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    Predefinito Facciamo piazza pulita delle fesserie sull'euro

    INTRODUZIONE

    In questi anni ho sentito tante di quelle castronerie (per non usare termini volgari benchè più appropriati) sull'euro che a volte mi veniva quasi da piangere per lo sconforto. Bisogna comunque specificare a parziale discolpa di chi lo critica a sproposito che i nostri stimati politici invece di discutere seriamente dell'argomento, come sarebbe loro dovere, si sono spesso aggiunti di loro consapevole e colpevole volontà a sparare la più svariate idiozie al solo scopo di "combattere" pubblicamente contro i loro avversari politici, e quindi molti ci sono cascati in buona fede.
    Facciamo un piccolo riassunto delle accuse principali, perchè vedo che ancora oggi c'è chi non ha afferrato bene com'è la realtà dei fatti in questo campo.


    L'EURO NATO IERI POMERIGGIO

    Si dice spesso che l'euro sia stato inventato "dopo la caduta del muro di Berlino" per impedire alla Germania riunificata di sovrastare con le sue nuove grandi dimensioni economiche e politiche l'intero mercato europeo. Questa è una teoria che deriva dallo spauracchio, molto in voga all'epoca, della "grande Germania" e il suo "marco forte" che avrebbe finito con lo schiacciare gli altri. In realtà l'euro, o meglio l'idea di unione monetaria europea, è molto più vecchia e ha ben altre e più serie motivazioni.

    Nel 1961 il Comitato Monnet propone di realizzare una "Unione europea delle Riserve monetarie", come primo passo verso una moneta europea. Lo propose perchè nel dopoguerra l'Europa aveva già una specie di moneta unica, il dollaro, a cui tutte le valute europee erano legate da cambio fisso, ma quando i principali paesi europei decisero di sganciare la loro moneta dal dollaro ci fu chi previde gli svantaggi che questo avrebbe provocato per un mercato, quello europeo, che andava sempre più integrandosi.

    Nel 1969 con il "Piano Werner", dal nome dell'allora primo ministro del Lussemburgo, si arriva ad un accordo per concretizzare gradualmente l'idea di unione monetaria e si progetta l'istituzione di un'unione monetaria europea da realizzare entro il 1980. Ma la confusione provocata nel decennio successivo dalla crisi energetica, dalla fine della convertibilità in oro del dollaro e dalla forte ondata inflattiva costringono ad accantonare il piano.

    Il resto è storia recente e abbastanza risaputa, dall'invenzione dello SME nel 1978 all'arrivo dell'euro. Qui una cronologia dettagliata http://www.politicaonline.net/forum/...d.php?t=333867


    IL CAMBIO DELL'EURO INVENTATO A TAVOLINO

    Una delle teorie sostenute a puro fine di scontro politico è che il cambio dell'euro sarebbe stato stabilito a tavolino secondo non specificati criteri, in pratica a pura discrezione, e stabilito male in quanto la lira sarebbe stata "congelata" dal cambio ad un livello troppo forte.
    La parità fissa lira-euro, come quella di tutte le altre valute dell'unione monetaria, non è stata inventata da nessuno: esisteva da decenni e non era altro che il cambio ECU-lira: l'ECU (European Currency Unit) era il nome con cui veniva chiamata la media variabile di tutte le valute europee prima dell'introduzione dell'euro. In questa tabella sono riportati esempi della sua quotazione nel corso degli anni '90 rispetto a tutte le valute: http://www.mediasalles.it/ybk04nat/Ecu.pdf

    I dati riguardanti la lira sono questi:

    1989 - 1511,30 lire x 1 ECU
    1990 - 1545,80
    1991 - 1539
    1992 - 1781,80
    1993 - 1912,50
    1994 - 1990,20
    1995 - 2090,93
    1996 - 1913,14
    1997 - 1936,78
    1998 - 1948,78

    La famosa contrattazione finale con il livello sul marco tedesco eseguita da Ciampi è stata fatta per regolare il valore esatto di un cambio che nel suo fondamento era già stabilito. L'aggiustamento finale fu deciso fra valori compresi tra 970 e 1020 lire per marco che corrispondono a una differenza come 50 lire, ovvero neanche 3 centesimi di euro.

