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tziku
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Sassari. Sale inventa la bolletta parallela per protesta contro il cambio di gestione delle risorse idriche
I ribelli dell'Irs sfidano Abbanoa
Gli indipendentisti riattaccano l'acqua ai morosi
A riattaccare l'acqua ai morosi ci penseranno gli operai di Abba libera, nuova società creata dagli attivisti dell'Irs. È questa l'ultima trovata degli indipendentisti di Gavino Sale, per protestare contro la riforma regionale sulla gestione delle risorse idriche.
Abbanoa vi stacca l'acqua perché non pagate le bollette? Niente paura, a riattaccarla ci penseranno gli operai di Abba Libera, la nuova società creata dagli attivisti dell'Irs. È questa l'ultima trovata degli indipendentisti di Gavino Sale, per protestare contro la riforma regionale sulla gestione delle risorse idriche.
Gli utenti pagheranno il servizio ai tecnici di Abba libera, pronti a rilasciare una ricevuta, con tanto di timbro della società fuori dalla legalità. «Sappiamo che si tratta di un reato, di sostituzione di autorità e furto d'acqua, ma non abbiamo paura,».
Quella di Abba libera sembrerebbe una lotta aperta ad Abbanoa, società per azioni accusata di aver reso meno efficiente il sitema idrico isolano o, perlomeno, di non aver fatto nulla per migliorarlo, naturalmente dopo avere fatto lievitare notevolmente le bollette. In risposta alla giunta Soru, che a dicembre ha stabilito nuove regole per la distribuzione dell'acqua nell'Isola, gli indipendentisti hanno messo in piedi in quattro e quattr'otto la società con tanto di consiglio d'amministrazione e numero verde.
Tra un mese sarà attivo anche il pool di quattro avvocati pronti a difendere i sardi che avranno deciso di ribellarsi al monopolio di Abbanoa e rispondere all'appello di Abba Libera a non pagare le bollette dell'acqua.
Si tratta solo del primo passo di una protesta che intende spingersi oltre i confini regionali e nazionali per la libera distribuzione dell'acqua. Per arrivare, secondo i promotori dell'iniziativa, almeno nel nostro paese, all'istituzione di un ministero dell'acqua che demandi la gestione agli enti locali, unici conoscitori della realtà morfologica del territorio. Il malcontento per le bollette sempre più alte ha coinvolto comuni cittadini e non solo. Una ventina di sindaci si rifiuta di sottoscrivere il contratto con la società che gestisce la distribuzione dell'acqua in Sardegna.
A sorpresa hanno sposato la causa di Abba Libera: non vogliono affidare le risorse dei propri Comuni alla società fondata nel 2005. Una delegazione dei sindaci dissidenti, più di venti, il12 gennaio ha incontrato l'assessore regionale ai Lavori pubblici, Mannoni. Alla base della protesta, un principio sacro per gli indipendentisti dell'Irs, l'acqua come bene primario, che viene dal cielo, come l'aria e non può e, non deve essere pagato.
«Quello che gli utenti dovrebbero pagare è esclusivamente il servizio» ha detto Gavino Sale, durante la conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa che si è svolta al Governo provvisorio, il locale del leader dell'Irs. Dopo le minacce di morte arrivate ieri mattina al sindaco di Villagrande, gli indipendentisti dell'Irs, cercano di però essere cauti e non rivelano i nomi dei primi cittadini che hanno deciso di seguirli in questa battaglia.
Non resta che attendere di vedere i nuovi operai in tuta verde che armeggeranno nei contatori bloccati per ridare l'acqua ai morosi.
Mariella Careddu
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