Pagina 1 di 6 12 ... UltimaUltima
Risultati da 1 a 10 di 57
  1. #1
    Comunista democratico
    Data Registrazione
    02 Dec 2004
    Località
    Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo (Gramsci)
    Messaggi
    5,720
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Dittature dell'Est Europa. dentro l'Europa. contro l'Europa

    Dittature dell'Est contro l'Europa





    BARBARA SPINELLI

    E’importante quel che accade lungo la frontiera Est dell’Unione, nel momento in cui a Parigi c’è un nuovo Presidente che promette di metter fine all’inedia che affligge l’Europa dal 2005, quando la costituzione fu bocciata in Francia e Olanda. È una frontiera dove stanno mettendo radice nazionalismi autoritari, che avvalendosi del diritto di veto insidiano mortalmente il farsi dell’Europa e il suo guarire. Sarkozy e il ministro degli Esteri Kouchner dicono che Parigi cambierà politica, difendendo i diritti dell’uomo nel mondo e combattendo le dittature. Ma la vera battaglia inizia in casa, se davvero la si vuol fare: il male è dentro l’Europa, ed è letale e contagioso. Le periferie dell’Est sono le nostre marche di confine, da quando la comunità s’è allargata, e questa loro condizione - l’esser baluardi orientali dell’Unione, come la Germania occidentale nella guerra fredda - le rende determinanti in politica estera e militare. Sono i governi dell’Est a decidere come e se l’Europa comincia a negoziare con il retroterra russo. Sono loro a influire sui rapporti con Washington, a meno d’un tempestivo chiarimento.

    Chi vive nel cuore dell’Unione ha meno preoccupazioni politiche e strategiche di chi presidia le frontiere: questo è il dato da cui conviene partire quando si esamina quel che succede a Varsavia, Bratislava, Budapest, Bucarest, nei Baltici. I governi dell’Est hanno utilizzato questa carta (l’acuta coscienza delle marche di confine) ma col tempo il ragionamento strategico è divenuto un pretesto per insediare nazionalismi intolleranti che con le regole e la storia dell’Unione sono incompatibili. Il bisogno d’America che essi esprimono - su Iraq, sullo scudo anti-missili Usa, su ulteriori allargamenti a Est auspicati da Washington - è un mezzo per impantanare l’Europa con tre armi: il nazionalismo, l’appello al cristianesimo, la politica dei valori.

    Il caso Polonia è il più significativo, ma il suo esempio fa scuola attorno a sé. Da quando i gemelli Kaczynski sono al potere, dopo le legislative e presidenziali del settembre-ottobre 2005, Varsavia è precipitata in un nazionalismo prevaricatore e religioso. Quel che conta per i due fratelli (Lech presidente, Jaroslaw premier) è opporre la democrazia al liberalismo, non solo economico ma istituzionale e dei diritti cittadini. Solo due idoli contano per loro - la legittimità popolare, i Valori - e su essi nulla deve prevalere: né le norme né la Costituzione, né le istituzioni né la divisione dei poteri. Una dopo l’altra, le istituzioni indipendenti sono state politicamente asservite (Banca Centrale, Corte costituzionale,Vigilanza sull’audiovisivo). Uno svuotamento democratico accentuato dal regolamento dei conti con la generazione dissidente, che nell’89 liberalizzò economia e politica negoziando con i comunisti (un metodo rischioso, che garantì alle nomenclature impunità e oblio del passato). Il regolamento dei conti secerne oggi la più vendicativa delle epurazioni.

    La legge entrata in vigore a marzo si propone di epurare ben 700 mila persone. Secondo i calcoli fatti da Aleksandr Smolar, presidente della Fondazione Batory a Varsavia (filiale della fondazione Soros), sono 3 milioni i cittadini messi in pericolo dalla lustrazione, se si includono le famiglie dei 700 mila. Ha fatto impressione la ribellione di Geremek, leader di Solidarnosc negli Anni 80 e ministro degli Esteri fra il ’97 e il 2000: il deputato europeo si è rifiutato di firmare un’umiliante dichiarazione in cui negava d’aver collaborato con i servizi comunisti. Ma tanti si son rifiutati, perché l’epurazione non minacciava di licenziamento solo politici o giudici (come la legge del ’97) ma studenti, professori, giornalisti. La Corte costituzionale ha invalidato la legge, l’11 maggio, affermando che i governi «non regnano sulla Costituzione» e i diritti individuali.

