Secondo la leggenda, una donna inglese, educata a Magonza e vestita in abiti maschili, a causa della natura convincente del suo travestimento divenne un monaco con il nome di Johannes Anglicus. Venne eletta dopo la morte di Papa Leone IV (17 luglio855) in un epoca in cui il metodo di selezione dei Papi era fortuito. Prese il nome di Papa Giovanni VIII.
La Papessa era sessualmente promiscua e rimase incinta da uno dei suoi amanti. Durante la processione di Pasqua, nei pressi della Basilica di San Clemente, la folla entusiasta si strinse attorno al cavallo che portava il pontefice. Il cavallò reagì, quasi provocando un incidente. Il trauma dell'esperienza portò "Papa Giovanni" ad un travaglio prematuro.
Scopertone il segreto, la Papessa Giovanna venne trascinata per i piedi da un cavallo, attraverso le strade di Roma, e lapidata a morte dalla folla inferocita. Venne sepolta nella strada dove la sua vera identità era stata svelata, tra San Giovanni in Laterano e la Basilica di San Pietro. Questa strada venne (apparentemente) evitata dalle successive processioni papali - anche se quando quest'ultimo dettaglio divenne parte della leggenda popolare, nel XIV secolo, il papato era ad Avignone, e non c'erano processioni papali a Roma.
Sempre secondo la leggenda, a Giovanna successe Papa Benedetto III, che regnò per breve tempo, ma si assicurò che il suo predecessore venisse omesso dalle registrazioni storiche. Benedetto III si considera abbia regnato dall'855 al 7 aprile858. Il nome papale che Giovanna assunse venne in seguito assunto da un altro Papa Giovanni VIII (pontefice dal 14 dicembre872 al 16 dicembre882).
Apparentemente, sin dai tempi immediatamente successivi alla Papessa Giovanna, ogni candidato a Papa viene sottoposto a un accurato esame intimo per assicurarsi che non sia una donna (o un eunuco) travestita. Questa verifica prevederebbe il sedersi su una sedia dotata di un foro. I diaconi più giovani presenti tastano quindi sotto la sedia per assicurarsi che il nuovo Papa sia maschio: "E allo scopo di dimostrare il suo valore, i suoi testicoli vengono tastati dai presenti più giovani, come testimonianza del suo sesso maschile. Quando questo viene determinato, la persona che li ha tastati urla a gran voce testiculos habet ("Ha i testicoli") E tutti gli ecclesiastici rispondono: Deo Gratias ("Sia lode a Dio"). Quindi procedono alla gioiosa consacrazione del Papa eletto" - Felix Hamerlin, De nobilitate et Rusticate Dialogus (ca. 1490), citato in The Female Pope, di Rosemary & Darroll Pardoe (1988).
Come per tutti gli altri miti in generale, esiste una parte di verità, abbellita da uno strato di finzione. Una sedia simile esiste; quando un Papa prende possesso della sua cattedrale, San Giovanni in Laterano a Roma, si siede tradizionalmente su due sedie di porfido, dette sedia stercoraria. Entrambe hanno un foro. Il motivo di questi fori è oggetto di discussione, ma poiché entrambe le sedie sono più vecchie di secoli della storia della Papessa Giovanna (e anche del Cattolicesimo), esse chiaramente non hanno niente a che fare con una verifica del sesso del Papa. Si è ipotizzato che in origine fossero dei bidet romani o degli sgabelli imperiali per il parto, che a causa della loro età e origine imperiale, vennero usate dai papi intenti a mettere in evidenza le loro pretese imperiali (come fecero anche con il loro titolo latino di Pontifex Maximus). La “Teologia portatile o Dizionario Abbreviato della Religione Cristiana” [tr. it. Pisa, 1999} di d'Holbach definisce irriverentemente la sedia stercoraria come «sedia bucata su cui il pontefice appena eletto pone le sue sacre terga, affinché possa essere verificato il suo sesso, onde evitare l’inconveniente di una papessa». Nella “Vita della papessa Giovanna”, il Platina (Vitae Pontificum Romanorum, Roma 1932,pp. 151-52) rammenta la sedia stercoraria in questi termini: «questa sedia è stata così predisposta affinché colui che è investito da un sì grande potere sappia che egli non è Dio, ma un uomo e pertanto è sottomesso alle necessità della natura».
Il mito della Papessa Giovanna fu screditato da David Blondel, uno storico protestante della metà del XVII secolo. Blondel, attraverso un'analisi dettagliata delle affermazioni e delle tempistiche suggerite, argomentò che nessun evento di questo tipo poteva essere avvenuto. Tra le prove che discreditano la storia della Papessa Giovanna troviamo:
Il momento della prima comparsa della storia coincide con la morte di Federico II, che era stato in conflitto con il papato. Gli storici concordano in generale che la storia della Papessa Giovanna sia una satira anti-papale ideata per collegarsi allo scontro del papato con il Sacro Romano Impero, facendo leva su tre paure cattoliche medioevali:
- La processione papale di Pasqua non passava nella strada dove la presunta nascita sarebbe avvenuta.
- Non esiste nessun documento d'archivio di un tale evento.
- La "sedia dei testicoli", su cui i Papi siederebbero per avere la propria mascolinità accertata, è di molto precedente all'epoca della Papessa Giovanna e non ha niente a che fare con il requisito che ai Papi vengano controllati i testicoli (come spiegato più sopra).
- Papa San Leone IV regnò dall'847 fino alla sua morte nell'855 (e Papa Benedetto III gli successe nel giro di settimane), rendendo impossibile che Giovanna abbia regnato dall'853 all'855.
Comunque, ciò che potrebbe aver preso avvio come satira da presentare nei carnevali di tutta Europa, finì per essere una realtà accettata a tal punto che alla Papessa Giovanna, fanno riferimento personaggi come Guglielmo di Occam. Ella compare anche in alcuni elenchi di Papi, principalmente nel Duomo di Siena, dove la sua immagine appare tra quella dei papi veri. La leggenda acquisì supporto dalla confusione sugli ordinali dati ai Papi di nome Giovanni; siccome Giovanni è il nome di Papa più usato, e alcuni Giovanni erano antipapi, ci fu confusione su quali numeri appartenessero a quali veri Papa Giovanni. A causa di ciò l'elenco ufficiale del Vaticano non comprende un Papa Giovanni XX.
- un Papa sessualmente attivo;
- una donna in posizione di autorità dominante sugli uomini;
- l'inganno portato nel cuore stesso della Chiesa.
Sulla leggenda della Papessa Giovanna si possono consultare: C. D’Onofrio, La papessa Giovanna. Roma tra storia e leggenda, Roma 1979; A. Boureau, La papessa Giovanna, Torino 1991.