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  1. #1
    x il Socialismo Mondiale
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    Questionario per comunisti/socialisti

    Propongo il seguente questionario per tentare di mettere alla luce le numerose differenze di vedute (anche nell’uso dei termini) che ci sono tra coloro che si definiscono comunisti o socialisti, in modo da favorire poi una discussione costruttiva. È importante che prima non si leggano le risposte degli altri e che si risponda liberamente con parole proprie (niente copia e incolla).

    1) Che cosa significa capitalismo?

    2) Che cosa significa socialismo?

    3) Che cosa significa comunismo?

    4) Come consideri i paesi quali l’ex URSS, Cuba e la Cina (soprattutto prima della sua apertura al libero mercato) e similari?

    5) Quali condizioni devono essere soddisfatte per poter istituire il comunismo?

    6) Dalla situazione attuale come si può arrivare al comunismo?
    Il mercato favorisce la stupidità per favorire il consumismo e i profitti, e i politici di professione si adeguano in una spirale verso il basso.
    Che cos'è il Socialismo

  2. #2
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    ci stavo pensando anche io tempo fa. Sarebbe edificante indagare più a fondo sui nostri pensieri politici e quindi scoprire le nostre differenze.

  3. #3
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    Citazione Originariamente Scritto da Gian_Maria Visualizza Messaggio
    Propongo il seguente questionario per tentare di mettere alla luce le numerose differenze di vedute (anche nell’uso dei termini) che ci sono tra coloro che si definiscono comunisti o socialisti, in modo da favorire poi una discussione costruttiva. È importante che prima non si leggano le risposte degli altri e che si risponda liberamente con parole proprie (niente copia e incolla).

    1) Che cosa significa capitalismo?

    2) Che cosa significa socialismo?

    3) Che cosa significa comunismo?

    4) Come consideri i paesi quali l’ex URSS, Cuba e la Cina (soprattutto prima della sua apertura al libero mercato) e similari?

    5) Quali condizioni devono essere soddisfatte per poter istituire il comunismo?

    6) Dalla situazione attuale come si può arrivare al comunismo?
    Premetto che certe situazioni storiche vanno studiate ed approfondite. Essendo giovane, in particolare su alcune situazioni storiche più che teoriche (anche su queste ho da lavorare ovviamente) non posso dire di aver ancora elaborato un giudizio completo.

    1) Il capitalismo è quel sistema economico avanzato in cui una minoranza di individui dispone e della quasi totalità dei mezzi di produzione e della quasi totalità della forza lavoro. E' quel sistema che costringe il lavoratore a vendere la sua opera al più abbiente. E' lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo.

    2)Marx spesso utilizzava sia il termine socialismo che il termine comunismo per indicare quest'ultimo. Col tempo lui ed Engels arrivati a definire socialismo la prima fase successiva al capitalismo, in cui lo Stato esiste ancora ed è retto dal proletariato attraverso una dittatura che deve schiacciare la resistenza della borghesia e far avanzare la società verso il prossimo cambiamento (comunismo).

    3) E' appunto la società senza classi, dunque senza conflitti di classe, dunque senza Stato come particolare macchina di oppressione di una classe su un'altra. "Ognuno secondo le sue possibilità e ad ognuno secondo le sue esigenze": questo è il comunismo. In effetti la prassi non ci ha mai dato prova di come potrebbe essere raggiunto questo stato di cose e di come possa tenersi in vita.

    4) Questo è il punto per me più complesso proprio come ho premesso. Ritengo che l'Unione Sovietica sia degenerata a partire da Stalin creando una "borghesia rossa" e una dittatura tutta interna al partito (che va oltre il centralismo democratico -a mio parere indispensabile-): potrei essere bollato come trotzkista ma a dire la verità non mi sento tale (anche se sono vicino al PdAC); Cina: da valutare, in particolare sull'operato di Mao ho delle riserve; assolutamente negativo invece il mio giudizio per quanto riguarda l'apertura al libero mercato ed alla proprietà privata. Cuba è un buon esperimento di socialismo e forse per le particolari condizioni in cui si trova è il sistema che ha fatto più progressi, in particolare sotto certi aspetti.

