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    Predefinito 30 marzo - Beato Amedeo IX di Savoia

    Dal sito SANTI E BEATI:

    Beato Amedeo IX di Savoia Duca

    30 marzo

    Thonon, Savoia, 1° febbraio 1435 - Vercelli, 30 marzo 1472

    Amedeo nasce da Anna di Lusignano e da Ludovico, duca di Savoia, il 1° febbraio 1435. Il suo matrimonio fu combinato per necessità politiche, infatti sposò Iolanda di Valois, figlia di Carlo VII di Francia. I due però si trovarono; avevano soprattutto in comune una fede profonda e sapevano condividere tutto, dalla preghiera al governo dello stato. Amedeo soffriva di epilessia e questo gli causò parecchie difficoltà. Pur essendo un propugnatore di una crociata per liberare Costantinopoli dai Turchi, fu fondamentalmente un pacifista, era anche molto generoso con i poveri che spesso erano suoi commensali. Edificò chiese e monasteri. Aggravandosi il suo male nel 1469 abdicò in favore di Iolanda, ma i suoi fratelli e i nobili lo assediarono al punto che per liberarlo dovette intervenire Luigi XI. Morì il 30 marzo 1472 a Vercelli.

    Patronato: Valle Chisone

    Etimologia: Amedeo = che ama Dio, dal latino

    Emblema: Collare dell'Ordine della Santissima Annunziata

    Martirologio Romano: A Vercelli, beato Amedeo IX, duca di Savoia, che, durante il proprio governo, favorì in ogni modo la pace e sostenne incessantemente con i mezzi materiali e con l’impegno personale le cause dei poveri, delle vedove e degli orfani.

