Proposta Mozione Ratifica risoluzione condanna Comunismo

[*-RUDY-*]

molti nel forum credo che abbiamo volutamente ignorato la cosa:

il fatto:Strasburgo, 25 gennaio 2006 - Con 99 sì e 42 no, l’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa ha approvato una risoluzione di condanna dei crimini del comunismo. La votazione è avvenuta al termine di un acceso dibattito. L’assemblea ha approvato e fatto propria la risoluzione presentata dallo svedese Lindblad (Ppe) a nome della Commissione politica dopo aver bocciato una richiesta di rinvio del voto sulla condanna avanzata dal Pse.
La risoluzione è intitolata ‘Necessità di una condanna internazionele dei crimini dei regimi comunisti totalitari’ e parte dalla constatazione che la grande opinione pubblica è molto poco a conoscenza di tali crimini relativi al secolo scorso e che finora, al contrario di quanto è avvenuto per i crimini del nazismo, nessuna istituzione internazionale ha preso chiaramente una posizione di condanna nei confronti delle atrocità dei regimi comunisti.
A 15 anni dalla caduta del muro di Berlino - dice la risoluzione di condanna - si offre l’occasione per colmare questa lacuna alla luce del fatto che ancora oggi ‘una certa nostalgia del comunismo’ sembra essere presente in alcuni Paesi, per cui c’è il rischio ‘che in alcuni di questi Paesi i comunisti riprendano il potere’.
La risoluzione fatta propria dalla assemblea invita quindi i partiti comunisti o post-comunisti degli stati membri del Consiglio d’Europa che non l’hanno ancora fatto a ‘riesaminare la storia del comunismo e il loro proprio passato, a prendere chiaramente le distanze dai crimini commessi dai regimi comunisti totalitari ed a condannarli senza ambiguità’.
Quindi le cifre, tragiche, dei crimini del comunismo: secondo una valutazione per difetto - dice la risoluzione - il numero delle persone uccise dai regimi comunisti è questo: Unione Sovietica, 20 milioni di vittime; Cina, 65 milioni; Vietnam, 1 milione; Corea del Nord, 2 milioni; Cambogia, 2 milioni; Europa Orientale, 1 milione; America Latina, 150 mila; Africa, 1,7 milioni; Afghanistan, 1,5 milioni.
Il totale, secondo la risoluzione di condanna, sfiora i 100 milioni di vittime tra esecuzioni individuali e collettive, decessi nei campi di concentramento, vittime della fame e delle deportazioni.




proposta di ratifica: Chiedo pertanto che il parlamento di POL rafitichi la risoluzione già approvata in sede europea dopo un sano dibattito a riguardo. Chiedo inoltre che da tale iniziativa ne scaturisca una nuova norma costituzionale che sancisca in maniera chiara ed esplicita i principi già approvati dalla assemblea europea. Invito i forumisti presenti in congresso, più vicini alle mie idee quali Malik e Ugo a farsi carico in prima persona di questa proposta.


Nel caso questo non risulti possibile nella presente legislatura dichiaro che userò tutte le mie forze perchè venga inclusa nel programma elettorale del CD e venga approvata nella prossima legislatura.


rudy

[Ronnie]

Ronnie

Dicono che ci siano solo due posti dove il comunismo potrebbe funzionare: in cielo, dove non ne hanno bisogno, e all'inferno, dove c'e' l'hanno già.

[Malik]

Malik


Porterò la mozione al Congresso. Verrà sicuramente votata anche dai sinistri europeisti.

[Ronnie]

Porterò la mozione al Congresso.

Non avevamo dubbi, ti ringrazio

[Defender]

Defender

[Ricky-PdCI]

Ma non erano 50 milioni?

Il libro nero del comunismo dice così.....in effetti però tu devi avere la versione iniziale...la prima stampa..

Li viene riportato il dato di 100 milioni....poi piano piano diminuisce...85...poi 50...

Devi comprare le ultime edizioni!

Sennò poi ti perdi i morti

[Ricky-PdCI]

Porterò la mozione al Congresso. Verrà sicuramente votata anche dai sinistri europeisti.

Basta crederci

[*-RUDY-*]

Ma non erano 50 milioni?

Il libro nero del comunismo dice così.....in effetti però tu devi avere la versione iniziale...la prima stampa..

Li viene riportato il dato di 100 milioni....poi piano piano diminuisce...85...poi 50...

Devi comprare le ultime edizioni!

