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  1. #1
    Dios, Patria, Fueros, Rey
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    Exclamation Come Fini ha ridotto An. Di Marcello Veneziani, illuminante

    Visto che nutrite un culto della personalità peggio dei comunisti sovietici, pubblico - sperando di apririvi gli occhi - uno splendido articolo di Marcello Veneziani che aiuta a comprendere quanto sia repellente l'omino che guida An e i compari che gli leccano il deretano.

    Veneziani lo testimonia, io l'ho verificato guardando cos'è successo ad An nella mia provincia: uno S-C-H-I-F-O, altro che ETICA della Destra. Ho una dignità da difendere e me ne sono scappato.

    Ve lo dice un ex finiano, aprite gli occhi signori...

    ______________________________________________

    DESTRA A DUE FACCE
    In privato tutti arrabbiati
    Sui giornali tutti con Fini

    Girando fra il popolo di An si trovano solo dirigenti dissidenti o almeno critici verso il partito. Ma ufficialmente nessuno contesta il presidente

    Quango gliela propose Ignazio La Russa io non l’avrei candidata. MI sembrava troppo estranea alla politica., alla destra, al sofferto percorso del postfascissmo italiano. Troppo salottiera, troppo briatora, troppo frou frou. Ma Fini candidò Daniela Santanchè. Col tempo, vi confesso, mi ono ricreduto. La Santanchè ha lavorato seriamente, ha studiato, si è occupata di finanze, di donne, di immigrati, con zelo e competenza. Va bene anche in tv, sa esporre, è credibile. Ed ha avuto il coraggio di assumere posizioni scomode sull’islam, il velo e gli immigrati; posizioni che non tutte condivido, ma di cui apprezzo due cose: la coraggiosa coerenza e la capacità di interpretare un diffuso sentire nel centro-destra. Ma appena la Santanchè ha smesso di avre il seggio per grazia ricevuta, appena ha dimostrato di meritarlo, si è presa un bel calcio dal suo presidente. E’ una legge inesorabile di An: i meriti non contano, anzi, peggio, il merito, la qualità, il coraggio, la libertà di giudizio e di critica contano al contrario, sono prove per marchiare d’infamia. Selezione a rovescio. Implacabile.
    Non avrei voluto occuparmi ancora di An e robetta varia, perché mi rattrista, e non mi interssa più. Mi annoia, mi nausea. Mi chiedono invece di scriverne, e altri di dar voce a un diffuso malcontento, ma io li stoppo subito e dico: ma quello che mi raccontate in privato è una frottola. Io vi sento ogni giorno arrabbiati o depressi, dissidenti o perlomeno critici verso il vostro partito, avete riserve enormi sul leader che avevate acclamato fino a pochi anni fa.

    Realtà e rappresentazione
    Giro l’Italia, mi invitano a incontri, vedo capi, capetti, capacchioni di An e sento sempre la stessa cosa. Gli elettori poi non vi dico, quasi tutti quelli che conosco sono ex; i due terzi preferiscono Berlusconi, il resto terzo è passato al bosco, alla macchia, alla clandestinità.
    Però poi leggi i giornali, leggi i bollettini di partito e i sondaggi commissionati e tutto questo sparisce. Sono tutti felici e contenti del loro presidente, tutti grati e riposati, le donne esultano, stando agli articoli organizzati dalla stampa amica, i ragazzi amano questa destra che si è liberata di tutto, eccetto che del suo presidente; i deputati gioiscono perché fanno vita da Camera, i colonnelli acconsentono.
    Due scalmanati protestano, qualcuno fa l’opposizione per tirare sul prezzo, come sempre, e poi niente. Allora di che devo parlare, di quel che vedo nella realtà o di quel che mi dice la rappresentazione?
    Da quando si è liberato del fascismo come idea e sentimento, Fini ha indossato il fascismo senza stivaloni e olio di ricino. Un ducismo senza Duce è ridicolo e patologico. Non ho mai visto così scarsa democrazia, così poco dibattito, neanche nel vecchio Msi dove c’erano fascistoni ma polemizzavano apertamente, c’era dissenso, fiorivano i congressi. Ora, sarà la fine delle idee e delle passioni ideali, sarà il nuovo sistema elettorale che dà tutto in mano al capo, sarà che si sono abituati a vivere nel velluto, per usare una stoffa cara alla Santanchè, ma nessuno si azzarda a starnutire. Ragazzi, qui non si contesta una linea politica ma l’assenza della medesima; non si critica una scelta al posto di un’altra, ma la mancanza assoluta di una scelta. Non sono diventati altro, sono diventati nulla.