    Amedeo nacque il 1° febbraio 1435 nel castello di Thonon-les-Bains, sulle rive del lago di Ginevra in Alta Savoia, da Anna di Lusignano e dal duca Ludovico I di Savoia, figlio del prmo duca sabaudo Amedeo VIII, antipapa col nome di Felice V e poi riconciliatosi con la Chiesa. Sin da bambino fu promesso in sposo a Jolanda di Valois, figlia del re Carlo VII di Francia, per cementare l'amicizia tra i due paesi. Amedeo crebbe diventando un bel ragazzo, purtroppo soggetto a crisi epilettiche, che egli accettò quale correzione all’inevitabile adulazione da parte dei cortigiani di suo padre, nonchè come un’opportunità per sentirsi a più stretto contatto con Dio. La partecipazione quotidiana all’Eucaristia e la preghiera personale rappresentarono sempre la sua fonte di forza.
    Amedeo e Jolanda si sposarono nel 1452 e la coppia si ritirò nella relativamente quieta provincia di Brescia, territorio assegnatogli oltre al governatorato del Piemonte. Ciò suscitò le ire di suo fratello Filippo nei suoi confronti, che quasi si preparò ad attaccare Amedeo, se loro padre non lo avesse arrestato. Nacquero vari figli: Anna, Carlo (Principe di Piemonte), Filiberto I (Duca di Savoia), Bernardo (morto infante), Carlo I (Duca di Savoia), Giacomo Luigi (Conte di Ginevra e di Gex), Maria (contessa di Neuchàtel), Ludovica (venerata come “beata”) e Gian Claudio (morto ancora in fasce). Tutto sommato questo matrimonio combinato si rivelò dunque dei più felici, poiché Jolanda si interessava allo stesso tempo delle pratiche religiose e del governo dello stato, alleviando le fatiche del consorte, che cominciava a manifestare i sintomi dell’epilessia.
    La malattia e la sua vita decisamente inclinata al trascendente procurarono ad Amedeo numerose difficoltà, poiché più volte i suoi stessi fratelli gli si ribellarono contro e più volte i nobili sabaudi meditarono di sostituirlo con un erede al trono più energico. Infine però la bontà di Amedeo riuscì pacificamente a prevalere sui suoi nemici. Questo non significa comunque che Amedeo non fosse pronto a combattere per una giusta causa: nel 1459, infatti, durante il concilio di Mantova indetto da papa Pio II, il giovane principe fu solerte e fiero fautore di una crociata volta a liberare Costantinopoli, da poco conquistata dai Turchi, e in difesa del Peloponneso. A tal fine reclutò uomini, armi e denaro.
    Nel 1464, alla morte del padre, Amedeo IX assunse il governo del ducato di Savoia. Immediatamente radunò i tre Stati per decidere sulla posizione da tenere nella guerra tra Luigi XI e Carlo il Temerario: l’assemblea, conforme al parere di Amedeo e Jolanda, si pronunziò favorevole ad appoggiare il re di Francia, senza comunque combattere in campo aperto il duca di Borgogna. In cambio di tale atteggiamento, Luigi XI sostenne il cognato contro Guglielmo VIII di Monferrato e Giangaleazzo Sforza. Anche da quest’ultimo Amedeo venne provocato: alla morte del duca Francesco Sforza, il figlio Giangaleazzo tentò di tornare dalla Francia passando in incognito per la Savoia e venne arrestato. Nonostante Amedeo lo avesse fatto subito rilasciare, munendolo anche di una scorta, Giangaleazzo non gli fu riconoscente, ma addirittura giunse a scindere l’alleanza che suo padre aveva stipulato con il duca sabaudo. Era chiaro che Giangaleazzo puntasse solo ad arrivare allo scontro armato, ma Amedeo per riappacificare i loro rapporti gli concesse in sposa sua sorella Bona. Librò inoltre suo fratello Filippo, per il quale organizzò il matrimonio con Margherita di Borgogna, donandogli i territori brescani e conquistandosi cos’ immancabilmente il suo affetto.
    Pacifista in politica estera, Amedeo fu un saggio amministratore del suo stato, benvoluto dai sudditi per la sua liberalità e per l’amore che nutriva per i poveri, concretizzato nell’elargizione di ingenti aiuti. Si narra che, quando un ambasciatore gli domandò se avesse mute di cani e delle razze differenti da quelle del suo padrone, Amedeo mostrò al legato una mensa imbandita sul terrazzo fuori del suo palazzo, alla quale sedevano i poveri e i mendicanti della città: “Queste sono le mie mute ed i miei cani da caccia. E’ con l’aiuto di questa povera gente che inseguo la virtù e vado a caccia del regno dei cieli”. L’ambasciatore gli chiese allora quanti secondo lui fossero impostori, approfittatori ed ipocriti, ma Amedeo replicò: “Non li giudico troppo severamente per non essere giudicato severamente da Dio”.
    Amedeo fece edificare numerose chiese e monasteri, ad altri foce varie donazioni, tra cui preziosi paramenti per la cattedrale di Vercelli. Nonostante la sua grande generosità, non ebbe alcun problema economico, anzi grazia ad un’oculata amministrazione riuscì anche a saldare i debiti contratti dai suoi predecessori. Il suo stile di vita era estremamente austero, lontano dal concedersi qualsiasi privilegio nonostanta la sua precaria salute e proprio per tale motivo fece piuttosto credere di dover digiunare. Con l’aumento della debolezza e l’aggravarsi del male, nel 1469 Amedeo cedette il governo del ducato alla moglie, poiché il figlio maggiore Carlo, l’unico in età di regnare, era morto da poco. I nobili però si ribellarono e, alleatisi con i fratelli di Amedeo, lo imprigionarono, finché non intervenne il cognato, Luigi XI, a liberarlo e a sconfiggere definitivamente la fronda dei signori.
    Gli ultimi anni della vita di Amedeo IX furono molto penosi per il frequente ripetersi delle crisi dell’epilessia, che egli tuttavia sopportò “come una grazia del Signore”. Quando si rese conto di essere ormai prossimo alla morte, affidò i figli all’amata moglie ed alla presenza loro e dei ministri pronunciò le sue ultime raccomandazioni: “Siate retti. Amate i poveri e Dio vi garantirà la pace”, nobilissimo testamento spirituale di un ottimo principe. Spirò a Vercelli il 30 marzo 1472 e le sue spogli furono inumate nell’antica basilica eusebiana, sotto i gradini dell’altare maggiore.
    La pietà popolare non tardò a proclamarlo santo, soprattutto dinnanzi ai miracoli verificatisi per sua intercessione. Il processo ufficiale di canonizzazione si protrasse invece molto a lungo, sino al 3 marzo 1677, quando papa Innocenzo XI confermò il culto del Beato Amedeo IX, fissandone la festa al 30 marzo. San Francesco di Sales e San Roberto Bellarmino lo additarono come esempio ai sovrani e furono grandi assertori della sua canonizzazione, provvedimento papale ancora oggi atteso.
    Oggi le reliquie del beato riposano nella Cattedrale di Vercelli, più precisamente sopra l’altare della grande cappella di destra, simmetricamente a Sant’Eusebio, patrono del Piemonte. Degna collocazione per un sovrano che meriterebbe egli stesso tale titolo, insieme al protovescovo vercellese. Bisogna invece purtroppo deplorare l’assenza quasi totale del Beato Amedeo di Savoia dal calendario della Regione Pastorale Piemontese, non fosse per la memoria facoltativa riservatagli al 28 novembre dalla Diocesi di Pinerolo: il duca soggiornò infatti a lungo a Pinerolo nela palazzo degli Acaja, ebbe come guida spirituale Bonivardo, prima abate dell’Abbadia Alpina di Santa Maria e poi vescovo di Vecelli, ed il Senato di Pinerolo lo elesse patrono della Valle Chisone.
    A Torino, capitale sabauda, il Beato Amedeo è co-titolare della chiesa della Madonna del Carmine, ove è anche custodita una sua reliquia, ed è inoltre venerato in particolare nella cattedrale cittadina, nella chiesa di San Filippo, nella cripta di Maria Ausiliatrice e nelle basiliche collinari della Gran Madre e di Superga. Anche un ponte è dedicato alla sua memoria.
    Nella vasta iconografia che lo ritrae, il Beato Amedeo è facilmente riconoscibile per il collare dell’Ordine dinastico della Santissima Annunziata. Ciò lo rende anche facilmente distinguibile dal Beato Umberto III, conte di Savoia, in quanto l’ordine fu fondato solo nel 1362 dal celebre “Conte Verde” Amedeo VI.