Sennò poi ti perdi i morti

stima per difetto si dice. e vergognati a fare ironia sui morti che questi siano 1 o 7 miliardi

[Ricky-PdCI]

Che fonti usa il Libro nero?
Riteniamo utile dare una descrizione approfondita dei contenuti del libro, che crediamo sia stato più commentato che letto. Per ricondurre le cose alla loro dimensione, al di là di polemiche e giudizi aprioristici, pensiamo di presentare l'indice del volume corredato da una sintetica descrizione del contenuto di ogni intervento, qualora non sia chiaro dal titolo, e delle fonti utilizzate da ogni scritto. Vi è innanzi tutto nel libro una introduzione di Stéphane Courtois. Questo offre subito <<un primo bilancio in cifre>>) delle vittime causate dal comunismo, concludendo che <<Il totale si avvicina ai 100 milioni di morti>>. La quarta di copertina parla invece di 85 milioni. Courtois non accenna a fonti o criteri alla base dei suoi conteggi: evidentemente rimanda ai saggi. Ma la contabilità fa premessa alla indicazione della natura criminale del comunismo. I contributi del libro si dividono in 5 parti.
La prima parte è dedicata all'URSS: Uno stato contro il suo popolo. Violenze, repressioni, terrori nell'Unione Sovietica, di Nicolas Werth. Werth approfondisce soprattutto il periodo 1917-1953. Le fonti utilizzate provengono dagli Archivi statali della federazione Russa e dal Centro russo di conservazione e studio dei documenti d'archivio di storia contemporanea, nonché da diverse raccolte documentarie già pubblicate. Gran parte dei riferimenti rimandano comunque a lavori precedenti e, spesso, a periodici e testimonianze d'epoca.
La seconda parte del libro (Rivoluzione mondiale, guerra civile e terrore) si occupa della diffusione della terza internazionale, della guerra civile spagnola, del terrorismo fomentato dall'URSS. Le fonti documentarie sono totalmente assenti. I saggi di questa sezione sono tre. Stéphane Courtois e Jean-Louis Panné scrivono su Il comintern in azione, e su L'ombra dell'NKYD in Spagna. Non usano materiale documentario, si basano su una bibliografia ristretta, quasi esclusivamente in lingua francese, e molto datata. Rémi Kauffer scrive su Comunismo e terrorismo; cita solo una decina di pubblicazioni memorialistiche e biografie. Da segnalare, nel saggio sulla Spagna, la linea interpretativa della Spagna come primo banco di prova per l'URSS delle future democrazie popolari.
La terza parte è dedicata all'Europa centrale e orientale. Polonia, la <<nazione nemica>> di Andrezej Paczkowski utilizza numerose serie documentarie pubblicate e si basa su sintesi già prodotte dallo stesso autore. Non c'è ricerca documentarie in Karel Bartosek, Europa centrale e sudorientale, che utilizza un apparato bibliografico molto ridotto, in gran parte proveniente dalle pagine della rivista che egli stesso dirige ("La Nouvelle Alternative").
La quarta sezione è dedicata al comunismo asiatico. Il saggio di Jean-Louis Margolin (Cina : una lunga marcia nella notte) è privo di ogni ricerca documentaria, ed è scarsissima la bibliografia usata. Sostengono quasi metà del saggio due autori, J. Becher per quel che riguarda la carestia prodotta dal grande balzo (Hungry Ghosts: China's Secret Famine, London, John Murray, 1996) e le testimonianze di Jean Pasqualini, che vi soggiornò a lungo, per quanto riguarda l'universo concentrazionario cinese. Crimini, terrore e segreto nella Corea del Nord, di Pierre Rigoulot e Vietnam: le impasse di un comunismo di guerra, dello tesso Margolin sintetizzano testimonianze autobiografiche aggiungendovi dati tratti dai periodici di informazione internzionale. Nel paese del crimine sconcertante, di Margolin, racconta il genocidio cambogiano attraverso la bibliografia già nota in occidente a partire dall'inizio degli anni ottanta in seguito all'intervento nordvietnamita.
La Quinta parte del volume è dedicata al "Terzo mondo". L'America latina alla prova, di Pascal Fontaine, è privo di dati documentari e si caratterizza per l'uso di citazioni fra virgolette di cui non indica la provenienza. Pochissimi testi usati come riferimento, tutti in francese. Yves Santamaria nel saggio sugli Afrocomunismi : Etiopia, Angola, Mozambico usa qualche libro in più. Il comunismo in Afghanistan, di Sylvain Boulouque riassume qualche libro edito in Francia. La postfazione di Courtois si muove alla ricerca di un Perché? La risposta viene trovata nell'<<ideologia leninista>> e nella <<volontà, interamente utopistica, di applicare una dottrina in totale distonia con la realtà>>. Citando Platone, Campanella e Moro, Courtois indica nell'utopia la genesi del male.
(C. Adagio)


http://www.comune.bologna.it/iperbol...bronero-3.html

[Ronnie]

Strasburgo, 25 gennaio 2006 - Con 99 sì e 42 no, l’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa ha approvato una risoluzione di condanna dei crimini del comunismo.

Sappiamo che ci sono cose come Ricki PDCI, e proprio per questo intendiamo fare sì che non si dimentichi mai cos'è stato ed è il comunismo. E' importante quanto la memoria dell'olocausto, come ci sono i naziskin allo stesso modo esistono ancora i comunisti ed è giusto e doveroso per tutti ricordare che il comunismo è stato una tragedia.