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    Predefinito 3 marzo - S. Cunegonda imperatrice

    Dal sito SANTI E BEATI (con lievi correzioni della moderazione di questo forum):

    Santa Cunegonda Imperatrice

    c. 975 - 3 marzo 1033 o 1039-1040


    A vent'anni circa, sposò il duca di Baviera, che nel 1002 fu incoronato re di Germania e nel 1014 imperatore. Malgrado fosse sterile Enrico non volle ripudiare la moglie, scelta ammessa dal matrimoniale germanico, tollerato da Roma. Per la grande pietà e santità che riscontrava in lei preferì viverle assieme anche senza speranza di prole. Gli avvenimenti più importanti della vita di Cunegonda sono i seguenti: a Paderborn nel 1002 fu incoronata regina; nel 1014 a Roma ricevette, assieme al marito, la corona imperiale da papa Benedetto VIII. Fra le sue realizzazioni ci sono il duomo di Bamberga (1007) e il monastero benedettino di Kaufungen (1021) dove volle ritirarsi dopo la dolorosa perdita del marito (1025). Condusse vita monastica per molti anni, fino alla morte, avvenuta nel 1033 o nel 1039. (Avvenire)

    Etimologia: Cunegonda = che combatte per la stirpe, dall'antico tedesco

    Patronato: Lussemburgo, Lituania, Polonia, Bamberga

    Martirologio Romano: A Oberkaufungen nell’Assia, in Germania, santa Cunegonda: molti benefici arrecò alla Chiesa insieme al marito sant’Enrico imperatore, e, dopo la morte di costui, ella stessa migrò al Signore nel convento in cui come monaca si era ritirata, facendo di Cristo la sua eredità. Il suo corpo fu deposto con tutti gli onori accanto alle spoglie di sant’Enrico a Bamberga.

    Martirologio tradizionale (3 marzo): A Bamberga santa Cunegonda Augusta, che, sposata all'Imperatore Enrico primo, col consenso del marito conservò sempre la verginità, e, ricolmata di meriti per buone opere, con santa fine si riposò, e dopo morte risplendette per miracoli.