    Di fatto sono forme neo-fasciste che s’installano a Est. Un neofascismo che usa la politica dei valori per imporre società chiuse, ostili alle diversità: per colpire chi difende gli omosessuali, chi avversa la pena di morte, chi si schiera per un’Europa che i Kaczynski considerano atea, permissiva, materialista, decadente moralmente. È in nome delle radici cristiane che i gemelli si ergono contro un’Unione sovrannazionale, e legittimano l’arbitrio nazionalista: chi in Europa occidentale inalbera bellicosamente i Valori, ha interesse a vedere quel che succede qui. I grandi nemici dei Kaczynski sono la Russia ma anche la Germania accusata di furia egemonica: le due nazioni sono messe sullo stesso piano, la battaglia per i diritti umani violati da Putin è contaminata. Ambedue le potenze si spartirebbero l’Europa centrale e minaccerebbero, come in passato, la sopravvivenza polacca. Paralizzata com’è, l’Europa di oggi non ha tuttavia strumenti d’intervento: né istituzionali né culturali. Non ha neppure volontà di capire. È tormentata dal falso dibattito sulle radici cristiane, non osa difendere una laicità vitale per la democrazia polacca. Fu vigilante nel 2000, quando Haider in Austria s’avvicinò al potere, ma quei tempi son tramontati e oggi, in una situazione ben più deteriore (un’estrema destra ai vertici del potere), impensabili. La vigilanza d’allora fu ingiustamente criticata, ritenuta inefficace. In realtà l’Unione influì grandemente su Vienna. Il cancelliere democristiano Schüssel fu abile, nell’assorbire Haider invece di demonizzarlo. Ma mai sarebbe riuscito nell’impresa, senza il vigile occhio esterno dell’Unione. Oggi l’occhio è cieco.

    A bloccare l’Europa è la stasi istituzionale, ingovernabile da quando l’Unione è composta di 27 Stati: sulle decisioni cruciali occorre l’unanimità, e al veto gli orientali s’aggrappano rabbiosamente, perché il diritto di nuocere e interdire dà loro lo smalto di mini-potenze. Smalto fittizio, ma pur sempre smalto. Senza che l’Unione possa impedirlo, ci sono deputati polacchi nel Parlamento europeo che impunemente elogiano Franco (uno «statista cattolico eccezionale») o Salazar. Il deputato europeo Maciej Gyertich ha pubblicato un pamphlet antisemita, edito dal Parlamento europeo (Guerra delle civiltà in Europa: gli ebrei, «biologicamente differenti», avrebbero scelto volontariamente i ghetti). Maciej è padre di Roman Gyertich, il ministro dell’Educazione che vorrebbe escludere Darwin dall’insegnamento, che avversa gli omosessuali e appartiene alla Lega della Famiglie Polacche, una formazione che governa con i Kaczynski e l’estrema destra di Lepper (partito dell’Autodifesa).

    La Carta dei Diritti potrebbe essere uno strumento europeo: ma non è vincolante senza approvazione della Costituzione. È sperabile che Kouchner si batta per non estrometterla dal mini-trattato che sarà presentato in Parlamento. L’Unione è inerme: ha contato molto durante la presidenza Prodi, quando Bruxelles impose una democrazia fondata sulla separazione dei poteri in cambio dell’adesione. Ma appena ottenuto l’ingresso, i dirigenti che l’avevano voluto sono caduti: a Varsavia, Praga, Budapest, Bucarest. Lo slogan s’è fatto nichilista: adesso che siamo entrati, tutto è permesso. Jacques Rupnik, storico della Cecoslovacchia, parla di sindrome da decompressione. «Ora possiamo far loro vedere chi siamo veramente», avrebbero detto i Kaczynski. Quasi nessuno di questi Paesi entrerebbe oggi nell’Unione: né la Polonia né l’Estonia, che critica non senza motivi Putin ma che smantella provocatoriamente monumenti ai morti dell’ultima guerra e vieta alle consistenti minoranze russe (40 per cento della popolazione) una cittadinanza che dovrebbe esser normale (lo stesso accade in Lettonia).