    5) Bella domanda, difficile rispondere. Credo che nella fase intermedia (che io chiamo socialismo -come sopra-) ci debba essere una continua "educazione" a quei "valori" e a quelli aspetti concreti che dovrebbero reggere il comunismo; questo dovrà avvenire da parte dello Stato in particolare: quando tutti saranno talmente abituati a vivere in determinate condizioni si potrà parlare di comunismo, anche se questo non vorrà dire NECESSARIAMENTE mancanza di qualsiasi autorità (in senso lato).

    6) Credo che fondamentalmente le condizioni per arrivare ad una rivoluzione ci siano obiettivamente sempre, nel senso che la barbarie capitalista si perpetua giorno dopo giorno. Ma senza una presa di coscienza da parte dei lavoratori e delle masse in generale il cambiamento è impossibile; in particolare oggi è far rifiorire i veri principi del marxismo e lavarli dalle influenze della borghesia sotto varie maschere (riformismo in primis). Ciò non togle che perché una rivoluzione si perpetui sono necessarie più certe condizioni materiali che ideali

  4. #4
    x il Socialismo Mondiale
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    Citazione Originariamente Scritto da Gian_Maria Visualizza Messaggio
    1) Che cosa significa capitalismo?

    2) Che cosa significa socialismo?

    3) Che cosa significa comunismo?

    4) Come consideri i paesi quali l’ex URSS, Cuba e la Cina (soprattutto prima della sua apertura al libero mercato) e similari?

    5) Quali condizioni devono essere soddisfatte per poter istituire il comunismo?

    6) Dalla situazione attuale come si può arrivare al comunismo?
    1) Il capitalismo è un sistema sociale mondiale in cui una minoranza relativamente piccola possiede e controlla, direttamente o indirettamente attraverso lo stato, i mezzi di produzione e di distribuzione (terra con le sue risorse naturali, fabbriche, uffici, ferrovie, ecc.) delle ricchezze prodotte dalla società (beni e servizi). Questa minoranza è detta classe capitalista, mentre tutto il resto della popolazione (la stragrande maggioranza), ossia coloro che per vivere devono (s)vendere le proprie capacità lavorative a quei privilegiati in cambio di un salario o uno stipendio, costituisce la classe lavoratrice. La classe lavoratrice è sfruttata dalla classe capitalista, in quanto i salari e gli stipendi che gli vengono pagati da quest’ultima sono necessariamente inferiori al valore reale che essa produce con il suo lavoro (incorporato nei beni e nei servizi venduti sul mercato). La differenza tra il valore prodotto dai lavoratori e il valore dei salari/stipendi a loro pagati (questa differenza è detta plusvalore) è la fonte del profitto della classe capitalista, che permette ai capitalisti di vivere spesso nel lusso più sfrenato senza dover lavorare (mentre nel mondo migliaia di persone muoiono di fame ogni giorno!).

    Il fatto che i mezzi di produzione siano posseduti e controllati da una minoranza non significa soltanto che chi lavora per essa è sfruttato, significa anche che molti possono essere esclusi dal beneficiarne. Il capitalista decide di impiegare i mezzi di produzione soltanto quando vede la possibilità di realizzare un profitto, altrimenti li lascia inutilizzati, impedendo con lo stato ai lavoratori di accedervi. Quindi con l’avvento del capitalismo (fine 16° secolo) la proprietà privata (e statale), che prima non riguardava i mezzi di produzione (edit: nel senso che non veniva usata per separare i lavoratori dai mezzi di produzione costringendoli a diventare dei lavoratori salariati), è arrivata a significare soprattutto esclusione.