    Le Chiese d’Oriente e d’Occidente in due millenni di cristianesimo hanno attribuito l’aureola della santità quale corona eterna a non poche imperatrici, e talvolta anche ai loro mariti, che sedettero sui troni di Roma, di Costantinopoli e del Sacro Romano Impero. Sfogliando le pagine dell’autorevole Bibliotheca Sanctorum e della Bibliotheca Sanctorum Orientalium possiamo trovare i loro nomi: Adelaide, Alessandra e Serena (presunte mogli di Diocleziano), Ariadne, Basilissa (o Augusta), Cunegonda, Elena, Eudossia, Irene d’Ungheria (moglie di Alessio I Comneno), Irene la Giovane (moglie di Leone IV Chazaro), Marciana, Pulcheria, Placilla, Riccarda, Teodora (moglie di Giustiniano), Teodora (moglie di Teofilo l’Iconoclasta), Teofano. Anche nel XX secolo non sono mancate sante imperatrici: la Serva di Dio Elena di Savoia, imperatrice d’Etiopia, ed in fama di santità è anche Zita di Borbone, moglie del Beato Carlo I d’Asburgo ed ultima imperatrice d’Austria.
    Santa Cunegonda, oggi festeggiata, è venerata anche insieme al marito, l’imperatore Enrico II, la cui festa è però celebrata separatamente al 13 luglio. Le fonti relative a questa santa sono purtroppo costituite da notizie sparse, tramandate da alcuni cronisti contemporanei quali Tietmaro di Mersburgo e Rodolfo il Glabro, nonché da una vita composta da un canonico di Bamberga oltre un secolo dopo la morte. I genitori diedero alla figlia, sin dai primi anni, una profonda educazione cristiana. All’età di circa vent’anni, Cunegonda sposò il duca di Baviera, Enrico appunto, che nel 1002 venne incoronato re di Germania e nel 1014 sacro romano imperatore.
    Su questo matrimonio, specialmente al principio del XX secolo, sono sorte parecchie polemiche: in alcuni testi antichi infatti, tra i quali la bolla di papa Innocenzo III, si narra che i due coniugi fecero voto di perpetua verginità e si parlò così di “matrimonio di San Giuseppe” e per tale motivo a Cunegonda è stato talvolta attribuito il titolo di “vergine”, ma secondo altri autori moderni una simile qualifica non corrisponderebbe alle narrazioni di contemporanei come Rodolfo il Glabro. Secondo quest’ultimo, I fatti, Enrico si accorse della sterilità della moglie, ma nonostante il matrimoniale germanico ammettesse il ripudio, non volle usare questo diritto per la grande pietà e santità che riscontrava nella consorte e preferì continuare a vivere insieme a lei pur senza speranza di prole. Fu proprio ciò, unitamente alla fama di santità che circondò i due coniugi, a far nascere in seguito la leggenda del cosiddetto “matrimonio di San Giuseppe”.
    Nella Vita e nella bolla pontificia di canonizzazione si legge che Cunegonda fu oggetto di una grande calunnia di infedeltà coniugale ed Enrico, per provarne l’innocenza, decise di sottoporla alla prova del fuoco. La moglie accettò e passò miracolosamente indenne a piedi nudi sopra vomeri infuocati. L’imperatore chiese perdono all’augusta consorte per aver dato troppo credito agli accusatori e da quel momento visse in piena stima e fiducia nei suoi confronti. Non ci è dato sapere quale validità storica abbia concretamente questo episodio, resta comunque il suo alto valore simbolico.
    Il 10 agosto 1002 a Paderborn Cunegonda fu incoronata regina e nel 1014 si recò a Roma con il marito per ricevere la corona imperiale dalle mani di papa Benedetto VIII, il 14 febbraio di quell’anno. La vita dell’imperatrice costituì un mirabile esempio di carità, umiltà e mortificazione, virtù che la caratterizzarono in molteplici manifestazioni. Assecondata dal pio marito, nel 1007 fece erigere il duomo di Bamberga e nel 1021 il monastero di Kaufungen, fondato in seguito ad un voto fatto durante una gravissima malattia da cui uscì pienamente ristabilita. Proprio in questo monastero benedettino volle ritirarsi nel 1025, addolorata per la perdita del marito. Nel giorno anniversario della morte di Enrico II, Cunegonda convocò parecchi vescovi per la dedicazione della chiesa di Kaufungen, cui donò una reliquia della Santa Croce. Dopo la lettura del Vangelo, si spogliò delle insegne e degli abiti imperiali, si fece tagliare i capelli e vestì il rozzo saio benedettino. Continuò, come già aveva fatto in precedenza, a spendere il suo patrimonio nell’edificazione di nuovi monasteri, decorando chiese ed aiutando i poveri. Intrapresa dunque la vita monastica, visse in assoluta umiltà come se mai fosse stata addirittura imperatrice. Prese a trascorrere gran parte delle sue giornate in preghiera e nella lettura delle Sacre Scritture, non disdegnando però i lavori manuali ed i servizi più umili. Un compito assegnatole che gradì particolarmente fu la visita alle consorelle ammalate per portare loro conforto ed assistenza. Si distinse inoltre per la pratica severa della penitenza: assumeva infatti esclusivamente il cibo indispensabile per sopravvivere, rifiutando ciò che poteva solleticare in qualche maniera il palato.
    Sino al termine dei suoi giorni Cunegonda condusse questo stile di vita. Morì infine il 3 marzo di un anno imprecisato, generalmente viene preferito il 1033 anziché il 1039. Le sue spoglie mortali trovarono degna sepoltura presso quelle del marito nella cattedrale di Bamberga. Nei primi anni non fu oggetto di grande culto, ma dal XII secolo la venerazione nei suoi confronti crebbe grandemente fino a superare quella tributata già in precedenza ad Enrico. La causa di canonizzazione fu introdotta sotto il pontificato di Celestino III, ma solo Innocenzo III con bolla del 29 marzo 1200 ne approvò ufficialmente il culto. Nella diocesi di Bamberga nel XV secolo ben quattro solenni celebrazioni erano dedicate alla memoria della santa imperatrice: il 3 marzo (anniversario della morte), il 29 marzo (anniversario della canonizzazione), il 9 settembre (traslazione delle reliquie) ed il 1° agosto (commemorazione del primo miracolo).

    Autore: Fabio Arduino





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    Statua dell'imperatrice Cunegonda in Bamberga

    Maestro di Meßkirch, S. Cunegonda imperatrice, Chiesa di S. Martino, Meßkirch

    SS. Enrico e Cunegonda, Cattedrale di Bamberga

    Immagine sacra della coppia imperiale, SS. Enrico e Cunegonda, Tavola morava del XVI secolo, Mährische Galerie

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    Cunigunde of Luxembourg

    Saint Cunigunde of Luxembourg (c. 975 – March 3, 1040 at Kaufungen), also called St. Cunegundes and St. Cunegonda, was the wife of the Holy Roman Emperor Saint Henry II. She is the Patroness of Luxembourg, Lithuania and Poland; her feast day is March 3.

    Her parents were Siegfried I of Luxembourg (922 – August 15, 998) and Hedwig of Nordgau (c. 935 – 992). She was a seventh-generation descendant of Charlemagne. Her marriage to St. Henry was a spiritual one, that is, they married for religious companionship and by mutual agreement did not consummate their relationship.

    Calumniators accused her of scandalous conduct, but her innocence was signally vindicated by Divine Providence, as she walked over pieces of flaming irons without injury, to the great joy of her husband, the Emperor.[1]

    She was very active politically. As the closest adviser of her husband, she took part in Imperial councils. Also, she commanded the Imperial army and defeated the Polish troops in 1012.

    In 1014, St. Cunigunde went with her husband to Rome and became Empress, receiving together with St. Henry the Imperial Crown from the hands of Pope Benedict VIII.