    Questo critero genrale per la determinazione del cambio è stato adottato semplicemente perchè si trattava della soluzione più logica: l'ECU era quanto di più vicino esistesse fino ad allora al concetto di unione monetaria europea e quindi è stato inevitabilmente preso come base per l'euro. E' evidente che se davvero si fosse partiti dal nulla per la determinazione dei cambi sarebbe stato praticamente impossibile arrivare ad accordi fra 12 parti determinate ad avere un cambio il più vantaggioso possibile per le proprie industrie, con l'insaurarsi in una forma particolare proprio di quella pericolosa insatabilità interna che l'euro è nato per eliminare.




    IL CAMBIO LIRA-EURO DOVEVA ESSERE PIU' BASSO, IDEALE 1.500 LIRE

    Quello che ho spiegato nel punto precedente basta da solo a liquidare quest'affermazione, ma ho voluto riportarla lo stesso perchè si tratta indubbiamente della regina di tutte le cazzate che sono state raccontate sull'euro, il massimo delirio della sindrome da eurofobia. Secondo questa teoria per non fissare la lira a un livello troppo alto, che avrebbe fatto perdere la competitività in esportazione alle aziende italiane, l'opinione pubblica lo avrebbe voluto più basso, sulle 1.500 lire. Affermare una cosa simile in economia è come dire in matematica che 1+1 fa 11: una macroscopica idiozia.
    La lira era tanto più forte quante meno lire occorrevano per acquistare un euro e tanto più debole quante più lire occorrevano per acquistare un euro. Quindi chi critica il cambio attuato di 1936,27 perchè configura una lira troppo forte avrebbe dovuto auspicare un cambio ad esempio di 2100 - 2200 lire, con cui si avrebbe avuta una lira rispettivamente più debole del 7,8% e del 12%: un cambio a 1500 lire fa la lira più forte del 29% rispetto alla situazione attuale.


    L'EURO HA FATTO AUMENTARE I PREZZI

    Questa è notoriamente l'accusa principale. Nel 2002 è nato l'euro e i prezzi hanno cominciato a salire, quindi la colpa è dell'euro. Ragionamento tanto semplice quanto infondato.
    L'euro non è "nato" nel 2002 ma nel 1999. In quell'anno infatti è diventato la valuta ufficiale a tutti gli effetti economici e finanziari, dato che le ex-valute europee sono state legate da cambio fisso e irrevocabile e quindi da quella data sono rimaste nazionali nella forma ma non nella sostanza. Prima del 2002 poteva essere regolarmente utilizzata sotto forma di assegni o denaro elettronico mentre nel 2002 non si è fatto altro che sostituire le monete e le banconote che avevamo prima con quelle che abbiamo ora, rendendo disponibile anche la forma di contante, e null'altro.
    Dunque la colpa non può certo essere dell'euro in sè ma di chi ci ha speculato sopra dopo il cambio del contante, approfittando dell'inesperienza e le difficoltà di molti a calcolare nella nuova valuta, per fare aumenti spropositati e ingiustificati dei prezzi.


    CI VOLEVANO BANCONOTE DA 1 E 2 EURO

    Quest'idea è osteggiata dalla BCE a causa dell'alta deperibilità che hanno banconote di taglio così basso.
    Io non credo che avere un euro in banconota o uno in moneta faccia troppa differenza in fatto d'importanza attribuita ai soldi, almeno non fino al punto di creare un disastro come quello successo dopo il cambio fisico del contante ex-lira in quello euro; a parte che fra tutti gli Stati che hanno adottato l'euro fin dall'inizio solo Italia, Grecia e Spagna avevano una circolazione basata massicciamente sulla banconota: non possiamo certo imporre a tutti una scelta solo perchè fa comodo a noi. Comunque chi sostiene questa ipotesi porta come esempio gli USA, che hanno il taglio 1 in banconota, ma non sa o fa finta di non sapere che negli stessi USA hanno cercato per anni interi di fare l'esatto contrario: abolire la banconota da un dollaro per sostituirla con una moneta, soprannominata "Golden dollar".


    Non siamo messi neanche così male come sembra... c'è chi ha il 5 in moneta.



    LE EUROBANCONOTE SEMBRANO QUELLE DEL MONOPOLI

    Per quanto sia insulsa ho voluto riportare questa critica, frequente nei settori anti-euro più estremisti, che vuole spacciare l'aspetto multicolore della serie di banconote come difetto estetico. Il colore prevalente dei vari tagli è in realtà un pregio, e ha una semplice motivazione: serve ad aiutare i deboli di vista a distinguerli l'uno dall'altro.


    IL SIGNORAGGIO "DELL'EURO"

    Recentemente c'è chi si spinge a lanciare strali sull' "euro dei banchieri" a causa della questione del signoraggio, ovvero il valore creato dalla stampa delle banconote: questo determina spesso equivoci e a volte "sciacallaggio" voluto. Non ha senso accostare questa faccenda all'euro come fosse un suo difetto caratteristico perchè il signoraggio è sempre esistito: esisteva anche con la lira e tutte le altre valute e dipende dalla radice stessa del sistema su cui si basa oggi la circolazione monetaria.

    _________

    Ci sarebbe un'altra critica che cito per completezza: con l'euro perdiamo la sovranità monetaria. Si tratta di un'osservazione puramente politica e sostanzialmente infondata, perchè la sovranità reale l'avevamo persa già da un pezzo, il chè non è necessariamente un fatto negativo. Economicamente gli Stati europei sono molto interdipendenti fra loro, basta pensare ad esempio che sul totale degli scambi commerciali una quota compresa fra il 50 e il 70% avviene con altri Stati dell'UE, quindi è meglio avere una valuta unica che garantisca la massima stabilità possibile all'interno del sistema e la massima compattezza del sistema nei confronti dell'esterno.

  2. #2
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    Ottimo post. Mi auguro che chiarisca le idee a certa gente.

  3. #3
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    Citazione Originariamente Scritto da -ART- Visualizza Messaggio
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    .


    IL CAMBIO LIRA-EURO DOVEVA ESSERE PIU' BASSO, IDEALE 1.500 LIRE

    Quello che ho spiegato nel punto precedente basta da solo a liquidare quest'affermazione, ma ho voluto riportarla lo stesso perchè si tratta indubbiamente della regina di tutte le cazzate che sono state raccontate sull'euro, il massimo delirio della sindrome da eurofobia. Secondo questa teoria per non fissare la lira a un livello troppo alto che avrebbe fatto perdere la competitività in esportazione alle aziende italiane l'opinione pubblica lo avrebbe voluto più basso, sulle 1.500 lire. Affermare una cosa simile in economia è come dire in matematica che 1+1 fa 11: una macroscopica idiozia.
    La lira era tanto più forte quante meno lire occorrevano per acquistare un euro e tanto più debole quante più lire occorrevano per acquistare un euro. Quindi chi critica il cambio attuato di 1936,27 perchè configura una lira troppo forte avrebbe dovuto auspicare un cambio ad esempio di 2100 - 2200 lire, con cui si avrebbe avuta una lira rispettivamente più debole del 7,8% e del 12%: un cambio a 1500 lire fa la lira più forte del 29% rispetto alla situazione attuale.


    .

    Racconto un anedotto per far capire quanto questa gigantesca cazzata sia stata assorbita all'interno dell'immaginario collettivo.
    L'anno scorso alla lezione di Economia dell'integrazione europea alla specialistica il professore che insegna anche Economia politica alla triennale arriva disperato e ci dice..............
    -Abbiamo fatto l'esame alla triennale abbiamo avuto un 70% di bocciati...........i vostri incompetenti e più giovani colleghi non sono stati in grado di rispondere alla seguente domanda in maniera corretta "Coeteris paribus se il cambio lira euro fosse stato 1euro= 1500 lire le esportazioni italiane sarebbero aumentate o diminuite?" Il 70% ha argomentato per 1 ora scrivendo che le esportazioni italiane sarebbero sicuramente aumentate ...il mio collega era disperato.................
    Evidentemente la televisione è riuscita a mettere questa bislacca idea nella testa di molte e molte persone

  4. #4
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    Terribile...
    Mesi interi di cazzate elettorali contro l'euro hanno come lobotomizzato la gente. Il potere dei media è enorme...

  5. #5
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    Io ho fatto economia e avrei risposto alla domanda in modo corretto.
    A dire la verità la parola "esportazioni" fa pensare alle vendite nei paesi extra Euro (che avrebbero cmq reagito nello stesso modo) pereché le vendite intra UE si chiamano appunto vendite intra UE, non importazioni o esportazioni.
    There are only 10 types of people in the world: those who understand binary and those who don't

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  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da Oli Visualizza Messaggio
    Io ho fatto economia e avrei risposto alla domanda in modo corretto.
    A dire la verità la parola "esportazioni" fa pensare alle vendite nei paesi extra Euro (che avrebbero cmq reagito nello stesso modo) pereché le vendite intra UE si chiamano appunto vendite intra UE, non importazioni o esportazioni.
    Oli chiaramente si riferiva a tutte e due nei corsi base non ci si concentra molto su questi dettagli........e chiaramente essendo tu un laureato ci mancherebbe altro che tu avessi risposto in maniera non corretta ma per delle matricole che lo facevano come primo esame è un altra questione...............proprio perchè molti erano influenzati da quelle fesserie sull'euro visto che la domanda era stata messa li a fagiolo proprio perchè si era in un periodo in cui tutti i giorni si sentiva parlare di queste cose....................

  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da -ART- Visualizza Messaggio
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    In questi anni ho sentito tante di quelle castronerie (per non usare termini volgari benchè più appropriati) sull'euro che a volte mi veniva quasi da piangere per lo sconforto. Bisogna comunque specificare a parziale discolpa di chi lo critica a sproposito che i nostri stimati politici invece di discutere seriamente dell'argomento, come sarebbe loro dovere, si sono spesso aggiunti di loro consapevole e colpevole volontà a sparare la più svariate idiozie al solo scopo di "combattere" pubblicamente contro i loro avversari politici, e quindi molti ci sono cascati in buona fede.
    Facciamo un piccolo riassunto delle accuse principali, perchè vedo che ancora oggi c'è chi non ha afferrato bene com'è la realtà dei fatti in questo campo.


    L'EURO NATO IERI POMERIGGIO

    Si dice spesso che l'euro sia stato inventato "dopo la caduta del muro di Berlino" per impedire alla Germania riunificata di sovrastare con le sue nuove grandi dimensioni economiche e politiche l'intero mercato europeo. Questa è una teoria che deriva dallo spauracchio, molto in voga all'epoca, della "grande Germania" e il suo "marco forte" che avrebbe finito con lo schiacciare gli altri. In realtà l'euro, o meglio l'idea di unione monetaria europea, è molto più vecchia e ha ben altre e più serie motivazioni.

    Nel 1961 il Comitato Monnet propone di realizzare una "Unione europea delle Riserve monetarie", come primo passo verso una moneta europea. Lo propose perchè nel dopoguerra l'Europa aveva già una specie di moneta unica, il dollaro, a cui tutte le valute europee erano legate da cambio fisso, ma quando i principali paesi europei decisero di sganciare la loro moneta dal dollaro c'è chi previde gli svantaggi che questo avrebbe provocato per un mercato, quello europeo, che andava sempre più integrandosi.

    Nel 1969 con il "Piano Werner", dal nome dell'allora primo ministro del Lussemburgo, si arriva ad un accordo per concretizzare gradualmente l'idea di unione monetaria e si progetta l'istituzione di un'unione monetaria europea da realizzare entro il 1980. Ma la confusione provocata nel decennio successivo dalla crisi energetica, dalla fine della convertibilità in oro del dollaro e dalla forte ondata inflattiva costringono ad accantonare il piano.

    Il resto è storia recente e abbastanza risaputa, dall'invenzione dello SME nel 1978 all'arrivo dell'euro...


    IL CAMBIO DELL'EURO INVENTATO A TAVOLINO

    Una delle teorie sostenute (a puro fine di scontro politico) è che il cambio dell'euro sarebbe stato stabilito a tavolino secondo non meglio specificati criteri, e stabilito male in quanto la lira sarebbe stata "congelata" dal cambio ad un livello troppo forte.
    La parità fissa lira-euro, come quella di tutte le altre valute dell'unione monetaria, non è stata inventata da nessuno: esisteva da decenni e non era altro che il cambio ECU-lira: l'ECU (European Currency Unit) era il nome con cui veniva chiamata la media variabile di tutte le valute europee prima dell'introduzione dell'euro.
    In questa tabella sono riportati esempi della sua quotazione nel corso degli anni '90 rispetto a tutte le valute.
    http://www.mediasalles.it/ybk04nat/Ecu.pdf

    I dati riguardanti la lira sono questi:

    1989 - 1511,30 lire x 1 ECU
    1990 - 1545,80
    1991 - 1539
    1992 - 1781,80
    1993 - 1912,50
    1994 - 1990,20
    1995 - 2090,93
    1996 - 1913,14
    1997 - 1936,78
    1998 - 1948,78

    Basta guardare gli ultimi due anni per capire da dov'è saltato fuori il cambio.


    IL CAMBIO LIRA-EURO DOVEVA ESSERE PIU' BASSO, IDEALE 1.500 LIRE

    Quello che ho spiegato nel punto precedente basta da solo a liquidare quest'affermazione, ma ho voluto riportarla lo stesso perchè si tratta indubbiamente della regina di tutte le cazzate che sono state raccontate sull'euro, il massimo delirio della sindrome da eurofobia. Secondo questa teoria per non fissare la lira a un livello troppo alto che avrebbe fatto perdere la competitività in esportazione alle aziende italiane l'opinione pubblica lo avrebbe voluto più basso, sulle 1.500 lire. Affermare una cosa simile in economia è come dire in matematica che 1+1 fa 11: una macroscopica idiozia.
    La lira era tanto più forte quante meno lire occorrevano per acquistare un euro e tanto più debole quante più lire occorrevano per acquistare un euro. Quindi chi critica il cambio attuato di 1936,27 perchè configura una lira troppo forte avrebbe dovuto auspicare un cambio ad esempio di 2100 - 2200 lire, con cui si avrebbe avuta una lira rispettivamente più debole del 7,8% e del 12%: un cambio a 1500 lire fa la lira più forte del 29% rispetto alla situazione attuale.


    L'EURO HA FATTO AUMENTARE I PREZZI

    Questa è notoriamente l'accusa principale. Nel 2002 è nato l'euro e i prezzi hanno cominciato a salire, quindi la colpa è dell'euro. Ragionamento tanto semplice quanto infondato.
    L'euro non è "nato" nel 2002 ma nel 1999. In quell'anno infatti è diventato la valuta ufficiale a tutti gli effetti economici e finanziari, dato che le ex-valute europee sono state legate da cambio fisso e irrevocabile e quindi da quella data sono rimaste nazionali nella forma ma non nella sostanza. Nel 2002 non si è fatto altro che sostituire le monete e le banconote che avevamo prima con quelle che abbiamo ora, e null'altro.
    Dunque la colpa non può certo essere dell'euro in sè ma di chi ci ha speculato sopra dopo il cambio del contante, approfittando dell'inesperienza e le difficoltà di molti a calcolare nella nuova valuta, per fare aumenti spropositati e ingiustificati dei prezzi.


    CI VOLEVANO BANCONOTE DA 1 E 2 EURO

    Quest'idea è osteggiata dalla BCE a causa dell'alta deperibilità che hanno banconote di taglio così basso.
    Io non credo che avere un euro in banconota o uno in moneta faccia troppa differenza in fatto d'importanza attribuita ai soldi, almeno non fino al punto di creare un disastro come quello successo dopo il cambio fisico del contante ex-lira in quello euro; a parte che fra tutti gli Stati che attualmente adottano l' € solo Italia, Grecia e Spagna avevano una circolazione basata massicciamente sulla banconota: non possiamo certo imporre a tutti una scelta solo perchè fa comodo a noi. Comunque chi sostiene questa ipotesi porta come esempio gli USA, che hanno il taglio 1 in banconota, ma non sa o fa finta di non sapere che negli stessi USA hanno cercato per anni interi di fare l'esatto contrario: abolire la banconota da un dollaro per sostituirla con una moneta, soprannominata "Golden dollar".


    Non siamo messi neanche così male come sembra... c'è chi ha il 5 in moneta.



    LE EUROBANCONOTE SEMBRANO QUELLE DEL MONOPOLI

    Per quanto sia insulsa ho voluto riportare questa critica, frequente nei settori anti-euro più estremisti, che vuole spacciare l'aspetto multicolore della serie di banconote come difetto estetico. Il colore prevalente dei vari tagli è in realtà un pregio, e ha una semplice motivazione: serve ad aiutare i deboli di vista a distinguerli l'uno dall'altro.


    IL SIGNORAGGIO "DELL'EURO"

    Recentemente c'è chi si spinge a lanciare strali sull' "euro dei banchieri" a causa della questione del signoraggio, ovvero il valore creato dalla stampa delle banconote: questo determina spesso equivoci e a volte "sciacallaggio" voluto. Non ha senso accostare questa faccenda all'euro come fosse un suo difetto caratteristico perchè il signoraggio è sempre esistito: esisteva anche con la lira e tutte le altre valute e dipende dalla radice stessa del sistema su cui si basa oggi la circolazione monetaria.

    _________

    Ci sarebbe un'altra critica che cito per completezza: con l'euro perdiamo la sovranità monetaria. Si tratta di un'osservazione puramente politica e sostanzialmente infondata, perchè la sovranità reale l'avevamo persa già da un pezzo, il chè non è necessariamente un fatto negativo. Economicamente gli Stati europei sono molto interdipendenti fra loro, basta pensare ad esempio che sul totale degli scambi commerciali una quota compresa fra il 50 e il 70% avviene con altri Stati dell'UE, quindi è meglio avere una valuta unica che garantisca la massima stabilità possibile all'interno del sistema e la massima compattezza del sistema nei confronti dell'esterno.


  8. #8
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    Stiamo raggiungendo un record. Questa discussione è aperta da molte ore senza che arrivi il solito beeeeep a sparare cavolate.
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  9. #9
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    La lira era tanto più forte quante meno lire occorrevano per acquistare un euro e tanto più debole quante più lire occorrevano per acquistare un euro. Quindi chi critica il cambio attuato di 1936,27 perchè configura una lira troppo forte avrebbe dovuto auspicare un cambio ad esempio di 2100 - 2200 lire, con cui si avrebbe avuta una lira rispettivamente più debole del 7,8% e del 12%: un cambio a 1500 lire fa la lira più forte del 29% rispetto alla situazione attuale.
    Scusate ma mi sfugge una cosa.
    Allora se prendo un banale calcolatore online, in tal caso questo http://www.dossier.net/euro/valuta.htm, e mi metto a fare qualche calcolo scopro che:
    1 € = 6,56 franchi francesi
    1 € = 1,956 marchi tedeschi
    1 € = 1.936,27 Lire italiane
    A questo punto voglio calcolare quante lire sono 6,56 franchi e 1,956 marchi e magia viene fuori che:
    6,56 franchi = 1.936,394 lire, e 1,956 marchi = 1936,438 lire.
    Quindi tutti in tutta europa abbiamo pagato lo stesso prezzo dell'euro. O no? Se noi volevamo pagare 2000 lire, 3000 lire, quanto vi pare, ammesso che ci davano retta, semplicemente anche tutte le altre conversioni si sarebbero aggiustate di conseguenza annullando qualunque cambiamento, o no?

