User Tag List

Pagina 1 di 2 12 UltimaUltima
Risultati da 1 a 10 di 19
  1. #1
    Forumista assiduo
    Data Registrazione
    20 Jun 2010
    Messaggi
    8,722
     Likes dati
    17
     Like avuti
    122
    Mentioned
    31 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)
    Inserzioni Blog
    5

    Predefinito Crocifisso per molti e non per tutti

    Benedetto XVI restituisce alla Messa le vere parole della consacrazione
    Lo ha deciso il Papa: «Fedele traduzione del testo evangelico». L'imminente ritorno alla formulazione tradizionale in uso fino alla riforma liturgica voluta da Paolo VI, è stato comunicato ai presidenti delle Conferenze episcopali dal cardinale Francis Arinze, prefetto della Congregazione per il Culto Divino con una lettera che è stata resa nota dal National Catholic Register .
    di Andrea Tornielli
    Sarà «per molti» ma «non per tutti». Per decisione di Benedetto XVI cambia la formula della consacrazione del pane e del vino nella messa, in vigore da quarant'anni nelle traduzioni delle lingue nazionali, e si recupera una versione più corrispondente al testo originale dei Vangeli. Al momento della consacrazione, il culmine della messa cattolica, il sacerdote alzando il calice del vino non dirà più: «Prendete, e bevetene tutti: questo è il calice del mio sangue per la nuova ed eterna alleanza, versato per voi e per tutti in remissione dei peccati». Quel «per tutti» diventerà «per molti», traduzione di quel «pro multis» che tutt'oggi si trova nella versione latina del messale, corrispondente a sua volta all'espressione «uper pollon» del testo evangelico greco.
    La decisione, frutto di una lunga riflessione e di un sondaggio nei vari Paesi iniziato un anno e mezzo fa, è stata comunicata lo scorso 17 ottobre a tutte le conferenze episcopali del mondo da una lettera del cardinale Francis Arinze, Prefetto della Congregazione del culto divino. La missiva è stata resa nota dal National Catholic Register e rilanciata dall'agenzia Adista. «Su indirizzo» di Papa Ratzinger, il porporato fa osservare che «ci sono molte ragioni a favore di una resa più precisa della tradizionale formula pro multis». La lettera precisa che «non sussiste alcun dubbio circa la validità delle messe celebrate» con la formula attuale, la quale, anzi «corrisponderebbe senza dubbio a una corretta interpretazione dell'intenzione del Signore espressa nel testo. È un dogma della fede – continua Arinze – che Cristo è morto sulla croce per tutti gli uomini e le donne». Perché, dunque, cambiare? Tra le ragioni, il porporato spiega, a nome di Benedetto XVI, che i Vangeli di Matteo e Marco fanno specifico riferimento ai «molti» (mentre Luca riporta solo «per voi»), mentre «sarebbe stato perfettamente possibile per il testo evangelico aver detto "per tutti"».
    Dunque, mentre il «per molti» è fedele traduzione del testo evangelico, «per tutti», osserva ancora Arinze «è piuttosto una spiegazione del genere più adatto ad una catechesi». La vera ragione del cambiamento è perciò quella di evitare un certo meccanicismo che a partire dal «per tutti» può lasciare intendere che tutti, comunque, si salvano grazie al sacrificio di Cristo. «L'espressione "per molti", anche se rimane aperta all'inclusione di ogni singola persona umana – si legge ancora nella lettera – riflette anche il fatto che questa salvezza non arriva in modo meccanico, senza la volontà o la partecipazione di ciascuno; piuttosto, il credente viene invitato ad accettare nella fede il dono che gli viene offerto e a ricevere la vita soprannaturale donata a coloro che partecipano a questo mistero, vivendolo nella propria vita in maniera così perfetta da essere inclusi tra i "molti" a cui si riferisce il testo».
    In questi anni erano stati soprattutto i tradizionalisti a protestare per la traduzione che aveva sostituito il «tutti» ai «molti». Nel film La Passione di Cristo, Mel Gibson aveva mostrato la scena dell'ultima cena usando parole aramaiche e sottotitoli che riprendevano la versione originale. Mentre Giovanni Paolo II, nell'ultima enciclica, Ecclesia de Eucharistia (2004) aveva citato entrambe le versioni: nell'introduzione si ricordava la formula con «tutti», mentre nel primo capitolo si citavano le parole di Matteo con il «molti».
    La Santa Sede chiede alle conferenze episcopali che usano il «per tutti» (tra le quali c'è l'italiana) di «intraprendere la necessaria catechesi dei fedeli» nei prossimi «uno o due anni» preparandoli alla nuova e più corretta formulazione che entrerà in vigore «nella prossima traduzione del Messale Romano».