    ORAZIONE

    O Dio, che al beato Amedeo hai dato il coraggio
    di anteporre il regno dei cieli
    al fascino del potere terreno,
    per la sua intercessione concedi anche a noi
    di vincere ogni forma di egoismo
    per aderire a te con tutto il cuore.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
    e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
    per tutti i secoli dei secoli. Amen.

    Autore: Fabio Arduino








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    Amedeo IX di Savoia

    Amedeo IX di Savoia detto il Beato (Thonon-les-Bains, 1 febbraio 1435 – Vercelli, 30 marzo 1472) è stato un duca sabaudo, Signore della Savoia, Principe di Piemonte e Conte d'Aosta, Moriana e Nizza dal 1465 al 1472.

    Vita

    Il futuro Amedeo IX di Savoia nacque nel forte di Thonon, figlio di Lodovico di Savoia e di Anna di Lusignano. Disinteressato al governo dello Stato, fu politicamente insignificante, tanto più quando sposò Violante di Valois, sorella di re Luigi XI, con la quale era fidanzato dai primissimi anni della sua vita [1]: il monarca francese s'introdusse pesantemente nelle faccende piemontesi, addirittura condedendo in moglie a Galeazzo Maria Sforza la sorella di lui, Bona di Savoia, senza nemmeno considerare le obiezioni del giovane duca. Tale dipendenza dalla Francia si può notare anche nelle alleanze tenute da Amedeo nella guerra tra Luigi XI e Carlo il Temerario, duca di Borgogna: la Savoia appoggiò il re Luigi, che in cambio sostenne l'attacco, ideato dal fratello Filippo di Savoia, al marchese Guglielmo VIII del Monferrato.

    La grave malattia cui soffriva il duca (epilessia), favorì oltretutto lo strapotere dei suoi fratelli e cugini, che consci dello stato delle cose facevano il bello ed il cattivo tempo nei domini del duca. Compresa la gravità della situazione, Amedeo IX convocò gli Stati Generali Piemontesi nel 1469, rendendo pubblica la sua volontà di ritirarsi a vita privata e di lasciare un Consiglio di Reggenza capeggiato dalla moglie Violante.

    Il fratello Filippo, che nutriva seri rancori verso Amedeo, scatenò la furia della famiglia verso il Duca, usando come pretesto la decisione di consegnare la reggenza alla moglie Violante: assieme ai fratelli Giacomo e Luigi, capeggiò una vera rivolta contro Amedeo IX, che venne incarcerato e rilasciato solo dopo ordine del re di Francia. La duchessa Violante, sostenuta dai piemontesi e dai francesi, riuscì ad avere, infine, la meglio, mantenendo la reggenza sugli Stati sabaudi.

    Amedeo IX, uscito dalla guerra civile esausto, si trasferì a Vercelli, città che molto amava e per la quale aveva fatto molti lasciti. Qui si concentrò soltanto al sostegno della povera gente fino alla morte, avvenuta nel 1472. Le sue spoglie furono tumulate in Sant'Eusebio.

    La beatificazione

    Uomo di scarso valore politico, Amedeo si indirizzò, nella sua malattia, verso una profonda fede. Amatissimo dal popolo, verso il quale nutriva un grande attaccamento, aiutò i poveri del suo ducato attraverso ingenti lasciti economici. Ai piaceri mondani preferiva sostituire il soccorso dei bisognosi: il suo modo di vivere, estremamente parco ed austero, doveva forse sorprendere i contemporanei.

    Fu tra i più accesi sostenitori della crociata che avrebbe dovuto esser bandita da papa Pio II per liberare Costantinopoli, da poco caduta in mano turca.

    Francesco di Sales, Roberto Bellarmino e Maurizio di Savoia si prodigarono molto per la sua causa di beatificazione. Fu papa Innocenzo XI che ne concesse il culto, nel 1677.

    Figli

    Dal suo matrimonio con Violante di Francia nacquero:
    1. Anna
    2. Carlo, Principe di Piemonte, nato nel 1456
    3. Filiberto I
    4. Bernardo, morto infante
    5. Carlo I seg.
    6. Giacomo Luigi, conte di Ginevra e di Gex
    7. Maria, sposa nel 1480 a Filippo conte di Neuchàtel
    8. Ludovica (Beata), sposa nel 1479 a Ugo d'Orange principe di Chàlons, morta monaca in Orbe il 24 luglio 1503
    9. Gian Claudio, morto ancora in fasce nel 1472

    Note

    1. Amedeo e Violante (da alcuni chiamata anche Jolanda), si sposarono nel 1452. Stabilita presso Bergamo, la coppia fu vivacemente attaccata dal fratello di Amedeo, Filippo, che inizò a nutrire un profondo astio nei confronti del futuro duca.

    Fonte: wikipedia

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    30 marzo 2017: GIOVEDÌ DELLA QUARTA SETTIMANA DI QUARESIMA; Beato Amedeo IX, Duca di Savoia, Confessore…





    Guéranger, L'anno liturgico - Giovedì della Quarta Settimana di Quaresima
    http://www.unavoce-ve.it/pg-quaresima-gio4.htm




    Beato Amedeo - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/beato-amedeo/
    “30 marzo, Beato Amedeo IX, Duca di Savoia, Confessore (Thonon-les-Bains, 1º febbraio 1435 – Vercelli, 30 marzo 1472).

