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  1. #1
    CON LA RESISTENZA!
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    "Il Ribelle è deciso ad opporre Resistenza. Il suo intento è dare battaglia, sia pure disperata"
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    Il SIGNORAGGIO è USURA!


  2. #2
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  3. #3
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    Signoraggio->GoldmanSachs->Prodi->TAV-suicidi



    Usura e Libertà

    | Giovedì 8 Marzo 2007 - 16:19 | Stelvio Dal Piaz |

    L’usura sta strangolando uomini e popoli.
    E’ oggi fondamentale sottrarre l’emissione della moneta al sistema privato bancario e, per dare inizio a questa autentica “guerra di liberazione”, occorre denunciare i servi del sistema bancario, responsabile dell’indebitamento pubblico e causa dell’impoverimento delle nazioni.

    Nazioni nelle quali il cittadino è chiamato a lavorare sempre di più per produrre beni e servizi di cui potrà godere sempre meno perché una parte sempre maggiore del suo reddito sarà assorbito da imposte, tasse, balzelli, tariffe monopolistiche non contrattabili e interessi di signoraggio sul denaro utilizzato.

    Camerieri delle banche come l’attuale presidente del Consiglio Romano Prodi, un uomo della Goldman&Sachs, al tempo stesso presidente dell’Iri e consulente della multinazionale Unilever, protagonista, all’epoca, della discussa privatizzazione di Cirio, Bertolli e De Rica.

    La Goldman&Sachs, appunto la banca d’affari che aveva finanziato nel 1993 la campagna elettorale di Prodi con un miliardo di lire versato sul conto corrente della ASE S.r.l. di cui lo stesso Prodi era socio insieme alla moglie.

    Una banca strumento della svendita-rapina del patrimonio pubblico italiano e tra l’altro socia della Tav (Treno ad alta velocità). Una lobby che ha l’anno scorso ha piazzato il suo proconsole, Draghi, già direttore generale del Tesoro e presidente del comitato per le privatizzazioni (Enel, Telecom, Imi, Comit, Eni, BNL.) al vertice della Banca d'Italia.

    Con la benedizione dell’altro personaggio legato al sistema bancario internazionale: l’ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, autore - da governatore della Banca d'Italia - di una delle più rovinose operazioni monetarie che la storia ricordi.
    Draghi, con Prodi e il suo “maestro” Andreatta, era stato un perno di una perversa triangolazione: Banca centrale europea più banche d’affari, Commissione europea, governo italiano.

    Una trimurti pericolosa che agiva e agisce attraverso la normativa imposta dal trattato di Maastricht, altro capolavoro studiato dalla cupola usurocratica per lo strangolamento dei popoli europei. Una trimurti alla quale partecipa l’attuale ministro dell’Economia, il finanziere Tommaso Padoa Schioppa, già vicedirettore della Banca centrale europea e uomo di fiducia dei banchieri privati.

    A questi noti servi italiani della grande finanza, va aggiunto l’uomo forte del governo Prodi: quel Massimo D'Alema che, non dimentichiamolo, da presidente del Consiglio, con un decreto ad hoc, salvò le banche dopo la sentenza n. 2374 della Corte di Cassazione che aveva dichiarato illegittima la pratica usuraia dell’anatocismo. Una pratica vessatoria che ha fatto fallire tante imprese e tante sane attività economiche, provocando anche numerosi suicidi.

    Abbiamo appena sollevato il velo sui nemici interni della libertà nazionale e della giustizia sociale. La guerra di liberazione è appena iniziata.