    La questione femminile
    Le donne sembravano una priorità della nuova An, le quote rosa...E invece appena una donna non sta ai fornelli e alla fiamma, viene subito cacciata, azzerata...Sono riusciti perfino nella difficile impresa di peggiorare e rimpicciolire ulteriormente il loro organo di partito. A proposito: nel numero d’esordio del nuovo corso, rivendicano a Fini e alla nuova An il merito di essere barbari. La polemica mi sembrava rivolta soprattutto al mio libro Contro i barbari, che il Secolo ha vietato di recensire; ma siccome credono di essere furbetti, per rimanere fedeli alla consegna del silenzio stampa, hanno finto di polemizzare col povero Baricco e i suoi barbari. Eppure deve essere giunta loro notizia che in An quel libro circola molto, riflette l’opinione di molti in An, devo anche ai loro militanti se è alla quarta ristampa; alcuni leader interni lo regalano in giro...Ma il Secolo, pur di fare un dispettuccio, tace come hanno sempre fatto i nemici contro tutti noi, e si schiera con i barbari.. Che pena. Ma no, ragazzi, per esser barbari ci vuole forza, sangue, fegato; voi siete tutt’al più incivili. Non barbari ma barberini, per usare un noto detto romano. Nessuno rimprovera a Fini e ai suoi dipendenti di essere quel che non vogliono più essere, conservatori, comunitari, difensori della tradizione, magari cattolici, o postfascisti; no, il problema è che il nuovo coicide con il vuoto, c’è il nulla in questa svolta, appena incipriato da una veltroneria di pura imitazione; un nulla isterico, arrogante, incapace di sentire critiche, anche amichevoli; un opportunismo cinico e meschino che nemmeno la peggior Dc dei peggiori tempi...
    Fingendo di non conoscerli come realmente sono, dirò a Fini e ai finibustieri, una sola cosa: sforzatevi di ascoltare il dissenso, non sedetevi sui vostri water di sottopotere, la destra ha bisogno di idee, di valori, di tradizioni, di identità: non potete pensare di supplire a tutto questo con le vostre facce, le vostre capacità, i vostri pensierini... I manager spregiudicati sanno farlo meglio gli altri. Senza valori tocca essere valorosi, non fa al caso vostro. E voi colonnelli, tirate fuori i vostri vellutati genitali, se avete a cuore non dico la destra, i valori, gli elettori, l’antica militanza; ma almeno la vostra dignità.

    Marcello Veneziani
    Libero, 18 gennaio 2007

  2. #2
    Orfano politico.
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    MAh....questa di Veneziani mi sembra una critica un tantino disarticolata, seppure non priva di una vena costruttiva e condivisibile. Critiche appena poco più distruttive di questa, quando vengono da un intellettuale di spicco cone lui, sono quelle che favoriscono il già attuale "rischio" (lo "virgoletto", perchè, per me, di un rischio si tratta) di crescente correntismo nella destra italiana.

    Comprendo la frustrazione di un intellettuale di destra che fatichi a trovare feedback rispetto alle proprie esigenze, in un ambiente che manca di canali culturali adeguati; ma la causa di questo,a mio avviso, va ricercato nell'ostracismo storico/culturale di cui siamo stati oggetto per molti e molti anni; e non nell'incapacita della classe dirigente di adeguarsi. Mi stupisce, anzi, che proprio Veneziani non si renda conto che la creazione di spazi culturali adeguati (o meglio....la riconquista degli spazi di cui siamo stati privati) necessiti di un tempo ben superiore a quelllo che noi tutti vorremmo.
    Per "meritare" un ambiente culturale che sia vivo e prolifico, occorre prima gettare solide basi culturali condivise e, questo, richiede unità d'intenti; non frammentazione (soprattutto in una politica democratica, che vive inesorabilmente di consenso).

    Il compito di chi debba portare la destra italiana al ruolo che le compete in questo inizio di millennio, non si esaurisce quindi, credo, nel mantenere vive le proprie tradizioni; ma arriva a doverne elaborare di nuove che rispondano alle problematiche emergenti (e future). Ha ragione Veneziani a ritenere che "il nuovo" sembri coincidere "con il vuoto"; ma questo andrebbe contestualizzato nell'ambiente e nella storia italiana, e accompagnato da concrete iniziative culturali adeguate a far fronte al problema; e non soltanto da critiche semisterili.