    Terziario francescano e sostenitore della crociata contro i turchi per liberare Costantinopoli, fu beatificato dal beato Innocenzo XI nel 1678. Il corpo riposa nel Duomo di Vercelli.
    Oh Dio, che trasferisti il beato Amedeo tuo confessore dal regno terreno alla gloria celeste; concedici, ti preghiamo, per i suoi meriti e a sua imitazione di passare attraverso i beni temporali senza perdere quelli eterni. Così sia.”




    https://www.sursumcorda.cloud/
    “Carlo Di Pietro - Sursum Corda
    https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf
    Preghiera al Santo del giorno.

    In nómine Patris
    et Fílii
    et Spíritus Sancti.
    Amen.

    Eterno Padre, intendo onorare il beato Quirino Tribuno, padre di santa Balbina Vergine, il quale fu battezzato insieme con tutta la famiglia dal beato Alessàndro Papa, che egli teneva in prigione, e, sotto l’imperatore Adriàno, essendo stato consegnato al giudice Aureliano, e persistendo nella confessione della fede, soldato invitto di Cristo, dopo che gli fu tagliata la lingua, fu sospeso sull’eculeo e gli si troncarono le mani e i piedi, e così compì con la spada il combattimento del martirio. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Martire, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, il beato Quirino Tribuno possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.
    #sdgcdpr”




    Ligue Saint Amédée
    “Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].”
    https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf
    “30 Mars : Saint Jean Climaque, Abbé, Père de l'Église (525-605).”







    http://radiospada.org/
    https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf

    "Il 30 marzo 1191 Papa Celestino III Bobone Orsini viene esaltato al Sommo Pontificato."

    “30 marzo 2017: GIOVEDÌ DELLA QUARTA SETTIMANA DI QUARESIMA.

