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    Predefinito 15 gennaio - Beata Vergine dei Poveri

    Dal sito SANTI E BEATI:

    Vergine dei Poveri di Banneux

    15 gennaio

    Banneux è un piccolo villaggio delle Ardenne, in Belgio, distante poco più di venti chilometri dalla città di Liegi. Un villaggio di gente povera, formato da appena 325 anime, quasi tutti minatori addetti alle torbiere e boscaioli venuti da fuori per lo sfruttamento delle grandi foreste delle Ardenne. In una frazione di Banneux, chiamata La Fange (Il Fango), aveva posto la propria dimora Julien Beco, che aveva sposato nel 1920 Louise Wégimont. Un anno dopo, il 25 marzo 1921, di Venerdí santo, nasce Mariette, la prima di undici figli.
    La bambina, come primogenita, si trova spesso nella necessità di aiutare la propria famiglia. A scuola é in ritardo di due anni rispetto ai suoi coetanei per le molte assenze dovute agli impegni familiari ed anche al catechismo, al quale si è iscritta il 20 maggio 1931, risulta essere la peggiore della classe, tanto da provocare le rimostranze del cappellano.
    Nessuno però in famiglia si preoccupava di queste cose, a casa dei Beco, fra l’altro, si respirava a quel tempo un clima di completa indifferenza religiosa. Un atteggiamento piuttosto comune tra gli abitanti di Banneux, dove incredulità e agnosticismo, alimentati da vaghi ideali “socialisteggianti”, erano assai diffusi.
    Ma ecco che una domenica di gennaio del 1933, accadeva qualcosa di insolito, destinato a cambiare non solo l’esistenza di Mariette e della sua famiglia, ma anche a imprimere una svolta nella storia della nostra vecchia Europa, a cavallo fra le due grandi guerre. Qualcosa che è giunto fino a noi come lo “straordinario mistero di Banneux”.
    Il 15 gennaio 1933, la neve e il ghiaccio hanno ricoperto “la Fange”, il vento soffia gelido e tagliente. Sono le sette circa di sera. Una bambina di poco più di undici anni, Mariette Beco, sta guardando attraverso i vetri della cucina, da cui si scorge l’orto, la strada e il bosco di abeti. Da lontano spia il ritorno del fratello Julien, uscito di casa con alcuni amici fin dal mattino, e intanto sorveglia il sonno dell’ultimo nato, che dorme beatamente nella culla. All’improvviso vede in giardino la figura di una bella Signora. È ritta, immobile, splendente, con le mani giunte e il capo leggermente inclinato verso sinistra. “Oh mamma – esclama lei – c’è una Signora in giardino!”.
    Mariette prende una corona che solo qualche giorno prima aveva trovato lungo la strada di Tancrémont e si mette a recitare il rosario mentre contempla con stupore l’apparizione. La bella Signora le fa cenno di andare da lei, Mariette allora lascia la finestra apprestandosi ad uscire, senonchè sua madre, spaventatissima, glielo impedisce chiudendo la porta di casa a chiave. Mariette torna alla finestra, ma la Signora è già scomparsa.
    Tre giorni dopo, alla stessa ora, ha una nuova apparizione. Questa volta esce in giardino e segue la Signora fino a una fonte, dove le viene ordinato di immergere le mani dentro l’acqua. La bambina ubbidisce senza esitare e la bella Signora le dice: “Questa sorgente è riservata per me”. Poi la saluta con un cortese “Buona sera, arrivederci!”.
    La sera del 19 Gennaio, accompagnata questa volta dal padre, Mariette esce di casa e giunta in giardino si inginocchia, nonostante il terreno ricoperto di neve, e prega a bassa voce. Quando a un certo punto stende le braccia verso il cielo e grida: “Eccola!”.
    Dopo un attimo di silenzio, domanda: “Chi siete voi, bella Signora?”. E la Signora le risponde: “Io sono la Vergine dei Poveri”.
    Poi la Madonna guida la bambina fino alla sorgente. Qui Mariette s’inginocchia e domanda ancora: “Bella Signora, ieri voi avete detto: questa sorgente è riservata per me. Perché per me?”. E così dicendo, porta la mano al petto, indicando se stessa. Il sorriso della Madonna si accentua ancora di più e le risponde che quella sorgente “è per tutte le nazioni…per gli ammalati…”.
    Nelle apparizioni successive la Vergine domanda che le si costruisca una piccola cappella, raccomanda di pregare molto e rivela a Mariette il suo compiuto materno: “Io vengo ad addolcire la sofferenza…”.
    Nella sua ultima apparizione, il 2 marzo 1933, la Madonna ha il volto grave e non sorride. Dice a Mariette: “Io sono la Madre del Salvatore, la Madre di Dio”. Poi stende le mani sulla bambina e dopo averla benedetta con un segno di croce scompare.
    L’autenticità delle otto apparizioni avvenute a Banneux è stata riconosciuta dalla Chiesa nella lettera pastorale di monsignor L. J. Kerkhofs, vescovo di Liegi, il 22 agosto 1949, che aveva ricevuto nel ’42 dalla Santa Sede l'incarico di occuparsi del caso. Ma fin dai giorni successivi alle apparizioni era cominciato nel piccolo villaggio belga il flusso inarrestabile dei pellegrini.
    Da allora, tutte le sere, nel piccolo paese una folla di fedeli continua la devota preghiera di Mariette Beco. Banneux è diventato un centro di spiritualità mariana, dove innumerevoli sono le guarigioni nel corpo e nello spirito che avvengono a quei credenti che - in questo luogo e attraverso Maria - lo chiedono caparbiamente con fede al Signore.
    Tutte le nazioni sono convocate a Banneux, nel cuore dell'Europa, perché riconoscano che solo Dio può donare la luce vera, quella che illumina ogni uomo. In modo speciale agli ammalati nel corpo o nello spirito è offerta la sorgente perché trovino sollievo nelle loro sofferenze e possano viverle con Gesù, avendo accanto la Madre.
    Nel corso degli anni la devozione verso questa straordinaria epifania mariana è cresciuta nel cuore dei fedeli e di molti santi e fondatori di famiglie religiose. Come non ricordare Don Calabria che pose i suoi figli spirituali sotto la protezione della Vergine dei Poveri? E così hanno fatto anche il P. Marcel Roussel, fondatore delle Lavoratrici Missionarie dell’Immacolata, e P. Andrea Gasparino del Movimento Missionario Contemplativo Charles de Foucauld. Senza contare la devozione del beato cardinale Schuster che faceva recapitare ad amici ammalati bottigliette d’acqua della sorgente dove la Madre dei Poveri era apparsa riservando quell’acqua miracolosa a tutte le nazioni.