    Lo so che vorremmo tutto e subito.....ma Roma non fu costruita in un giorno.

  3. #3
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    Caro Rex,
    spero che la tua recentissima iscrizione a Pol corrisponda alla tua giovane età, giacché la tua lettura va ben oltre - in negativo - l'apprezzabile diplomazia: come sempre il problema è FUORI da An; è da ricercare nelle FRUSTRAZIONI, nelle critiche DISTRUTTIVE e giammai nella condotta del capo.

    Il mio atteggiamento è quello che porta ad esasperare il "tradizionale correntismo" della destra? Per favore, non siamo ridicoli.
    Se nella testa ci frullano i nomi delle "splendide" conventicole aennine ("Destra protagonista", "Nuova alleanza" e "Destra sociale"), presunta dimostrazione che la destra sia stata sempre parcellizzata al suo interno, superiamo l'oleografia da militante sbarbatello e cerchiamo di VEDERE la REALTA'.

    Anzitutto nessuno si azzardi a paragonarle alle grandi correnti (supportate da vigorose tensioni ideali) che animavano l'Msi. Quelle divisioni (nel partito che rispetto a questa stucchevole caricatura finiana doveva essere composto da soli fascistacci e che invece si rivelò molto più MATURO, APERTO e DEMOCRATICO) si traducevano in mozioni congressuali, dibattiti interni, contributi a formare una matura classe dirigente e consequenziali ricambi al vertice.

    Cosa sono invece le tre "anime" di cui sopra? Solo contenitori di polistirolo, indegne eredi delle correnti che vedevano contrapporsi evoliani a gentiliani o socializzatori a nazional-conservatori. Ora ci sono i "berluscones"e i "finiani": che squallore!

    Per individuare il responsabile dell'annichilimento del partito, sia in termini di portato ideale sia in quanto a formazione di quadri SERI (e non di zerbini), ti cito - oltre a Veneziani che ti invito a rileggere - un passaggio dell'intervento di Storace all'ultima assemblea nazionale. E' una frase che da sola sintetizza le cause del disastro:

    "Voglio incaricarmi formalmente di rompere un incantesimo unanimistico, che impone di dire sempre e solo “sissignore”: è la storia di 12 anni di Alleanza Nazionale".

    Se di questo messaggio non riterrete di salvare neanche una parte, beh continuate ad adorare il vostro feticcio tortellinesco ma per cortesia non utilizzate più la parola DESTRA: non infangatene la Memoria.

  4. #4
    Orfano politico.
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    Citazione Originariamente Scritto da Italianhawk83 Visualizza Messaggio
    Caro Rex,
    spero che la tua recentissima iscrizione a Pol corrisponda alla tua giovane età, giacché la tua lettura va ben oltre - in negativo - l'apprezzabile diplomazia: come sempre il problema è FUORI da An; è da ricercare nelle FRUSTRAZIONI, nelle critiche DISTRUTTIVE e giammai nella condotta del capo.
    Ti diro' Italianhawk83 che, pur non sapendo se i miei 32 anni suonati possano soddisfare la tua aspettativa rispetto alla mia "giovane età", la diplomazia è una delle virtù (alcuni non la considerano tale) che credo di riconoscermi. Cio' detto, pero', mi spiace di aver dato l'impressione di essere uno di quelli che "crede, obbedisce e combatte": non ne avevo l'intenzione; ma ridurre le mie osservazioni a questo mi fa pensare che tu non abbia compreso le mie personali, senz'altro opinabili considerazioni sulle questioni sollevate da Veneziani.

    Citazione Originariamente Scritto da Italianhawk83 Visualizza Messaggio
    Il mio atteggiamento è quello che porta ad esasperare il "tradizionale correntismo" della destra? Per favore, non siamo ridicoli.
    Se nella testa ci frullano i nomi delle "splendide" conventicole aennine ("Destra protagonista", "Nuova alleanza" e "Destra sociale"), presunta dimostrazione che la destra sia stata sempre parcellizzata al suo interno, superiamo l'oleografia da militante sbarbatello e cerchiamo di VEDERE la REALTA'.
    Il tuo nick non lo lascia pensare ma, a meno che tu non sia Veneziani, non puoi attribuirmi di aver espresso l'idea che "il tuo atteggiamento è quello che porta ad esasperare il tradizionale correntismo della destra"; quando ho, invece , affermato che: "Critiche appena poco più distruttive di questa, quando vengono da un intellettuale di spicco cone Veneziani, sono quelle che favoriscono il già attuale "rischio" (lo "virgoletto", perchè, per me, di un rischio si tratta) di crescente correntismo nella destra italiana.". Se si parla di cultura della destra le nostre chiacchiere su un forum stanno ai cambiamenti, come le chiacchiere da bar stanno alla formazione della propria squadra nella partita di campionato.