    Stazione ai SS. Silvestro e Martino ai Monti. L'antico "titulus Equitii" attribuito al Papa san Silvestro data dalla prima metà del ni secolo. Nel VI secolo Papa Simmaco (498-511) costruì a lato una basilica in onore di san Martino di Tours, primo santo non martire festeggiato in Occidente; successivamente la devozione dei Romani soppiantò questo col Papa san Martino I (+ 653). Tale chiesa fu la prima ad avere il titolo cardinalizio di san Carlo Borromeo, e nel XVIII secolo, quello del Beato Cardinale Giuseppe Maria Tommasi, dotto liturgista, il cui corpo là si venera.
    LEZIONE (4Re 4, 25-38). - In quei giorni: Una donna Sunamite andò da Eliseo sul monte Carmelo. L'uomo di Dio, avendola vista da lontano, disse a Giezi suo servo: Ecco quella Sunamite: va' ad incontrarla e dille: state bene tu, il tuo marito ed il tuo figlio? Essa rispose: Bene. Ma giunta che fu dall'uomo di Dio, sul monte, gli abbracciò i piedi. Giezi si accostò per allontanarla; ma l'uomo di Dio gli disse: Lasciala fare, perché l'anima sua è nell'amarezza, e il Signore me l'ha nascosto, non me lo ha fatto conoscere. Essa disse: Forse lo domandai io un figlio al mio Signore? e non ti dissi: Non m'ingannare? Eliseo disse a Giezi : Cingiti i lombi, prendi il mio bastone nella tua mano e parti. Se trovi qualcuno, non lo salutare; se uno ti saluta, non gli rispondere, emetti il mio bastone sulla faccia del fanciullo. Ma la madre del'fanciullo disse: Viva il Signore e viva l'anima tua! Io non ti lascerò. Eliseo allora si mosse e le tenne dietro. Giezi, ch'era andato loro avanti, aveva messo il bastone sulla faccia del fanciullo; ma non v'era né voce, né senso. Allora egli ritornò incontro ad Eliseo e gli diede la notizia, dicendo: Il fanciullo non è risuscitato. Eliseo, entrato che fu in casa, vide il fanciullo morto steso sul suo letto. Entrò, chiuse l'uscio dietro a sé e al fanciullo, e pregò il Signore. Poi salì (sul letto), si distese sopra il fanciullo, gli pose sulla bocca la sua bocca, sugli occhi i suoi occhi, sulle mani le sue mani; stette curvo sopra di lui, e la carne del fanciullo divenne calda. Sceso e andato un po' in qua e là per la casa, risalì, e si distese sopra il fanciullo, il quale sbadigliò sette volte e aperse gli occhi. Eliseo allora chiamò Giezi e gli disse: Chiama questa Sunamite. Essa, appena chiamata, entrò dal profeta, il quale disse alla madre: Prendi il tuo figlio. Essa andò a gettarsi ai piedi d'Eliseo e si inginocchiò per terra, poi prese il suo figlio e uscì. Ed Eliseo se ne tornò a Galgala.
    La Legge antica.
    Tutte le meraviglie del piano divino in ordine alla salvezza del genere umano sono compendiate in questo racconto. Il fanciullo morto è l'umanità, privata della vita a causa del peccato; ma Dio ha deciso di risuscitarlo. Prima, è mandato un servo presso il cadavere; questo servo è Mosè. La sua missione è divina; ma la legge di cui è latore, non da per sé la vita. Questa legge è figurata nel bastone di Giezi, del quale invano esperimenta il contatto sul corpo del fanciullo. La legge è rigida, e stabilisce un regime di timore, per la durezza del cuore d'Israele; ciò nonostante, trionfa fino a un certo punto; i giusti, per essere veramente tali, devono aspirare a qualche cosa di più perfetto e di più filiale. Il Mediatore renderà tutto più dolce, recando con sé l'elemento celeste della carità. È promesso, è figurato: ma ancora non s'è fatto carne e non è venuto ad abitare in mezzo a noi. Il morto potrà risuscitare solo quando verrà a lui il Figlio di Dio in persona.
    Il Redentore.
    Eliseo è la figura del divin Redentore. Si rimpicciolisce come il corpo di un fanciullo, e, nel silenzio d'una camera tutta chiusa, si unisce strettamente a tutte le sue membra. Così il Verbo del Padre, nascondendo i suoi splendori nel seno d'una Vergine, s'è congiunto alla nostra natura, e "prendendo la forma di servo, annichilò se stesso per divenire simile agli uomini" (Fil 2,7), "per dare loro la vita e darla in sovrabbondanza" (Gv 10,10), in misura maggiore di prima. Notiamo anche ciò che avviene nel fanciullo e quali sono i segni della risurrezione che si opera in lui: sette volte dilata il petto, soffiando; moto che indica la penetrazione nell'anima umana, tempio di Dio, dello Spirito Santo dai sette doni. Apre gli occhi, a significare la fine della sua cecità mortale; i morti infatti non godono più della luce, perché fatti partecipi delle tenebre d'una tomba. Infine consideriamo questa donna e questa madre, figura della Chiesa; la Chiesa che implora la Risurrezione dei suoi diletti Catecumeni, e di tutti gl'infedeli, che ancora giacciono nelle tenebre di morte (Is 9, z). Uniamoci alla sua preghiera e facciamo sì che la luce del Vangelo si estenda sempre più, e che gli ostacoli alla sua propagazione, suscitati dalla perfidia di Satana, complice l'umana malizia, si dissipino per sempre.
    VANGELO (Lc 7,11-16). - In quel tempo: Gesù andava ad una città chiamata Naim: ed i suoi discepoli ed una gran folla andava con lui. E quando fu vicino alla porta della città, ecco era portato al sepolcro uno ch'era figlio unico di sua madre, e questa era vedova; e con lei era molto popolo della città. E il Signore, vedutala, ne ebbe compassione e le disse: Non piangere! E accostatosi, toccò la bara. (I portatori si fermarono). Ed egli disse: Giovanotto, te lo dico io, levati! E il morto si alzò a sedere e cominciò a parlare. E lo rese alla madre. E tutti, invasi da sbigottimento, glorificarono Dio esclamando: Un gran profeta è sorto in mezzo a noi, e Dio ha visitato il suo popolo.
    Il miracolo di Naim.
    Oggi e domani la santa Chiesa continuerà ad offrirci esempi tipici della risurrezione: è come l'annuncio della Pasqua ormai vicina e nel contempo, un incoraggiamento a sperare per tutti coloro che vogliono tornare dalla morte spirituale alla vita. Prima d'entrare nelle due settimane consacrate ai dolori di Cristo, la Chiesa vuole offrire ai suoi figli la sicurezza del perdono che attendono col consolante spettacolo delle misericordie di colui che col suo sangue fu la nostra riconciliazione. Scevri da ogni timore, saremo più in grado di contemplare il sacrificio dell'augusta vittima e di compatire i suoi dolori. Apriamo dunque gli occhi dell'anima e consideriamo il meraviglioso spettacolo che ci presenta il Vangelo. Una madre in lacrime accompagna il feretro dell'unico suo figlio; il suo dolore è inconsolabile. Gesù si muove a compassione; ferma il convoglio, tocca con la sua mano divina la bara e, con la voce, richiama alla vita il giovinetto, causa, per la sua morte, di tanto pianto. Il sacro scrittore fa rilevare che Gesù lo rese alla madre. Chi è mai questa madre desolata, se non la santa Chiesa costretta da tanti suoi figli a stare sempre in lutto? Ma Gesù la consolerà: fra poco, tramite il ministero dei suoi sacerdoti, stenderà la mano su tutti questi morti e pronuncerà la parola della risurrezione; e la Chiesa, che piangeva la perdita dei suoi figli, li riceverà fra le sue materne braccia piena di giubilo e di contentezza.
    Le tre risurrezioni.
    Consideriamo il mistero delle tre risurrezioni operate dal Salvatore: quella della figlia del capo della sinagoga, quella di questo giovinetto e quella di Lazzaro, alla quale assisteremo domani. La giovane morta e non ancora sepolta è l'immagine del peccatore che non ha ancora contratto l'abitudine e l'insensibilità del male. Il giovanetto rappresenta il peccatore che non ha voluto fare nessuno sforzo per risollevarsi; la sua volontà ha perduta ogni energia. Viene perciò portato al sepolcro, e se non avesse incontrato il Salvatore, sarebbe andato a finire fra tutti gli altri cadaveri. Lazzaro è il simbolo ben più spaventoso: è già in preda alla corruzione; una grande pietra pesa sulla sua tomba e ne condanna il cadavere ad una lenta ed inevitabile dissoluzione. Potrà rivivere? Sì, se Gesù interverrà col suo divino potere. Ora, nei giorni in cui ci troviamo, la Chiesa prega e digiuna; preghiamo e digiuniamo anche noi con lei, affinché questi tre tipi di morti ascoltino la voce del Figlio di Dio e risuscitino. Il mistero della Risurrezione di Gesù Cristo produrrà i suoi meravigliosi effetti per ognuna di queste tre mortalità. Associamoci ai disegni della divina misericordia, supplicando giorno e notte il Redentore e speriamo che fra qualche giorno, alla vista di tanti morti risuscitati, possiamo esclamare anche noi come i cittadini di Naim: "Un grande Profeta è sorto in mezzo a noi, e Dio ha visitato il suo popolo!".
    PREGHIAMO
    O Dio, che hai creato e guidi il tuo popolo, allontana i peccati da cui è assalito; affinché ti sia sempre gradito e viva sicuro sotto la tua protezione.

    da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 608-611.”





    Luca, Sursum Corda!
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

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    30 MARZO 2019: SABATO DELLA TERZA SETTIMANA DI QUARESIMA; SAN GIOVANNI CLIMACO, ABATE E BEATO AMEDEO IX, DUCA DI SAVOIA, CONFESSORE…



    http://www.sodalitium.biz/category/santo-del-giorno/

    Beato Amedeo IX - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/beato-amedeo-ix/
    «30 marzo, Beato Amedeo IX, Duca di Savoia, Confessore (Thonon-les-Bains, 1º febbraio 1435 – Vercelli, 30 marzo 1472).

    Terziario francescano e sostenitore della crociata contro i turchi per liberare Costantinopoli, fu beatificato dal beato Innocenzo XI nel 1678. Il corpo riposa nel Duomo di Vercelli.
    Oh Dio, che trasferisti il beato Amedeo tuo confessore dal regno terreno alla gloria celeste; concedici, ti preghiamo, per i suoi meriti e a sua imitazione di passare attraverso i beni temporali senza perdere quelli eterni. Così sia.»
    http://www.sodalitium.biz/wp-content...-3-166x300.jpg






    "Sante Messe - Sodalitium"
    http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

    "S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
    http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

    “Sodalitium - IMBC.”
    https://www.youtube.com/user/sodalitium

    “Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
    https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

    http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
    “Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”





    «Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
    http://www.domusmarcellefebvre.it/
    https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz
    http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
    La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.».








    https://www.facebook.com/catholictradition2016/
    «MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...eb&oe=5D08288D






    http://tradidiaccepi.blogspot.com/
    Tradidi quod et accepi: Sacro Manto in onore di san Giuseppe
    “Sacro Manto in onore di san Giuseppe
    Il Sacro Manto è una devozione graditissima a san Giuseppe ed efficacissima per ottenere grazie. Essa consta nella recita per un mese delle seguenti orazioni.”


    “PIO ESERCIZIO DELLA VIA MATRIS.
    Nei Sabati di Quaresima meditiamo con la Via Matris, gli acerbissimi sette Dolori della Beata Vergine Maria Santissima.
    https://gloria.tv/text/cM7v2gvJcuU71cWnLfrNH2fhR


    “L'ANGOLO PATRISTICO

    Omelia di sant'Agostino Vescovo.
    Trattato 33 su Giovanni, dopo il principio.
    Gesù andò al monte Oliveto (Joann. 8:1), al monte fertile, al monte dell'unguento, al monte dell'unzione. Perché, dove conveniva meglio che Cristo insegnasse, se non sul monte Oliveto? Il nome di Cristo infatti viene da crisma: e la parola Greca crisma, significa in Latino unzione. Ora egli ci ha unti perché ci ha destinati a lottare contro il demonio. «E all'alba tornò di nuovo al tempio e tutto il popolo accorse a lui: e, sedutosi, cominciò ad ammaestrarli» (Joann. 8:2): e non gli mettevano le mani sopra, perché non era ancora stimato degno di soffrir la passione. Osservate ora come sia stata tentata dai nemici la mansuetudine del Signore.
    E gli scribi e i farisei gli conducono una donna colta in adulterio, e fattala venire avanti, gli dissero: «Maestro, questa donna è stata colta adesso in flagrante adulterio: or Mosè nella legge ci ha comandato che una tale venga lapidata: e tu che ne dici? E dicevano questo per tentarlo: per avere onde accusarlo» (Joann. 8.3). Accusarlo di che? Lo avevano forse colto in qualche fallo, o si credeva che quella donna potesse in qualche modo interessarlo?
    Comprendiamo, o fratelli, come fu ammirabile la mansuetudine del Signore. Essi avevano notato ch'egli era di grande dolcezza, e d'una estrema mansuetudine. Di lui certamente era stato predetto: «Cingi la tua spada al tuo fianco, o potentissimo. Col tuo splendore e colla tua bellezza, vieni, t'avanza allegramente e regna: per la verità, la mansuetudine e la giustizia» (Ps. 44:4). Egli ci portò la verità come dottore, la mansuetudine come liberatore e la giustizia come colui che conosce tutto. Per questi tre attributi egli doveva regnare nello Spirito Santo, come aveva predetto un profeta. Quando egli parlava, la verità si riconosceva nei suoi discorsi: e nel vederlo sì calmo dinanzi ai suoi nemici, non poteva non ammirarsi la sua mansuetudine. Quando perciò i suoi nemici si sentirono torturati da livore ed invidia per queste due virtù, cioè per la verità e la mansuetudine, gli tesero insidia a proposito della terza, cioè della giustizia.”