    Autore: Maria Di Lorenzo

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    Hector Garrido, Vergine dei poveri - Nostra Signora di Banneaux, XX sec.

    La veggente, Mariette Beco

    Giovanni Paolo II sul luogo delle apparizioni

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    Le apparizioni di Banneux (Belgio)

    15 gennaio 1933 - 2 marzo 1933

    - La vergine dei Poveri -


    Il luogo delle apparizioni


    A venti chilometri da Liegi, sull'altopiano delle Ardenne, non lontano da Spa, è situato Banneux, frazione di Louveignè. Nel 1933, anno delle apparizioni, Banneux annovera 325 abitanti e la comunità non è ancora considerata come parrocchia, ma seguita da un cappellano. Mariette Beco ha 11 anni ed è la maggiore di sette figli. La famiglia sperimenta condizioni di vita difficile ed abita una modesta casa isolata, situata oltre la strada, alla periferia del villaggio, al bordo della foresta.

    Il messaggio della Madonna

    "Sono la Vergine dei poveri", e a tutti coloro che soffrono, "vengo ad alleviare la sofferenza".
    (JE SUIS LA VIERGE DES PAUVRES" et à tous ceux qui souffrent, "JE VIENS SOULAGER LA SOUFFRANCE).

    "Questa sorgente è riservata a tutte le nazioni. Pregate molto! Addio!"
    (CETTE SOURCE EST RÉSERVÉE POUR TOUTES LES NATIONS. PRIEZ BEAUCOUP! ADIEU).

    ----------------------------------------------------------------------

    Cronaca degli avvenimenti

    "IO SONO LA MADONNA DEI POVERI"


    Banneux nel 1933 era uno dei paesi più poveri del Belgio, tra la vallata del Vesdre e la strada provinciale che da Liegi conduce a Spa: una chiesetta con un sagrato erboso dove giocavano i ragazzi, alcune povere case, un bar, un negozietto, e più in là qualche fattoria.

    In quell'anno il villaggio sperduto divenne meta di pellegrini, attratti dalla sorgente miracolosa "La Fange" che guariva gli ammalati. Che cosa era avvenuto a Banneux nel 1933? Là si era manifestato il segno richiesto a Dio da tutto il Belgio credente. Verso la fine del 1932 si era sparsa la voce di un'apparizione della Madonna a cinque fanciulli a Beauring, a sud della provincia di Namur. Si chiese allora un segno di conferma con una novena di preghiere. La novena finiva il 16 gennaio del 1933. Il 15 gennaio, il segno viene dato a Banneux.

    Quel giorno, 15 gennaio, era domenica. A sera, la più grande dei sette figli di Giuliano Becò vide nel giardinetto della casa una Signora di luce. Giuliano quando lo seppe sorrise incredulo, beffandosi della fantasia della sua Marietta: a dodici anni si sogna ad occhi aperti! Operaio metallurgico, Giuliano si era inasprito sempre più dopo la disoccupazione che durava da vari mesi. Aveva coperto con un drappo persino l'unico crocifisso della sua casa che pendeva da una parete della cucina. Che ci stava a fare, quando non dava lavoro a un povero padre che aveva moglie e sette figli da sfamare? Giuliano voleva essere un uomo onesto, ma... che non gli parlassero di Dio, se non volevano sentirlo bestemmiare!

    Luisa, la moglie, lo lasciava ai suoi malumori, anche lei troppo preoccupata di quei sette bambini a cui non sapeva come provvedere. Dio (pensava lei) stava in Paradiso e lei doveva rodersi nell'angustia dei debiti, nei morsi della fame che le suscitavano pensieri cattivi, sentimenti irosi... E per di più quell'inverno sembrava regalare solo neve e gelo!

    - Marlette non era cattiva -

    In quel clima teso e di cupo silenzio, i sette bambini ridevano poco, sovente litigavano e, quando sognavano, vedevano pagnotte, latte caldo e focolare fiammeggiante. Marietta, la più grande dei sette figli, che aveva capito al volo la situazione e la cui anima vibrava di tutte le tensioni di papà e mamma, cresceva ombrosa e selvaggia. Marinava la scuola e al catechismo andava per togliersi di casa, ma non studiava le lezioni. Minacciata di non essere ammessa alla prima Comunione, esplodeva la sua pena in una risposta ribelle e provocatoria: "Non me ne importa niente!". In realtà non sapeva bene chi fosse Dio: se Dio era come il papà, era meglio non avvicinarlo troppo... Quella domenica, 15 gennaio, non era andata neppure a Messa né a catechismo.

    Eppure Marietta non era cattiva. Aveva anche lei un segreto, un tesoro, un qualche cosa di tutto suo a cui si sentiva legata inconsapevolmente, forse per quel bisogno proprio delle preadolescenti di avere un motivo, una forza, una gioia intima di cui vivere. Aveva trovato per strada una vecchia corona del Rosario e a questa corona aveva legato ciò che di meglio portava in cuore e che esprimeva ogni tanto con la recita segreta di qualche Ave Maria. Quella fredda sera del 15 gennaio, la scontrosa Marietta non si unì ai fratellini che il papà accompagnava a letto. Lei era la più grande, aveva dodici anni; sapeva fare da sola e poteva aspettare il fratello di dieci anni non ancora tornato a casa. Si mise alla finestra della cucina, stizzita per quel ritardo; fuori c'era una coltre di neve e tanto freddo! Ma ecco che Mamma Luisa nella stanza accanto si sentì chiamare da Marietta con voce nuova, con tono affettuoso. Luisa ebbe un brivido: le sembrò che la sua bimba finalmente si sciogliesse in una espressione d'amore, per quello sbalzo insolito di voce con cui la chiamava. "Oh, mamma! C'è una donna nel giardino!". Sì; Marietta vedeva davanti alla casa, sollevata da terra, una figura luminosa di giovane donna, immobile, con le mani giunte e la testa reclinata a sinistra, che la guardava sorridente.

    Rapita, soggiogata da quello sguardo dolce e buono, Marietta, come vivesse finalmente quel segreto sogno di affetto che portava in cuore, trovò parole per dipingere, più che dire, ciò che vedeva, con una sicurezza che impressionò la povera mamma. "Vieni e vedere, mamma, ha un'aureola di luce che come una nube la circonda e una raggiera attorno al capo. E' la Madonna! Com'è bella!". Per la mamma, agnostica, si trattava di un fantasma. Marietta, confusa, guardò nuovamente il piccolo cortile e rivide la bianca Signora sorridente e circonfusa di luce. Prese allora la corona del Rosario e cominciò a pregare. Dopo una decina di minuti la visione mosse le braccia e le fece segno di avvicinarsi. Marietta si accinse ad uscire, ma la mamma glielo impedì. La visione allora svanì.

    - Per otto volte -

    Da quella sera, fino al 2 marzo, Marietta rivide per otto volte la bellissima Signora. La cosa strana fu che subito la fanciulla sentì di dover prendere la corona del Rosario e recitare tante Ave Maria quanti erano i grani. Nessuno aveva mai detto a Marietta come era composto un Rosario, ma lei cominciò a farlo passare tre, quattro, fino a sei volte al giorno e ogni grano ebbe la sua Ave Maria. Con quella corona, l'occhio, il cuore, la mente, tutta la sua persona si sentiva là, smarrita in quella visione di gioia. Chi era? Il 18 gennaio Marietta rivide la giovane Signora ancora nel giardino della casa. Questa volta la visione le fece cenno di seguirla mentre lei indietreggiava sopra una lucente nube. Marietta le andò dietro: uscì dal giardino e si trovò sulla strada. Il padre preoccupato la seguì; Marietta non sentiva i richiami del padre il quale rimase profondamente colpito. La bellissima Signora la precedette come fa una mamma quando insegna la strada alla sua bimba. Marietta nel breve tragitto si sentì per tre volte come piegare da una forza misteriosa in profonde genuflessioni. La Signora attraversò la strada e si fermò dove una modesta sorgente formava un piccolo rivo fangoso. Rivolgendosi alla fanciulla le disse sorridendo:

    "Metti le mani nell'acqua. Questa sorgente è riservata a Me. Buona sera. Arrivederci".

    Marietta non capì molto, ma obbedì, felice che la dolce figura di Donna le avesse detto:"Arrivederci!". Anche la sera del 19, si inginocchiò di nuovo, piena di fiducia, a pregare e la visione riapparve. La Signora venne in una scia di luce, come se scendesse dalle cime degli abeti del bosco che è vicino alla chiesetta, tra la strada provinciale che da Louveignèe va a Tancremont; bosco detto "dei poveri" perché là, chi avesse auto bisogno, poteva tagliare liberamente legna per il suo caminetto. Si fermò a pochi metri dalla fanciulla. Dichiarò con dolce mestizia:

    "Io sono la Madonna dei poveri.
    Questa sorgente è riservata a Me, per tutte le nazioni.

    Per alleviare i malati.

    Io pregherò per te.

    Arrivederci".

    Marietta, di queste concise affermazioni, forse capì solo che la Signora era proprio la Madonna come lei sosteneva; che sarebbe ritornata e che le voleva certamente bene se pregava per lei! Strano le sembrò il modo con cui si era qualificata: "dei poveri!"... La Madonna non dicono che è "del Cielo?" che è Regina potente e buona? Se poi la sorgente era sua, perché doveva essere "per tutte le nazioni"? E poi, gli ammalati!... In quel paese freddo e povero, essi non potevano stare bene...

    - "Pregate molto!" -

    Ci fu chi annotò parole, fatti, tutto; la folla dei curiosi e dei devoti che veniva a Banneux crebbe di volta in volta. Si diceva poi di un altro segno che confermava il carattere preternaturale di quelle apparizioni. Il parroco del paese, Don Jamin, si era consigliato con un sacerdote amico sul da farsi e, parlando, aveva espresso il desiderio che il papà di Marietta si convertisse. La sera stessa di quel colloquio, papà Becò si presentò al parroco per confessarsi e il giorno dopo si accostò alla Comunione. Chi lo aveva spinto a tanto? Il giorno 19, la "Madonna dei poveri" ritornò ed espresse un desiderio:

    "Desidererei una piccola cappella".

    Marietta lo disse; ma per allora, la piccola cappella vivente fu lei che, con il suo silenzioso atteggiamento e con la recita del Rosario, insegnava alla folla ad affondare le ginocchia nella neve e a rimanere in raccolta preghiera. L'11 febbraio, la bella Signora ritornò e disse semplicemente il perché delle sue visite:

    "Io vengo ad addolcire la sofferenza".

    E poi ancora un consolante "Arrivederci" per Marietta. Si fece vedere il 15 e il 20 dello stesso mese quasi per confermare quanti credevano in Lei e stimolare la fede dei dubbiosi. Disse infatti:

    "Credete in Me, io crederò in voi. Pregate molto. Arrivederci."

    Il 20 ripeté a Marietta:

    "Mia cara fanciulla, pregate molto! Arrivederci".

    Sì, Marietta credeva e il ripetuto invito a "pregare molto" divenne per lei il suo vivere in attesa, poiché la Signora aveva ancora detto "Arrivederci". Il 2 marzo venne ancora, ma fu una visita di commiato; disse più esplicitamente il suo nome e confermò il suo messaggio:

    "Io sono la Madre del Salvatore, la Madre di Dio! Pregate molto. Addio".

    Marietta mai aveva dubitato di Lei: fin dalla sera del 15 gennaio il cuore le aveva detto che quella Signora di luce era la Madre di Dio e aveva sentito passare nella sua anima, prima ancora di sentirne l'invito, il bisogno di pregare. Quel "Pregate molto" ripetuto tre volte con dolce insistenza, le sembrava normale, una necessità. Ma che ne pensava la gente, i sacerdoti, il Vescovo? Se era una fantasia di adolescente o una suggestione diabolica, sarebbe caduta da sé; se invece... La sorgente in realtà guariva mali inguaribili; ma specialmente guariva le anime, molte anime! Il Vescovo di Liegi tuttavia, non si pronunciò se non nel 1942, nella lettera pastorale del 19 marzo in cui dava "l'autorizzazione piena e intera di praticare il culto alla Madonna di Banneux". Nel 1949, lo stesso Vescovo, mons. Kerìhofs, riconobbe come autentiche "senza riserve" le otto apparizioni della Santa Vergine a Marietta Becò. L'8 agosto venne benedetta la prima pietra del santuario che sorgerà sul luogo delle apparizioni. Da allora, tutte le sere, alle sette, nel piccolo paese una folla di pellegrini continua la devota preghiera di Marietta. Il sacerdote inginocchiato all'ingresso della chiesa intona un Rosario seguito dal popolo. Un secondo Rosario viene recitato in processione fino alla sorgente, intervallato da tre genuflessioni là dove le aveva fatte la fanciulla guidata dalla Vergine. Il terzo è detto al ritorno, alla luce delle fiaccole, punteggiate da invocazioni e lodi mariane.

    Marietta in seguito si sposò ed ebbe diversi figli.

    - La scuola della povertà -

    Banneux ora è un centro di spiritualità evangelica. La primitiva via fangosa percorsa dai carri, è diventata una larga strada asfaltata affiancata da case moderne, da caffé, da negozietti per la vendita dei "ricordini"; conduce alla chiesa, alla sorgente, al bosco, alle cappelle. A Banneux la Madonna mantiene la promessa e "addolcisce la sofferenza" umana compiendo guarigioni sui corpi malati e nelle anime. Ma non sono i miracoli la caratteristica di Banneux. Se la Vergine si serve di essi, è solo per avvalorare la sua vera missione: là la Madre di Dio si fa evangelizzatrice, maestra, guida, interprete del Vangelo. Ha bisogno perciò di "scolari", "poveri" di ragionamenti umani, "poveri" di sé, "poveri" di pretese... Aveva scelto come sede Banneux perché era un paese di poveri, di diseredati, di sfrattati, e tra loro poteva trovare dei semplici... come aveva trovato Marietta, scontrosa, inconsapevolmente spinta alla ribellione, ma anima aperta, terra vergine. Ecco: a Lei, bastano cuori "poveri" per poter far scuola; per questo si fa chiamare "Madonna dei poveri".

    Che cosa insegna Maria Santissima? Il mistero del dolore. Risponde al "perché" della sofferenza.

    - Si diventa poveri -

    A Banneux si diventa veri "poveri". La Vergine fa inginocchiare; fa recitare il Rosario, e con quello, non si sa come, insegna tante cose fino allora mai pensate, mai capite, mai amate. Si torna bimbi, e il cuore gode la giocondità di creature nuove. Ognuno si sente bimbo, teneramente amato da una Madre, Addolorata, Desolata, Abbandonata anche Lei. Tutta la vita di Maria e la vita del Suo Figlio Gesù fanno sentire che la felicità terrena è troppo effimera, e che la Madonna porta dolcemente a desiderare l'infinita gioia eterna dove il pianto non avrà più suono e le lacrime diventeranno scintille di luce.

    Tratto da un opuscolo redatto dal "Centro dell'Opera Mater Divinae Gratiae", 10090 Rosta (Torino)

    FONTE

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    BENEDICTVS XVI

    EPISTULA DATA
    AD VENERABILI FRATRI GODEFRIDO S.R.E. CARDINALI DANNEELS,
    ARCHIEPISCOPO METROPOLITAE MECHLINIENSI-BRUXELLENSI,
    NOMINATO MISSO EXTRAORDINARIO AD SEPTUAGESIMO QUINTO ANNO APPARITIONUM BEATAE MARIAE "VIERGE DES PAUVRES"
    IN BELGII LOCO BANNEUX CELEBRANDO


    Venerabili Fratri Nostro
    GODEFRIDO S.R.E. Cardinali DANNEELS
    Archiepiscopo Metropolitae Mechliniensi-Bruxellensi

    Apparitionum Beatae Mariae "Vierge des Pauvres" in Belgii loco Banneux dum hoc anno septuagesima quinta recolitur anniversaria memoria, praeclaro hoc in Sanctuario sollemnis celebratio in honorem Matris Dei primo et tricesimo die proximi mensis Maii explebitur, qua tam clerus quam fidelis populus continuam Eius apud Filium Dei efflagitabunt intercessionem.

    Nosmet Ipsi hac in Petri Cathedra divinitus instituti, maxima qua possumus devotione Virginem Sanctissimam prosequimur atque omnia pastoralia incepta in orbe fovemus quibus sacri Pastores Marialem cultum augere conantur. Laeto enim animo accepimus ad hoc insigne Dominae Nostrae, "Virginis Pauperum", Belgicum Sanctuarium complures peregrinantes singulis annis accedere. Placet Nobis pastoralem memorare in Belgium visitationem dilecti Nostri Praedecessoris Ioannis Pauli PP. II, rec. mem., qui mense Maio anno MCMLXXXV in Banneux congregatis aegrotis solamen tulit, de salvifico doloris humani pondere loquens.

    Animi Nostri gaudio supplices consideravimus preces quas Nobis Venerabilis Frater Aloisius Jousten, Episcopus Leodiensis, admovit humillime rogans ut Nosmet Ipsi eminentem ecclesiasticum virum in Sanctuarium Dominae Nostrae Banneux mitteremus qui sollemni praeesset celebrationi, quae praefato die, in festivitate Visitationis Beatae Mariae Virginis, peragetur.

    Libenter his precibus annuentes, ad Te quidem, Venerabilis Frater Noster, qui Sanctuarium illud omnino dilectum habes, Nostram admovemus cogitationem Nostrumque animum. Idcirco harum Litterarum vi Te designamus MISSUM EXTRAORDINARIUM, mandatis tibi factis, ut memorato die in praeclaro Belgii loco sacris celebritatibus Nostro nomine praesis atque Nostros pastorales sensus fidelibus ibi congregatis humaniter renunties. De Maria loqueris quae "praecellit inter humiles ac pauperes Domini, qui salutem cum fiducia ab Eo sperant et accipiunt" (Lumen gentium, 55), atque omnes hortaberis ad spiritalem vitam renovandam adque testimonium fidei, Maria tota sancta intercedente, rite praestandum.

    Dum per Te, Venerabilis Frater Noster, omnes consalutamus Praesules et fideles qui ad sacrum illum locum peregrinantes advenient, precibus Nostris omnes comitamur atque Deum omnipotentem obsecramus ut, materno praesidio Beatae Mariae Virginis suffulti, praeceptum caritatis in vita cotidiana diligentius servare pergant.

    Munus tuum magni sane ponderis aestimantes, peculiaris benevolentiae Nostrae pignus Apostolicam Benedictionem Tibi peramanter impertimus universis celebrationum participibus transmittendam.

    Ex Aedibus Vaticanis, die XXVII mensis Martii, anno MMVIII, Pontificatus Nostri tertio.

    BENEDICTVS PP. XVI

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    Lettera del Papa per il 75° anniversario delle apparizioni mariane a Banneux

    Indirizzata all'Arcivescovo di Malines-Bruxelles


    BRUXELLES, lunedì, 26 maggio 2008 (ZENIT.org).- Benedetto XVI ha scritto una lettera al Cardinale Godfried Danneels, Arcivescovo di Malines-Bruxelles, in cui auspica che Maria esorti a una vita spirituale rinnovata perché ci si adoperi per testimoniare la fede.

    Il porporato è stato scelto dal Papa come suo inviato alle celebrazioni per il 75° anniversario delle apparizioni della Vergine dei poveri a Banneux (Belgio).

    La Madonna, ricorda l'emittente pontificia, apparve nel piccolo villaggio belga nel 1933 manifestandosi alla undicenne Mariette Beco otto volte, dal 15 gennaio al 2 marzo.

    Si rivelò alla bambina come Vergine dei Poveri, le mostrò una sorgente "per tutte le nazioni... per gli ammalati", domandò che le venisse costruita una cappella e chiese preghiere.

    "Pregate molto", disse nell'ultima apparizioni.

    Le apparizioni di Banneux sono state riconosciute dalla Chiesa con una lettera pastorale del Vescovo di Liegi, monsignor Louis Joseph Kerkhofs, il 22 agosto 1949, e interpretate - ricorda la "Radio Vaticana" - come "un invito a guardare Maria come serva del Signore, che viene per suscitare la fede e la preghiera, che conduce a Gesù, Sorgente della grazia che dona l'acqua viva, riservata a tutte le nazioni e in particolare agli ammalati nel corpo e nello spirito perché trovino sollievo nelle loro sofferenze e possano viverle con Gesù, avendo accanto la Madre".

    "La Madre di Gesù rinvia sempre a suo Figlio", ha scritto in una lettera ai fedeli per il 75° anniversario delle apparizioni monsignor Aloys Jousten, Vescovo di Liegi.

    "Egli è la sorgente della vera vita, della vita piena; ciascuno di noi, che sia povero o che abbia un cuore povero, si senta accolto e amato da Dio. La Vergine dei Poveri ci prende per mano e ci conduce verso la sorgente, verso suo Figlio".

    La Madonna, ha aggiunto, invita a "essere gli uni per gli altri guide verso la sorgente della vera vita, della vera felicità".

    "A Banneux, si arriva poveri e si riparte felici nella propria povertà", osserva monsignor Jousten, ricordando i tanti pellegrini che ogni anno raggiungono la cittadina delle Ardenne, centro di spiritualità mariana e luogo di guarigioni.

    Fonte: Zenit, 26.5.2008

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