  4. #4
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    La formidabile ipocrisia del sistema finanziario
    (di Denis Robert)
    Il mostro ha per nome Clearstream. E' una societa' di clearing internazionale, una multinazionale della finanza fondata agli inizi degli anni settanta da un centinaio di banche europee. Clearstream e' incaricata di trasportare elettronicamente titoli e valori per i suoi clienti (in genere banche), di fargli passare le frontiere degli Stati, e di assicurarne la conservazione (nel senso che fisicamente detiene i titoli, mentre i passaggi sono solo elettronici). In italiano il termine 'clearing' si traduce con 'compensazione'. Clearstream è una camera di compensazione internazionale. Clearstream scambia, consegna e conserva titoli e valori. Il trasporto e' in definitiva fittizio o meglio elettronico.
    Non c'è spostamento reale di titoli. Anche se i valori passano da una banca di Jersey (isola paradiso fiscale nel Canale della Manica) a una banca americana, questi valori restano iscritti (elettronicamente) nel sistema. E' un dato che io, ignorante di finanza elettronica, ci ho messo tempo a capire. Di fatto, solo il nome del proprietario cambia. Clearstream e' in qualche modo una "banca delle banche". un luogo dove si scambiano titoli che restano sempre lì.
    "La" banca delle banche.
    Secondo il vecchio Direttore Generale Andre' Lussi: "Le banche hanno clienti, e noi abbiamo per clienti le banche. Si, noi siamo come i notai del mondo" Non possiamo che sottoscrivere l'interpretazione di Andre' Lussi. Di fatto, anche se poco piu' di centinaia di banche sviluppano i loro sistemi interni di compensazione transfrontalieri, per tutto il mondo finanziario, non esistono che due camere di compensazione internazionali. Due giganteschi crocevia finanziari che trattano tra duecento e trecento milioni di trasferimenti all'anno. Questa confessione e' stata resa durante un verbale nel procedimento giudiziario in corso
    Una di queste camere di compensazione ha la sua sede a Bruxelles e si chiama Euroclear. L'altra, Clearstream, ha eletto domicilio in Lussemburgo. Se la prima, sulla quale non abbiamo fatto inchieste, ci sembra (fino a prova contraria) rispettare i controlli, e diciamo, rifiutare numerosi clienti, la seconda, al contrario, ha delle pratiche piu' che sospette. Si trova veramente di tutto alla Clearstream. Le societa' off shore dai nomi risonanti. Le banche pakistane in fallimento. Una serie di istituzioni finanziarie iscritte a Caiman, Jersey o Turk and Caïcos... (tutti paradisi fiscali dei più sospetti). Inoltre Clearstream non e' controllata da nessuna organizzazione esterna.
    Per chi ha delle somme che transitano per questo sistema, il margine d' errore sono miliardi di miliardi di euro. Nel suo precedente esercizio, Clearstream, che tra l'altro si vanta di essere sicura e precisa nelle sue attivita', ha riconosciuto un errore di 1,7 miliardi di miliardi di euro nel totale dei titoli conservati nei suoi conti. E' l'equivalente dell' ammontare totale del debito estero pubblico del Terzo Mondo!
    L'errore riconosciuto in seguito - e l'aneddoto e' notevole - non ha suscitato che qualche riga di rettifica sul Financial Times.
    D'altra parte, le societa' di controllo che verificano i conti di questo tipo di societa' finanziarie multiformi sono delle strutture interne. Queste non offrono alcuna garanzia di controlli credibili. Questo non-controllo di Clearstream, riconosciuto per certo oggi dall'inchiesta in corso in Lussemburgo, e' una delle rivelazioni del nostro lavoro. E' anche la causa di tutte le sfortune di Clearstream. Ma anche la conseguenza, non ci sono dubbi, di una volonta' umana. Questo sistema conviene a tutti.
    Un'altra rivelazione e' che alla Clearstream, come alla Euroclear, tutto e' tracciato. E tracciabile. Dunque, ritracciabile. Ogni transazione finanziaria viene archiviata elettronicamente. Riassumendo, e per darvi qualche indicazione: Clearstream ha trattato circa 153 milioni di transazioni nell'anno 2000 (secondo le cifre del suo bilancio consultabile su internet), ha gestito nello stesso anno circa 16000 conti provenienti da 105 paesi, tra cui, notate, 41 paradisi fiscali, bancari e giudiziari (secondo i documenti affidabili che noi abbiamo procurato).
