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    Predefinito 24 settembre - Beata Vergine Maria della Mercede

    Dal sito SANTI E BEATI:

    Beata Vergine Maria della Mercede

    24 settembre

    Etimologia: Maria = amata da Dio, dall'egiziano; signora, dall'ebraico

    Martirologio tradizionale (24 settembre): Commemorazione della beata Vergine Maria detta della Mercede, Fondatrice sotto tale nome dell'Ordine per la redenzione degli schiavi. La sua Apparizione si commemora il dieci Agosto.

    (10 agosto): In Spagna l'Apparizione della beata Vergine Maria detta della Mercede, Fondatrice sotto tale nome dell'Ordine per la redenzione degli schiavi. La sua festa si celebra il ventiquattro Settembre.

    La Beata Vergine Maria è considerata a tutti gli effetti l’ispiratrice della fondazione, da parte di s. Pietro Nolasco (1180-1245), dell’antico Ordine della Mercede; il titolo con cui viene onorata è strettamente correlato alla storia di quest’Ordine, che da lei prese la denominazione.
    S. Pietro Nolasco nacque a Mais Saintes Puellas (Tolosa, Francia) verso il 1180 e fin da adolescente si stabilì con la famiglia a Barcellona in Spagna.
    La prima notizia della sua presenza a Barcellona si ha nel 1203, quando profondamente addolorato nel vedere lo stato miserevole dei cristiani fatti schiavi dai Mori, padroni allora di gran parte della Spagna, egli si trasformò in mercante, per insinuarsi facilmente tra i maomettani ed a Valenza liberò con suo denaro trecento schiavi.
    Esaurite le sua ricchezze, si unì ad altri generosi e nobili giovani, per raccogliere offerte e quindi ripetere ogni anno il riscatto di gruppi di schiavi; ma per quanta solerzia impiegassero in questa meritoria opera, vedevano il numero degli schiavi aumentare sempre più.
    Bisogna dire che in precedenza vari re e Ordini militari si erano occupati del riscatto degli schiavi, in Francia per esempio era sorto l’Ordine dei Trinitari che se ne interessava, ma molto limitatamente, mentre gli Ordini militari si erano presto estinti.
    La situazione degli schiavi, trasportati nei Paesi arabi dai musulmani, era diventata angosciante per Pietro Nolasco e i suoi compagni, che nei 15 anni trascorsi, avevano operato altri cinque grandi riscatti detti “redenzioni” per migliaia di cristiani.
    Pietro ad un certo punto valutò la possibilità di ritirarsi a vita contemplativa, sentendosi impotente ad arginare la situazione, alimentata in continuazione dai Mori di Spagna.
    E in una di queste veglie di preghiera, la notte fra il 1° e il 2 agosto 1218, la Vergine Maria gl’ispirò, illuminando la sua intelligenza, di fondare un Ordine religioso che si dedicasse alle opere di misericordia e specialmente alla redenzione degli schiavi, anche a costo della propria vita.
    Dopo averne parlato con il giovane re d’Aragona, Giacomo I e con il vescovo di Barcellona, Berenguer, il 10 agosto 1218, Pietro Nolasco costituì ufficialmente il nuovo ‘Ordine Religioso Redentore’, nella cattedrale di Santa Croce di Barcellona, prendendo la Regola di S. Agostino.
    Inoltre il vescovo consegnò ai giovani laici del gruppo, la veste di lana bianca in omaggio alla purezza immacolata della Vergine Maria, sotto il cui patrocinio sorgeva l’Ordine; re Giacomo I consegnò loro lo scudo del suo regno d’Aragona come distintivo (quattro sbarre rosse in campo oro) e il vescovo autorizzò di poter portare sopra l’abito la Croce, segno della sua cattedrale.
    In quel memorabile giorno il re Giacomo I ‘il Conquistatore’ (1208-1276) regnante dal 1213, donò all’Ordine l’Ospedale di S. Eulalia in Barcellona, che divenne il primo convento dei religiosi (che erano tutti laici, compreso Pietro Nolasco), fungendo anche come casa d’accoglienza per gli schiavi liberati e sede delle opere di misericordia a favore degli infermi e poveri.
    Sotto la guida del fondatore, si mise in moto tutta una organizzazione a favore della libertà dei cristiani messi in schiavitù, che oltre ad aver persa la libertà, erano in pericolo per le pressioni e sofferenze inflitte, di abiurare la propria fede e passare all’islamismo.
    La ‘redenzione’ avveniva con il pagamento di un riscatto in denaro o altri generi, fatto al padrone mediante una terza persona, la somma variava secondo l’età, le condizioni sociali, economiche e fisiche dei riscattandi.
    Il denaro veniva raccolto dai religiosi con il contributo di ogni ceto sociale dell’epoca, compreso le famiglie che avevano qualche loro componente schiavo in terra araba, vittima delle scorrerie saracene che funestarono dall’inizio del XIII secolo, le coste di Spagna, Francia, Sardegna, Sicilia e Italia Meridionale.
    Le ‘redenzioni’ venivano accuratamente preparate, precedute da una cerimonia religiosa prima dell’imbarco; le spedizioni erano dense di pericoli, per i pirati che infestavano il Mediterraneo, i naufragi frequenti, la possibilità di un tradimento degli arabi, che impadronitisi del denaro, trattenevano anche i Mercedari come schiavi, in attesa di un altro riscatto.
    Innumerevoli furono i religiosi che incontrarono la morte anche atroce, nell’espletare queste missioni redentrici; si calcola che con questo sistema siano stati liberati circa 52.000 schiavi cristiani nei primi 130 anni della costituzione dell’Ordine Religioso. Al ritorno positivo delle spedizioni, veniva cantato in cattedrale un solenne ‘Te Deum’ di ringraziamento, unitamente agli schiavi liberati.
    Caratteristica eroica dei Mercedari durante le redenzioni, era quella di proporsi al posto di uno schiavo, se il denaro non bastava e rimanere prigionieri fino all’arrivo della somma dall’Europa, cosa che non sempre avveniva in tempo specie per gli agguati dei pirati, allora il religioso veniva ucciso barbaramente per vendetta.
    L’Ordine fu approvato da papa Gregorio IX il 17 gennaio 1235, in seguito i componenti furono anche sacerdoti e non più solo laici come agli inizi, a cui si aggiunsero la Confraternita e il Terz’Ordine della Mercede. Nel 1265 con s. Maria di Cervellon si aggregò il ramo femminile delle Monache Mercedarie, a cui seguirono in tempi più moderni altre Congregazioni religiose femminili della stessa spiritualità della Mercede.
    I Mercedari furono presenti come cappellani con Cristoforo Colombo, quando fu scoperto il Continente Americano; il primo convento fu fondato nel 1514 a Santo Domingo.
    L’Ordine Religioso Redentore come si è detto era sotto la protezione della Madonna che ne fu l’ispiratrice; nel 1272 i redattori delle Costituzioni stabilirono che l’Ordine assumesse la denominazione di “S. Maria della Mercede”, titolo attribuitale perché della Mercede o della Misericordia deriva da quanto diceva il re Alfonso X ‘il Savio’ (1221-1284) “Redimere gli schiavi è opera di grande ‘Merced’ “, ossia di Misericordia.
    La Vergine è considerata dai religiosi Mercedari, Madre sia di sé stessi, quanto degli schiavi per la cui salvezza eterna i religiosi si devono preoccupare.
    È chiaro che oggi per schiavitù s’intende tutti quei pericoli ed affanni che contraddistinguono il peregrinare degli uomini, anelanti alla salvezza eterna, non solo di quella fisica e Maria Corredentrice del genere umano, con amore continua la sua opera come nostra avvocata e ministra della salvezza.
    La Chiesa ha voluto valorizzare questo titolo prettamente mariano, stabilendo un ricordo particolare nella liturgia il 24 settembre.