    After St. Henry's death in 1024, she became regent together with her brother and handed over the Imperial insignia when Conrad II was elected to succeed.

    As a widow, St. Cunigunde was left comparatively poor, owing to the enormous wealth given away by she and St. Henry in charitable works.[2]

    In 1025, exactly one year after the death of her husband St. Cunigunde retired to Kaufungen Abbey, a convent of Benedictine nuns she founded at Kaufungen, (Hesse), Germany. She died in 1040, and was buried at Bamberg Cathedral near her husband. She was canonised by Pope Innocent III on March 29, 1200.

    It was reported in the Papal Bull that St. Cunigunde fell asleep one night and was carried into bed. Her maid also fell asleep and a candle set the bed on fire. The blaze awoke both of them and upon Cunigunde executing the Sign of the Cross, the fire immediately disappeared, saving them from burning.

    References

    1. "Lives of the Saints: For Every Day of the Year" edited by Rev. Hugo Hoever, S.O.Cist., Ph.D., New York: Catholic Book Publishing Co., (1955), p. 93
    2. "Lives of the Saints: For Every Day of the Year" edited by Rev. Hugo Hoever, S.O.Cist., Ph.D., New York: Catholic Book Publishing Co., (1955), p. 93

    Fonte: Wikipedia

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    Lightbulb Re: 3 marzo - S. Cunegonda imperatrice

    3 MARZO 2018: Santa Cunegonda Imperatrice; SABATO DELLA SECONDA SETTIMANA DI QUARESIMA…



    Guéranger, L'anno liturgico - Sabato della Seconda Settimana di Quaresima
    http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-sab2.htm
    “SABATO DELLA SECONDA SETTIMANA DI QUARESIMA.”




    Mese di San Giuseppe - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/mese-san-giuseppe/

    Santa Cunegonda - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/santa-cunegonda/
    «3 marzo, Santa Cunegonda Imperatrice (978 ca – 1039).

    “A Bamberga santa Cunegonda Augusta, che, sposata all’imperatore Enrico primo, col consenso del marito conservò sempre la verginità, e, ricolmata di meriti per buone opere, con santa fine si riposò, e dopo morte risplendette per miracoli”.»





    http://www.sodalitium.biz/wp-content...da-230x300.jpg






    http://liguesaintamedee.ch/
    https://www.facebook.com/SaintAmedee/
    "Mars - le mois dédié à Saint Joseph"




    Méditation pour le Samedi de la deuxième semaine de Carême
    “Méditation pour le Samedi de la deuxième semaine de Carême."






    3 mars : Sainte Cunégonde, Impératrice (? 1040) :: Ligue Saint Amédée
    “3 mars : Sainte Cunégonde, Impératrice († 1040).”











    https://www.sursumcorda.cloud/
    https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/
    “Sursum Corda Maglietta San Giuseppe 2018 | Sancte Joseph, Patrone S. Ecclesiae, ora pro nobis!”
    https://www.sursumcorda.cloud/sostie...18-detail.html
    https://www.sursumcorda.cloud/sostie...18-detail.html












    "Radio Spada è un sito di controinformazione cattolico Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale e una casa editrice http://www.edizioniradiospada.com "

    "Marzo in onore di san Giuseppe."






    “3 marzo 2018: SABATO DELLA SECONDA SETTIMANA DI QUARESIMA.”





    “Il 3 marzo 1605 muore Papa Clemente VIII Aldobrandini, Sommo Pontefice.”






    “Cuore purissimo di Maria Vergine Santissima ottenetemi da Gesù la purità e l’umiltà del mio Cuore.
    (300 gg. d'indulgenza - Ind. Plenaria a chi la reciterà divotamente ogni giorno per un mese intero)”







    “Radio Spada
    Rappresenta la forza e la bellezza della messa. Rappresenta ciò che molti uomini hanno dimenticato, ovvero, che non avrebbero il potere che hanno se non fosse stato dato loro dall'alto. Tutti i re, i politici, i presidenti, i guerrieri, i combattenti, devono inginocchiarsi dinanzi al Santissimo Sacramento e pregare la SS. Vergine e tutti gli angeli.”













    Guéranger, L'anno liturgico - Sabato della Seconda Settimana di Quaresima
    http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-sab2.htm
    “Missale Romanum
    SABATO DELLA SECONDA SETTIMANA DI QUARESIMA

