’hanno da fare. Basta leggere qui a fianco il verbale del comandante generale per capire la portata di questa ingerenza. Speciale prende tempo, sa benissimo che se dispone i trasferimenti, compie un abuso. Deve seguire le norme, coinvolgendo gli interessati. Alle 20.15 trova una mezza misura: ordina a Pappa di far partire gli avvisi di avvio dei procedimenti di trasferimento.
    La situazione precipita domenica notte. Alle 22.50 l’Ansa dà notizia dell’azzeramento della Gdf mettendo in collegamento con le indagini Unipol. Visco s’infuria, chiede «immediata smentita» a Speciale. E intanto alle 24 ci pensa lui: normali avvicendamenti. In piena notte il comandante generale convoca d’urgenza i suoi collaboratori più stretti, Spaziante e il sottocapo Poletti. Più tardi la GdF esce con un imbarazzato comunicato. Ma ormai il vice ministro deve sentire che la vicenda sta sfuggendo di mano. L’indomani mattina si scontra con Speciale perché temporeggia, gli ordina ancora di trasferire gli ufficiali, pronuncia oscure minacce.

    Alle 12 Pappa e Favaro si rifanno vivi con il numero uno dicendogli di concordare con loro quanto scrivere a Minale. Ordine di Visco. Ma ormai la vicenda ha assunto una dimensione pubblica e politica: le indiscrezioni sono già sui giornali. Ma gran parte della storia non viene riportata dai media. Speciale blocca i trasferimenti. L’avvocatura generale di Milano interroga Speciale, Spaziante, Pappa e Favaro. Senza risposta la domanda cruciale: Visco perché voleva azzerare a ogni costo la gerarchia militare a Milano?
    gianluigi.nuzzi@ilgiornle.it
    giornale di partito

    un giornale piu' serio grazie

  6. #6
    Forumista senior
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    Predefinito

    "Questo verbale - ha aggiunto Gasparri - è uno spaccato su
    questo governo devastante. Spero che in giornata Prodi cacci
    Visco o che qualcuno lo arresti perché siamo a livello di
    arresto. E' una coartazione di un pubblico servizio
    agghiacciante. Hanno fatto dodici anni di processi a Berlusconi
    per assolverlo. Visco a che ora l'arrestano?". (ANSA).

  7. #7
    trilex
    Ospite

    Predefinito

    Io oggi me lo sono leto sul "cartaceo", quello che ho postato e' un sunto on-line, roba da impallidire, con Visco che minaccia pesantemente il comandante generale della guardia di finanza (parole dello stesso generale Speciale)....stile gangster anni 30.....

  8. #8
    Forumista senior
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    UNIPOL: CARFAGNA, VISCO SPIEGHI IN PARLAMENTO O SI DIMETTA
    (ANSA) - ROMA, 22 MAG - Visco venga a spiegare in Parlamento
    o si dimetta: lo afferma Mara Carfagna, di Forza Italia,
    commentando quanto scrive oggi 'il Giornale'.
    "Le dichiarazioni rese dal comandante generale della Guardia
    di Finanza, Roberto Speciale, nell'interrogatorio reso
    all'avvocato generale Manuela Romei Pasetti, riguardo la
    richiesta pressante e minacciosa del viceministro dell'Economia
    Vincenzo Visco di azzerare l'intero vertice della GdF della
    Lombardia, rea di indagare sulla scalata di Unipol-cassaforte
    dei Ds su Bnl, gettano pesanti ombre sull'operato di Visco e
    confermano i giganteschi conflitti d'interesse della sinistra".
    "Chiedo che Visco venga in Parlamento a riferire sulla
    questione, che non può essere liquidata con fastidioso
    snobismo, specie dopo le vicende che hanno reso noti al grande
    pubblico gli intrecci Unipol-Ds. Se Visco dovesse rifiutare di
    spiegare i fatti reali al Parlamento - conclude - la richiesta
    di dimissioni sarà inevitabile". (ANSA).

  9. #9
    Forumista senior
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    UNIPOL: SANTELLI (FI), VISCO LASCI E PRODI RISPONDA IN AULA
    (ANSA) - ROMA, 22 MAG - "Ecco dimostrato il falso moralismo
    della sinistra. Per loro, la legalità è sempre a senso unico,
    ma quando si tratta degli 'affari di famiglia' ecco intervenire
    pesantemente un membro del governo. Il Vice Ministro Visco deve
    dimettersi immediatamente e Prodi deve assumersi le proprie
    responsabilità e risponderne al Parlamento e al Paese". Lo
    afferma in una nota Jole Santelli, deputato e responsabile
    sicurezza e immigrazione di Forza Italia, commentando l'articolo
    apparso sul 'Giornale' in cui si accusa il viceministro Vincenzo
    Visco di aver interferito nell'indagine della Guardia di Finanza
    su Unipol.
    (ANSA).

  10. #10
    vae victis
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    La notizia mi pare abbastanza grave,non vorrei che fosse una(ennesima) bufala del giornale di famigghia,però la ricostruzione mi pare verosimile aspettiamo commenti o smentite.

 

 
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