    Autore: Antonio Borrelli

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    da dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico - II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste , trad. it. L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba, 1959, p. 1104-1106

    24 SETTEMBRE

    MADONNA DELLA MERCEDE

    Forza e dolcezza.


    Settembre termina con la lettura, nell'Ufficio del tempo, dei libri di Giuditta e di Ester. Ester e Giuditta, liberatrici gloriose, sono figura di Maria, la nascita della quale illumina tutto il mese di un fulgore così puro, che il mondo ha già sperimentato utile.

    Adonai, Signore, tu sei grande; ti ammiro, o Dio, che rimetti la salvezza nelle mani della donna (Antifona del Magnificat ai primi Vespri della IV domenica di settembre). La Chiesa inizia così la storia dell'eroina che salvò Betulia con la spada, mentre, per strappare il suo popolo dalla morte, la nipote di Mardocheo adoperò soltanto fascino e preghiere. Dolcezza dell'una, valore nell'altra, bellezza in tutte e due; ma la Regina, che si è scelto il Re dei re, tutto eclissa con la sua perfezione senza rivali e la festa di oggi è un monumento della potenza che spiega per liberare, a sua volta, i suoi.

    La schiavitù.

    L'impero della Mezzaluna non cresceva più. In declino in Spagna, fermato in Oriente dal regno latino di Gerusalemme, nel secolo XII, lo si vide cercare nella pirateria gli schiavi che le conquiste non fornivano più. Ormai poco molestata dalla Crociata, l'Africa saracena corse i mari, per rifornire il mercato mussulmano. L'anima freme al pensiero di innumerevoli sventurati di ogni condizione, di ogni sesso, di ogni età, strappati alle regioni costiere dei paesi cristiani, o catturati sui flutti, e distribuiti negli Harem o nelle galere. Ma, nel segreto delle prigioni senza storia, Dio non fu meno onorato che nelle lotte degli antichi martiri, perché eroismi ammirabili riempirono il mondo della loro fama e, dopo dodici secoli, sotto gli occhi degli angeli, Maria aprì nel dominio della carità orizzonti nuovi nei quali i cristiani rimasti liberi, votandosi al soccorso dei fratelli avrebbero dato prova di eroismi ancora sconosciuti. Non vi è qui una ragione della presenza del male passeggero di questa terra? Sarebbe senza di esso meno bello il cielo, che deve durare eternamente.

    Gli Ordini per il riscatto degli schiavi.

    L'Ordine della Mercede, a differenza di quello della SS. Trinità, che l'aveva preceduto di 20 anni, fondato in pieno campo di battaglia contro i Mori, ebbe alla sua origine più cavalieri che sacerdoti. Fu chiamato Ordine reale, militare e religioso della Madonna della Mercede per la redenzione degli schiavi e i suoi sacerdoti attendevano all'Ufficio corale nelle Commende dell'Ordine, mentre i cavalieri sorvegliavano le coste e adempivano la missione rischiosa del riscatto dei prigionieri cristiani. San Pietro Nolasco fu il primo Commendatore o Maestro Generale dell'Ordine e quando furono trovati i suoi resti lo si trovò ancora armato di corazza e di spada.

    Leggiamo le righe che seguono, nelle quali la Chiesa, ricordando fatti noti, ci dà oggi il suo pensiero (Festa dei santi Pietro Nolasco e Raimondo di Pegnafort, 28 e 23 gennaio).

    Quando il giogo Saraceno pesava sulla parte più grande e più bella della Spagna, mentre innumerevoli infelici, in una spaventevole schiavitù, erano esposti al pericolo continuo di rinnegare la fede e di dimenticare la loro eterna salvezza, la Beata Regina del cielo, rimediando nella sua bontà a tanti mali, rivelò la sua grande carità, per riscattare i suoi figli. Apparve a san Pietro Nolasco, che pari alla ricchezza aveva la fede e che, nelle sue meditazioni davanti a Dio, pensava continuamente al modo di portare aiuto ai molti cristiani prigionieri dei Mori. Dolce e benigna, la Beata Vergine si degnò dirgli che, insieme con il suo Figlio, avrebbe gradito la fondazione di un Ordine religioso, che avesse lo scopo di liberare i prigionieri dalla tirannia dei Turchi e, incoraggiato da questa visione, l'uomo di Dio si pose all'opera con un ardore di carità che sarebbe impossibile descrivere ed ebbe da quel momento un solo pensiero: consacrare sé e l'Ordine che avrebbe fondato all'altissima missione di carità di rischiare la vita per i suoi amici e per il prossimo.

    Nella stessa notte la Vergine Santissima si era manifestata al beato Raimondo da Pegnafort e al re Giacomo di Aragona, rivelando anche ad essi il suo desiderio e pregandoli di impegnarsi in un'opera così importante. Pietro corse tosto ai piedi di Raimondo, suo confessore, per esporgli ogni cosa. Lo trovò già preparato da Dio e si affidò alla sua direzione. Intervenne allora il re Giacomo, onorato egli pure della visione della Beata Vergine e risoluto di realizzare il desiderio da Lei manifestato. Dopo averne trattato insieme, in perfetto accordo, si dedicarono alla fondazione dell'Ordine in onore della Beata Vergine, che avrebbero intitolato con il nome di Santa Maria della Mercede per la Redenzione degli schiavi.

    Il 10 agosto dell'anno del Signore 1218, il re Giacomo pose in opera il progetto già maturato dai santi personaggi e i religiosi si obbligavano con un quarto voto a restare ostaggio presso le potenze pagane, se si fosse reso necessario per liberare i cristiani. Il Re concedette che i religiosi portassero sul proprio petto le sue insegne ed ebbe cura di ottenere da Gregorio IX la conferma dell'Ordine religioso, che si proponeva così grande carità verso il prossimo. Dio stesso, per mezzo della Beata Vergine, diede all'opera tale sviluppo che fu presto nota nel mondo intero ed ebbe molti membri insigni per santità, pietà e carità e, raccogliendo le offerte dei fedeli di Cristo e impiegandole nel riscatto del prossimo, offrendo spesso per il riscatto sé stessi, liberarono molti. Era doveroso rendere grazie a Dio e alla Vergine Madre per una istituzione così bella e per tanti benefici operati e la Sede Apostolica, con i mille privilegi concessi all'Ordine, accordò la celebrazione di questa festa particolare e il suo Ufficio.

    La Vergine liberatrice.

    Sii benedetta, tu, onore del nostro popolo e nostra gioia (Gdt 15,10). Nel giorno della tua Assunzione gloriosa era bello per noi vederti salire a prendere il titolo di Regina (Est 4,14) e la storia dell'umanità è piena dei tuoi interventi misericordiosi. Si contano a milioni quelli cui tu hai spezzato le catene, i prigionieri da te strappati all'inferno dei Saraceni, vestibolo dell'inferno di Satana. In questo mondo, che gioisce al ricordo recentemente rinnovato della tua nascita, il tuo sorriso bastò sempre a dissipare le nubi e ad asciugare il pianto. Quanti dolori tuttavia sono ancora su questa terra sulla quale nei giorni della tua vita terrena anche tu hai voluto gustare a lungo il calice della sofferenza! Dolori che santificano, dolori per qualcuno fecondi ma, purtroppo anche dolori sterili, dannosi, di sventurati che l'ingiustizia sociale inasprisce, per i quali la schiavitù dell'officina, lo sfruttamento multiforme del più forte sul debole appaiono peggiore della schiavitù in Algeria o a Tunisi. Tu sola, o Maria, puoi spezzare questi legami inestricabili coi quali l'ironia del principe del mondo incatena una società che ha portato allo sbandamento in nome della libertà, dell'eguaglianza. Degnati intervenire; mostra che tu sei Regina. Tutta la terra, l'umanità, ti dice, come Mardocheo a colei ch'egli aveva nutrito: Parla al re per noi, liberaci dalla morte (Est 15,1-3).

