Originariamente Scritto da
Paul Atreides
Mi è a volte capitato di leggere dei commenti ''d'area'' molto positivi sulla rivoluzione francese. Siccome non ho mai letto un solo libro d'area sulla rivoluzione francese [perché non ne sono mai stati scritti, tranne forse qualcosa sul versante cattolico], e quindi mai un giudizio articolato sulla stessa, mi chiedo da dove vengano fuori tali giudizi.
Pertanto, qualche domanda:
1) la rivoluzione francese va accettata o negata in blocco?
2) è possibile criticarla non da posizioni ''da antico regime'' o complottistiche [la rivoluzione come complotto massonico, ad es.]?
3) e se non la si accetta o rifiuta in blocco, quali momenti della stessa rivoluzione si accettano e quali si rifiutano? E soprattutto, perché?
4) pur con l'ovvia precisazione che Napoleone non sarebbe stato possibile senza la rivoluzione e che non poco è passato dalla rivoluzione al regime napoleonico, tenderei comunque a escludere quest'ultimo per non incasinare troppo le acque. Quindi per rivoluzione francese intendo dal 1789 al colpo di Stato del 18 brumaio, distinzione d'altronde che è anche un'ovvietà storiografica.