    Citazione Originariamente Scritto da Italianhawk83 Visualizza Messaggio
    Anzitutto nessuno si azzardi a paragonarle alle grandi correnti (supportate da vigorose tensioni ideali) che animavano l'Msi. Quelle divisioni (nel partito che rispetto a questa stucchevole caricatura finiana doveva essere composto da soli fascistacci e che invece si rivelò molto più MATURO, APERTO e DEMOCRATICO) si traducevano in mozioni congressuali, dibattiti interni, contributi a formare una matura classe dirigente e consequenziali ricambi al vertice.

    Cosa sono invece le tre "anime" di cui sopra? Solo contenitori di polistirolo, indegne eredi delle correnti che vedevano contrapporsi evoliani a gentiliani o socializzatori a nazional-conservatori. Ora ci sono i "berluscones"e i "finiani": che squallore!
    Nulla da dire sul "correntismo" (benchè abbia le mie personalissimeriserve su quello occorso allo storico MSI) in linea di principio ( e nei momenti storici appropriati); credo solo di ravvedere, in un determinato momento storico, l'opportunità o meno di dare corda a determinati fenomeni, e (di conseguenza) di allinearmi alla condotta che reputo più "ragionevole" nel conseguimento di determinati obbiettivi; se le tue impressioni sono diverse, mi fa piacere parlarne; ma non dare per scontato (come io cerchero' di fare con te) che vengano da un appiattimento intellettuale sulle idee (o le direttive) altrui: ti garantisco che, se sbaglio, sbaglio benissimo con la mia testa.

    Citazione Originariamente Scritto da Italianhawk83 Visualizza Messaggio
    Per individuare il responsabile dell'annichilimento del partito, sia in termini di portato ideale sia in quanto a formazione di quadri SERI (e non di zerbini), ti cito - oltre a Veneziani che ti invito a rileggere - un passaggio dell'intervento di Storace all'ultima assemblea nazionale. E' una frase che da sola sintetizza le cause del disastro:

    "Voglio incaricarmi formalmente di rompere un incantesimo unanimistico, che impone di dire sempre e solo “sissignore”: è la storia di 12 anni di Alleanza Nazionale".


    Se di questo messaggio non riterrete di salvare neanche una parte, beh continuate ad adorare il vostro feticcio tortellinesco ma per cortesia non utilizzate più la parola DESTRA: non infangatene la Memoria.
    Per me (come sopra) le parole di un dirigente non valgono "oro colato" piu' di quelle di qualunque altro (o di un semplice conoscente, peraltro): quello che conta sono gli argomenti portati e quello che mi sembra (torto o ragione) di riuscire a dedurne.
    Quello che Storace afferma è chiaro e comprensibile (e, in buona misura, condivisibile); ma puo' non essere messo da parte in questo momento, solo se non si consirerano (e, bada, che è solo la mia opinione) le conseguenze delle proprie azioni in un progetto che sia lungimirante e solido (oopure se si hanno ambizioni che potrebbero risultare dannose).
    Se si intraprende un percorso lo si deve, sempre secondo me, seguire fino in fondo; le correzioni di rotta che sono, non solo auspicabili, ma, addirittura, necessarie, devono essere stabilite ed intraprese a tempi e luoghi ragionevoli.
    Mi sembra di vedere uno di quei film di guerra in cui il comandante dice ai suoi nascosti dietro la trincea: "restate nascosti e non aprite il fuoco finchè non vi do l'ordine"; mentre ce n'è uno che dice: "adesso?", "e adesso?", "ora posso?"....

    Ma poi....è solo la mia idea.

  5. #5
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    finalmente leggo delle critiche costruttive...anche se per la maggiorparte non le condivido...mi riservo un pò di tempo per rispondere al meglio

  6. #6
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    Secondo me Veneziani esagera.

    Fini è stato anche ministro degli esteri, in un certo senso era costretto ad'accentrarsi un pò e rivedere le vecchie posizioni.