    Un altro modo di chiamare il sistema capitalista è sistema del profitto, in quanto mette il profitto prima di tutto, a scapito dei bisogni umani e dell’equilibrio dell’ecosistema.

    Capitalismo significa sviluppo incontrollato e non uniforme, significa competizione spietata, significa forte squilibrio nella distribuzione delle ricchezze, significa depredazione e spreco delle risorse e devastazione dell’ambiente, significa guerre tra stati-nazione per l’accaparramento delle risorse.

    In conclusione, il capitalismo è un sistema sociale che si basa sul privilegio di classe e sullo sfruttamento, per tanto è oggi la fonte della stragrande maggioranza dei problemi sociali (povertà, criminalità, migrazione, stress sul lavoro, depressione, ecc.) e ambientali, e non può in nessun modo essere governato/riformato per operare nell’interesse della maggioranza della popolazione.

    2) Il socialismo è un sistema sociale mondiale, ancora da realizzare, in cui i mezzi di produzione e di distribuzione delle ricchezze sono posseduti e controllati democraticamente da tutti i membri delle società e sono usati per il beneficio di tutti.

    Il socialismo si basa sulla produzione per l’uso, non per il profitto, quindi sulla cooperazione, non sulla competizione, e sul lavoro volontario, in concordanza con il principio “da ognuno secondo le proprie capacità, a ognuno secondo i propri bisogni”. Quindi non si basa sulla coercizione e per tanto necessita di una vasta maggioranza che lo desideri e che ne abbia capito la natura.

    Socialismo significa una società senza classi, in quanto i mezzi di produzione sono di tutti e controllati democraticamente da tutti (a livello locale, regionale e mondiale).

    Socialismo significa una società senza stati, in quanto non essendo più i mezzi di produzione in mano a diverse minoranze nazionali in competizione tra loro, non sono più necessari degli strumenti di coercizione quali sono appunto gli stati con le loro organizzazioni gerarchiche, burocratiche, oppressive e quando serve repressive. Quello che serve è semplicemente l’amministrazione, democratica e il più possibile decentrata, degli affari umani.

    Socialismo significa una società senza salari e stipendi, in quanto i lavoratori hanno libero accesso ai beni e ai servizi prodotti dalla società (in altre parole è tutto gratis).

    Socialismo significa una società senza mercato, in quanto essendo i mezzi di produzione di tutti, lo sono anche tutti i beni e i servizi prodotti con essi (lo scambio dei prodotti sul mercato è necessario quando i beni sono di proprietà di singoli individui o gruppi di individui).

    Socialismo significa una società senza denaro, in quanto non essendoci più la necessità della compravendita (scambio) il denaro è diventato obsoleto.

    In conclusione, socialismo significa stesse opportunità di sviluppo per tutti senza sfruttamento dell’uomo sull’uomo e nel rispetto dell’equilibrio dell’ecosistema, in altre parole è un sistema sociale che opera nell’interesse della maggioranza della popolazione.

    3) Comunismo ha lo stesso significato di socialismo. Non per niente Marx usava i due termini in modo interscambiabile. Purtroppo il termine socialismo dopo la morte di Marx è stato “violentato” più volte. Il primo a farlo fu Lenin, che lo associò a una forma dittatoriale e statale di capitalismo.

    4) Considero tutti quei paesi dei sistemi capitalisti, in quanto esiste ancora una classe minoritaria privilegiata (funzionari di stato) che controlla attraverso lo stato i mezzi di produzione e pertanto esiste ancora una classe maggioritaria sfruttata e oppressa (classe lavoratrice). Inoltre non li considero nemmeno sulla strada per il socialismo, in quanto la storia ha ampiamente dimostrato che una élite non può, con l’uso della coercizione, realizzare il socialismo.