    La Stazione è alla chiesa dei Santi Pietro e Marcellino, Martiri illustri di Roma sotto la persecuzione di Diocleziano, i nomi dei quali hanno l'onore d'essere iscritti nel Canone della Messa.
    LEZIONE (Gen 27,6-40). - In quei giorni: Rebecca disse a Giacobbe suo figliolo: Ho sentito tuo padre parlare con Esaù tuo fratello e dirgli: Portami della tua cacciagione, e fammi una pietanza, affinché io la mangi, e ti benedica dinanzi al Signore, prima di morire. Or dunque, figlio mio, attienti ai miei consigli: va' alla greggia e portami i due migliori capretti, affinché io ne faccia pel tuo padre quelle pietanze di cui si ciba con piacere; e poi, quando tu gliele avrai portate ed egli le avrà mangiate, ti benedica prima di morire. E Giacobbe rispose: Tu sai che Esaù mio fratello è peloso, ed io senza peli: se per caso mio padre mi tasta e mi riconosce, temo che pensi ch'io abbia voluto burlarlo, e cosi mi tiri addosso la maledizione, invece della benedizione. E la madre a lui: Ricada pure su di me questa maledizione, figlio mio, tu però ascolta la mia voce; va' e porta quanto ti ho detto. Egli dunque li andò a prendere, li portò e li diede alla madre, la quale ne preparò le pietanze che sapeva gradite al padre di lui. Poi fece indossare a Giacobbe il migliore vestito di Esaù, che teneva presso di sé in casa, e con le pelli dei capretti gli ravvolse le mani e gli coprì la parte nuda del collo; finalmente gli diede le pietanze e i pani che essa aveva fatto cuocere. Giacobbe, avendo portato ogni cosa ad Isacco, gli disse; Padre mio: Ed egli rispose: Ascolto. Chi sei tu, figliolo mio? E Giacobbe disse: Io sono il tuo primogenito Esaù: ho fatto quanto mi hai comandato: alzati, siedi e mangia della mia caccia, affinché l'anima tua mi benedica. E Isacco replicò al figliolo: Come, figlio! mio, hai potuto trovare così presto? L'altro rispose: Fu volere di Dio che m'imbattessi subito in ciò che bramavo. E Isacco disse: Accostati, che ti tasti, o figlio mio, e riconosca se tu sei o no il mio figlio Esaù. Allora egli s'accostò al padre, il quale tastato che l'ebbe, disse: La voce veramente sarebbe la voce di Giacobbe; ma le mani son quelle d'Esaù. Cosi non lo riconobbe, perché le mani di lui erano pelose come quelle del fratello maggiore. Benedicendolo disse: Sei tu proprio il mio figliolo Esaù? L'altro rispose: Sì. E il padre: Dammi le pietanze della tua caccia, o figlio mio, affinché l'anima mia ti benedica. Giacobbe lo servì, e, quando il padre ebbe mangiato, gli portò anche il vino. Bevuto che ebbe il vino, Isacco gli disse; Accostati a me e dammi un bacio, figlio mio. Giacobbe s'accostò e lo baciò. E Isacco appena sentita la fragranza del vestito di lui, benedì Giacobbe e disse: Ecco l'odore del mio figlio è come l'odore di un fiorito campo benedetto da Dio! Dio ti doni della rugiada del cielo e della pinguedine della terra, e abbondanza di frumento e di vino. A te servano i popoli, a te s'inchinino le genti. Sii il padrone dei tuoi fratelli. E s'inchinino davanti a te i figli di tua madre. Maledetto sia chiunque ti maledice e benedetto chiunque ti benedice. Appena Isacco aveva finite queste parole, e Giacobbe se n'era andato, tornò Esaù, e, preparate le pietanze della sua caccia, le portò al padre, dicendo: Alzati, padre mio, e mangia della caccia del tuo figliolo, affinché l'anima tua mi benedica. E Isacco gli disse: Ma chi sei tu? Egli rispose: Sono Esaù, il tuo figlio primogenito. Isacco inorridì, oppresso da grande stupore, e fuori di sé dalla meraviglia disse: E allora chi è colui che mi ha già portato la caccia fatta? Io ho mangiato di tutto prima che tu venissi; e l'ho benedetto, e sarà benedetto. Udite le parole del padre, Esaù diede in un grido spaventoso, e costernato disse: Benedici anche me, o padre mio ! Isacco rispose: Il tuo fratello è venuto con ingannò, e si è presa la tua benedizione. Ed Esaù: Con ragione gli fu posto il nome di Giacobbe, infatti mi ha soppiantato per la seconda volta: mi tolse già la mia primogenitura, ed ora mi ha tolta la mia benedizione. Poi disse: Non hai servato una benedizione anche per me? Isacco rispose: Io l'ho costituito tuo padrone, ed ho assoggettati al suo servizio tutti i suoi fratelli, l'ho provvisto di frumento e di vino; ed ora che potrei fare per te, o mio figliolo? Esaù gli disse; Non hai che una benedizione sola, o padre? Benedici anche me; te ne scongiuro! E siccome Esaù piangeva ad alte grida, Isacco, mosso a compassione, gli disse: La tua benedizione sarà nella pinguedine della terra e nella rugiada che scende dal cielo.
