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    Fiamma dell'Occidente
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    Nei cuori degli uomini liberi. ---------------------- Su POL dal 2005. Moderatore forum Liberalismo.
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    Predefinito Comunicato del Presidente della Corte Suprema


    Perché non mi dimetto, perché continuo a lottare,
    per che cosa ho lottato fino ad oggi.

    Molti di voi saranno stupiti nel sentirmi parlare ancora qui ed oggi, con la medesima linea di ieri e quella di sempre. Non è sicuramente una sorpresa per chi ha diffuso voci false su di me, loro, a differenza di chi ha solo fatto da cassa risuonante, sapevano che sono più duro dell’acciaio di un pugnale nella schiena, loro sapevano che non mi sarei arreso. Che avrei reso pariglia.

    E dunque sono qui da Giudice e Presidente della Corte Suprema a rivendicare i miei valori ed il mio impegno, a rivendicare la mia vita su Camera di Politica Online come un titolo di merito. A negare la vergogna che altri mi attribuiscono, a proclamare l’orgoglio della verità.

    Parlerò delle ultime vicende giudiziarie solo per dire che chi si è dimesso non lo ha fatto né su mio ordine né sotto altrui comando, lo ha fatto per sua scelta. Lo ha fatto per paura di essere in qualche modo colpito, lo ha fatto per pavidità e non per convinzioni razionali. Lo ha fatto per la sua contrarietà ad un dato giuridico evidente, l’illegalità di una lista. Egli dopo aver dichiarato esplicitamente valida la tesi circa la falsificabilità dei messaggi pvt, dunque nullo il loro valore, e non di meno ritenute non probanti le testimonianze contrarie a quella che sanciva l’illegalità di quella lista ha comunque sostenuto come discriminante la non sufficiente dimostrazione dell’illegalità della lista, anche in presenza di una sua ammissione circa la totale insensatezza delle tesi della difesa sul punto. Messo di fronte, in controdeduzione, alla prova documentale (e negativo) ha taciuto. Ripetuta tre volte la stessa domanda in tre differenti momenti, nell’arco di ore, egli ha unilateralmente dichiarato le proprie dimissioni, senza neppure comunicarle prima ai colleghi, senza con ciò mutare il suo voto, già dato, in modo singolare, all’inizio e non alla fine della riunione.

    Le stesse medesime considerazioni valgono contro chi non si è dimesso, ed ora ride, che non ha saputo né rispondere né replicare e non ha ancora osato scrivere una sentenza o comunicare alcunché, egli che nulla ha dimostrato di sapere, forse per colpe non sue, di ciò con cui doveva giudicare: il diritto. Non solo non parlando, ma decidendo senza parlare. Esprimendo decisioni e non argomentazioni. Lo dico chiaramente: non ci sarà alcuna sentenza, non ammetterò la lista illegale e non ratificherò tutto questo. I pregi dello Stallo si sono già dimostrati nel tempo. La corte rimarrà bloccata fino a quando la Forza di qualcuno o il buonsenso di un nuovo magistrato daranno ragione al diritto, contro chi lo teme e mette la propria salvezza prima.

    Di fronte a ciò io, non il vile che non argomentò nulla, sono stato accusato di corruttela, di essere un criminale, di avere compiuto atti gravissimi contro il diritto e l’etica. Chi leggerà la camera di consiglio vedrà quella risposta mai arrivata, quel silenzio e quella mia imprecazione in difesa del lavoro di mesi - Perché non rispondete, perché non volete pensare, perché solo con voti prestampati considerate in diritto? -

