vi segnalo questa intervista apparsa sul settimanale online www.dilloadalice.it sul revisionismo storico da parte di Lo Gullo, direttore del sito Hitler-Mussolini.
Anche Pansa revisiona sul fascismo (Mussolini avrebber curato Gramsci e combattutto la mafia come nessun altro), ma sul nazismo non vi pare eccessivo?
ciao
Fabio
“Il revisionismo storico non abbia limiti”
Alice intervista Antonio Lo Gullo, Direttore del Sito Storico Kommando Fascista: “Quante menzogne sul fascismo e sul nazionalsocialismo! La democrazia non esiste… almeno nel Ventennio si sapeva che c’era un regime dittatoriale”.
http://www.dilloadalice.it/articolo....128rizzolo.xml
(www.dilloadalice.it n.128 del 08/11/2006)
Quale il senso e la finalità del suo sito? E' sbagliato definirlo filo-nazista?
L'obiettivo principale del Sito Storico Kommando Fascista (www.mussolini-hitler.com), è quello di informare correttamente la popolazione che, come un'automa viene “istruita” dai mass-media globalizzati dalle lobbies giudaico-massoniche a localizzare erroneamente tutta una serie di eventi nella voce “il male” e tutta un'altra serie nella voce “il bene”. Questa popolazione, pertanto, non è in alcun modo in grado di poter esprimere un giudizio coerente e puro sul movimento Fascista e Nazionalsocialista, nonché sulla Seconda Guerra Mondiale.
Ogni individuo é libero di giudicare la storia come meglio crede, quindi può decidere di condannare o di schierarsi a favore della mia ideologia, ma in entrambi i casi la scelta deve essere il frutto di un attento e completo studio della storia a 360°. Tutte le generazioni, da 60 anni a questa parte, non hanno avuto questa opportunità, ossia crearsi un giudizio chiaro e motivato perché condizionati dal marciume del sistema in cui viviamo, che informa, inequivocabilmente, in modo unilaterale.
La seconda parte della domanda la reputo al quanto subdola: è forse un reato essere Nazionalsocialisti? Per cui risponderò in maniera ironica: il mio sito può sembrare filo-Nazista ma in realtà è filo-Nazionalsocialista.
[B]Quali i limiti del revisionismo storico? Non ritiene sia immorale riabilitare il nazismo? [/$B]
Il Revisionismo storico non può e non deve avere assolutamente alcun limite.
Il Revisionismo non rappresenta una sorta di arma da utilizzare per screditare eventi, personaggi o situazioni in base alle proprie esigenze. Il Revisionismo rappresenta il tentativo di capirci qualcosa in quegli imbrogli con cui è stata conclusa la II Guerra Mondiale (nel caso in questione), quando i vincitori pretesero non solo di imporre la loro volontà ai vinti, ma anche di distribuire arbitrariamente tutti i torti e le ragioni, al fine di porre un'ipoteca definitiva sul futuro. Quel futuro di cui dobbiamo riappropriarci, ristabilendo una buona volta la verità storica. Ponendo dei limiti al revisionismo verrebbero a mancare i valori cardine che lo ispirano.
Per finire, affermo che non vedo come riabilitare il Nazionalsocialismo possa ledere la morale. La storia per un certo periodo può essere scritta dai vincitori, che per un po' se la tengono stretta, ma non si lascia mai governare a lungo...
Quali, a suo avviso, le principali bugie storiche sul periodo fascista?
Prima di rispondere alla domanda preciso che, oltre alle cosiddette “bugie” storiche, sono da considerare anche le più frequenti “amnesie” storiche, ossia tutte le opere che il Regime attuò in un Ventennio e che le classi politiche italiane, dalla caduta del Fascismo ad oggi (con più di 60 anni a disposizione), non sono riuscite ad attuare neanche in minima parte, facendo sprofondare il nostro Paese nell'abisso della disoccupazione, dell'inflazione, della delinquenza e dell'immigrazione clandestina.
Tra la miriade di menzogne storiche, la prima che mi viene in mente riguarda un “compagno”, Antonio Gramsci, Tra i fondatori del Partito Comunista d'Italia, è figura leggendaria e controversa allo stesso tempo, soprattutto perché la versione ufficiale del Gramsci morto a causa della prigionia fascista è ancora una volta un falso storico.
Anzitutto pochi sanno che Togliatti manipolava gli scritti di Gramsci ritenendo "necessarie" queste revisioni per motivi politici al fine di assecondare la volontà sovietica staliniana da cui Togliatti dipendeva completamente. Sempre Togliatti, inoltre, ostacolò uno scambio di prigionieri voluto dal Vaticano, e accettato da Mussolini, che avrebbe consentito la liberazione di Gramsci detenuto per insurrezione armata. Il pensatore comunista era malato dalla nascita e la sua detenzione rese il progredire della malattia più veloce, tanto che lo stesso Duce, il 25 Ottobre 1933, emise per Gramsci un decreto per la libertà condizionata, additando come luogo la clinica "Quisisana" specializzata in malattie polmonari.
Dal momento che il costo del ricovero era decisamente elevato, Gramsci stesso il 3 Novembre 1933 scrisse al Ministro di Grazia e Giustizia Novelli che la spesa era tale da escludere per lui la possibilità di pagare la clinica privata. Mussolini, venuto a conoscenza della risposta, decretò che "un ex detenuto in quanto libero, ma sorvegliato, ha il diritto di essere assistito dallo Stato". Gramsci scrisse in quegli anni che "esiste(va) un tribunale più crudele di quello fascista" (dai noti "Quaderni del carcere"), riferendosi ovviamente ai suoi compagni di partito che lo avevano isolato in quanto aveva apertamente criticato Stalin in favore di Trotzkij e Zinoviev.
Gramsci, comunque, morì da uomo libero nell'Aprile del 1937 a Roma, in Via delle Alpi 2.
Per quanto riguarda, invece, le innumerevoli opere del Regime Fascista che portarono l'Italia ad avere un prestigio internazionale che oggi possiamo soltanto rimpiangere, e che stranamente nessuno vuole riconoscere come merito del Fascismo, possiamo certamente parlare della lotta contro la mafia.
Protagonista di questa impresa (che si sviluppò fra il 1925 e il 1929) fu Cesare Mori, il cosiddetto "Prefetto di Ferro". Nel '21 Mori era prefetto di Bologna e fu il solo prefetto d'Italia a opporsi alle orde dilaganti dei fascisti. Quando Mussolini salì al potere trovandosi tra l'altro ad affrontare il problema del banditismo e della mafia siciliana, gli venne fatto il nome di Mori. Mussolini disse: "Voglio che sia altrettanto duro coi mafiosi così come lo è stato coi miei squadristi bolognesi".
Così Mori partì per la Sicilia con un viatico mussoliniano, certamente poco democratico e garantista, ma che ancora oggi farebbe la gioia di qualsiasi funzionario effettivamente deciso a debellare la mafia. “Vostra Eccellenza ha carta bianca” gli aveva telegrafato Mussolini. “L'autorità dello Stato deve essere assolutamente, ripeto assolutamente, ristabilita in Sicilia. Se le leggi attualmente in vigore la ostacoleranno non costituirà un problema. Noi faremo nuove leggi.”
Arruolerà uomini, guardie giurate e truppe regolari per le sue battaglie campali, ma non si sottrarrà anche ad epici inseguimenti e duelli a cavallo. Nessuno come lui arrivò ad umiliare tanto la mafia. Centinaia di mafiosi finirono in carcere o confinati nelle isole, mentre le bande dei briganti furono sbaragliate con assedi, rastrellamenti e vere e proprie campagne militari in cui, a volte, fu persino impiegata l'artiglieria.
La mafia, durante il Fascismo, cadde per così dire “in sonno”. La ridesteranno i padrini americani tornati nell'isola nel 1943 dopo lo sbarco delle truppe alleate.
E le bugie sul nazismo?
Per capire quante menzogne sono in circolazione sul conto del Nazionalsocialismo basta citare una sola notizia, magistralmente insabbiata dai media internazionali, datata 11 maggio 2005:
Spagnaonfessa capo Ass.Mauthausen: "Mai stato in un campo di concentramento" (ANSA)-MADRID,11 MAG 2005-Il presidente dell'Ass.Mauthausen che raggruppa i deportati spagnoli,ha confessato di non essere mai stato in un campo di concentramento. Enric Marco ha detto di aver interamente falsificato la propria biografia ed ingannato tutti per oltre 50 anni. L'Associazione lo ha destituito da tutte le sue funzioni. La nuova presidente incaricata, Rosa Toran ha espresso 'costernazione e dolore' per una vicenda che rischia di avere ripercussioni negative sull'attivita' dell'organizzazione.
Mi sembra che sia superfluo aggiungere altro, da ciò si possono trarre notevoli conclusioni...
Cosa pensa della destra radicale italiana (es. Alternativa Sociale, Forza Nuova...)?
Tengo a precisare che sia la destra che la destra radicale non hanno nulla a che spartire con il Fascismo che nacque come Terza via tra capitalismo e comunismo, e quindi al di sopra di queste futili suddivisioni politiche.
Per quanto concerne la classe politica italiana, nella sua totalità, coloro che ancora credono nella politica in generale, dimenticano per comodità, ignoranza o per condizionamenti che non esiste la destra e la sinistra ma solo il potere economico (privo di colori e bandierine). Questi non si rendono conto che ciò che è stato iniziato dai governi precedenti, di presunta destra, liberali, conservatori, lo stanno portando avanti le presunte sinistre, i riformatori, i democratici. Cambiano i governi, si sostituiscono i burattini, ma le strategie del Sistema vanno avanti a ritmo battente; anche perché i veri burattinai rimangono al loro posto, nelle loro logge... e poi vengono a dirci che siamo in democrazia!
Questo dovrebbe essere un grande insegnamento di vita. Almeno lo spero.
Cos'è per lei la democrazia?
Ecco appunto, la democrazia può essere definita con una sola parola: UTOPIA. In Italia e nel mondo non è mai esistita, non esiste e mai esisterà una forma di governo che possa definirsi realmente democratica.
Si pensa di essere in democrazia ma in realtà si vive soggiogati da una dittatura capitalista, dove solo i membri delle classi più abbienti possono permettersi milioni di euro per le campagne elettorali e quindi “comprare” i voti e accedere al cariche istituzionali, e una volta al potere curano esclusivamente i propri interessi a discapito della popolazione che li ha eletti.
Ebbene, questo è sotto gli occhi di tutti, eppure la gente non riesce o non vuole capire che la democrazia non potrà mai essere realizzata dall'essere umano. Almeno nel Ventennio si aveva la consapevolezza di vivere in un Regime dittatoriale!
Oggi, invece, la gente viene ingannata dalla favola della democrazia a parole, ma nei fatti la realtà è ben diversa.
Andrea Fantuzzi