    Esaù e Giacobbe...
    I due figli di Isacco ci manifestano a loro volta l'effetto dei giudizi di Dio nei riguardi d'Israele e della gentilità; e così l'iniziazione dei Catecumeni prosegue il suo corso. Ecco due fratelli: uno maggiore, l'altro minore; Esaù, il tipo del popolo giudaico, che possiede il diritto della primogenitura e perciò gli compete il destino più alto; e Giacobbe, nato dopo di lui, che, sebbene suo gemello, non ha diritto di fare assegnamento sulla benedizione riservata al fratello maggiore, figura la gentilità. Ma le parti s'invertono: Giacobbe riceve la benedizione e suo fratello ne rimane senza. Che è dunque avvenuto? Ce lo spiega il racconto di Mosè. Esaù è un uomo carnale, dominato dai suoi appetiti ; il piacere che trova in una banale vivanda gli fa perdere di vista i beni spirituali legati alla benedizione del padre, e nella sua golosità, cede a Giacobbe, per un piatto di lenticchie, i diritti che gli derivavano dalla sua primogenitura. Abbiamo visto come l'industria della madre serve gli interessi di Giacobbe, e come il vecchio padre, inconscio strumento di Dio, conferma e benedice inconsapevolmente la sostituzione avvenuta. Quando Esaù tornò da Isacco, comprese la gravita della perdita subita; ma ormai era tardi; e così divenne il nemico di suo fratello.
    ... figure dei Giudei e dei Gentili.
    Allo stesso modo il popolo giudaico, dominato da pensieri carnali, perdette il diritto di primogenitura sui Gentili. Non volle seguire un Messia povero e perseguitato, sognava trionfi di grandezze mondane, mentre Gesù non prometteva che un regno spirituale. Il Messia, dunque, che fu rigettato da Israele, fu invece accolto dai Gentili, e questi divennero i primogeniti. E siccome il popolo giudaico s'ostina a non riconoscere tale sostituzione, alla quale fu pure consenziente quando gridò: "Non vogliamo che costui regni su noi" (Lc 19,14), ora vede con dispetto che tutti i favori del Padre celeste sono per il popolo cristiano. I figli d'Abramo secondo la carne sono diseredati al cospetto di tutte le nazioni; mentre i figli di Abramo nella fede sono manifestamente i figli della promessa, secondo la parola del Signore a quell'insigne Patriarca : "Io ti benedirò e moltiplicherò la tua stirpe come le stelle del cielo, e come l'arena che è sul lido del mare..., e nella tua progenie saran benedette tutte le nazioni della terra" (Gen 22,17-18).
    VANGELO (Lc 15,11-32). - In quel tempo: Gesù disse ai Farisei e agli Scribi questa parabola: Un uomo aveva due figlioli, e il minore disse al padre: Padre, dammi la parte dei beni che mi spetta. E divise tra loro il patrimonio. Dopo alcuni giorni, messa insieme ogni cosa, il figlio minore se ne andò in un lontano paese, e là scialacquò il suo, vivendo dissolutamente. E come ebbe dato fondo ad ogni cosa, infierì in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a sentir la miseria. E andò a mettersi con uno degli abitanti di quel paese, che lo mandò nei suoi campi a badare ai suoi porci. E bramava d'empire il ventre con le ghiande che mangiavano i porci, ma nessuno gliene dava. Allora, rientrato in sé, disse: Quanti garzoni in casa di mio padre han pane in abbondanza, mentre io qui muoio di fame! M'alzerò e andrò da mio padre, e gli dirò: Padre, ho peccato contro il cielo e contro di te, non son più degno d'essere chiamato tuo figlio; trattami come uno dei tuoi garzoni. E, alzatesi, andò da suo padre. E, mentre egli era ancora lontano, suo padre lo scorse e, mosso a pietà, gli corse incontro e gli si gettò al collo e lo baciò. E il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il cielo e contro di te; non son più degno d'esser chiamato tuo figlio. Ma il padre disse ai suoi servi: Presto, portate qua la veste più bella, rivestitelo, e mettetegli al dito l'anello ed ai piedi i calzari; menate il vitello grasso e ammazzatelo; e si mangi e si banchetti, perché questo mio figlio era morto ed è risuscitato; era perduto ed è stato ritrovato. Così cominciarono a far grande festa. Or il figlio maggiore era in campagna e nel