    L’Europa ha oggi bisogno di istituzioni forti, ma per edificarle dovrà capire l’emergenza veto creatasi a Est. Ha bisogno di laicità, per arrestare le proprie derive autoritarie-religiose. Ha bisogno di trattare seriamente con Mosca, e di avere una politica energetica comune anziché molte politiche e sterili veti alla trattativa. Uno straordinario articolo di Piero Sinatti, sul Sole-24 Ore, spiega bene come la Polonia rischi, bloccando il negoziato euro-russo, d’impedire che una risoluta politica comune nasca. L’emergenza veto dovrebbe ricordare qualcosa ai polacchi. Quando introdusse il liberum veto, nel XVII secolo, la Polonia preparò la propria rovina: ogni deputato della Dieta poteva interrompere sessioni e decisioni con le parole «Non permetto». Nel secolo successivo sarebbe scomparsa dal continente. È grave che oggi Varsavia usi la stessa carta per far scomparire l’Europa, nell’illusione di salvarsi come finta nazione sovrana.

    da
    http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tm...ione=&sezione=
    Myrddin

  2. #2
    roberto m
    Ospite

    Predefinito

    naturalmente il discorso sarebbe ancora più valido per il vetero-stalinista Lukashenko che governa da satrapo in Bielorussia, ma di lui non una parola, tanto per mostrare che la sinistra italiana è incapace di fare critiche a 360° e non manca mai di mostrare i suoi pregiudizi a senso unico e di comodo, oppure vediamo se qualcuno ha il coraggio di venirmi a dire che Lukashenko è un patriota mentre i gemelli Kaczynski sono dei volgari fascisti

  3. #3
    Comunista democratico
    Data Registrazione
    02 Dec 2004
    Località
    Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo (Gramsci)
    Messaggi
    5,720
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da roberto m Visualizza Messaggio
    naturalmente il discorso sarebbe ancora più valido per il vetero-stalinista Lukashenko che governa da satrapo in Bielorussia, ma di lui non una parola, tanto per mostrare che la sinistra italiana è incapace di fare critiche a 360° e non manca mai di mostrare i suoi pregiudizi a senso unico e di comodo, oppure vediamo se qualcuno ha il coraggio di venirmi a dire che Lukashenko è un patriota mentre i gemelli Kaczynski sono dei volgari fascisti
    Che minchia c'entra Lukashenko? Mica fa parte della "democraticissima "Unione Europea, che difende i diritti umani e democratici ovunque, tranne che dentro i propri confini, e ha imbarcato stati, come la Polonia, l'Estonia e tutti gli stati baltici impresentabili dal punto di vista delle libertà democratiche.
    E un'europa che tollera questo scempio di libertà e democrazia non ha neppure le carte in regola per criticare Lukashenko.
    Myrddin

  4. #4
    roberto m
    Ospite

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da Myrddin-Merlino Visualizza Messaggio
    Che minchia c'entra Lukashenko? Mica fa parte della "democraticissima "Unione Europea, che difende i diritti umani e democratici ovunque, tranne che dentro i propri confini, e ha imbarcato stati, come la Polonia, l'Estonia e tutti gli stati baltici impresentabili dal punto di vista delle libertà democratiche.
    E un'europa che tollera questo scempio di libertà e democrazia non ha neppure le carte in regola per criticare Lukashenko.
    lo sapevo, le vostre critiche sono sempre e solo a senso unico: volete criticare la Francia e il nuovo corso che si è data a grande maggioranza per andare a parare in Polonia, la Bielorussia non si tocca poverina, li' si che c'è la vera democrazia, la Spinelli è solo una povera frustrata che non riesce a digerire la sconfitta della Royal, è bello vedere i rossi quando sono frustrati

  5. #5
    roberto m
    Ospite

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da Myrddin-Merlino Visualizza Messaggio
    Che minchia c'entra Lukashenko? Mica fa parte della "democraticissima "Unione Europea, che difende i diritti umani e democratici ovunque, tranne che dentro i propri confini, e ha imbarcato stati, come la Polonia, l'Estonia e tutti gli stati baltici impresentabili dal punto di vista delle libertà democratiche.
    E un'europa che tollera questo scempio di libertà e democrazia non ha neppure le carte in regola per criticare Lukashenko.
    io sono per un'Europa delle nazioni, non per una brodaglia unica di stati deboli sottomessi a Bruxelles: la Polonia e i paesi baltici hanno il sacrosanto diritto di salvaguardare la loro autonomia e la loro politica come la intendono loro senza imposizioni da parte di questa Europa fatta di burocrati e di affaristi, mi sorprende che tu difenda questa concezione d'Europa