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    José Gil de Castro, Nostra Signora della Mercede, XIX sec., Museo Nacional de Bellas Artes, Santiago del Cile

    José Gil de Castro, Nostra Signora della Mercede, XIX sec., Museo Nacional de Bellas Artes, Santiago del Cile

    Anonimo barocco coloniale, Nostra Signora della Mercede, XVII sec.

    Jerónimo Jacinto de Espinosa, S. Pietro Nolasco intercede presso il Cristo e la Vergine della mercede per i suoi frati infermi, 1651-52, Colección de la Real Academia de San Carlos, Museo de Bellas Artes, Valencia

    Francisco de Zurbarán, Vergine della Mercede e due monaci mercedari, XVII sec.

    José De Páez, Vergine della Mercede, 1775 circa

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    Pedro Jofré, La Madonna della Mercede dona lo scapolare a S. Pietro Nolasco, XIX-XX sec.

    Vicente López Portaña, La Vergine della mercede libera gli schiavi, 1798-1803, Valencia

    Jerónimo Jacinto de Espinosa, La Vergine della mercede appare a S. Pietro Nolasco nel coro, XVII sec., Museo de Bellas Artes, Valencia

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    Mercedarians

    (Order of Our Lady of Mercy).

    A congregation of men founded in 1218 by St. Peter Nolasco, born 1189, at Mas-des-Saintes-Puelles, Department of Aude, France. Joining Simon de Montfort's army, then attacking the Albigenses, he was appointed tutor to the young king, James of Aragon, who had succeeded to the throne after the death of his father, Pedro II, killed at the battle of Muret. Peter Nolasco followed his pupil to his capital, Barcelona, in 1215. From the year 1192 certain noblemen of that city had formed a confraternity for the purpose of caring for the sick in hospitals, and also for rescuing Christian captives from the Moors. Peter Nolasco was requested by the Blessed Virgin in a vision to found an order especially devoted to the ransom of captives. His confessor, St Raymond of Pennafort, the canon of Barcelona, encouraged and assisted him in this project; and King James also extended his protection. The noblemen already referred to were the first monks of the order, and their headquarters was the convent St. Eulalie of Barcelona, erected 1232. They had both religious in holy orders, and lay monks or knights; the choir monks were clothed in tunic, scapular, and cape of white. These religious followed the rule drawn up for them by St Raymond of Pennafort. The order was approved, first by Honorius III and then by Gregory IX (1230), the latter, at the request of St Raymond Nonnatus presented by St Peter Nolasco, granted a Bull of confirmation and prescribed the Rule of St. Augustine, the former rule now forming the constitutions (1235). St. Peter was the first superior, with the title of Commander-General; he also filled the office of Ransomer, a title given to the monk sent into the lands subject to the Moors to arrange for the ransom of prisoners. The holy founder died in 1256, seven years after having resigned his superiorship; he was succeeded by Guillaume Le Bas.