ritorno, avvicinandosi a casa, sentì musiche e danze, e chiamò uno dei servi e gli domandò che volessero dire quelle cose. Ed egli rispose: È tornato tuo fratello; e tuo padre ha ammazzato il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano. Allora costui montò in collera e non voleva entrare. Onde suo padre uscì fuori e si mise a pregarlo. Ma rispose al padre suo: Ecco, da tanti anni io ti servo e non ho mai trasgredito un tuo comando, eppure non mi hai dato neppure un capretto da godermelo con gli amici; ma appena è arrivato questo tuo figlio, che ha divorato tutto il suo con le meretrici, hai per lui ammazzato il vitello grasso. E il padre a lui: Figlio, tu stai sempre con me e tutto il mio è tuo; ma era giusto banchettare e far festa, perché questo tuo fratello era morto ed è risuscitato, era perduto ed è stato ritrovato.
    Il ritorno del figliol prodigo.
    È ancora il mistero che abbiamo rilevato poc'anzi del racconto del Genesi. Sono di fronte due fratelli, di cui il maggiore si lamenta del trattamento che la bontà del padre ha fatto al più giovane. Questi se n'era andato via dal tetto paterno ed era fuggito in lontano paese, per abbandonarsi più liberamente ai suoi disordini; ma vistosi ridotto all'estrema miseria, si ricorda di suo padre e torna a chiedergli umilmente l'ultimo posto nella casa che un giorno avrebbe dovuto essere sua. Il padre accoglie il prodigo con la più viva tenerezza: e non solo lo perdona ma gli restituisce anche tutti i diritti di figlio anzi fa di più: gli offre un banchetto per celebrare il suo felice ritorno. Ora questo modo di fare del padre irrita la gelosia del fratello. Ma invano Israele si ribella alla misericordia del Signore: è giunta l'ora in cui tutte le nazioni della terra sono chiamate ad entrare nell'ovile universale. Per quanto siano stati dai loro errori e dalle passioni trascinati lontano, i Gentili udranno la voce degli Apostoli: Greci e Romani, Sciti e barbari, tutti, percuotendosi il petto, s'affolleranno a domandare d'essere ammessi a godere dei favori di Israele. E non saranno date loro solamente le briciole che cadranno dalla mensa, come supplicava la Cananea; ma saranno trattati alla stessa maniera dei figli legittimi ed onorati. Le invidiose lagnanze d'Israele non saranno accolte e se esso rifiuta di prender parte al banchetto, la festa si celebrerà ugualmente. Ora tale festa è la Pasqua; i figli che ritornano ignudi ed estenuati alla casa paterna sono i Catecumeni, ai quali il Signore sta per estendere la grazia dell'adozione.
    L'infinita misericordia del Padre.
    Questi figli prodighi che si arrendono e si raccomandano alla pietà del padre che hanno offeso sono anche i pubblici Penitenti, ai quali la Chiesa in questi giorni offre la riconciliazione. Pur avendo mitigata la sua severa disciplina, la Chiesa presenta oggi questa parabola a tutti i peccatori che si dispongono a rappacificarsi con Dio. Essi prima non conoscevano l'infinita bontà del Signore che avevano abbandonato: comprendano dunque oggi, quanto la misericordia prevalga sulla giustizia, nel cuore di colui che "ha amato il mondo fino a dare il suo Figlio Unigenito" (Gv 3,16). Per quanto lontano siano fuggiti da lui, per quanto profonda sia stata la loro ingratitudine, tutto è pronto nella casa paterna, per festeggiare il loro ritorno. Il padre ch'essi abbandonarono li aspetta sulla porta, pronto a correre incontro a loro per abbracciarli; sarà loro restituita la prima veste, la veste dell'innocenza; l'anello che portano soltanto i figli della "sua casa sarà dato ad ornare di nuovo la loro mano purificata. La mensa del festino è imbandita per loro, e gli Angeli faranno sentire le loro melodie celesti. Gridino dunque dal fondo dei loro cuori: "O padre, ho peccato contro il cielo e contro di te, non son più degno d'esser chiamato tuo figlio; trattami come uno dei tuoi servi". Il dispiacere sincero dei traviamenti passati, l'umiltà della confessione e la ferma risoluzione d'essergli d'ora innanzi fedeli, sono le uniche, facili condizioni, che il padre dei figli prodighi esige, per farne dei figli di predilezione.
    PREGHIAMO
    Custodisci, o Signore, con incessante misericordia la tua famiglia, affinché, appoggiandosi solo nella speranza della grazia celeste, sia sostenuto dalla celeste protezione.