  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da Italianhawk83 Visualizza Messaggio
    Visto che nutrite un culto della personalità peggio dei comunisti sovietici, pubblico - sperando di apririvi gli occhi - uno splendido articolo di Marcello Veneziani che aiuta a comprendere quanto sia repellente l'omino che guida An e i compari che gli leccano il deretano.

    Veneziani lo testimonia, io l'ho verificato guardando cos'è successo ad An nella mia provincia: uno S-C-H-I-F-O, altro che ETICA della Destra. Ho una dignità da difendere e me ne sono scappato.

    Ve lo dice un ex finiano, aprite gli occhi signori...

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    Girando fra il popolo di An si trovano solo dirigenti dissidenti o almeno critici verso il partito. Ma ufficialmente nessuno contesta il presidente

    Quango gliela propose Ignazio La Russa io non l’avrei candidata. MI sembrava troppo estranea alla politica., alla destra, al sofferto percorso del postfascissmo italiano. Troppo salottiera, troppo briatora, troppo frou frou. Ma Fini candidò Daniela Santanchè. Col tempo, vi confesso, mi ono ricreduto. La Santanchè ha lavorato seriamente, ha studiato, si è occupata di finanze, di donne, di immigrati, con zelo e competenza. Va bene anche in tv, sa esporre, è credibile. Ed ha avuto il coraggio di assumere posizioni scomode sull’islam, il velo e gli immigrati; posizioni che non tutte condivido, ma di cui apprezzo due cose: la coraggiosa coerenza e la capacità di interpretare un diffuso sentire nel centro-destra. Ma appena la Santanchè ha smesso di avre il seggio per grazia ricevuta, appena ha dimostrato di meritarlo, si è presa un bel calcio dal suo presidente. E’ una legge inesorabile di An: i meriti non contano, anzi, peggio, il merito, la qualità, il coraggio, la libertà di giudizio e di critica contano al contrario, sono prove per marchiare d’infamia. Selezione a rovescio. Implacabile.
    Non avrei voluto occuparmi ancora di An e robetta varia, perché mi rattrista, e non mi interssa più. Mi annoia, mi nausea. Mi chiedono invece di scriverne, e altri di dar voce a un diffuso malcontento, ma io li stoppo subito e dico: ma quello che mi raccontate in privato è una frottola. Io vi sento ogni giorno arrabbiati o depressi, dissidenti o perlomeno critici verso il vostro partito, avete riserve enormi sul leader che avevate acclamato fino a pochi anni fa.

    Realtà e rappresentazione
    Giro l’Italia, mi invitano a incontri, vedo capi, capetti, capacchioni di An e sento sempre la stessa cosa. Gli elettori poi non vi dico, quasi tutti quelli che conosco sono ex; i due terzi preferiscono Berlusconi, il resto terzo è passato al bosco, alla macchia, alla clandestinità.
    Però poi leggi i giornali, leggi i bollettini di partito e i sondaggi commissionati e tutto questo sparisce. Sono tutti felici e contenti del loro presidente, tutti grati e riposati, le donne esultano, stando agli articoli organizzati dalla stampa amica, i ragazzi amano questa destra che si è liberata di tutto, eccetto che del suo presidente; i deputati gioiscono perché fanno vita da Camera, i colonnelli acconsentono. Due scalmanati protestano, qualcuno fa l’opposizione per tirare sul prezzo, come sempre, e poi niente. Allora di che devo parlare, di quel che vedo nella realtà o di quel che mi dice la rappresentazione?
    Da quando si è liberato del fascismo come idea e sentimento, Fini ha indossato il fascismo senza stivaloni e olio di ricino. Un ducismo senza Duce è ridicolo e patologico. Non ho mai visto così scarsa democrazia, così poco dibattito, neanche nel vecchio Msi dove c’erano fascistoni ma polemizzavano apertamente, c’era dissenso, fiorivano i congressi. Ora, sarà la fine delle idee e delle passioni ideali, sarà il nuovo sistema elettorale che dà tutto in mano al capo, sarà che si sono abituati a vivere nel velluto, per usare una stoffa cara alla Santanchè, ma nessuno si azzarda a starnutire. Ragazzi, qui non si contesta una linea politica ma l’assenza della medesima; non si critica una scelta al posto di un’altra, ma la mancanza assoluta di una scelta. Non sono diventati altro, sono diventati nulla.

