La norma approvata nonostante le proteste della Turchia
I tragici fatti del 1915-23 equiparati all'Olocausto
Francia, punibile per legge
chi nega il genocidio armeno
<B>Francia, punibile per legge chi nega il genocidio armeno</B>
Manifestanti a favore della legge
fuori dal Parlamento francese
PARIGI - Da oggi chi in Francia nega il genocidio armeno è perseguibile per legge. L'Assemblea nazionale ha approvato, con 106 voti a favore e 19 contrari, la norma che dichiara punibile chi nega che tra il 1915 e il 1923 il governo turco Ottomano perseguitò la minoranza armena e sterminò un milione e mezzo di persone. Nonostante le pressioni e le proteste del governo di Ankara, e le paure espresse dai mercati nazionali, il Parlamento francese ha dunque approvato la legge, che ora deve essere ratificata dal Senato.
La Turchia ha già fatto sapere che la decisione di Parigi minerà i rapporti con gli alleati della Nato. Ankara respinge infatti l'accusa di genocidio sostenendo che gli armeni furono vittime della guerra civile che si scatenò in conseguenza della disgregazione dell'Impero Ottomano durante la Prima Guerra Mondiale. In un comunicato ufficiale, il ministero degli Esteri turco ha dichiarato che la legge provoca "un danno grave" alle relazioni tra i due paesi.
La Francia ospita una nutrita comunità di armeni, che con circa 500mila persone è la più vasta in Europa. Proprio le pressioni degli armeni francesi, che hanno trovato sostegno in tutti i partiti, hanno portato all'approvazione della legge. La legge stabilisce che chi negherà il genocidio armeno sarà punibile con un anno di prigione e 45mila euro di multa, esattamente la stessa sanzione imposta a chi nega l'Olocausto.
La decisione di approvare la legge non ha trovato il sostegno del governo francese, che ha sostenuto che spettasse agli storici e non al Parlamento di giudicare il passato. Ma il partito al potere, l'Ump, ha lasciato i suoi deputati liberi di decidere secondo coscienza e dalle sue file è arrivato un ampio sostegno al provvedimento.
Tra il 1915 e il 1918 l'impero Ottomano portò avanti una politica di sterminio della comunità cristiana armena. Il genocidio fu preceduto da una serie di massacri nel 1894-1896 e nel 1909 e seguito da un'altra serie di uccisioni di massa cominciate nel 1920. Con marce forzate che li spinsero fuori dai confini del paese, entro il 1922 gli armeni furono sradicati e cacciati completamente dal loro territorio storico.
(Repubblica.it, 2 ottobre 2006)