Ormai, tanta è l'abitudine della "teleutenza" italiana a guardare dal buco della serratura, che può anche capitare (non "a caso", ovviamente) che tutti gli obiettivi vengano puntati sul foglietto che Fassino e il Cavalier Crescina guardavano sui banchi del Parlamento.
Le reciproche pelate accostate, in modo da mostrare come l'uomo più ricco d'Italia (e il politico più ricco al mondo; diventatolo DOPO la scesa in campo) abbia ormai superato in rimboschimento la peluria naturale del segretario.
Pagando, s'intende.
Fatto sta che il luogo pubblico per eccellenza è stato spiato proprio come il set di un reality.
Per scoprire che sulla carta c'erano i soliti sondaggi del Cavalier Patacca.
Tutto questo per oscurare il FATTO che, nei giorni scorsi, su un altro foglietto inquadrato e ingrandito erano stati messi a fuoco gli appunti di uno spione, secondo il quale 70 miliardi sarebbero stati versati dal Cavalier Pantalone a Bossi per comprarne la fedeltà.
Immediata la smentita dei "pomodori verdi fritti"; che hanno negato sdegnati.
L'argomento pretestuosamente avanzato è che il Cavalier Donazione sarebbe tirchio.
(nonostante la "Sua" storia personale sia infarcita di regalie, liberalità, donazioni e, più di tutto, "dazioni")
Mossa sbagliata, comunque.
Semmai, avrebbero dovuto dire che la cifra pagata era molto più alta: perché, se quello che hanno complicemente fatto durante tutta la passata legislatura lo hanno pure fatto gratis; è anche peggio.