  6. #6
    Comunista democratico
    Data Registrazione
    02 Dec 2004
    Località
    Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo (Gramsci)
    Messaggi
    5,720
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da roberto m Visualizza Messaggio
    io sono per un'Europa delle nazioni, non per una brodaglia unica di stati deboli sottomessi a Bruxelles: la Polonia e i paesi baltici hanno il sacrosanto diritto di salvaguardare la loro autonomia e la loro politica come la intendono loro senza imposizioni da parte di questa Europa fatta di burocrati e di affaristi, mi sorprende che tu difenda questa concezione d'Europa
    IO difendo i diritti umani di tutti gli esseri umani, aprescindere da entia, razza cultura e religione. E avverso ogni vioolazione dei diritti dei popoli con misure autoritarie, sia dentro che fuori l'europa.
    Myrddin

  7. #7
    roberto m
    Ospite

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da Myrddin-Merlino Visualizza Messaggio
    IO difendo i diritti umani di tutti gli esseri umani, aprescindere da entia, razza cultura e religione. E avverso ogni vioolazione dei diritti dei popoli con misure autoritarie, sia dentro che fuori l'europa.
    si ma non mi dire che difendi quest'Europa di burocrati e di affaristi

  8. #8
    Forumista storico
    Data Registrazione
    13 Sep 2002
    Messaggi
    31,653
     Likes dati
    3,543
     Like avuti
    657
    Mentioned
    10 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da roberto m Visualizza Messaggio
    si ma non mi dire che difendi quest'Europa di burocrati e di affaristi
    Se gentaglia come i governanti di quel paese medievale che è la Polonia sono contro l'Europa burocraticoaffarista, allora io difendo questa Europa. E auspico, a questo punto, che si ricostituisca il Regno di Prussia, ho idea che i cittadini Polacchi ci guadagnerebbero.

  9. #9
    Registered User
    Data Registrazione
    06 Apr 2005
    Località
    Umbria
    Messaggi
    6,287
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da Manfr Visualizza Messaggio
    E auspico, a questo punto, che si ricostituisca il Regno di Prussia, ho idea che i cittadini Polacchi ci guadagnerebbero.
    I Polacchi forse, i tedeschi non credo

  10. #10
    roberto m
    Ospite

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da Manfr Visualizza Messaggio
    Se gentaglia come i governanti di quel paese medievale che è la Polonia sono contro l'Europa burocraticoaffarista, allora io difendo questa Europa. E auspico, a questo punto, che si ricostituisca il Regno di Prussia, ho idea che i cittadini Polacchi ci guadagnerebbero.
    ma come fai a sputare sentenze di questo tipo? La Polonia medievale?
    Intanto se sei tanto nostalgico della Prussia perchè non fare di quella triste enclave di Kaliningrad (ex Königsberg ex capitale della Prussia) un territorio affittato dalla Russia all'Europa come spazio economico speciale

 

 
Pagina 1 di 6 12 ... UltimaUltima

Discussioni Simili

  1. Risposte: 4
    Ultimo Messaggio: 03-02-10, 17:45
  2. Il Futuro Dell'europa E' Una Federazione Dentro Una Comunita'
    Di FRANKO80 nel forum Politica Europea
    Risposte: 4
    Ultimo Messaggio: 23-08-08, 23:44
  3. Link a Dittature dell'Est Europa. dentro l'Europa. contro l'Europa
    Di Lupus in Fabula nel forum Politica Europea
    Risposte: 16
    Ultimo Messaggio: 23-05-07, 11:59
  4. Voce Per L'europa : Campagna Contro L'entrsta Della Turchia In Europa
    Di Jenainsubrica nel forum Etnonazionalismo
    Risposte: 17
    Ultimo Messaggio: 30-09-05, 18:42
  5. Turchia dentro: Il tramonto dell’Europa
    Di Der Wehrwolf nel forum Etnonazionalismo
    Risposte: 3
    Ultimo Messaggio: 31-10-04, 21:03

Tag per Questa Discussione

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito