Ha attraversato il centro di Roma il corteo organizzato dai radicali
Bonino: "Una battaglia difficile, ci vuole coraggio, possiamo trovarlo"
La marcia di Pasqua arriva in San Pietro
"Basta pena di morte nel mondo"
Molte le adesioni, pochissimi i volti della politica, assente Prodi
in testa al corteo, fra gli altri, Cento, Pannella, Craxi, Veltroni
di ALESSANDRA VITALI
Emma Bonino e Marco Cappato
ROMA - Sono le motociclette della polizia ad prire il varco in una via della Conciliazione piena di gente che sciama verso piazza San Pietro. Gli altoparlanti diffondono la voce di Benedetto XVI che celebra la messa di Pasqua quando si fa strada silenziosa, fra centinaia di turisti e fedeli, la marcia contro la pena di morte indetta dai radicali e dalla Comunità di Sant'Egidio. Si conclude così, con uno striscione aperto sotto le finestre del Papa (che tuttavia non riserverà alcun particolare saluto all'iniziativa) la manifestazione indetta per chiedere - come recita lo striscione in testa al corteo - la "Moratoria Onu, subito, delle esecuzioni capitali". Un migliaio circa i partecipanti, molte le adesioni ma pochissimi i volti istituzionali presenti, in testa un'entusiasta Emma Bonino, anima della manifestazione.
Palloncini bianchi con la colomba e la scritta "Marcia di Pasqua", cartelli con la foto del ministro degli Esteri e lo slogan "D'Alema, ce la puoi fare", i gonfaloni dei Comuni, le magliette con "Io sono contro", un camion che diffonde musica swing. Sono passate da poco le 10 quando la marcia si muove da piazza del Campidoglio. "Camminate ragazzi, camminate" incita Bonino, quando s'è capito che ormai chi voleva esserci, c'è.
Si fa vedere Francesco Cossiga, bloccato su una sedia a rotelle ("Sono contrario alla pena di morte, per motivi religiosi"), ci sono il governatore della Puglia, Nichi Vendola, e il sottosegretario all'Economia, Paolo Cento, che auspica "un atto concreto in Consiglio di sicurezza, alle Nazioni Unite, per abolire la pena di morte in tutti gli ordinamenti giudiziari". E il sottosegretario agli Esteri Bobo Craxi, il capogruppo di Rifondazione al Senato, Giovanni Russo Spena, Adriano Sofri, il sindaco di Roma Walter Veltroni che raggiunge il corteo vicino alla piazza del Quirinale ("Rifiuto l'idea di uno Stato che si vendica, prende la vita dei cittadini che amministra") e Marco Pannella.
Se fosse un film si direbbe che è la Bonino che "lo regge tutto", parla con i cronisti e con la gente che chiede che cosa stia accadendo, spiega che "questa è una marcia 'per', non è che si va in piazza solo 'contro', ed è per sostenere una volontà politica che il governo ha già manifestato e che vogliamo si traduca in atto concreto".
Quanto alle diverse, seppur poche, anime politiche che partecipano all'iniziativa - visibili le bandiere di Rifondazione e dell'Italia dei valori - "è un bel segno - dice Bonino - l'Italia che si riunisce è una bella Italia". Chi non ha aderito, "mi dispiace per loro, questa dovrebbe essere una di quelle battaglie che uniscono. E poi non è un'inziativa dell'Europa contro tutti, dev'essere molto inclusiva - continua il ministro per le politiche Ue - è una battaglia difficile, ci vuole coraggio ma possiamo trovarlo".
La marcia arriva al Quirinale poi ritorna verso piazza Venezia (dove una ragazza, salita sul camion che diffonde musica, inscena una finta esecuzione con la garrotta) e tocca gli altri luoghi-simbolo della politica, il Senato e la Camera. Poi, tutti in piazza San Pietro, sotto gli sguardi incuriositi dei turisti. Striscione srotolato, missione compiuta. Si sciolgono le campane, e pure il corteo.
Fonte: Repubblica, 8.4.2007