    da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 553-557.”




    Luca, Sursum Corda!
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

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    Lightbulb Re: 3 marzo - S. Cunegonda imperatrice

    3 MARZO 2019: SANTA CUNEGONDA, IMPERATRICE; DOMENICA DI QUINQUAGESIMA, TERZO GIORNO DEL MESE DEDICATO A SAN GIUSEPPE…



    «DOMENICA DI QUINQUAGESIMA»
    Dom Guéranger, L'anno liturgico - Domenica di Quinquagesima
    http://www.unavoce-ve.it/pg-quinq-dom.htm





    SANTA MESSA DOMENICALE celebrata da Don Floriano Abrahamowicz a Paese (Tv) stamattina 3 MARZO 2019, DOMENICA DI QUINQUAGESIMA:


    «Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
    http://www.domusmarcellefebvre.it/
    https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz
    Domenica Quinquagesima (Santa Messa)
    https://www.youtube.com/watch?v=1D09coEEvKs
    Domenica Sexagesima (Santa Messa)
    https://www.youtube.com/watch?v=7apAxHX0B0w
    Domenica Septuagesima (Santa Messa)
    https://www.youtube.com/watch?v=eW58hW30T5Y
    V domenica d. Epifania (Santa Messa)
    https://www.youtube.com/watch?v=adVRJ95yZLk
    V domenica d. Epifania - (Omelia)
    https://www.youtube.com/watch?v=oJR8QmeMXOs
    IV dom. dopo l'Epifania (Santa Messa)
    https://www.youtube.com/watch?v=tmgotU8TwQw
    IV domenica dopo Epifania (Omelia)
    https://www.youtube.com/watch?v=BBMsKuQKlgQ
    Purificazione della S. Vergine Maria (Santa Messa)
    https://www.youtube.com/watch?v=rS2tdVj3e_A
    III dom. dopo l'Epifania
    https://www.youtube.com/watch?v=vqLfMJ2qKmo
    III domenica dopo l'Epifania - (Omelia)
    https://www.youtube.com/watch?v=zHEiqmjKQNk
    II domenica dopo l'Epifania - (Omelia)
    https://www.youtube.com/watch?v=MtQwadP5PVs
    Sacra Famiglia (Santa Messa)
    https://www.youtube.com/watch?v=M83o5Eohbdc
    Epifania di N S G C - (Omelia)
    https://www.youtube.com/watch?v=fUnwOAcw1Vs
    http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
    La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso».




    SANTE MESSE celebrate dai Sacerdoti dell'Istituto Mater Boni Consilii (I.M.B.C.):


    "Sante Messe - Sodalitium"
    http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

    "S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
    http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

    “Sodalitium - IMBC.”
    https://www.youtube.com/user/sodalitium

    “Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
    https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

    http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
    “Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”



    Santa Cunegonda - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/santa-cunegonda/
    «3 marzo, Santa Cunegonda Imperatrice (978 ca – 1039).

    “A Bamberga santa Cunegonda Augusta, che, sposata all’imperatore Enrico primo, col consenso del marito conservò sempre la verginità, e, ricolmata di meriti per buone opere, con santa fine si riposò, e dopo morte risplendette per miracoli”.»
    http://www.sodalitium.biz/wp-content...-1-230x300.jpg






    Novità libraria: Le sacre stazioni ­romane nella Quaresima e l?ottava di Pasqua - Sodalitium
    «Il sacro tempo della Quaresima, secondo la discipilina della Chiesa e la sacra Liturgia, è un tempo di ritiro e di mortifcazione, segnato dal digiuno, da passare in unione col divin Redentore Gesù Cristo.

    Istituita a ricordo dei quaranta giorni di digiuno del Redentore nel deserto, ha inizio con il mercoledì delle ceneri e si protrae fino a Pasqua. La stazione liturgica (termine che viene dal linguaggio militare “statio”) indicava l’adunanza dei fedeli in un luogo sacro determinato, dove il Papa, assistito dal suo clero, celebrava i divini misteri. Essendo, come diceva Tertulliano, i cristiani la milizia di Dio, alla stazione liturgica specialmente quaresimale si accompagnò fin dal principio il significato di vigilanza, di penitenza e di preghiera che la rendeva una grande dimostrazione di fede religiosa; essa dava l’idea dell’unità della liturgia, e manteneva viva la memoria del culto dei Martiri nei diversi luoghi. Ai tempi di s. Gregorio Magno la stazione comportava la processione con le litanie e la Messa. All’ora fissata, Pontefice, clero e il popolo si ritrovavano in una chiesa stabilita per l’adunanza (collecta). Qui il Pontefice recitava l’orazione ad collectam, e faceva muovere la processione preceduta dalla Croce stazionale, al canto delle litanie. Giunti alla chiesa designata per la stazione il Papa celebrava solennemente la Messa. Dopo la Messa si annunciava il luogo della stazione per il giorno seguente.
    Questo libretto vuole far rivivere e meditare ai cristiani di oggi le grandezze e gli splendori dell’antica liturgia romana di un tempo.»
    http://www.sodalitium.biz/wp-content...2-202x300.jpeg


    Disciplina del digiuno e dell'astinenza - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/disciplina...dellastinenza/
    «Disciplina del digiuno e dell’astinenza

    Poichè la Costituzione “Poenitemini” del 1966 di Paolo VI e il “Nuovo Diritto Canonico” del 1983 di Giovanni Paolo II non hanno nessun valore giuridico, è ancora in vigore la disciplina osservata sotto il pontificato di Pio XII (secondo i Canoni 1250-1254 del Diritto Canonico piano-benedettino del 1917, modificati dal Decreto dalla S. Congregazione dei Riti del 16 settembre 1955 e dalla S. Congregazione Concilio del 25 luglio 1957).»



    Mese di marzo: il Sacro Manto a san Giuseppe - Centro Studi Giuseppe Federici
    “Mese di marzo: il Sacro Manto a san Giuseppe
    Centro studi Giuseppe Federici - Per una nuova insorgenza
    Il mese di marzo è tradizionalmente dedicato a san Giuseppe: segnaliamo un opuscolo che può favorire la devozione al Patrono della Chiesa Universale.”
    Mese di marzo: il Sacro Manto a san Giuseppe - Centro Studi Giuseppe Federici
    http://www.centrostudifederici.org/w...p-183x300.jpeg


    https://www.agerecontra.it/2019/03/m...-san-giuseppe/


    Tradidi quod et accepi: Sacro Manto in onore di san Giuseppe







    https://www.facebook.com/catholictradition2016/
    «MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»