    5) Essendo il capitalismo un sistema mondiale lo dovrà essere anche il socialismo/comunismo. La prima condizione che deve essere soddisfatta, e che lo è già ormai da diversi decenni, è che si sia arrivati a un livello sufficientemente elevato di sviluppo delle forze produttive (conoscenze tecnologiche, industrie, ecc.) per poter produrre a sufficienza per tutta la popolazione mondiale (a partite naturalmente dai beni e servizi essenziali). L’altra condizione è che una maggioranza più vasta possibile, a partite dai paesi maggiormente sviluppati e industrializzati, si sia resa conto che la causa radice della stragrande maggioranza dei problemi sociali e ambientali è l’attuale organizzazione sociale (capitalismo) e che allo stesso tempo abbia capito e desideri la vera e unica alternativa, il socialismo.

    6) Quelli che hanno già capito (socialisti) devono unirsi e organizzarsi politicamente, in modo democratico e senza leader, in partiti nazionali facenti parte di un movimento mondiale, con l’intento principale di diffondere il più possibile, usando anche i moderni mezzi di comunicazione (Internet in primis), l’analisi e l’idea socialista in modo da permettere/facilitare la presa di coscienza da parte degli altri (lavoratori in primis) fino a diventare una maggioranza, maggioranza che con l’uso dei mezzi democratici (parlamento), soprattutto per impedire la reazione repressiva delle forze armate degli stati, potrebbe finalmente dare il via alla tanto sospirata rivoluzione socialista.
    Il mercato favorisce la stupidità per favorire il consumismo e i profitti, e i politici di professione si adeguano in una spirale verso il basso.
    Che cos'è il Socialismo

  5. #5
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    1) Che cosa significa capitalismo?


    Un sistema economico basato sullo sfruttamento privato a fine di profitto di moderni mezzi di produzione industriali e della forza lavoro salariata.

    2) Che cosa significa socialismo?

    La scomparsa della definizione di cui sopra del termine "sfruttamento privato a fine di profitto" in favore di "sfruttamento collettivo a fini sociali".

    3) Che cosa significa comunismo?

    Nella dottrina marxista, lo stadio finale del Socialismo, in cui in tutta la Terra si saranno talmente introiettati i valori di solidarietà e rispetto reciproco da poter fare a meno della forza coercitiva dello Stato, ridotto a una mera funzione redistributiva.

    4) Come consideri i paesi quali l’ex URSS, Cuba e la Cina (soprattutto prima della sua apertura al libero mercato) e similari?

    Come traditori dell'ideale Socialista e Comunista, Cina e Cuba da subito, l'URSS dalla repressione di Kronstadt.

    5) Quali condizioni devono essere soddisfatte per poter istituire il comunismo?

    Stato mondiale o almeno continentale, elevato sviluppo civile e industriale, forte presa di coscienza delle classi produttrici e dei consumatori, modello economico e sociale di stampo welfaristico accettato dalla larga maggioranza della popolazione, laicità dello Stato e rispetto rigoroso dei diritti fondamentali della persona.

    6) Dalla situazione attuale come si può arrivare al comunismo

    Uhm...diventando tutti come la Svezia per poi abolire le imprese private, sostuirle con cooperative e federare assieme tutti gli Stati del mondo, tendenzialmente Un compito non proprio semplice...

  6. #6
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    Sarebbe interessante proporlo sia ai soialisti più moderati modello diesse sia ai cosiddetti socialisti nazionali di destra radicale...

  7. #7
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    Bel thread davvero, complimenti

    Appena ho qualche minuto in più di adesso rispondo molto volentieri

  8. #8
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    Citazione Originariamente Scritto da Manfr Visualizza Messaggio
    Sarebbe interessante proporlo sia ai soialisti più moderati modello diesse sia ai cosiddetti socialisti nazionali di destra radicale...

    Certamente interessante.

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da Gian_Maria Visualizza Messaggio
    1) Il capitalismo è un sistema sociale mondiale in cui una minoranza relativamente piccola possiede e controlla, direttamente o indirettamente attraverso lo stato, i mezzi di produzione e di distribuzione (terra con le sue risorse naturali, fabbriche, uffici, ferrovie, ecc.) delle ricchezze prodotte dalla società (beni e servizi). Questa minoranza è detta classe capitalista, mentre tutto il resto della popolazione (la stragrande maggioranza), ossia coloro che per vivere devono (s)vendere le proprie capacità lavorative a quei privilegiati in cambio di un salario o uno stipendio, costituisce la classe lavoratrice. La classe lavoratrice è sfruttata dalla classe capitalista, in quanto i salari e gli stipendi che gli vengono pagati da quest’ultima sono necessariamente inferiori al valore reale che essa produce con il suo lavoro (incorporato nei beni e nei servizi venduti sul mercato). La differenza tra il valore prodotto dai lavoratori e il valore dei salari/stipendi a loro pagati (questa differenza è detta plusvalore) è la fonte del profitto della classe capitalista, che permette ai capitalisti di vivere spesso nel lusso più sfrenato senza dover lavorare (mentre nel mondo migliaia di persone muoiono di fame ogni giorno!).

    Il fatto che i mezzi di produzione siano posseduti e controllati da una minoranza non significa soltanto che chi lavora per essa è sfruttato, significa anche che molti possono essere esclusi dal beneficiarne. Il capitalista decide di impiegare i mezzi di produzione soltanto quando vede la possibilità di realizzare un profitto, altrimenti li lascia inutilizzati, impedendo con lo stato ai lavoratori di accedervi. Quindi con l’avvento del capitalismo (fine 16° secolo) la proprietà privata (e statale), che prima non riguardava i mezzi di produzione, è arrivata a significare soprattutto esclusione.

    Un altro modo di chiamare il sistema capitalista è sistema del profitto, in quanto mette il profitto prima di tutto, a scapito dei bisogni umani e dell’equilibrio dell’ecosistema.

    Capitalismo significa sviluppo incontrollato e non uniforme, significa competizione spietata, significa forte squilibrio nella distribuzione delle ricchezze, significa depredazione e spreco delle risorse e devastazione dell’ambiente, significa guerre tra stati-nazione per l’accaparramento delle risorse.

    In conclusione, il capitalismo è un sistema sociale che si basa sul privilegio di classe e sullo sfruttamento, per tanto è oggi la fonte della stragrande maggioranza dei problemi sociali (povertà, criminalità, migrazione, stress sul lavoro, depressione, ecc.) e ambientali, e non può in nessun modo essere governato/riformato per operare nell’interesse della maggioranza della popolazione.

    2) Il socialismo è un sistema sociale mondiale, ancora da realizzare, in cui i mezzi di produzione e di distribuzione delle ricchezze sono posseduti e controllati democraticamente da tutti i membri delle società e sono usati per il beneficio di tutti.

    Il socialismo si basa sulla produzione per l’uso, non per il profitto, quindi sulla cooperazione, non sulla competizione, e sul lavoro volontario, in concordanza con il principio “da ognuno secondo le proprie capacità, a ognuno secondo i propri bisogni”. Quindi non si basa sulla coercizione e per tanto necessita di una vasta maggioranza che lo desideri e che ne abbia capito la natura.

    Socialismo significa una società senza classi, in quanto i mezzi di produzione sono di tutti e controllati democraticamente da tutti (a livello locale, regionale e mondiale).

    Socialismo significa una società senza stati, in quanto non essendo più i mezzi di produzione in mano a diverse minoranze nazionali in competizione tra loro, non sono più necessari degli strumenti di coercizione quali sono appunto gli stati con le loro organizzazioni gerarchiche, burocratiche, oppressive e quando serve repressive. Quello che serve è semplicemente l’amministrazione, democratica e il più possibile decentrata, degli affari umani.