    The development of the order was immediate and widespread throughout France, England, Germany, Portugal, and Spain. As the Moors were driven back, new convents of Mercy were established. Houses were founded at Montpelier, Perpignan, Toulouse, and Vich. The great number of houses, however, had a weakening effect on the uniformity of observance of the rule. To correct this, Bernard de Saint-Romain, the third commander general (1271), codified the decisions of the general chapters. In the fourteenth century, disputes arose from the rivalry between the convents of Barcelona and Puy, and from the discord between the priests and knights, which ended in the latter's suppression, disturbed the peace of the order. Christopher Columbus took some members of the Order of Mercy with him to America, where they founded a great many convents in Latin America, throughout Mexico, Cuba, Brazil, Peru, Chile, and Ecuador. These formed no less than eight provinces, whereas they only had three in Spain and one in France. This order took a very active part in the conversion of the Indians. At the beginning of the seventeenth century Father Gonzales, who had made his profession in the convent of Olmedo in 1573, conceived the idea of a reform, at that time necessary. The commander-general, Alfonso de Montoy, at first supported this scheme, but ended by opposing it. In this undertaking, Gonzales was assisted by the Countess of Castellan, who obtained for him the necessary authorization from Clement VIII, and presented him with three convents for the reformed monks (at Viso, Diocese of Seville; Almoragha, Diocese of Cadiz; Ribas). The reform was confirmed at the provincial chapter of Guadelajara in 1603. Father Gonzales took the name of John Baptist of the Blessed Sacrament, and died at Madrid in 1618. Paul V approved his reform in 1606; in 1621 Gregory XV declared it independent of the monks of the Great Observance. Their convents formed two provinces, with houses at Madrid, Salamanca, Seville, and Alcalá, with a few foundations in Sicily.

    Father Antoine* Velasco founded a convent of nuns of Our Lady of Mercy at Seville in 1568, of which the first superioress was Blessed Ann of the Cross. This foundation had been authorized by Pius V. The reformed branch also established houses of barefooted nuns, or Nuns of the Recollection, at Lura, Madrid, Santiago de Castile, Fuentes, Thoro, and elsewhere. The female tertiaries go back to the very beginning of the order (1265). Two widows of Barcelona, Isabel Berti and Eulalie Peins, whose confessor was Blessed Bernard of Corbario, prior of the convent there, were the foundresses. They were joined by several companions, among them St. Mary of Succour (d. 31 Decemb., 1281), the first superior of the community. Blessed Mary Anne of Jesus (d. 1624) founded another community of tertiaries, under the jurisdiction of the reformed branch. The Order of Mercy of late years has much decreased in membership. The restoration of the reformed convent at Thoro, Diocese of Zamora, Spain, is worthy of note (1888). At present the order has one province and one vice-province in Europe, and four provinces and two vice-provinces in America, with thirty-seven convents and five to six hundred members. The Mercedarian convents are in Palermo; Spain; Venezuela (Caracas, Maracaibo); Peru (Lima); Chile (Santiago); Argentina (Cordova, Mendoza); Ecuador (Quito); and Uruguay. The Mercedarians of Cordova publish "Revista Mercedaria".

    Besides the founder, St. Peter Nolasco, the following illustrious members of the order may be mentioned: St. Raymond Nonnatus (d. 1240), the most famous of the monks who gave themselves up to the work of ransoming captives; Blessed Bernard of Corbario, already mentioned; St. Peter Paschal, Bishop of Jaén, who devoted all his energies to the ransom of captives and the conversion of the Musselmans, martyred in 1300; St. Raymond was a cardinal, as also were Juan de Luto and Father de Salazar. It is unnecessary to enumerate the archbishops and bishops. Writers were numerous, especially in Spain and Latin America in the seventeenth century. To mention only a few: Alfonso Henriquez de Almendaris, Bishop of Cuba, who founded a college for his order at Seville, and from whom Philip III received an interesting report on the spiritual and temporal condition of his diocese in 1623; Alfonso de Monroy, who drew up the constitutions of the reform, and who was a bishop in America; Alfonso Ramón, theologian, preacher, and annalist of his order; Alfonso Velásquez de Miranda (1661), who took a considerable part in political affairs; Fernando de Orio, general of the order, who translated and learnedly commented on Tertullian's treatise "De Poenitentia"; Fernando de Santiago (1639), one of the favourite preachers of his time; Francisco Henríquez; Francisco de Santa Maria; Francisco Zumel; Gabriel de Adarzo (1674), theologian, preacher, and statesman; Gabriel Tellez (1650), dramatic author; Gaspar de Torrez, Bishop of the Canary Islands; Pedro de Ona, whom Philip III sent on important missions both in America and in the Kingdom of Naples.

    Fonte: The Catholic Encyclopedia, vol. X, New York, 1911

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