Perchè San Paolo non cita nesdsun episodio della vita di Gesù?

[Ashmael]

San Paolo non cita, nelle sue lettere, praticamente nulla dei detti e degli atti di Gesù riportati nei Vangeli. Non cita il Discorso della Montagna, la Resurrezione di Lazzaro, la cacciata dei mercanti dal Tempio, episodi avvenuti in pubblico di cui dovrebbe aver sentito parlare. Perchè?

[Augustinus]

1 Cor 11, 23-25: "Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: "Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me". Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: "Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me"".

1 Cor 12, 4-6: "Vi ho prima di tutto tramesso ciò che ho anch’io ricevuto, e cioè che Cristo è morto per i nostri peccati secondo le Scritture, che fu sepolto e risuscitò il terzo giorno secondo le Scritture, e che apparve a Cefa e poi ai dodici.
In seguito apparve in una sola volta a più di cinquecento fratelli. la maggior parte dei quali è ancora in vita, mentre alcuni dormono già.
Successivamente apparve a Giacomo e poi a tutti gli apostoli insieme".

At 20, 35: "Paolo disse loro: ".... In tutte le maniere vi ho dimostrato che lavorando così si devono soccorrere i deboli, ricordandoci delle parole del Signore Gesù, che disse: Vi è più gioia nel dare che nel ricevere!"."

[Ashmael]

In fatyti io non parlavo di quello che Paolo sa, ma di quello che apparentemente non conosce.Al discorso della Montagna e alla cacciata dei mercanti devono aver assistito decine, se non centinaia di persone.Ma Paolo non ne sa nulla. Non è curioso?

[Augustinus]

Al discorso della Montagna e alla cacciata deio mercanti devono aver assistito decine, se non centinaia di persone.Ma paolo non ne sa nulla. Non è curioso? Forse anche Paolo si è inventato qualcosa...

S. Paolo non fu testimone diretto della vita di Gesù. Ma riportava ciò che, a sua volta, gli era stato trasmesso.

[Ashmael]

Evidentemente nè Giacomo nè Pietro hanno ritenuto opportuno informarlo. E capisco che Pietro non volesse raccontare un certo episodio che lo riguarda...

[Augustinus]

Evidentemente nè Giacomo nè Pietro hanno ritenuto opportuno informarlo. E capisco che Pietro non volesse raccontare un certo episodio che lo riguarda...

Guarda che Pietro non era un ipocrita, visto che gli episodi che lo riguardano sono stati resi noti da lui stesso nella predicazione (il Vangelo di Marco, secondo un'antica tradizione, non è altro che la sostanziale trascrizione e redazione delle prediche di Pietro sulla vita ed il ministero di Gesù) e negli altri Vangeli (tra i quali vi è quello di Luca, cioè del "segretario" di Paolo).

[albisca]

San Paolo non cita, nelle sue lettere, praticamente nulla dei detti e degli atti di Gesù riportati nei Vangeli. Non cita il Discorso della Montagna, la Resurrezione di Lazzaro, la cacciata dei mercanti dal Tempio, episodi avvenuti in pubblico di cui dovrebbe aver sentito parlare. Perchè?

Beh, evidentemente perchè non è stato un testimone diretto.

[Shambler]

Asmael, raccontaci la versione del nome segreto trafugato al tempio

[random]

San Paolo non cita.... Perchè?

Perché mai avrebbe dovuto parlare di Gesù? Poco o niente ne sapeva e meno ancora gli importava. Lui s’è inventato il “Cristo”: basta e avanza.

Dici: “Al discorso della Montagna e alla cacciata dei mercanti devono aver assistito decine, se non centinaia di persone.Ma Paolo non ne sa nulla. Non è curioso?”

No, non è per niente curioso. Gli episodi che citi (tralasciando Lazzaro) disegnano un Gesù troppo, come dire…, “schierato” e violentemente “contro” le istituzioni. Per uno che suggeriva agli schiavi di rimanere nella loro condizione e aggiungeva che il potere (qualunque sia) discende da Dio e va ossequiato, riverito e obbedito, sarebbe stato troppo; decisamente troppo.

Dice, Paolo: “Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso…” lasciando intendere di aver ricevuto “istruzioni e sapienza teologica” direttamente dalla “fonte”. E si ricorda tutto benissimo, come appena sentito. Peccato che quando racconta il fatto – la famosa folgorazione/conversione – non riesca mai a ricordare la stessa versione: se ne conoscono tre (tutte “canoniche”) leggile con attenzione e… scopri le differenze; come nella Settimana enigmistica. Memoria a fasi alterne: strano, anzi… sospetto.

[Augustinus]

Perché mai avrebbe dovuto parlare di Gesù? Poco o niente ne sapeva e meno ancora gli importava. Lui s’è inventato il “Cristo”: basta e avanza.

Dici: “Al discorso della Montagna e alla cacciata dei mercanti devono aver assistito decine, se non centinaia di persone.Ma Paolo non ne sa nulla. Non è curioso?”

No, non è per niente curioso. Gli episodi che citi (tralasciando Lazzaro) disegnano un Gesù troppo, come dire…, “schierato” e violentemente “contro” le istituzioni. Per uno che suggeriva agli schiavi di rimanere nella loro condizione e aggiungeva che il potere (qualunque sia) discende da Dio e va ossequiato, riverito e obbedito, sarebbe stato troppo; decisamente troppo.

Dice, Paolo: “Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso…” lasciando intendere di aver ricevuto “istruzioni e sapienza teologica” direttamente dalla “fonte”. E si ricorda tutto benissimo, come appena sentito. Peccato che quando racconta il fatto – la famosa folgorazione/conversione – non riesca mai a ricordare la stessa versione: se ne conoscono tre (tutte “canoniche”) leggile con attenzione e… scopri le differenze; come nella Settimana enigmistica. Memoria a fasi alterne: strano, anzi… sospetto.

E quali sarebbero queste tre versioni della sua conversione? Svela l'arcano
Poi questa tesi dell'invenzione paolina del Cristo