    https://sardiniatridentina.blogspot....na-di.html?m=0
    «SABATO DELLA TERZA SETTIMANA DI QUARESIMA

    Stazione a Santa Susanna.
    Semidoppio.
    Paramenti violacei.
    La Chiesa oggi ci ricorda che Dio sempre soccorre i suoi figli e se caduti nei peccati li trae alla sua grazia se essi veramente si pentono. Pertanto la Lettura ci narra la vicenda della casta Susanna, ingiustamente accusata dai vecchioni e scagionata dal profeta Daniele: e il Vangelo ci ricorda la commovente storia della peccatrice perdonata perché pentita del suo peccato. Tuttavia il fatto che Dio si mostri misericordioso non deve farci credere all'inganno del diavolo secondo cui tal misericordia copra ogni cosa sempre e comunque: il perdono delle colpe deve sempre essere accompagnato e preceduto da un sincero pentimento e dal proposito fermo di mai più peccare, secondo il detto del Signore "Va' e non peccar più!".»







    “30 marzo - S. Giovanni Climaco, Abate.”
    30 Marzo - S. Giovanni Climaco, Abate


    “30 marzo - Beato Amedeo IX di Savoia.”
    https://forum.termometropolitico.it/...di-savoia.html







    https://www.sursumcorda.cloud/
    https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/
    «Carlo Di Pietro - Sursum Corda
    Preghiera al Santo del giorno.

    In nómine Patris
    et Fílii
    et Spíritus Sancti.
    Amen.

    Eterno Padre, intendo onorare il beato Quirino Tribuno, padre di santa Balbina Vergine, il quale fu battezzato insieme con tutta la famiglia dal beato Alessàndro Papa, che egli teneva in prigione, e, sotto l’imperatore Adriàno, essendo stato consegnato al giudice Aureliano, e persistendo nella confessione della fede, soldato invitto di Cristo, dopo che gli fu tagliata la lingua, fu sospeso sull’eculeo e gli si troncarono le mani e i piedi, e così compì con la spada il combattimento del martirio. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Martire, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, il beato Quirino Tribuno possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.».

    https://www.sursumcorda.cloud/preghi...-giuseppe.html

    https://www.sursumcorda.cloud/sostienici/libri.html

    https://www.sursumcorda.cloud/massim...a-eretico.html
    “Per affrontare, con dati oggettivi e senza compromessi, il problema del Vaticano Secondo e dei modernisti che occupano la maggior parte delle nostre chiese --> La questione del cosiddetto "papa eretico" ed il problema dell'autorità nella Chiesa -->
    Appunti sulla questione del cosiddetto «papa eretico»”

    https://www.sursumcorda.cloud/preghi...vera-fede.html
    “Preghiera di San Pietro Canisio per conservare la vera fede”
    https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/

    « S.S. Pio XII:
    Se ciò che abbiamo detto finora riguarda la protezione e la cura della vita naturale, a ben più forte ragione deve valere per la vita soprannaturale, che il neonato riceve col Battesimo. Nella presente economia non vi è altro mezzo per comunicare questa vita al bambino, che non ha ancora l’uso della ragione. E tuttavia lo stato di grazia nel momento della morte è assolutamente necessario per la salvezza; senza di esso non è possibile di giungere alla felicità soprannaturale, alla visione beatifica di Dio[*]. Un atto di amore può bastare all’adulto per conseguire la grazia santificante e supplire al difetto del Battesimo: al non ancora nato o al neonato bambino questa via non è aperta. Se dunque si considera che la carità verso il prossimo impone di assisterlo in caso di necessità; che questo obbligo è tanto più grave ed urgente, quanto più grande è il bene da procurare o il male da evitare, e quanto meno il bisognoso è capace di aiutarsi e salvarsi da sé; allora è facile di comprendere la grande importanza di provvedere al Battesimo di un bambino, privo di qualsiasi uso di ragione e che si trova in grave pericolo o dinanzi a morte sicura.
    [* maggiori approfondimenti: https://www.sursumcorda.cloud/massim...ttezzati.html]


    Dal numero 154 di SVRSVM CORDA® del 31/03/2019. Indice dei contenuti:

    - Comunicato numero 154. Guarigione di un indemoniato;
    - (Con) breve riflessione sui recenti “fatti di Verona”;
    - Preghiera al Beato Amedeo IX, Duca di Savoia;
    - Papa Pio XII sull’uso immorale del matrimonio e sulla contraccezione;
    - Orazione a San Secondo di Asti, Martire;
    - Papa Pio XII sull’aborto e sul valore della vita naturale e soprannaturale;
    - Preghiera a San Giovanni da Capestrano;
    - Teologia morale sull’aborto e risposte alle principali obiezioni;
    - Preghiera a San Giovanni Damasceno, Dottore.
    https://www.sursumcorda.cloud/ »
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...b3&oe=5D0F9459