  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da GendoIkari Visualizza Messaggio
    Scusate ma mi sfugge una cosa.
    Allora se prendo un banale calcolatore online, in tal caso questo http://www.dossier.net/euro/valuta.htm, e mi metto a fare qualche calcolo scopro che:
    1 € = 6,56 franchi francesi
    1 € = 1,956 marchi tedeschi
    1 € = 1.936,27 Lire italiane
    A questo punto voglio calcolare quante lire sono 6,56 franchi e 1,956 marchi e magia viene fuori che:
    6,56 franchi = 1.936,394 lire, e 1,956 marchi = 1936,438 lire.
    Quindi tutti in tutta europa abbiamo pagato lo stesso prezzo dell'euro. O no? Se noi volevamo pagare 2000 lire, 3000 lire, quanto vi pare, ammesso che ci davano retta, semplicemente anche tutte le altre conversioni si sarebbero aggiustate di conseguenza annullando qualunque cambiamento, o no?
    Si, chiaramente si, tutto torna. Alla fine tutti i conti quadrano, solo che la questione è più sottile.

    Immagina infatti che un imprenditore italiano vendesse un prodotto per 5.000.000 di lire (al tasso € 1936,27 risulta € 2.582) e un imprenditore tedesco vendesse un altro prodotto per 5.000 Marchi (al tasso 1936,27 risulta € 2.556,23).

    Ora immagina che il tasso definitivo di conversione lira/€ fosse stato per esempio di 2.500.

    L'imprenditore avrebbe venduto lo stesso prodotto guadagnando i suoi 5.000.000 ricevendo in cambio solo 2.000 Euro, essendo quindi più competitivo, perché i tedeschi avrebbero risparmiato 582 Euro.

    L'italiano invece, per avere in tasca i 2.556,23 € per comprare il prodotto tedesco avrebbe dovuto usare ben Lire 6.390.000, invece dei 4.949.000 che servono al tasso reale.

    Si sarebbe tradotto quindi tutto in un vantaggio per l'industria esportatrice italiana.

    Facciamo l'esempio opposto, con il tasso di cambio a 1.500 lire.

    Il prodotto italiano da 5.000.000 sarebbe stato venduto a € 3.333.

    I tedeschi quindi per acquistare il prodotto italiano avrebbero dovuto spendere ben 700 Euro di più.

    Il prodotto tedesco in Italia sarebbe costato 3.834.000 lire con un vantaggio importante per l'industria tedesca.

    A questo punto avete capito che tutti volevano entrare con il tasso di cambio più alto possibile, per avere un vantaggio competitivo rispetto agli altri paesi Euro.

    Il fatto che i bananas grazie alla loro devozione alle parole del loro capo non riescono a capire è che l'Italia non si è svegliata un mattino dicendo "toh, facciamo 1936,27", ma la parità fissa a 990 lire/marco (che ha poi dato origine ai famosi 1936,27) è stata il frutto di un'estenuante contrattazione fra l'allora ministro Ciampi (che voleva 1.020) e la Germania (che invece voleva 970). Alla fine dopo giorni (ricordo benissimo i TG di allora) l'accordo è stato raggiunto sui 990.

    Ma è stato faticoso.

    Comunque mi pare un tasso adeguato perché girando per l'Europa, a parte la Francia, molto cara, si trovano prezzi abbastanza allineati, dalla Spagna alla Germania.

    Spero di essermi spiegato abbastanza bene.
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