    Socialismo significa una società senza salari e stipendi, in quanto i lavoratori hanno libero accesso ai beni e ai servizi prodotti dalla società (in altre parole è tutto gratis).

    Socialismo significa una società senza mercato, in quanto essendo i mezzi di produzione di tutti, lo sono anche tutti i beni e i servizi prodotti con essi (lo scambio dei prodotti sul mercato è necessario quando i beni sono di proprietà di singoli individui o gruppi di individui).

    Socialismo significa una società senza denaro, in quanto non essendoci più la necessità della compravendita (scambio) il denaro è diventato obsoleto.

    In conclusione, socialismo significa stesse opportunità di sviluppo per tutti senza sfruttamento dell’uomo sull’uomo e nel rispetto dell’equilibrio dell’ecosistema, in altre parole è un sistema sociale che opera nell’interesse della maggioranza della popolazione.

    3) Comunismo ha lo stesso significato di socialismo. Non per niente Marx usava i due termini in modo interscambiabile. Purtroppo il termine socialismo dopo la morte di Marx è stato “violentato” più volte. Il primo a farlo fu Lenin, che lo associò a una forma dittatoriale e statale di capitalismo.

    4) Considero tutti quei paesi dei sistemi capitalisti, in quanto esiste ancora una classe minoritaria privilegiata (funzionari di stato) che controlla attraverso lo stato i mezzi di produzione e pertanto esiste ancora una classe maggioritaria sfruttata e oppressa (classe lavoratrice). Inoltre non li considero nemmeno sulla strada per il socialismo, in quanto la storia ha ampiamente dimostrato che una élite non può, con l’uso della coercizione, realizzare il socialismo.

    5) Essendo il capitalismo un sistema mondiale lo dovrà essere anche il socialismo/comunismo. La prima condizione che deve essere soddisfatta, e che lo è già ormai da diversi decenni, è che si sia arrivati a un livello sufficientemente elevato di sviluppo delle forze produttive (conoscenze tecnologiche, industrie, ecc.) per poter produrre a sufficienza per tutta la popolazione mondiale (a partite naturalmente dai beni e servizi essenziali). L’altra condizione è che una maggioranza più vasta possibile, a partite dai paesi maggiormente sviluppati e industrializzati, si sia resa conto che la causa radice della stragrande maggioranza dei problemi sociali e ambientali è l’attuale organizzazione sociale (capitalismo) e che allo stesso tempo abbia capito e desideri la vera e unica alternativa, il socialismo.

    6) Quelli che hanno già capito (socialisti) devono unirsi e organizzarsi politicamente, in modo democratico e senza leader, in partiti nazionali facenti parte di un movimento mondiale, con l’intento principale di diffondere il più possibile, usando anche i moderni mezzi di comunicazione (Internet in primis), l’analisi e l’idea socialista in modo da permettere/facilitare la presa di coscienza da parte degli altri (lavoratori in primis) fino a diventare una maggioranza, maggioranza che con l’uso dei mezzi democratici (parlamento), soprattutto per impedire la reazione repressiva delle forze armate degli stati, potrebbe finalmente dare il via alla tanto sospirata rivoluzione socialista.
    Ripeto la critica che ti ho mosso più volte: a mio parere troppo spesso tu stesso svilisci il marxismo; tipo quando parli di "metodi democratici" per prendere il potere (il punto centrale non è la violenza, ma sembra che tu la voglia escludere a priori) o di un fronte "senza leader" (!)

  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da Gian_Maria Visualizza Messaggio
    Quindi con l’avvento del capitalismo (fine 16° secolo) la proprietà privata (e statale), che prima non riguardava i mezzi di produzione,
    Nel senso che non veniva usata per separare i lavoratori dai mezzi di produzione costringendoli a diventare dei lavoratori salariati.
    Il mercato favorisce la stupidità per favorire il consumismo e i profitti, e i politici di professione si adeguano in una spirale verso il basso.
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