    Il Giornale n. 50 del 18-12-2006 pagina 17

  2. #2
    Amore vince la morte
    Data Registrazione
    22 Sep 2006
    Località
    In prossimità, desidero, del Santo dei santi
    Messaggi
    6,292
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    interessante..

    sarebbe bello avere commenti di qualche fratello ortodosso, tradizionalista e non.

    ciao

  3. #3
    Forumista assiduo
    Data Registrazione
    20 Jun 2010
    Messaggi
    8,722
     Likes dati
    17
     Like avuti
    122
    Mentioned
    31 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)
    Inserzioni Blog
    5

    Predefinito

    nella lingua ebraica non esiste la parola tutti , esiste la parola molti per dire tutti , però bisogna smetterla di fare pedagogia nelle traduzioni e bisogna attenersi al testo.

  4. #4
    Amore vince la morte
    Data Registrazione
    22 Sep 2006
    Località
    In prossimità, desidero, del Santo dei santi
    Messaggi
    6,292
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    a quale termine ebraico ti riferisci con esattezza?

    grazie

  5. #5
    Ecumenista
    Data Registrazione
    02 Nov 2006
    Località
    www.chiesaveterocattolica.org
    Messaggi
    1,412
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Personalmente trovo assurdo questo ritorno indietro. Sembra che il papa via, via stia togliendo vari pezzettini al Concilio Vaticano II.
    Se proprio vogliamo tornare alle origini ed essere più fedeli al Vangelo, come si fa nel veterocattolicesimo, allora riprendiamo le formule originali anche per la consacrazione del corpo:

    Luca 22,19
    Poi, preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me».
    1Corinzi 11,24 e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me».

    Qui non si parla di "SACRIFICIO". Si parla di corpo DATO per voi che riprende

    Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna. (Gv 3,16)

    Si dice che si vuole evitare di indurre le persone a pensare a certi meccanicismi salvifici. Giusto.
    Si dice che basterà un po' di catechesi

    Infatti ci voleva la catechesi per spiegare il senso della giustificazione e del valore salvifico della sua Croce. Esattamente come ci vorrà adesso, per spiegare che "molti" non significa che la salvezza è riservata a pochi, iniziati. Per spiegare che siamo ancora la Chiesa Cattolica, UNIVERSALE, valida per tutto e tutti (e non per "molti").

    Ci voleva la catechesi prima. Ci vorrà la catechesi ora.

    Non è questo il motivo di questo cambiamento.

    PAce & bene.

  6. #6
    Registered User
    Data Registrazione
    25 Feb 2003
    Località
    più che mai cittadino del mondo
    Messaggi
    263
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Divina Liturgia di S. Giovanni Crisostomo

