l papa e la paella
La curia ha sospeso tre sacerdoti madrileni esponenti della teologia della liberazione. Ma i parrocchiani si sono ribellati riunendosi non solo in chiesa, tra manifestazioni, musica e vino
Colpevoli di celebrare la messa in blue jeans e di impartire l'eucarestia ai bambini con ciambelline anziché ostie, i tre sacerdoti della parrocchia madrilena di San Carlos Borromeo sono stati sospesi dalle funzioni liturgiche e hanno ricevuto da Antonio Rouco Varela, cardinale di Madrid, l'ordine di chiudere.
Ma i dettagli liturgici non sembrano giustificare il provvedimento: viene da pensare che la curia, vessillifera della nuova crociata lanciata da Benedetto XVI, non apprezzi in totum i tre sacerdoti, esponenti della teologia della liberazione (uno di loro, Enrique de Castro, è soprannominato il 'prete rosso'). All'ordine si sono ribellati non solo i tre, ma anche i parrocchiani, che si sono riuniti prima in una messa e poi in una assemblea affollatissime, con molti discorsi e musica, vino e paella: canoni poco amati dalla Conferenza episcopale, ma consueti in una parrocchia dove sono bene accetti anche atei e musulmani, e dove nessuno che abbia chiesto aiuto - drogati, ex carcerati, poveri, immigrati - si è mai visto opporre un rifiuto. E proprio a loro, ai parrocchiani, e non alla curia, i tre sacerdoti hanno deciso di consegnare le chiavi della Chiesa.
L'arcivescovato minaccia di "agire in conseguenza", ma il fronte della solidarietrà si va allargando. Una nuova battaglia nella guerra ideologica che il Vaticano ha scatenato in Spagna e che spesso ha come bersaglio il governo di José Luís Rodríguez Zapatero, reo di avere introdotto il matrimonio per coppie omosessuali e di avere ridotto la religione a materia di insegnamento facoltativa. F. M.