    L'impresa che conta 2300 dipendenti, e circa 2500 clienti (essenzialmente le banche, ma anche le multinazionali e societa' offshore) si occupa, secondo le sue cifre, di qualcosa come 50000 miliardi di euro all'anno. Il suo profitto lordo annunciato nel 2000 e' stato di 1021 milioni di euro. Il suo profitto ufficiale per l'anno 2000 e' stato di 215 milioni di euro. Eppure queste cifre non significano niente se non si considera un dato essenziale: Clearstream - che all'inizio e' stata uno strumento al servizio delle banche e dei loro clienti - ha lentamente ma inesorabilmente seguito una deriva. Noi datiamo la deriva verso l'inizio degli anni novanta. Il clearing puo' e deve funzionare con una regola semplice: trasparenza totale sull'identita' dei clienti che operano gli scambi, e la tracciabilita' totale - dunque
    accessibile- della natura degli scambi. Non ci sbagliamo su questi termini: non si tratta di rendere pubblica agli occhi del mondo la natura degli scambi. Si tratta semplicemente di apparire per nome in quanto utilizzatori del sistema. Per natura, il clearing deve permettere ai clienti di scambiare titoli e valori. La societa' di clearing si incarica di mettere in contatto, da queste liste, i candidati alla compra vendita dei valori su tutto il pianeta, poi di organizzare elettronicamente questi acquisti e vendite. Infine, e questo e' il compito essenziale (e il piu' remunerativo): essa conserva nei suoi conti (alcuni dicono "le sue casse") i titoli e i valori scambiati. Cosi', una societa' come Clearstream, oltre ad essere uno dei principali notai del mondo finanziario, e' un punto di passaggio quasi obbligato per tutti gli speculatori. E' soprattutto un centro nevralgico fondamentale della globalizzazione finanziaria. (.)
    Sento molte scemenze nelle proposte degli "specialisti" invitati dalle televisioni. Constato anche una formidabile ipocrisia presso i nostri governanti, in particolare inglesi e americani. Ci hanno detto: "Annulleremo le risorse dei terroristi." Ci hanno detto: "Individueremo le banche e gli Stati complici." Si facciano i nomi. Si parli anche di segreti "inviolabili" dei paradisi fiscali. I giudici d'appello di Ginevra - Bernard Bertossa e Renaud Van Ruymbeke -ripetono senza sosta da cinque anni ad adesso, la necessità di uno spazio giudiziario europeo, per lottare contro la criminalita' organizzata. Ma sempre cosi' lontano. Vedo anche banchieri svizzeri tassarsi per "offrire" 500.000 dollari ai pompieri di New York. Quale formidabile ipocrisia! Allo stesso tempo, il fatto che i media, e certi politici - anche se sempre per opportunismo - si interessano di nuovo a queste gravi questioni, segna un progresso. C'e' un crudele concorso di circostanze nel vedere oggi sprofondare le Twins Towers che racchiudevano nei loro uffici "il cuore stesso della finanza mondiale".
    Gli istigatori del complotto hanno evidentemente colpito al cuore della potenza americana. Merrill Lynch - il piu' grande agente di cambio del mondo -, Morgan Stanley, la Chase Manhattan, la Citibank, le banche europee o gli uffici degli agenti di cambio svizzeri, francesi, inglesi, tutti quelli che avevano stanze e computer al World Trade Center...Tutto ridotto in polvere. I terroristi non hanno riconoscenza. Hanno detto che Bin Laden e ' molto ricco. Hanno detto che la nebulosa terrorista dispone di centinaia di milioni di dollari.
    Hanno detto che un'operazione come quella dell'11 settembre 2001 e' costata una fortuna. E' senza dubbio vero. Se gli agenti di questa nuova guerra sono riusciti a finanziarsi e a mascherare i loro finanziamenti, lo devono agli stessi che oggi sono morti sotto le macerie delle "Twin Towers". E soprattutto agli azionisti delle banche che avevano gli uffici nelle torri gemelle. E a Georges Bush che, non piu' di qualche mese fa, combatteva all' ONU per lasciar vivere i paradisi fiscali e i loro grossi clienti americani. E a Tony Blair che, con la City di Londra, governa il piu' grande centro
    offshore del mondo. E ai banchieri svizzeri che hanno buon gioco nel donare oggi una mancia ai pompieri depressi. e ai Lussemburghesi e alla Clearstream che per forza ha dovuto entrare in un momento o nell'altro, nella catena che permette ai riciclatori- e tra loro i terroristi - di dissimulare l'origine e la natura dei loro investimenti.
    Ritorniamo alla Clearstream.