    Buon giorno a voi tutti.
    Mi limito a riportare il testo italiano di parte della D. L. di S. Giovanni Crisostomo, quella che, come tutti sapete, immutabilmente si celebra, da sempre nella Chiesa Ortodossa.
    "Il Sacerdote, alzando le mani, prosegue ad alta voce:
    Innalziamo i nostri cuori.
    Il Coro: Sono rivolti al Signore.
    Il Sacerdote, volgendosi verso oriente, dice:
    Rendiamo grazie al Signore.
    Il Coro: È cosa buona e giusta adorare il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo: Trinità consustanziale e indivisibile.
    Mentre il Diacono agita con devozione il Ripidio sopra i sacri Doni, il Sacerdote prega sommessamente:
    È degno e giusto celebrarti, benedirti, lodarti, ringraziarti, adorarti in ogni luogo del tuo dominio. Poiché tu sei il Dio ineffabile, inconcepibile, invisibile, incomprensibile, sempre esistente e sempre lo stesso: Tu e il tuo unigenito Figlio e il tuo Santo Spirito. Tu dal nulla ci hai tratti all'esistenza e, caduti, ci hai rialzati ; e nulla hai tralasciato di fare fino a ricondurci al cielo e a donarci il futuro tuo regno. Per tutti questi beni rendiamo grazie a te, all'unigenito tuo Figlio e al tuo Santo Spirito, per tutti i benefici a noi fatti che conosciamo e che non conosciamo, palesi ed occulti. Ti rendiamo grazie altresì per questo sacrificio, che ti sei degnato di ricevere dalle nostre mani, sebbene ti stiano dinanzi migliaia di Arcangeli e miriadi di Angeli, i Cherubini e i Serafini dalle sei ali e dai molti occhi, sublimi, alati,
    Prosegue quindi ad alta voce:
    i quali cantano l'inno della vittoria, esclamando e a gran voce dicendo:
    In questo momento iI Diacono prende l'Asterisco dal s. Disco, traccia sopra di esso un segno di croce e, baciandolo, lo pone in disparte.
    Il Coro: Santo, Santo, Santo, il Signore dell'universo: il cielo e la terra sono pieni della tua gloria. Osanna nell'alto dei cieli. Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Osanna nell'alto dei cieli.
    Il Sacerdote prega sommessamente:
    Noi pure, o Signore, amico degli uomini, con queste beate Potenze esclamiamo e diciamo: Sei santo, tutto santo,Tu e il tuo unigenito Figlio e il tuo Santo Spirito. Sei santo, tutto santo e magnifica è la tua gloria. Tu hai amato il mondo a tal segno da dare l'unigenito tuo Figlio, affinché chiunque crede in Lui non perisca, ma abbia la vita eterna. Egli, compiendo con la sua venuta tutta l'economia di salvezza a nostro favore, nella notte in cui veniva tradito, o, piuttosto, consegnava se stesso per la vita del mondo, prese il pane nelle sue mani sante, innocenti e immacolate, e, dopo aver rese grazie, lo benedisse (e benedice), lo santificò, lo spezzò e lo diede ai suoi santi discepoli e apostoli, dicendo:
    II Sacerdote, a capo chino, alzando con riverenza la destra, mentre il Diacono indica il s. Disco e regge l'Oràrion con tre dita della destra:
    Prendete, mangiate: questo è il mio Corpo, che per voi viene spezzato in remissione dei peccati.
    Il Coro: Amìn.
    Quindi segna con la croce il s. Calice, dicendo sommessamente:
    Similmente anche il calice, dopo che ebbe cenato, dicendo:
    Piegando la testa, con la mano sollevata, con riverenza, dice a voce alta, mentre il Diacono gli indica il s. Calice e regge l’Oràrion con tre dita della destra:
    Bevetene tutti: questo è il mio Sangue, del Nuovo Testamento, che viene sparso per voi e per molti in remissione dei peccati. Il Coro: Amìn.
    Il Sacerdote prega sommessamente:
    Memori dunque di questo precetto del Salvatore e di tutto ciò che è stato compiuto per noi: della croce, della sepoltura, della resurrezione al terzo giorno, dell'ascensione ai cieli, della sua presenza alla destra del Padre, della seconda e gloriosa venuta.
    Ad alta voce: Gli stessi doni, da Te ricevuti, a Te offriamo in tutto e per tutto.
    Il Coro: A Te inneggiamo, Te benediciamo, Te ringraziamo, o Signore, e Ti supplichiamo, o Dio nostro.
    Il Sacerdote prega sommessamente:
    Ancora ti offriamo questo culto spirituale e incruento; e ti invochiamo e ti preghiamo, e ti supplichiamo: manda il tuo Spirito Santo su di noi e sopra i Doni qui presenti.
    Il Diacono depone il Ripìdion e si accosta al Sacerdote ; ambedue fanno tre inchini profondi davanti alla s. Mensa. Quindi il Diacono, a capo chino, indicando con l'Oràrion il s. Pane, dice sommessamente:
    Benedici, signore, il santo Pane.
    Il Sacerdote, rialzando il capo, fa il segno della croce sul s. Pane, dicendo:
    E fa di questo Pane il prezioso Corpo del tuo Cristo.
    Il Diacono: Amìn.
    E di nuovo il Diacono, indicando con l'Oràrion il s. Calice:
    Benedici, signore, il santo Calice.
    E il Sacerdote, benedicendo, dice:
    E fa di ciò che è in questo Calice il prezioso Sangue del tuo Cristo.
    Il Diacono: Amìn.
    Nuovamente il Diacono, indicando con l'Oràrion ambedue le Specie, dice:
    Benedici, signore, ambedue le Cose sante.
    E il Sacerdote, benedicendo ambedue le Cose sante, dice:
    Trasmutandole per virtù del tuo Santo Spirito.
    Il Diacono: Amìn, amìn, amìn.
    E dopo aver inchinato il capo al Sacerdote e detto: Ricòrdati di me peccatore, o signore santo, si pone nel luogo dove stava prima, e, preso il Ripìdion, ventila i s. Doni, come prima.
    Il Sacerdote prega sommessamente:
    Affinché, per coloro che ne partecipano, siano purificazione dell'anima, remissione dei peccati, unione nel tuo Santo Spirito, compimento del regno dei cieli, titolo di fiducia in te e non di giudizio o di condanna.
    Ti offriamo inoltre questo culto spirituale per quelli che riposano nella fede: Progenitori, Padri, Patriarchi, Profeti, Apostoli, Predicatori, Evangelisti, Martiri, Confessori, Vergini, e per ogni anima giusta che ha perseverato fino alla fine nella fede."
    Credo che il testo si commenti da solo. Certamente un ristorno ad una tradizione vera è cosa buona, ma la strada è tanto, tanto lunga.
    p. Nicola

