In risposta a un thread finito nelle "pagine interne" e dove vedo ora che sono state diffuse idee ben poco cristiane, volevo con padre Andrea D'Ascanio ("Onan il grande peccato ieri e oggi", Padova-L'Aquila, 1996) affermare che "l'onanismo - cioè il non permettere che vengano concepiti nuovi uomini - è la prima tappa verso il cammino di morte morale, spirituale e fisica che l' 'omicida sin dall'inizio' (Gv. 8,44) intende realizzare per stabilire il suo regno di tenebra. (...) continuiamo a ritenere che la massima delle colpe sia il non voler generare figli".
Oggi che la masturbazione viene persino (ne sono testimone oculare) consigliata dalle cattedre come mezzo contraccettivo "sicuro", credo che i cattolici debbano con forza ribadire il valore della purezza e del suo insegnamento come componente essenziale dell'educazione, contro tutte le interessate accuse di "sessuofobia". Particolarmente volgari e ripugnanti gli svariati tentativi di legittimare la masturbazione come "strumento di conoscenza del proprio corpo" ormai provenienti anche da ambito "cattolico" (vedi riviste paoline), contro cui si levano solenni l'insegnamento bimillenario della Chiesa e l'esempio dei santi che proprio dal dominio di sé nel campo più difficile (che volete che siano, al confronto, la povertà e l'obbedienza, diceva lo scrittore Vittorio G. Rossi) cominciarono l'opera della loro santificazione. Personalmente poi mi indigna che l'onanismo sia diventato lo strumento della fecondazione artificiale e che, per esempio, i figli di Lance Armstrong siano nati...grazie a una rivista pornografica: chissà se loro lo sapranno mai e se la loro nascita giustifica quell'atto. Attendo lumi dai forumisti.