    La questione femminile
    Le donne sembravano una priorità della nuova An, le quote rosa...E invece appena una donna non sta ai fornelli e alla fiamma, viene subito cacciata, azzerata...Sono riusciti perfino nella difficile impresa di peggiorare e rimpicciolire ulteriormente il loro organo di partito. A proposito: nel numero d’esordio del nuovo corso, rivendicano a Fini e alla nuova An il merito di essere barbari. La polemica mi sembrava rivolta soprattutto al mio libro Contro i barbari, che il Secolo ha vietato di recensire; ma siccome credono di essere furbetti, per rimanere fedeli alla consegna del silenzio stampa, hanno finto di polemizzare col povero Baricco e i suoi barbari. Eppure deve essere giunta loro notizia che in An quel libro circola molto, riflette l’opinione di molti in An, devo anche ai loro militanti se è alla quarta ristampa; alcuni leader interni lo regalano in giro...Ma il Secolo, pur di fare un dispettuccio, tace come hanno sempre fatto i nemici contro tutti noi, e si schiera con i barbari.. Che pena. Ma no, ragazzi, per esser barbari ci vuole forza, sangue, fegato; voi siete tutt’al più incivili. Non barbari ma barberini, per usare un noto detto romano. Nessuno rimprovera a Fini e ai suoi dipendenti di essere quel che non vogliono più essere, conservatori, comunitari, difensori della tradizione, magari cattolici, o postfascisti; no, il problema è che il nuovo coicide con il vuoto, c’è il nulla in questa svolta, appena incipriato da una veltroneria di pura imitazione; un nulla isterico, arrogante, incapace di sentire critiche, anche amichevoli; un opportunismo cinico e meschino che nemmeno la peggior Dc dei peggiori tempi...
    Fingendo di non conoscerli come realmente sono, dirò a Fini e ai finibustieri, una sola cosa: sforzatevi di ascoltare il dissenso, non sedetevi sui vostri water di sottopotere, la destra ha bisogno di idee, di valori, di tradizioni, di identità: non potete pensare di supplire a tutto questo con le vostre facce, le vostre capacità, i vostri pensierini... I manager spregiudicati sanno farlo meglio gli altri. Senza valori tocca essere valorosi, non fa al caso vostro. E voi colonnelli, tirate fuori i vostri vellutati genitali, se avete a cuore non dico la destra, i valori, gli elettori, l’antica militanza; ma almeno la vostra dignità.

    Marcello Veneziani
    Libero, 18 gennaio 2007
    sono critiche che in parte condivido.

  8. #8
    the dark knight's return
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    Il problema di AN non è Fini... lui è li e da dalle idee( che si possono condividere o meno io non sto a sindacare su questo)...molte di queste idee in maniera diretta e indiretta portano a delle critiche ma alla fine che si fa? Fini convoca un'Assemblea Nazionale e davanti a lui tutti se la fanno nelle mani...la realtà dirigenziale aennina è questa.

    Sui Congressi...beh io ho avuto modo di seguire il Congresso provinciale qua a Genova e devo dire che è stato molto acceso forse in maniera esagerata e ad un certo punto si stava per arrivare alle mani perchè un buzzurro ha dato della puttana alla moglie dell'amico Giuseppe Murolo (consigliere comunale)...

    Io sono apertamente Finiano ma guardo di buon occhio chi all'interno del partito porta anche istanze diverse...basta che lo faccia nella maniera giusta e non in stile Storace che prova solo ad alzare il prezzo, basta che non spunti uno che inneggi a Mussolini... io vorrei uno come Marcello Veneziani nel mio partito...è genuino e credo che ci sia bisogno di persone come lui

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da Richard Gecko Visualizza Messaggio
    Il problema di AN non è Fini... lui è li e da dalle idee( che si possono condividere o meno io non sto a sindacare su questo)...
    E quali sarebbero?
    Fare il leccapiedi di Berlusconi ??
    Fare il lecchino degli yankee??
    Proporre il voto per gli extracomunitari??
    Votare i referendum di Pannella???
    A me pare che l'unica idea di Fini sia quella di prendere il posto di Berlusconi passando sopra ad ogni ideale politico.

  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da Richard Gecko Visualizza Messaggio
    Sui Congressi...beh io ho avuto modo di seguire il Congresso provinciale qua a Genova e devo dire che è stato molto acceso forse in maniera esagerata e ad un certo punto si stava per arrivare alle mani
    sarebbe stato il minimo! tradizione del movimento sociale

 

 
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