  7. #7
    Forumista assiduo
    Data Registrazione
    20 Jun 2010
    Messaggi
    8,722
     Likes dati
    17
     Like avuti
    122
    Mentioned
    31 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)
    Inserzioni Blog
    5

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da pfjodor Visualizza Messaggio
    a quale termine ebraico ti riferisci con esattezza?

    grazie

    non conosco l'ebraico e non so con quale termine si dice molti

  8. #8
    Forumista assiduo
    Data Registrazione
    20 Jun 2010
    Messaggi
    8,722
     Likes dati
    17
     Like avuti
    122
    Mentioned
    31 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)
    Inserzioni Blog
    5

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da VeteroCatholico Visualizza Messaggio
    Personalmente trovo assurdo questo ritorno indietro. Sembra che il papa via, via stia togliendo vari pezzettini al Concilio Vaticano II.
    Se proprio vogliamo tornare alle origini ed essere più fedeli al Vangelo, come si fa nel veterocattolicesimo, allora riprendiamo le formule originali anche per la consacrazione del corpo:

    Luca 22,19
    Poi, preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me».
    1Corinzi 11,24 e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me».

    Qui non si parla di "SACRIFICIO". Si parla di corpo DATO per voi che riprende

    Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna. (Gv 3,16)

    Si dice che si vuole evitare di indurre le persone a pensare a certi meccanicismi salvifici. Giusto.
    Si dice che basterà un po' di catechesi

    Infatti ci voleva la catechesi per spiegare il senso della giustificazione e del valore salvifico della sua Croce. Esattamente come ci vorrà adesso, per spiegare che "molti" non significa che la salvezza è riservata a pochi, iniziati. Per spiegare che siamo ancora la Chiesa Cattolica, UNIVERSALE, valida per tutto e tutti (e non per "molti").