    «Ogni essere umano, anche il bambino nel seno materno, ha il diritto alla vita immediatamente da Dio, non dai genitori, nè da qualsiasi società o autorità umana. Quindi non vi è nessun uomo, nessuna autorità umana, nessuna scienza, nessuna « indicazione » medica, eugenica, sociale, economica, morale, che possa esibire o dare un valido titolo giuridico per una diretta deliberata disposizione sopra una vita umana innocente, vale a dire una disposizione, che miri alla sua distruzione, sia come a scopo, sia come a mezzo per un altro scopo, per sè forse in nessun modo illecito. Così, per esempio, salvare la vita della madre è un nobilissimo fine; ma l'uccisione diretta del bambino come mezzo a tal fine, non è lecita. La diretta distruzione della cosiddetta « vita senza valore », nata o non ancora nata, praticata pochi anni or sono in gran numero, non si può in alcun modo giustificare. Perciò, quando questa pratica ebbe principio, la Chiesa dichiarò formalmente essere contrario al diritto naturale e divino positivo, e quindi illecito, l'uccidere, anche se per ordine della pubblica autorità, coloro che, sebbene innocenti, tuttavia per tare fisiche o psichiche non sono utili alla nazione, ma piuttosto ne divengono un aggravio (Decr. S. Off. 2 dec. 1940 - Acta Ap. Sedis vol. 32, 1940, p. 553-554). La vita di un innocente è intangibile, e qualunque diretto attentato o aggressione contro di essa è violazione di una delle leggi fondamentali, senza le quali non è possibile una sicura convivenza umana. — Non abbiamo bisogno d'insegnare a voi nei particolari il significato e la portata, nella vostra professione, di questa legge fondamentale. Ma non dimenticate : al di sopra di qualsiasi legge umana, al disopra di qualsiasi « indicazione », si leva, indefettibile, la legge di Dio.
    Dal DISCORSO DI SUA SANTITÀ PIO PP. XII ALLE PARTECIPANTI AL CONGRESSO DELLA UNIONE CATTOLICA ITALIANA OSTETRICHE Lunedì, 29 ottobre 1951.»


    “La famiglia. Approfondimenti dogmatico morali in Casti Connubii, SS Pio XI --> http://www.totustuustools.net/magistero/p11casti.htm
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...77&oe=5D50854C
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...e6&oe=5D043DE4







    «Radio Spada è un sito di controinformazione cattolico http://www.radiospada.org e una casa editrice http://www.edizioniradiospada.com
    https://www.facebook.com/radiospadasocial/ »


    “30 marzo 2019: SABATO DELLA TERZA SETTIMANA DI QUARESIMA.”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...c4&oe=5D4ECE61






    "Il 30 marzo 1191 Papa Celestino III Bobone Orsini viene esaltato al Sommo Pontificato."






    «Oggi a Roma per ricordare che l’unico aspetto “salvabile” della legge 194, sarà la sua totale abrogazione. — presso Isola Tiberina.»
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...25&oe=5D3E4583










    http://www.agerecontra.it/


    http://www.centrostudifederici.org/


    http://www.crisinellachiesa.it/


    http://www.centrosangiorgio.com/





    https://www.truerestoration.org/


    https://novusordowatch.org/


    http://www.fathercekada.com/


    http://www.traditionalmass.org/





    http://sicutoves.blogspot.com/
    http://sicutoves.blogspot.com/2019/0...dia-30-la.html
    "sábado, 30 de marzo de 2019
    MARZO, MES DE SAN, JOSÉ DÍA 30: LA ASUNCIÓN DE SAN JOSÉ."
    https://4.bp.blogspot.com/-sXL-HQ8aD...s1600/SJ30.jpg






    https://moimunanblog.com/







    “Pro Fide Catholica | Le site de Laurent Glauzy”
    https://profidecatholica.com/


    https://johanlivernette.wordpress.com/


    https://lacontrerevolution.wordpress.com/


    https://sedevacantisme.wordpress.com/


    http://www.catholique-sedevacantiste.fr/


    http://wordpress.catholicapedia.net/


    https://fidecatholica.wordpress.com/


    https://militesvirginismariae.wordpress.com/




    Ligue Saint Amédée
    http://liguesaintamedee.ch/
    https://www.facebook.com/SaintAmedee/
    «Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
    “Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur.”


    Messes :: Ligue Saint Amédée

    "Discipline originelle du carême chrétien."


    30 mars : Saint Jean Climaque, Abbé, Père de l'Église (525-605) :: Ligue Saint Amédée
    “30 mars : Saint Jean Climaque, Abbé, Père de l'Église (525-605).”
    http://liguesaintamedee.ch/applicati...n_climaque.jpg







    Lodato sempre sia il Santissimo nome di Gesù, Giuseppe e Maria!!!
    Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!
    Luca, Sursum Corda – Habemus Ad Dominum!!!
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

 

 

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