. Il 3 novembre sei stati arabi – Egitto, Algeria, Marocco, Tunisia, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita – hanno annunciato di voler avviare programmi nucleari.La dichiarazione è stata interpretata come un monito alla comunità internazionale: se non sarà capace di fermare l'Iran, i paesi della regione si procureranno da soli "un'assicurazione" contro lo strapotere di Teheran. L'eventualità non piace a Israele, unico stato del Medio Oriente a possedere l'atomica (anche se non ufficialmente), che teme la prospettiva di una proliferazione nucleare in una regione così instabile. Gli esperti concordano che l'unico modo per scongiurare un simile scenario è fermare l'Iran. Ma come? Con i negoziati o con la forza? Secondo il Jerusalem Report l'opzione militare è impraticabile, perché i siti nucleari iraniani sono disseminati sul territorio, ben protetti e spesso nascosti sotto terra."Israele e la comunità internazionale si trovano in un vicolo cieco: se attaccano l'Iran rischiano di scatenare un conflitto generalizzato. Ma se non lo fanno potrebbero presto trovarsi davanti a un Medio Oriente nuclearizzato. E così il mondo sarebbe sull'orlo del conflitto atomico". www.internazionale.it