    "DOMENICA DI QUINQUAGESIMA"


    “Mercoledì 6 marzo inizierà la Sacra Quaresima. Prepariamo il nostro prospetto giornaliero per vivere questo tempo penitenziale secondo quanto la Santa Chiesa prescrive e insegna.”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...32&oe=5D1C3F9A







    https://www.sursumcorda.cloud/
    https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/
    «Carlo Di Pietro - Sursum Corda»
    “ITE AD JOSEPH - 1° marzo, inizio del mese di San Giuseppe, Sposo della Beata Vergine Maria e Patrono della Chiesa Universale.”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...a1&oe=5D16CB6F
    https://www.sursumcorda.cloud/preghi...-giuseppe.html
    https://www.sursumcorda.cloud/preghi...-famiglia.html
    https://www.sursumcorda.cloud/preghi...a-purezza.html
    https://www.sursumcorda.cloud/preghi...i-vergini.html

    https://www.sursumcorda.cloud/settim...sum-corda.html

    “Senonché l’allusione non fu capita; e allora Gesù vi ritornò sopra: «In verità, in verità vi dico, che io sono la porta delle pecore. Tutti, quanti vennero prima di me, ladri sono e rapinatori; ma le pecore non li udirono. Io sono la porta: se per me alcuno sia entrato, sarà salvato, ed entrerà ed uscirà e troverà pascolo. Il rapinatore non viene se non per rapire, fare strage e distruggere: io venni affinché abbiano vita e abbondantemente (l’)abbiano». Chi fossero questi ladri e rapinatori Gesù non spiegò, ma le condizioni storiche dei suoi tempi erano sufficienti a farli riconoscere; come gli antichi profeti avevano trovato il massimo ostacolo alla loro missione nell’operosità avversaria degli pseudoprofeti «profetizzanti la menzogna e... la fraude del loro cuore» (Geremia, XXIII, 26; si veda tutta la lunga invettiva di questo Profeta - XXIII, 9-40 - contro gli pseudoprofeti, alla quale se ne potrebbero aggiungere altre di altri).”

    https://www.sursumcorda.cloud/
    “Dal n° 150 di SVRSVM CORDA® del 3 marzo 2019. Indice degli argomenti:

    - Comunicato numero 150. Gesù Cristo, il buon Pastore;
    - Il sistema dell'ecumenismo a confronto con la dottrina del buon Pastore;
    - Orazioni a San Mattia, Apostolo e Martire;
    - Codice di Diritto Canonico del 1917 in italiano;
    - Pio XII: Il Decalogo, la lotta contro il peccato, i danni del quietismo;
    - Benedetto XIV: La citazione del Romano Pontefice durante la Messa;
    - La biasimevole pretesa lefebvriana a tal proposito.”
    https://www.sursumcorda.cloud/
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...d4&oe=5D23E5F5


    https://www.sursumcorda.cloud/sostienici/libri.html
    “Appunti sulla questione del cosiddetto «papa eretico»”
    https://www.sursumcorda.cloud/massim...a-eretico.html
    “Preghiera di San Pietro Canisio per conservare la vera fede”
    https://www.sursumcorda.cloud/preghi...vera-fede.html
    https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/
    https://www.sursumcorda.cloud/settim...sum-corda.html







    «Radio Spada è un sito di controinformazione cattolico http://www.radiospada.org e una casa editrice http://www.edizioniradiospada.com
    https://www.facebook.com/radiospadasocial/ »

    “3 marzo 2019: DOMENICA DI QUINQUAGESIMA”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...e3&oe=5CE6B808

    “Il 3 marzo 1605 muore Papa Clemente VIII Aldobrandini, Sommo Pontefice.”

    https://www.radiospada.org/2019/03/f...io-pacelliano/
    «3 marzo 1939 : Pio XII riceve la “adorazione” e l’obbedienza da parte dei Cardinali.»
    https://i1.wp.com/www.radiospada.org...pg?w=449&ssl=1










    http://sicutoves.blogspot.com/
    Como ovejas sin Pastor: MARZO, MES DE SAN JOSÉ. DÍA 3 LA PUREZA DE SAN JOSÉ
    "domingo, 3 de marzo de 2019
    MARZO, MES DE SAN JOSÉ. DÍA 3 LA PUREZA DE SAN JOSÉ."
    https://2.bp.blogspot.com/-q_VRUpAmn.../s1600/SJ3.jpg






    https://moimunanblog.com/







    Ligue Saint Amédée
    http://liguesaintamedee.ch/
    https://www.facebook.com/SaintAmedee/
    «Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
    “Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur.”

    3 mars : Sainte Cunégonde, Impératrice (? 1040) :: Ligue Saint Amédée
    “3 mars : Sainte Cunégonde, Impératrice († 1040)”
    http://liguesaintamedee.ch/applicati..._cunegonde.JPG







    Lodato sempre sia il Santissimo nome di Gesù, Giuseppe e Maria!!!
    Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!
    Luca, Sursum Corda – Habemus Ad Dominum!!!
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

 

 

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