    Il giorno della prima riunione della Corte, io citai tre elementi irrinunciabili del mio mandato: inflessibilità, giusnaturalismo, favor libertatis. Ad oggi rivendico il primo e non mi piego, a prescindere dal prezzo. Frangar non flectar, se fosse necessario ribadirlo. Chi presiedeva la Corte prima di me, il Presidente Cristiano72, fu consultato, poche ore fa, in diritto dal Giudice dimessosi su questo caso, per avere un parere tecnico, ed egli la pensava, e per l’onore confermerà, proprio come me, tant’è che provò a convincerlo. Egli inizialmente era contrario al ricorso, di fronte alle novità emerse, quali la testimonianza chiave, e l’assenza di dimostrabilità dei pvt concluse giustamente che il diritto fosse imprescindibile, e la lista non ammissibile. Dopo questo consulto e quello con i colleghi, di fronte all’impossibilità di argomentare ed alla paura di non potere, in coscienza, e non dovere, in diritto, dire quel che era fin dall’inizio risoluto ad urlare come una litania il Giudice crollò. Meglio la salvezza personale, il non correre alcun rischio, alla difesa della giustizia che qualcuno invece né avrebbe comportato: si dimise.
    Idolatrato dalla massa bovina degli ignoranti in festa, che fino a pochi giorni prima (tanto la plebe è volubile e umorale) lo insultava, per un gesto che nessuno capì e che egli si è vergognato di spiegare, egli si appresta a tornare alle sue occupazioni, senza altro, lui sì, che la vergogna per l’ultima fase disastrosa del suo mandato, e la fiducia solo politica dei suoi amici. Ciò che è stato da lui scritto sarà dal successore sicuramente letto senza possibilità per egli di smentirlo. Giustizia trionferà, a prescindere dal fango gettato su un galantuomo. Raccolto e portato a casa, perché guadagnato con l’onore e pertanto onorevole. Foss’anche stato veleno oltre che fango.

    Una ultima parola la voglio spendere circa l’operato durante la fase dibattimentale dei moderatori, tutti e quattro i moderatori hanno contribuito al mantenimento dell’ordine, in una stima non irrealistica almeno trecento posts sono stati cancellati nell’arco dell’intera fase dibattimentale. Centosessanta sono stati cancellati la mattina seguente e comprendevano la parte di materiale non ripulita in precedenza o comunque accumulatasi. Per essi qualcheduno poco avvertito si lamenta, tralasciando la natura illegale di un post, pesantemente lesivo della libertà e segretezza delle comunicazioni (15 Cost, non il mero regolamento di POL), oltre che falso e infamante, tutti gli altri posts cancellati (salvo eventuali meri errori tecnici, comunque risolti più tardi) costituivano interventi non autorizzati dalla corte o riportanti quotes, o comunque riferiti, ad interventi non autorizzati. Ove per autorizzati erano da intendersi

    - Posts dell’accusa e della difesa
    - Posts delle parti in causa
    - Posts di testimonianza (solo le testimonianze, non altro)
    - Posts dei magistrati

    L’operato dei moderatori, pur contestato, è stato buono ad avviso mio personale ed ha garantito la possibilità di una consultazione rapida e di una evoluzione ordinata del 3d, in ultima analisi favorevole sia alla difesa che all’accusa, data la maggiore efficienza della Corte. Ho trovato strane le considerazioni di chi, prontamente cancellato, sosteneva l’illegittimità di un simile operato ai sensi del regolamento di POL, giacchè esso prevede la possibilità di moderazione anche solo per non rispondenza all’indirizzo generale del forum, in questo senso essendo Camera un Gioco e prevedendo Camera dei 3d ufficiali di istituzioni era più che evidente, ma non ai tardi contestatori, la necessità di obbedire alle istituzioni stesse durante l’impiego di quei 3d. Tanto più che la politica della Corte circa il 3d ufficiale è sempre stata la stessa, accettata senza problemi in passato anche da chi si lamenta vivamente oggi. Circa il valore della testimonianza, pretesa tale, che si vorrebbe cancellata ebbene faccio presente che per decisione interna unanime, risalente ai tempi del giudice cristiano le conversazioni non sono prove e non sono accettabili. La stessa decisione è stata confermata in questa camera di consiglio, anche oggi dunque, e sarebbe gentile non mentire o costruirci sopra ulteriormente. Anche chi afferma di aver letto e parla con toni minacciosi che non si dovrebbe permettere.


    Auguro buona lettura a tutti. Fa bene la verità. Questa poi è amara al punto giusto, dopo l’indigestione di bugie e falso sarà meglio di uno Jaegermeinster.


    dato in POL addì 9 Ottobre 2006
    Ronnie

    Presidente della Corte Suprema
    _
    P R I M O_M I N I S T R O_D I _P O L
    * * *

    Presidente di Progetto Liberale

  2. #2
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