    Ci voleva la catechesi prima. Ci vorrà la catechesi ora.

    Non è questo il motivo di questo cambiamento.

    PAce & bene.
    cerca di essere un pò piu umile e lascia fare a chi ha più esperienza di te .
    ti manca la preghiera.

  9. #9
    Ecumenista
    Data Registrazione
    02 Nov 2006
    Località
    www.chiesaveterocattolica.org
    Messaggi
    1,412
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da apoliticos Visualizza Messaggio
    cerca di essere un pò piu umile e lascia fare a chi ha più esperienza di te .
    ti manca la preghiera.
    Sei tu che hai più esperienza di me?

    Allora spiegala tu quella introduzione di quelle parole "offerto in sacrificio per voi", invece di "dato per voi" che non sono propriamente evangeliche (pur non essere contro il Vangelo).

    Se l'obiettivo fosse di tornare alle origini, come si dice, allora lo si farebbe anche sulla formula relativa al pane.

    Se a me manca la preghiera (non si sa cosa c'entri con quesa riflessione...) a te sicuramente manca la conoscenza biblica.

    Buon Natale Apoliticos. Studia.

  10. #10
    presbitero cristiano ortodosso
    Data Registrazione
    04 Jan 2005
    Località
    ed eretico perfino di se stesso -contraddisse e si contraddisse
    Messaggi
    2,380
     Likes dati
    0
     Like avuti
    1
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Mi limito a postare...per il dibattito al vostro interno...

    Mi limito a postare...per il dibattito al vostro interno...
    Per quanto mi riguarda mi riconosco pienamente nell'intervento del Padre Nicola ..Faccio poi solo rifeirmento alla questione teologicamente e spiritualmente centrale dell'epiclesi...

    Per il resto Mi limito a postare...per il dibattito al vostro interno...


    Lettera ad Adista sul "per molti" dell'istituzione dell'eucarestia
    di don Enrico Chiavacci


    Ho letto con stupore e profondo dolore la lettera del card. Arinze sulla traduzione delle parole della Consacrazione, pubblicata da Adista il 9 dicembre. Non sono un biblista, ma sono parroco da oltre 45 anni, e sacerdote da 56 anni. La fedeltà materiale al testo latino tradisce "l'intenzione del Signore espressa nel testo. È un dogma della fede che Cristo è morto sulla Croce per tutti gli uomini e le donne": sono le parole del card. Arinze. E perciò offro a Lui e ai suoi collaboratori alcuni punti su cui riflettere.

