Proposta choc negli Stati Uniti: separati si impara molto meglio.


• da La Stampa del 25 ottobre 2006, pag. 12


di Paolo Mastrolilli

Lo svantaggio è che finiranno le cotte per la compagna o il compagno di banco: niente più pene d'amore alla ricreazione o in gita scolastica. Il vantaggio, presunto, è che tutti impareranno meglio e di più. E' la logica che ha seguito Margaret Spellings, ministro dell'Istruzione negli Stati Uniti, per annunciare che da ora in poi le scuole pubbliche americane saranno molto più libere di offrire classi, corsi, o interi istituti, riservati solo ai maschietti e alle femminucce. Basterà che nello stesso distretto venga garantito un servizio simile a chi continua a preferire le aule miste.

Una storia complicata per gli Usa, perché il ricordo dell'infame segregazione razziale è ancora forte. Allora c'erano scuole «separate ma uguali», che in teoria dovevano tenere gli studenti neri lontani dai bianchi, fornendo però la stessa istruzione. Quando il movimento per i diritti civili aveva finalmente consegnato alla storia queste pratiche odiose, che in realtà sopravvivono in qualche nicchia, la legge era intervenuta a vietare tutte le discriminazioni.

Le lobby
Così nel 1972 era stato approvato il Title IX degli Education Amendments, che proibiva le distinzioni di sesso ai programmi di istruzione finanziati col denaro pubblico. Questa legge richiede regolamenti di applicazione, che vengono aggiornati periodicamente dal Dipartimento dell'Istruzione. Così ieri il segretario Spellings ha pubblicato la nuova normativa, che facilita la creazione di classi, corsi o intere scuole separate. Le regole valgono solo per le elementari e le medie, e richiedono ai distretti di offrire anche l'istruzione mista a chi la preferisce. Le scuole private, invece, erano già libere di fare come volevano e continueranno ad esserle.

Dato all'annuncio, comincia la polemica. L'istruzione unisex è sostenuta da una potente lobby, con tanto di organizzazione non profit che si chiama la National Association for Single Sex Public Education (Nasspe). Secondo questo gruppo, molte ricerche hanno dimostrato che il cervello dei bambini è diverso da quello delle bambine, e quindi nei primi anni di scuola servono metodi differenti. La separazione delle classi non solo aumenta il rendimento, ma aiuta anche a sconfiggere i vecchi stereotipi, perché alunni e alunne si sentono più liberi di seguire le loro vocazioni. Per fare un esempio, mentre nella scuola mista i bambini sono portati a dire che la poesia è roba per femminucce, e le bambine lasciano le applicazioni scientifiche ai maschietti, in quella separata ognuno fa come gli pare. Così aumentano tanto gli allievi che scelgono le discipline artistiche, quanto le allieve che si dedicano a quelle scientifiche o agli sport.

Istruzione mista
Sull'altro lato della barricata ci sono le grandi formazioni liberal, come le femministe della National Organization for Women o i libertari dell'American Civil Liberties Union, che negli Anni Sessanta si erano battuti per conquistare la coeducation, ossia l'istruzione mista. Secondo loro le prove scientifiche della differenza biologica tra i cervelli dei bambini e delle bambine sono ancora vaghe, così come le valutazioni dei risultati delle scuole separate. I liberal sospettano che alla base dell'iniziativa ci sia il bigottismo pruriginoso della destra religiosa, e temono che queste scuole riaprano la porta alla segregazione sessuale e razziale. Una volta accettato che il cervello degli uomini è diverso da quello delle donne, come si potrà impedire che qualcuno riaffermi anche la differenza tra neri e bianchi, o ebrei e gentili? E poi non c'è il rischio che le scuole unisex diventino fabbriche di discriminazione per le allieve, destinate a studi che i conservatori giudicano più appropriati per le bambine?

Cervello femminile
La polemica, in realtà, valica anche i confini degli schieramenti politici. Il preside di Harvard Larry Summers, ex ministro del Tesoro con Bill Clinton, è stato costretto a dimettersi perché ha sostenuto la diversità del cervello maschile da quello femminile. In attesa che la scienza dia una risposta definitiva, per aiutarci a regolarsi meglio, le scuole unisex continuano la loro marcia. Nel 1998, solo quattro istituti pubblici americani offrivano classi separate: quest'anno, secondo i dati della Nasspe, sono diventati 228.