    Niente e' chiaro alla Clearstream. L'impresa lussemburghese e' diventata una eccezione nel mondo della finanza. Vende l'opacita'. Innanzitutto ricordiamoci che nel 1991, il fallimento della banca arabo-pakistana BCCI aveva il suo epicentro in Lussemburgo. Oggi diverse fonti affidabili insistono sui legami tra Bin Laden e i soldi della BCCI, la cui sede era in Lussemburgo. Al di la del fatto che Bin Laden e' stato un figlio della CIA, chi puo' dire precisamente da dove viene la sua fortuna?
    A questa domanda io ne pongo un'altra: dove sono finiti i centinaia di miliardi di dollari inghiottiti nel fallimento della BCCI? Abbiamo mostrato, grazie ai files di Ernest Backes, che un mese dopo la chiusura totale della banca e il congelamento dei suoi averi, l'impresa lussemburghese ha continuato ad effettuare transazioni a nome della BCCI e a rimborsare clienti privilegiati. Per mancanza di mezzi, non abbiamo potuto andare oltre. Altri potrebbero. Dieci anni piu' tardi, quando ho letto sulla stampa la lista delle banche interdette, perche' legate a Bin Laden e dunque sotto la sorveglianza dell'amministrazione Bush, non sono stato per niente sorpreso di trovare la Clearstream. Ugualmente abbiamo ritrovato una quindicina di conti di altre istituzioni finanziarie sospette vicine ai fondamentalisti islamici (la mia fonte e' un rapporto emanato dalla DST francese (Direction De La Surveillance Du Territoire) e pubblicato in rete nel sito Intelligence). Ma qui non e' essenziale. La reazione della Clearstream e le sue smentite sono stupefacenti.
    Non sono venuto a conoscenza di particolari su queste banche che hanno aiutato le reti terroristiche, le mie fonti sono la stampa e i rapporti pubblicati qua e la', ma mi interrogo sulla presenza, nell'aprile 2000, alla Clearstream, di quei conti che avrebbero potuto avere dei legami con i finanziatori della nuova guerra che scuote oggi il pianeta. E sulla voglia degli attuali dirigenti della Clearstream, di vedere ispettori - americani - mettere il naso negli archivi
    Pertanto, ne sono persuaso, qui sta sicuramente - per la struttura stessa degli scambi bancari oggi - la chiave di numerosi misteri. E' l'ultimo punto che voglio considerare. Per me il piu' importante. Molto piu' importante del dibattito sulla tassa Tobin. Lo dico qui ancora un'altra volta perche' sono difronte a dei militanti di Attac, dei sindacalisti, delle ONG ecc.: la tassa Tobin e' tecnicamente applicabile. E' quello che mi hanno confidato a fior di labbra i direttori generali di Clerstream e dell'Euroclear durante la mia inchiesta. Basta ispirarsi al modo in cui funzionano le societa' di clearing internazionali, per immaginarsi una nuova tassa. Queste societa' guadagnano i diritti di conservazione e passaggio su ogni transazione che passa attraverso il loro sistema. La tassa Tobin non sara' che - tecnicamente - una numero in piu' per queste multinazionali della finanza, che centralizzano la maggioranza delle compra-vendite dei titoli transfrontalieri.
    Ma per questo bisogna controllare queste societa' di clearing internazionale. E in primo luogo la Clearstream. Le democrazie hanno lasciato troppa liberta' ai banchieri. Perche' il mercato e' diventato un totem, i politici hanno lasciato a questi banchieri un improbabile e molto pericoloso potere: quello di auto-controllarsi.
    Oggi le derive della Clearstream, le quantita' industriali di conti iscritti nei paradisi fiscali - comprese le banche - mostrano che un punto di non ritorno e' stato raggiunto. E' diventato vitale per le nostre democrazie, ma anche per le economie, e per l'equilibrio Nord-Sud, esercitare un controllo pubblico sulle due camere di compensazione internazionali: Clearstream e Euroclear. Aggiungo che bisogna anche controllare l'altro mezzo inventato dai banchieri per comunicare tra loro: Swift, la societa' belga di "routing finaziario" che codifica e decodifica fino a sei milioni di messaggi al giorno e si occupa della liquidazione degli scambi internazionali delle divise (cioè una società che si occupa di convogliare con una procedura rapida e riconosciuta da tutti gli operatori finanziari pagamenti, scambi ecc.).
    Non e' evidentemente nei paradisi fiscali, o nei segreti dei conti svizzeri o pakistani, che bisogna oggi cercare le tracce dei versamenti o degli investimenti illeciti, ma altrove. Molto vicino a noi. In quelle "scatole nere" della finanza mondiale. Questa evidenza, questo segreto e' il primo segreto dei banchieri.

  5. #5
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    Il diritto di “signoraggio” è il potere del “signore” di emettere biglietti con un valore nominale ampiamente superiore al valore intrinseco e quindi di ricavare un guadagno dalla sovranità sulla moneta.
    Perché debba farlo una Banca PRIVATA è un mistero…



    Prefazione

    Effettuando le ricerche suggerite, ci appaiono tantissimi siti che, all’unisono, dicono tutti la stessa cosa: esisterebbe una Pratica Mondiale, che, se confermata, rappresenterebbe la più grande truffa mai perpetuata, mai inflitta a essere umano.

    Senza cadere vittime di allarmismo o catastrofismo, andiamo ad analizzare la scoperta che più voci indipendenti (e provenienti da TUTTO il Mondo) portano alla ribalta, grazie a questi Siti di Altra Informazione. Infatti risulta pressoché impossibile trovare traccia di questo argomento sui normali Media (televisione, giornali, ecc).

    Poniamoci qualche domanda:




    • Di chi è la Banca d’Italia?
    • Perché anche i bambini appena nati hanno un debito?
    • Perché la Banca d’Italia (e ora la BCE) stampa i soldi e li presta al Governo al valore nominale (ossia quanto c’è stampato sulla facciata – es. 100 euro), senza garantire nulla in cambio (ne oro, ne altro)?
    • E’ dunque vero che non esiste più la convertibilità tra le banconote e l’oro?
    • E’ vero che ogni banconota (come ad es. questa) “costa” circa 3 centesimi ?
    • Il suo valore intrinseco quindi è di € 0,03. Perché all’atto dell’emissione, viene prestata come se “valesse” € 100?
    • Perché questa banconota da 100 euro in realtà ci costa € 102,5 ?
    • Cos’è “il Tasso Di Sconto”?
    • Cosa sono i “Servizi di Tesoreria dello Stato”?
    • Cos’è il Debito Pubblico?
    • Basta! Voglio scendere! Si può?



    Alto Tradimento:
    una cittadina italiana sta aspettando una risposta dal Presidente Ciampi

    Da una cittadina italiana, Barbara Sacchiero
    (inviata come Raccomandata A.R. il 2 novembre 2004)

    Egregio Presidente,

    Le scrivo perché, sia come cittadina italiana che come cittadina europea, mi sento tradita dall'attuale non redistribuzione del signoraggio sull'emissione di banconote e sulle aperture di credito.

    Ho cioè l'impressione che l'euro non sia la moneta degli europei ma bensì la moneta di alcuni furbacchioni parassiti che profittano dell'ignoranza della popolazione.

    Sarebbe bello e probabilmente nel Suo caso rappresenta anche un vero e proprio debito morale, se Lei apparisse in televisione a reti congiunte e ci spiegasse perché mai un popolo Sovrano debba pagare a dei privati per poter usare la sua moneta.

    Ci spieghi dove vanno a finire quei due miliardi di euro al giorno di signoraggio sulle emissioni della BCE.

    Ci spieghi perché alcuni italiani più furbi, i soci delle società socie della Banca d'Italia, possano imporre al resto della popolazione questa tassa privata.

    Ci illustri, La prego, il meccanismo di funzionamento della riserva frazionaria, dove la moneta cartacea viene moltiplicata per cinquanta a beneficio dei soci di certe banche, sottraendo anche in questo caso il signoraggio al popolo Sovrano.

    E' una lezione civica che spetta a Lei tenere se non come presidente almeno per la carica di governatore onorario di quella fortunata "Banca d'Italia" che - diciamocelo - proprio dell'Italia non è.

    Se Lei ci farà questa lezione, dissolverà un grande clima di sospetto iniziato con la denuncia effettuata dal Professor Giacinto Auriti.

    E' nostro diritto, di italiani, sapere se siamo in una situazione di alto tradimento o se possiamo continuare a fidarci ciecamente delle istituzioni.

    La ringrazio per l'attenzione ed in attesa di una Sua presa di posizione in merito, Le porgo cordiali saluti.

    Con perfetta osservanza,

    Barbara Sacchiero
    cittadina italiana impoverita



    (altra lettera inviata come Raccomandata A.R. il 15 gennaio 2005)


    Egregio Presidente, caro Presidente


    da più parti sento stranissime ed inquietanti voci riguardanti il nostro (?) sistema finanziario ed economico.

    Cosi mi sono detto: “Chi meglio di Lei può dissipare queste voci?”

    Chi meglio di Lei può far chiarezza?
    Lei che è stato anche Governatore di quella Banca, a cui ora guardiamo con sospetto, sospetto più che legittimo, date le informazioni di cui veniamo quotidianamente a conoscenza...

    Chi meglio di Lei può spiegarci e svelarci la verità?
    Lei che si batte sempre contro l’omertà, le ingiustizie e la disonestà…

    E cosi Le giro una lettera che una concittadina italiana Le ha già inviato, facendo mie le sue paure, e i suoi timori, ma anche le sue speranze, che poi sono quelle di tutti i Cittadini Italiani (ed Europei).

    Ecco, quindi, cosa le chiediamo:

    “Le scrivo perché, sia come cittadino italiano che come cittadino europeo, mi sento tradito dall'attuale non redistribuzione del signoraggio sull'emissione di banconote e sulle aperture di credito.
    Ho cioè l'impressione che l'euro non sia la moneta degli europei ma bensì la moneta di alcuni furbacchioni parassiti che profittano dell'ignoranza della popolazione.
    Sarebbe bello e probabilmente nel Suo caso rappresenta anche un vero e proprio debito morale, se Lei apparisse in televisione a reti congiunte e ci spiegasse perché mai un popolo Sovrano debba pagare a dei privati per poter usare la sua moneta.
    Ci spieghi dove vanno a finire quei due miliardi di euro al giorno di signoraggio sulle emissioni della BCE.
    Ci spieghi perché alcuni italiani più furbi, i soci delle società socie della Banca d'Italia, possano imporre al resto della popolazione questa tassa privata.
    Ci illustri, La prego, il meccanismo di funzionamento della riserva frazionaria, dove la moneta cartacea viene moltiplicata per cinquanta a beneficio dei soci di certe banche, sottraendo anche in questo caso il signoraggio al popolo Sovrano.
    E' una lezione civica che spetta a Lei tenere se non come presidente almeno per la carica di governatore onorario di quella fortunata "Banca d'Italia" che - diciamocelo - proprio dell'Italia non è.
    Se Lei ci farà questa lezione, dissolverà un grande clima di sospetto iniziato con la denuncia effettuata dal Professor Giacinto Auriti.
    E' nostro diritto, di italiani, sapere se siamo in una situazione di alto tradimento o se possiamo continuare a fidarci ciecamente delle istituzioni.
    La ringrazio per l'attenzione ed in attesa di una Sua presa di posizione in merito, Le porgo cordiali saluti.

    Con perfetta osservanza,
    Sandro Pascucci
    cittadino italiano impoverito”
    15/1/2005

  6. #6
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    UN EROE DELLA LOTTA AL SIGNORAGGIO: GIACINTO AURITI

    SIMEC miracolo possibile -1 di 5- Sindaco di Guardiagrele


    http://www.youtube.com/watch?v=iSuwQQN8QHM

    SIMEC miracolo possibile -2 di 5- Avv. Antonio Pimpini

    http://www.youtube.com/watch?v=ffjMoc4ZTzk

    SIMEC miracolo possibile -3 di 5- Giacinto Auriti

    http://www.youtube.com/watch?v=28_tDWrKpRw

    SIMEC miracolo possibile -4 di 5- Giacinto Auriti

    http://www.youtube.com/watch?v=eQPhqkW2HF0

    SIMEC miracolo possibile -5 di 5- Giacinto Auriti

    http://www.youtube.com/watch?v=F_RemZCfAes

    Giacinto Auriti a Perugia

    http://www.youtube.com/watch?v=7yOKxsYklXM

  7. #7
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    Sito sul signoraggio e sulla sovranità popolare della moneta
    http://sovranitamonetaria.org/

  8. #8
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    CANTO XVL

    Con usura nessuno ha una solida casa
    di pietra squadrata e liscia
    per istoriarne la facciata,
    con usura
    non v'è chiesa con affreschi di paradiso
    harpes et luz
    e l'Annunciazione dell'Angelo
    con le aureole sbalzate,
    con usura
    nessuno vede dei Gonzaga eredi e concubine
    non si dipinge per tenersi arte
    in casa, ma per vendere vendere
    presto e con profitto, peccato contro natura,
    il tuo pane sarà straccio vieto
    arido come carta,
    senza segala né farina di grano duro,
    usura appesantisce il tratto,
    falsa i confini, con usura
    nessuno trova residenza amena.
    Si priva lo scalpellino della pietra,
    il tessitore del telaio
    CON USURA
    la lana non giunge al mercato
    e le pecore non rendono
    peggio della peste è l'usura, spunta
    l'ago in mano alle fanciulle
    e confonde chi fila. Pietro Lombardo
    non si fe' con usura
    Duccio non si fe' con usura
    né Piero della Francesca o Zuan Bellini
    né fu «La Calunnia» dipinta con usura.
    L'Angelico non si fe' con usura, né Ambrogio de Praedis,
    Nessuna chiesa di pietra viva firmata: Adamo me fecit.
    Con usura non sorsero
    Saint Trophime e Saint Hilaire,
    Usura arrugginisce il cesello
    arrugginisce arte e artigiano
    tarla la tela nel telaio, non lascia tempo
    per apprendere l'arte d'interesse oro nell'ordito;
    l'azzurro s'incancrena con usura; non si ricama
    in cremisi, smeraldo non trova il suo Memling
    Usura soffoca il figlio nel ventre
    arresta il giovane drudo,
    cede il letto a vecchi decrepiti,
    si frappone tra i giovani sposi
    CONTRO NATURA
    Ad Eleusi han portato puttane
    Carogne crapulano
    ospiti d'usura.

    Ezra Pound

  9. #9
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    Thumbs up Ricordiamo il prof. Auriti.

    Giacinto Auriti: l’esperimento monetario di Guardiagrele
    A cura del Dott. Gianluigi Mucciaccio - 18 settembre 2006
    È trascorso ormai più di un mese dalla morte del prof. Giacinto Auriti, avvenuta l’11 agosto di quest’anno e credo che sia giusto ricordare ancora il Genio, consentitemi questa espressione, poichè effettuò, a Guardiagrele (CH) sua città natale in Abruzzo, un esperimento che ebbe enorme successo salvo poi che l’iniziativa fu, subdolamente, interrotta dalla Procura di Chieti su denuncia non solo di alcuni commercianti locali, ma anche su pressioni, guarda caso, della Banca d’Italia.
    Ricordo i punti essenziali dell’iniziativa.
    Il professor Giacinto Auriti alla fine del Luglio 2000, in qualità di fondatore e segretario del SAUS (Sindacato anti-usura) mise in circolazione i SIMEC (simboli econometrici di valore indotto) di esclusiva proprietà del portatore (come è esplicitamente stampato sui biglietti).



    Taglio da 1000 SIMEC
    Scopo di questo esperimento della teoria del valore indotto (che Auriti ha propugnato per oltre trentacinque anni) era quello di verificare "in corpore vili" che i cittadini possono per convenzione creare il valore della moneta locale senza alcun intervento nè dello Stato nè del sistema bancario; l'obiettivo ultimo era quello di sostituire alla sovranità illegittima della Banca d'Italia la proprietà della moneta, quale prerogativa dello Stato, a favore dei singoli cittadini; ma l’esperimento rappresentò già un successo rilevantissimo, perchè apportò un punto fermo in materia monetaria, ovverosia l'accertamento sul piano pratico e fattuale del principio che il valore è dato alla moneta solo da chi l'accetta (cittadini) sulla base di una convenzione, e non da chi la emette (banca).
    Questa affermazione vale ancora di più in relazione al fatto che fu abolita la moneta convertibile in oro ovvero la cd riserva aurea il 15 agosto del 1971 su iniziativa di Richard Nixon storicamente conosciuta come l’abolizione degli accordi di Bretton Woods. In coerenza di quest’ultima affermazione più volte ribadita dal professor Auriti , l’operazione economica svoltasi a Guardiagrele, a detta dei quotidiani di quel periodo, rivitalizzò il commercio e quindi la critica economia locale (Guardiagrele risultava il comune con il più alto indice per suicidi da insolvenza). Nella circostanza il professor Auriti rilasciò la seguente dichiarazione piuttosto lapidaria: «È come se avessimo messo del sangue in un corpo dissanguato».
    Non può dubitarsi che l'iniziativa del giurista abruzzese costituisce un importante riscontro scientifico di sociologia giuridica ed economica senza precedenti in Italia, soprattutto perché proviene da un'associazione privata (SAUS) e non da un ente dotato di potere pubblico, come potrebbe essere, se non lo Stato, il Comune. Deve anche aggiungersi che l'esperimento di Auriti sollecitò l'attenzione non solo delle forze politiche italiane, oltre che della stampa nazionale, ma anche di numerosi organi di informazione stranieri, a dimostrazione dell'interesse destato dalla nuova rivoluzionaria formula monetaria, che configurò la moneta come strumento di diritto sociale avente contenuto patrimoniale come detta l’art. 42 della costituzione al secondo comma, che riconosce la proprietà per tutti aggiungendo in piena legittimità alla sovranità politica anche quella monetaria in capo alle collettività nazionali.
    Auriti realizzò il progetto in due fasi: la prima, che il professore denominò dell'avviamento, servì perché il SIMEC potesse conseguire "quel valore indotto che lo oggettivizza come un bene reale, oggetto di proprietà del portatore", e che lo distinse dalla moneta corrente non più soltanto formalmente, ma anche sostanzialmente. La seconda fase che consentì al Comune di "beneficiare del servizio econometrico predisposto dal SAUS (Sindacato anti-usura), mediante un Assessorato per il Reddito di Cittadinanza, che ebbe il compito di promuovere, anche culturalmente, l'iniziativa, di controllare e attuare la distribuzione dei SIMEC tra i cittadini".
    In sostanza il progetto tecnicamente parlando si sviluppò lungo questa direttrice: il cittadino si recava e cambiava il SIMEC alla pari con la lira. Poniamolo così: il cittadino depositava centomila lire (eravamo ancora alla vecchia ma molto più funzionale lira) e prendeva in cambio centomila SIMEC. I centomila SIMEC in mano alla persona che effettuava il cambio diventavano duecentomila cioè il doppio, perché il SIMEC per convenzione valeva il doppio della lira, e siccome lui l'accettava e accettava, nel contempo, anche di partecipare alla convenzione, consentiva la nascita del valore convenzionale che non ha riserva in coerenza all’abolizione della riserva aurea avvenuta con la cessazione degli accordi di Bretton Woods.
    Il SIMEC era senza riserva: come, ad esempio, un francobollo d'antiquariato. Il cittadino andava dal commerciante a fare la spesa e quest'ultimo accettava i SIMEC per il doppio perché convenzionalmente valeva il doppio. Quando i cittadini, dunque andavano a fare il cambio questo avveniva per il doppio, perché tutti quanti lo accettavano per il doppio. Tutto questo risultò un vero e proprio volano per l’economia locale tanto più che il professor Auriti sostenne:«La gente è entusiasta perché qui è rinata Guardiagrele. Quando è entrato sul mercato il valore indotto del SIMEC è ritornato il sangue nell'economia», permettendo concretamente ai cittadini di toccare con mano la rinascita economica e sociale del paese che purtroppo crollò in virtù del sequestro dei SIMEC su disposizione della Procura di Chieti e non solo. Credo che questa iniziativa meriti una certa attenzione, poiché potrebbe concretamente trovare una sua riproposizione, su larga scala, dato che i SIMEC sequestrati furono successivamente dissequestrati palesando, nell’occasione, la legittimità e la credibilità di quel famoso esperimento di grande caratura come d’altronde ha dimostrato durante tutto l’arco della sua vita il Genio Auriti lottatore insuperabile del sistema bancario.

  10. #10
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    svegliaaaaaaaa!!!
    !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

 
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