    1 - La versione latina ricalca l'originale greco, ma in greco il termine ‘molti' ha anche un significato inclusivo (come in oi polloi = la gente in genere). Come in latino, così in italiano il termine molti ha invece di norma solo il significato esclusivo: per molti ma non per tutti: BJ (Bible de Jérusalem, ndr) esprime tale significato inclusivo traducendo "pour une multitude", e in nota spiega che con la "nuova alleanza" Gesù si attribuisce una redenzione universale. Così anche la TOB (Traduction Oecuménique de la Bible, ndr), così tutti i più autorevoli commenti oggi disponibili. Non si tratta perciò di una maggior fedeltà al testo rivelato greco, ma di una infedeltà: il ‘molti' latino ha una valenza semantica riduttiva rispetto al ‘molti' greco.
    L'osservazione del card. Arinze (al punto 3, d e) è vera esattamente nel senso opposto a quello ivi detto: un commento catechistico o spirituale sarebbe necessario di fronte alla traduzione ‘per molti', non invece a quella ‘per tutti'. L'uditore italiano penserebbe automaticamente a un senso esclusivo – per molti ma non per tutti – e occorrerebbe spiegare che Gesù si è offerto per tutti, ma che l'uomo, accecato dal peccato, può rifiutare tale divina offerta.
    2 - Non so se il card. Arinze e i suoi collaboratori hanno mai fatto un'esperienza pastorale continuativa in una stessa parrocchia. In tal caso, dovrebbe esser per loro facile capire che tutti i fedeli sotto i 50 anni non hanno mai conosciuto altra formula consacratoria che l'attuale, e i più anziani - per la maggior parte - non hanno mai capito la formula precedente, sia perché ben pochi conoscevano il latino, sia perché la formula veniva pronunciata a bassa voce. Ascoltando all'improvviso il passaggio da ‘tutti' a ‘molti' commenterebbero sicuramente: ‘vedi, la Chiesa ha fatto marcia indietro. Non per tutti è morto Gesù, ma solo per alcuni', sia pur molti. Con quali problemi pastorali per il povero parroco è facile immaginare.
    3 - Io ritengo che sorgerebbe in molti, immediata e spontanea, l'idea di una Chiesa che fa marcia indietro rispetto all'apertura di Giovanni XXIII e del Concilio, e si cautela contro possibili ipotetici ‘inquinamenti'. Si deve ricordare l'affermazione conciliare – in Gaudium et spes n. 22: "Cum enim pro omnibus mortuus sit Christus cumque vocatio hominis ultima revera una sit, tenere debemus Spiritus Sanctus cunctis possibilitatem offerre ut, modo Deo cognito, huic paschali mysterio consocientur" ("Cristo, infatti, è morto per tutti e la vocazione ultima dell'uomo è effettivamente una sola, quella divina; perciò dobbiamo ritenere che lo Spirito Santo dia a tutti la possibilità di venire associati, nel modo che Dio conosce, al mistero pasquale").
    Se poi si riflette - a torto o a ragione - a un possibile collegamento con la liberalizzazione della Messa preconciliare in latino e con i frequenti odierni elogi della celebrazione con le spalle al popolo e rivolta ad oriente, può insorgere il timore che si offuschi totalmente il forte ‘segno' della comunità che rinnova la Cena con piena comprensione e partecipazione, riunita intorno al presbitero, che agisce in persona Christi. Tutte le grandi Costituzioni conciliari apparirebbero – a torto o a ragione – rimesse in questione. E sul piano pastorale ciò sarebbe in ogni caso un danno difficilmente riparabile. Non basta non fare: occorre non dare l'impressione o destare il sospetto che si intenda fare.
    Per questi motivi, teologici e pastorali, ritengo il provvedimento indicato nella citata Lettera del tutto abnorme e dannoso per l'annuncio del Vangelo. Confido che queste osservazioni, anche se provenienti da un modesto parroco, possano indurre a ripensare il provvedimento
    don Enrico Chiavacci
    Firenze, il 15 dicembre 2006.

 

 
Pagina 1 di 2 12 UltimaUltima

Discussioni Simili

  1. Witp. Per molti ma non per tutti..
    Di Gatto rognoso nel forum Ludoteca
    Risposte: 8
    Ultimo Messaggio: 09-02-08, 21:27
  2. Per molti.. ma non per tutti!
    Di Ragioniamo! nel forum Politica Estera
    Risposte: 6
    Ultimo Messaggio: 14-08-06, 17:37
  3. Un momento difficile per molti di noi (tutti?)
    Di UgoDePayens nel forum Centrodestra Italiano
    Risposte: 50
    Ultimo Messaggio: 27-02-05, 12:23
  4. il legame di molti, diversi ma tutti uniti
    Di nel forum Politica Nazionale
    Risposte: 2
    Ultimo Messaggio: 29-11-04, 23:08
  5. Limite di velocità? Per molti, ma non per tutti
    Di Vassilij nel forum Politica Nazionale
    Risposte: 12
    Ultimo Messaggio: 09-08-03, 18:52

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito