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    Predefinito 11 Settembre troppi silenzi e non solo....

    Ciao a tutti!

    Sono wardriver!

    Posto qui alcuni articoli trovati per internet relativi all'11 settembre...davvero interessanti...:

    11 settembre: troppi silenzi
    Tratto da «Internazionale» nr. 513, novembre 2003
    George W. Bush cerca di ostacolare la nascita di una commissione sugli attentati.
    Nel dicembre scorso gli avversari del presidente Bush hanno criticato la nomina di Tom Kean, ex governatore del New Jersey e uomo dai modi garbati, a capo della commissione d’indagine sugli attentati dell’11 settembre. Sostenevano che Kean sarebbe stato troppo ossequioso verso l’amministrazione. Quando però la Casa Bianca ha opposto resistenza a trasmettere alla commissione informazioni importanti sugli attentati, Kean si è arrabbiato e a fine ottobre, furente, ha dichiarato: «Non intendo tollerare una cosa del genere. Dobbiamo vedere tutto ciò che riguarda l’11 settembre: di qualsiasi cosa si tratti».
    Le informative quotidiane a Bush
    Da settimane Kean accusa l’esecutivo di aver adottato la tattica del muro di gomma, e lascia intendere che l’amministrazione è intenzionata a non prorogare il mandato della commissione, che scade in maggio. Kean non è solo: alla sue proteste fanno eco anche altri esponenti repubblicani della commissione. La situazione è seria, visto che il compito istituzionale della commissione è stabilire come abbiano potuto verificarsi gli attentati e fornire suggerimenti su come impedirne di nuovi.
    La scarsa collaborazione da parte della Casa Bianca è sempre un fatto inquietante, ma un elemento appare particolarmente preoccupante. Non si sa infatti se i membri della commissione avranno accesso alle informative quotidiane sulla sicurezza presentate al presidente nelle settimane precedenti l’11 settembre. Le informative sono molto importanti alla luce delle rivelazioni emerse: pare che almeno una contenesse indicazioni secondo cui al Qaeda stava pianificando il dirottamento di aerei di linea statunitensi. Pertanto, analizzare questi rapporti potrebbe essere utile alla commissione proprio per avanzare suggerimenti sul modo di fissare con più efficacia, in futuro, le priorità di questo tipo di documenti.
    Ma la Casa Bianca impedisce alla commissione di prenderne visione. L’amministrazione sostiene che contengono informazioni delicate che, se rese di dominio pubblico, potrebbero pregiudicare la sicurezza nazionale. Per giunta, non c’è motivo di temere che un organismo formato da statisti esperti divulghi informazioni riservate: la commissione d’indagine se è formalmente impegnata a proteggerle con la massima cura.
    L’altra argomentazione usata dalla Casa Bianca è che rendere pubblici i rapporti sulla sicurezza di quel periodo rischia di distorcere quelli futuri. Si sostiene cioè che i funzionari governativi, se avessero motivo di ritenere che un giorno le informative saranno divulgate, potrebbero essere indotti a «aggiustare» i loro rapporti: in parole povere, a pararsi il culo. Lo stesso argomento è stato ripetuto più volte dall’amministrazione Bush per proteggere i documenti interni di natura «deliberativa». Questi riguardano vari argomenti delicati, tra cui le riunioni segrete tenute da Dick Cheney sulla politica energetica americana.

    Autolesionismo o qualcosa di peggio
    Questo argomento può essere valido sul piano teorico, ma è indiscutibilmente meno urgente della necessità di spiegare fino in fondo i catastrofici attacchi terroristici e impedirne di nuovi. Per giunta, la tendenza della Casa Bianca a invocarlo solo nei casi in cui l’amministrazione ha forse qualcosa da nascondere è alquanto sospetta. Specie quando si considera che nessuno si è opposto a che fossero mostrati a Bob Woodward, quando preparava il suo volume agiografico Bush at war, centinaia di documenti segreti del consiglio per la sicurezza nazionale contenenti molte informazioni «deliberative».
    Un’altra ragione per diffidare delle motivazioni presentate dalla Casa Bianca è la sua palese e odiosa ostilità nei confronti della commissione. Per mesi, dopo l’11 settembre, la Casa Bianca e i suoi alleati in congresso hanno impedito la costituzione di una commissione indipendente.
    Nell’ottobre scorso, intervistati dal New York Times, John McCain e Joe Lieberman hanno addirittura accusato l’amministrazione di «sabotare deliberatamente» i loro sforzi per avviare una indagine indipendente sugli attentati dell’11 settembre. Il presidente ha dovuto cedere alle pressioni dei superstiti e ha accettato la creazione di una commissione. Ma poi, nella finanziaria, non ha previsto i finanziamenti necessari, costringendo così il congresso ad andare ancora una volta in soccorso della commissione.
    La rozza tattica adottata dalla Casa Bianca appare alquanto autolesionista. Visto che il congresso è in grado di prorogare il mandato della commissione, ogni ritardo non farà che rinviare qualsiasi possibile rivelazione imbarazzante a un’epoca più vicina alle elezioni del 2004.
    Bush si renderà certamente conto che, politicamente, dare all’opinione pubblica l’impressione di coprire qualche malefatta lo danneggia ben più del consegnare ai commissari qualche rapporto dell’intelligence. A meno che, naturalmente, non abbia davvero qualcosa di scandaloso da nascondere.

    www.disinformazione.it

  2. #2
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    Questo è un altro articolo :

    Reso noto il documento della Cia:
    Bush sapeva del rischio attentati con aerei

    diRoberto Rezzo
    Non era l'invito ufficiale di Osama Bin Laden per assistere alle stragi, ma George W. Bush non può più raccontare di non essere stato avvertito sulle intenzioni di Al Qaeda. Oltre un mese prima del'11 settembre un rapporto riservato dei servizi segreti metteva in guardia il presidente: i terroristi si preparano a colpire gli Stati Uniti e intendono dirottare aerei passeggeri. Mancavano solo il luogo esatto, la data e l'ora.
    L'avvertimento compare nel Presidential Daily Briefing (Pdb), il rapporto giornaliero dell'intelligence, che Bush ricevette il 6 agosto 2001 mentre trascorreva le vacanze nel suo ranch privato a Crawford in Texas. Il documento è stato reso pubblico sabato sera, dopo essere stato declassificato a sorpresa in anticipo rispetto a quanto detto dalla casa Bianca. Il documento intitolato «Bin Laden determinato ad attaccare gli Stati Uniti» era stato al centro della controversa testimonianza di Condoleezza Rice, consigliere del presidente per la sicurezza nazionale, di fronte alla speciale commissione d'inchiesta sugli attentati dell'11 settembre. La Casa Bianca aveva annunciato, di fronte alle richieste del Congresso, che il documento sarebbe stato declassificato la prossima settimana. Ma le indiscrezioni che circolavano sui contenuti del memorandum devono aver convinto la presidenza di accelerare i tempi.
    Il titolo pareva di per sé illuminante ma Rice e tutta l'amministrazione hanno continuato a sostenere che si trattava solo di informazioni generiche, da leggersi più «sotto il profilo storico» che come avvertimento. A questo punto si sono moltiplicate le pressioni dei commissari perché il rapporto sia reso di dominio pubblico. La Casa Bianca prima ha fatto resistenza, poi ha nicchiato, alla fine ha promesso di pubblicarlo la settimana entrante, ma comunque solo in parte.

    Il contenuto non appare affatto vago come la consigliera del presidente ha sostenuto in commissione, in particolare c'è un riferimento specifico al dirottamento di aerei passeggeri e al fatto che al Qaida voleva colpire gli Stati Uniti proprio quell'anno. Le rivelazioni non sono da poco. Certamente rappresentano un brutto colpo per la credibilità dell'amministrazione Bush, ma per Rice, che secondo i sondaggi ha convinto il 43% dell'opinione pubblica americana, potrebbero diventare il capo d'accusa per un procedimento penale. La consigliera ha deposto sotto giuramento e, se salterà fuori che ha mentito, rischia di essere incriminata per falsa testimonianza.
    In ogni caso dalla bocca di chi ha l'incarico di occuparsi della sicurezza nazionale degli Stati Uniti sono usciti troppi «non sapevo», «non ricordo», «non era prevedibile» perché l'amministrazione Bush possa sperare di uscire senza danno da questa faccenda. Basta una consultazione degli archivi per scoprire che già un anno fa, ben prima dell'inizio dei lavori della commisione, il Washington Post citava un rapporto preparato dall'Fbi nel luglio del 2001 a proposito di terroristi islamici iscritti a scuole di volo. E addirittura nel 1999 un documento del National Intelligence Council, una divisione della Cia, parlava esplicitamente della possibilità che Bin Laden dirottasse aerei passeggeri per schiantarli contro obiettivi negli Stati Uniti. Dalla lettura del testo è impossibile accusare i servizi d'esser stati troppo generici e confusi: «Kamikaze del battaglione martiri di Al Qaeda potrebbero schiantare un aereo carico di esplosivi ad alto potenziale (ad esempio C4 o Semtex) contro il Pentagono, il quartier generale della Cia o la Casa Bianca». Neanche la zingara con la palla di cristallo.

    Ultimo punto in questione resta il ruolo dell'Fbi. Rice - che già aveva tentato di scaricare sulla Cia la colpa delle prove fasulle sulle armi di sterminio di Saddam Hussein - ora ci prova con la polizia federale. La consigliera ha sostenuto in commissione che il governo aveva impartito, a tutti gli agenti e su scala nazionale, disposizioni per individuare le cellule dormienti di terroristi. Nessun dirigente, funzionario o semplice membro dell'agenzia, fra quelli interpellati dal New York Times, è in grado di ricordare un ordine del genere.
    Il segretario alla Giustizia, John Aschroft, che questa settimana dovrà comparire davanti alla commissione, temendo di essere tirato in ballo ha preferito partire all'attacco, affidando al suo portavoce la seguente dichiarazione: «Purtroppo le udienze pubbliche della commissione stanno diventando la passerella per chi impugna una scure politica con il solo intento di distruggere il presidente». Vergogna


    www.disinformazione.it

  3. #3
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    Questo è un altro articolo preso sempre da disinformazione.it e devo dire che questo è molto particolare....


    Non c’erano arabi sull’aereo 77
    Maurizio Blondet – www.effedieffe.com
    L’11 settembre, l’aereo della American Airlines AA 77 fu lanciato a schiantarsi contro il Pentagono. Guidato, ci è stato detto, da alcuni terroristi arabi. Le foto di tali terroristi furono persino diramate dall’Fbi. Oggi Thomas R. Olmsted, un medico psichiatra ed ex ufficiale della Marina Usa che vive a New Orleans, ha ottenuto la prova definitiva che non c’era a bordo nessun arabo (1).
    Lo ha fatto nel modo più semplice: esigendo, in forza della legge sulla libertà d’informazione (Freedom of information Act, FOIA) i risultati delle autopsie sui resti umani dell’attentato.
    L’ente che ha compiuto le autopsie è quanto di più ufficiale esista: l’Istituto di Patologia delle Forze Armate (AFIP), che ha condotto la triste indagine sui resti con la consulenza di esperti dello Smithsonian capaci (ha vantato il Washington Post) di “leggere scheletri come una complessa mappa. Capaci di identificare la razza del morto dai denti, e il sesso dall’arcata sopracciliare. Possono dirti chi era un operaio, perché certe ossa s’ingrossano per aggiustarsi a certi movimenti abituali dei muscoli, e chi è stato un sarto o un tessitore, dai piccoli solchi sui denti con cui usavano trattenere i fili…a volte riescono a identificare un individuo da un pezzo di cranio grande come una moneta”.

    Diciassette mesi dopo la richiesta, il dottor Olmsted ha finalmente ottenuto dall’AFIP – a quanto pare obtorto collo – l’elenco degli identificati e le relative risultanze delle autopsie. Da queste risulta che l’AFIP ha identificato con sicurezza sia tutti gli uccisi (125) che lavoravano al Pentagono, sia i 64 passeggeri dell’AA 77. Il solo corpo che l’Istituto dice di non aver potuto identificare è quello di Dana Falkenberg, una neonata i cui genitori, e la cui sorellina, sono stati identificati, e che doveva essere a bordo: evidentemente il corpicino è stato così maciullato dall’impatto, da non lasciare resti riconoscibili.
    Un lavoro egregio. Che mostra che nessun arabo è stato identificato fra i corpi, e anche qualche sospetto mistero in più.
    Uno: la lista dell’AFIP comprende 64 passeggeri, mentre quella diramata nelle ore dell’attentato dall’American Airlines ne ha solo 58. Come mai, visto che le compagnie aeree contano e identificano scrupolosamente i passeggeri al momento dell’imbarco? Il dottor Olmsted, che aveva in mano solo la lista dell’American Airlines diramata dalla CNN in quel terribile giorno, ha chiesto alla compagnia di ricevere la lista ufficiale. L’ha chiesto per ben tre volte: invano. La compagnia, per qualche motivo, si rifiuta di confermare una lista resa pubblica da anni, e persino di dire se quella della CNN è vera o incompleta. Curioso.
    Ma anche più curiosi i profili professionali di un buon numero di passeggeri che risultano morti a bordo del Volo 77. Per quanti più ha potuto, Olmsted ha rintracciato il mestiere, la ditta per cui lavoravano e la loro specializzazione. Ecco il risultato.
    I signori Don Lee, Ruben Ornado e Chad Keller lavoravano tutti e tre per la Boeing, e Lee anche per la National Security Agency (NSA), il segretissimo ente della sicurezza interna americana.
    Stanley Hall lavorava alla Raytheon, la nota compagnia missilistica, ed era considerato “il decano dei sistemi bellici elettronici”.
    William Caswell, fisico delle particelle, lavorava per la US Navy. Il suo lavoro era così segreto, che la famiglia non ha la minima idea di quel che facesse per la Marina, e nemmeno per quale motivo quel giorno si trovasse su quel volo diretto in California.
    Charles Droz, un altro dei morti, era un alto ufficiale della US Navy; in pensione, lavorava come specialista di software per la “EM Solutions”, un’azienda altamente dedicata alle comunicazioni militari, che produce i cosiddetti “Wide Area Networks”, dalle ovvie applicazioni belliche.
    Robert Penniger, anche lui a bordo dell’AA 77, lavorava per la BAE System, una ditta che si definisce “leader industriale nei sistemi di controllo di volo”, e i cui dirigenti paiono provenire tutti dai servizi segreti: da Richard Kerr ex vicedirettore della Cia, a William Schneider, già sottosegretario di Stato per la scienza e la tecnologia, a Robert Cooper, già direttore di un ente celebre per la ricerca militare: la Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA), alla quale si devono i primi sviluppi della rete che oggi conosciamo come Internet, pensata originariamente come un sistema di comunicazione capace di resistere ad un attacco nucleare.
    John Sammartino e Leonard Taylor, anch’essi a bordo del tragico volo, lavoravano per la Xontech
    , un’altra compagnia missilistica, legata alla Boeing.
    Vicki Yancey prestava la sua opera per la Vreedenberg Corporation, un’altra ditta collegata all’intelligence militare (la vedova di Yancey lavora tuttora alla Northrop-Gruman, missili e aerei da caccia).
    John Yamnicky, 71 anni, era un capitano della US Navy a riposo che adesso operava come “defense contractor” (mercenario specializzato) per la Veridian (fornitrice di soldati a noleggio) e, secondo suo figlio, aveva partecipato a diverse “operazioni coperte”.
    La signora Mary Jane Booth era addirittura segretaria del general manager della American Airlines, la compagnia che stava per perdere l’aereo nell’attentato.
    Robert Ploger, nome aggiunto nella seconda lista aggiornata della CNN insieme alla moglie, era anch’egli collegato al mondo militare: era figlio del generale Robert Ploger.

    Insomma: una folta comitiva di scienziati militari, specialisti di controlli elettronici del volo, alti tecnologi dell'aviazione e della missilistica ed esperti di telecomunicazioni avanzate, o comunque vicini al mondo dell’aeronautica e della marina da guerra. Il tipo di profili professionali che è più facile immaginare nella stanza dei bottoni che ha guidato il dirottamento e il lancio dei quattro aerei l’11 settembre – impresa altamente tecnologica – che nelle vesti di ignare e impotenti vittime dell’attentato.
    Che dire? Vero è che Washington e i suoi dintorni (in cui sorge il Pentagono) sono meta di un gran numero di personaggi nel business della difesa, che ci vanno di frequente a condurre i loro affari ed a vedere ministri e senatori; può essere pura coincidenza che tanti di quei signori fossero nello stesso volo. Olmsted avanza un’ipotesi estrema: che tutti costoro fossero in qualche modo a conoscenza del complotto e dei suoi dettagli tecnici, e che siano stati “attratti” su quel volo destinato al disastro per farli morire coi loro segreti. Gente di cui il sistema di potere voleva liberarsi.
    Ma non occorre arrivare a tale ipotesi omicida. Ce n’è una a portata di mano, meno tragica e più inquietante. Bisogna ricordare che nel lontano 1962 l’ammiraglio Lyman Lemnitzer sottopose seriamente al presidente Kennedy un progetto di attentati simulati clamorosi per ferire l’opinione pubblica: di tali attentati la propaganda avrebbe incolpato Fidel Castro, e questo avrebbe giustificato l’invasione di Cuba (2).

    Ebbene: uno di questi progetti – come si legge nella proposta di Lemnitzer, oggi pubblicata – prevedeva di creare “un esatto duplicato di un aereo civile di linea” per poi “a un momento dato riempire l’aereo duplicato con passeggeri selezionati, imbarcati sotto nomi falsi. Il volo sarebbe stato convertito in un drone (aereo senza pilota, telecomandato) …e poi distrutto con un comando dato da un segnale radio”.
    Non è rimasta traccia dei motivo di certi curiosi particolari della proposta. A che scopo riempire l’aereo di “passeggeri selezionati”, per di più “sotto falso nome”? E che significa “passeggeri selezionati”? Selezionati per morire, oppure per…
    Per scomparire dall’anagrafe. Vivi in realtà, ma morti ufficialmente nel falso attentato, liberi ormai di agire sotto una nuova identità. Per esempio: un gruppo di scienziati militari preziosi per l'industria bellica, di specialisti di operazioni segrete utili alla causa: ancora più utili se si finge che siano morti in un attentato aereo, mentre in realtà continuano a lavorare in laboratori sconosciuti a tutti, in una segretezza ormai resa perfetta dalla loro “scomparsa”, comprovata da una lista di vittime e dalle loro autopsie. Con nuovi nomi, altre vite ricostruite, altre mogli e figli magari. Perché no? In fondo è il sogno di ogni agente segreto: far credere al nemico di essere morto. La copertura più sicura e invulnerabile (3).

    Note
    1) Thomas R. Olmsted, MD, “No arabs on flight 77”, Part I e Part II, pubblicato da Sierra Times (il periodico dei cattolici Sierra Club) il 6 e 7 luglio 2003 e ripubblicato il 26-27 marzo 2005.
    Nell’articolo integrale sono le fotocopie delle autopsie eseguite sulle vittime dall’Armed Forces Institute of Pathology.
    2) L’intera vicenda è stata narrata da James Bamford, giornalista della ABC, nel suo libro “Body of Secrets”: l’ho riportata nel mio “11 Settembre colpo di Stato in Usa”, Effedieffe, pagg. 122-124.
    3) Fatto singolare: il 2 marzo 2001, dunque molti mesi prima del fatale 11 settembre, la Fox News diffuse una fiction televisiva del titolo “The Lone Gunman” (l’assassino solitario) in cui s’immagina quanto segue: dei “cattivi” prendono da terra il controllo di un aereo di linea carico di passeggeri, grazie ad un sistema di telecomando, con l’intenzione di lanciarlo contro (indovinate?) il World Trade Center. Nella fiction, i cattivi non sono terroristi arabi, ma congiurati del settore militare-industriale che intendono, con l’attentato spettacolare, infiammare l’opinione pubblica, convincerla a reclamare la “guerra al terrorismo globale”, e così vendere al Pentagono nuovi sistemi d’arma.


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    Grazie per l'attenzione !

    Ciao a tutti!

    Wardriver!!!

  4. #4
    email non funzionante
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    Peccato che Blondet non comunica bene a livello televisivo ed è caduto nelle trappole di Mentana... Non si è riuscito a farsi domandare il perchè dell'11 settembre.

    Non rende come comunicatore, ma è ottimo nel reperimento di contro-informazione.

  5. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da wardriver Visualizza Messaggio
    Questo è un altro articolo preso sempre da disinformazione.it e devo dire che questo è molto particolare....


    Non c’erano arabi sull’aereo 77
    Maurizio Blondet – www.effedieffe.com
    [FONT=Verdana][SIZE=2]L’11 settembre, l’aereo della American Airlines AA 77 fu lanciato a schiantarsi contro il Pentagono. Guidato, ci è stato detto, da alcuni terroristi arabi. .......www.disinformazione.it[/URL]



    Grazie per l'attenzione !

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    Wardriver!!!
    Siamo alle solite i complottisti sono o dei cazzoni o in malafede.

    Link

    Introduzione
    Alcuni complottisti segnalano incoerenze nel numero e nei nomi dei passeggeri inclusi nella lista d'imbarco per il volo American Airlines 77 che è stato dirottato e scagliato contro il Pentagono. Queste incoerenze, insieme alla mancanza di nomi arabi (specificamente quelli dei dirottatori) nelle liste, vengono interpretate come prove delle teorie secondo le quali le liste sono state manipolate o che i dirottatori non erano affatto a bordo.

    Per esempio, l'indice della sezione 11 settembre di Luogocomune.net contiene una sezione intitolata "Le Liste Passeggeri - Non vi compare un solo nome arabo". La stessa osservazione viene fatta da PentagonResearch.com.

    Un'altra delle fonti di queste teorie sugli "arabi mancanti" è un articolo di Thomas R. Olmsted apparso su SierraTimes.com nel 2003:

    ...Questo è l'elenco fornito dalla American [Airlines] dei 56 passeggeri... L'AFIP [istituto di patologia delle forze armate USA] indica questi numeri: 189 morti, di cui 125 lavoravano al Pentagono e 64 erano "passeggeri" a bordo dell'aereo. L'elenco della AA ne contiene solo 56, mentre l'elenco che ho appena ottenuto ne contiene 58. Non hanno spiegato come sono riusciti a distinguere i corpi delle "vittime" da quelli dei "dirottatori". Infatti, sin dall'inizio non è stata fornita NESSUNA spiegazione per i cinque nomi in più indicati dalle fonti giornalistiche, a parte quella che l'FBI ci ha mostrato le foto che compensano la differenza e quindi le cose stanno così.

    ...Nessun arabo è finito sul tavolo dell'obitorio: invece si sono intrufolate tre persone in più non elencate dalla American Airlines. Non ho visto alcuna spiegazione per queste aggiunte. Ho dato alla American [Airlines] l'occasione di "rivedere" la loro lista originale, ma non hanno risposto. I nuovi nomi sono: Robert Ploger, Zandra Ploger e Sandra Teague. L'AFIP asserisce che l'unico corpo di "passeggero" che non sono stati in grado di identificare è la bambina Dana Falkenberg, i cui genitori e la cui giovane sorella sono nella lista degli identificati.

    This is the list provided by American of the 56 passengers... The AFIP suggest these numbers; 189 killed, 125 worked at the Pentagon and 64 were “passengers” on the plane. The AA list only had 56 and the list just obtained has 58. They did not explain how they were able to tell “victims” bodies from “hijacker” bodies. In fact, from the beginning NO explanation has been given for the extra five suggested in news reports except that the FBI showed us the pictures to make up the difference, and that makes it so.

    No Arabs wound up on the morgue slab; however, three ADDITIONAL people not listed by American Airline sneaked in. I have seen no explanation for these extras. I did give American the opportunity to “revise” their original list, but they have not responded. The new names are: Robert Ploger, Zandra Ploger, and Sandra Teague. The AFIP claims that the only “passenger” body that they were not able to identify is the toddler, Dana Falkenberg, whose parents and young sister are on the list of those identified.

    Olmsted ha inoltrato una richiesta secondo le norme FOIA (Freedom of Information Act) ed ha ottenuto dall'AFIP l'elenco delle vittime identificate. Anche in questo elenco, come in quello citato prima e presente sul sito della CNN, non c'è traccia di nomi arabi. Come è possibile?

    L'indagine
    Andando a controllare le fonti citate da Olmsted, salta fuori che la lista che usa come base non è un elenco completo e ufficiale dei passeggeri proveniente dalla American Airlines, ma è un elenco parziale compilato nel 2001 dalla CNN e mai più aggiornato. Olmsted, quindi, parte da una premessa sbagliata.

    La pagina della CNN in questione è questa. CNN non vi indica la fonte dei nomi, ma si limita a indicare che è stata redatta con il contributo della Associated Press ("The Associated Press contributed to this report"). Tuttavia la pagina principale della CNN dedicata alle vittime degli attentati contiene un link alla pagina in questione usata da Olmsted e chiarisce che la lista è parziale. Da questa pagina principale cito e traduco (l'evidenziazione è mia):

    Anche se il numero ufficiale dei dispersi e dei morti inevitabilmente aumenterà nel corso delle prossime settimane, le autorità della American Airlines, United Airlines, il Dipartimento della Difesa, l'ufficio dei medici legali di New York e il Dipartimento dei Vigili del Fuoco di New York hanno comunicato degli elenchi parziali, linkati qui sotto.

    While the official number of those missing and dead will inevitably rise over the next few weeks, authorities from American Airlines, United Airlines, the Department of Defense, the New York City Medical Examiners Office and the New York City Fire Department, have released partial lists. They are linked below.

    Trattandosi di un elenco parziale, non c'è proprio motivo di stupirsi se manca qualche nome.

    L'origine dei dati della CNN usati da Olmsted è ulteriormente precisata nella pagina commemorativa principale della CNN (cliccate su "About this site").

    Questa sezione commemorativa elenca coloro che sono periti a New York, Washington e in Pennsylvania quando dei terroristi hanno dirottato quattro aerei statunitensi l'11 settembre 2001. L'elenco comprende coloro che sono stati "confermati morti" e "segnalati morti" dalla Associated Press, che definisce questi termini nel modo seguente:

    CONFERMATI MORTI: le vittime la cui morte è stata confermata da un ufficio del coroner (medico legale) o dal Dipartimento della Difesa. Sono include anche le persone dichiarate legalmente morte dalle autorità giudiziarie anche se nessun corpo è stato ritrovato. Quando l'autorità giudiziaria effettua una determinazione in questo senso è possibile emettere un certificato di morte.

    SEGNALATI MORTI: coloro la cui morte è stata segnalata dai familiari, dai datori di lavoro, dagli obitori, da luoghi di culto o dalle compagnie aeree li hanno elencati come presenti a bordo di uno dei quattro voli. Sono incluse le persone per le quali è stato tenuto un servizio funebre anche se i loro corpi non sono stati recuperati o identificati con certezza (non sono inclusi coloro che le autorità hanno identificato come i dirottatori).

    This memorial lists those who died in New York City, Washington, D.C. and Pennsylvania when terrorists hijacked four U.S. planes on September 11, 2001. The list includes those listed as "confirmed dead" and "reported dead" by the Associated Press which defines the terms as follows:

    CONFIRMED DEAD Includes victims who have been confirmed dead by a coroner's office or the Defense Department. It also includes those a court has declared legally dead, even if no body has been recovered. Once the court has made such a finding, a death certificate can be issued.

    REPORTED DEAD Includes those whose deaths have been reported by family, employers, mortuaries, places of worship or by the airlines that listed them as aboard one of the four flights. Includes people for whom memorial services have been held, even if their bodies have not been recovered or positively identified. (Those identified by federal authorities as the hijackers are not included).

    In altre parole, il ragionamento di Olmsted è basato su una lista dichiaratamente parziale nella quale i dirottatori dichiaratamente non sono inclusi. Non c'è da stupirsi se scambiando una lista parziale per una lista completa saltano fuori delle discrepanze e magari si aggiunge qualche nome. E non c'è assolutamente alcun motivo di stupirsi dell'assenza dei nomi dei dirottatori: sono stati esclusi apposta, c'è anche scritto.

    L'elenco dell'istituto di patologia: nessun nome arabo neppure lì
    Resta la questione dell'elenco fornito dall'AFIP. Come mai i test non hanno identificato alcun arabo tra le persone a bordo?

    Semplice: nessun arabo è stato formalmente identificato in base ai resti.

    Per i passeggeri, infatti, i familiari hanno fornito campioni di DNA che hanno consentito l'identificazione scientifica di ogni resto umano (bisogna tenere presente che si tratta di cadaveri maciullati, frammentati e carbonizzati), mentre i familiari dei dirottatori non hanno fornito alcun campione di DNA con cui fare raffronti. Alcune informazioni ufficiali sui metodi di indagine sono pubblicate qui.

    Di conseguenza, c'è un certo numero di resti umani per i quali non è stata possibile l'identificazione tramite DNA, perché hanno un DNA differente da tutti i campioni forniti dai familiari. La lista degli identificati ottenuta da Olmsted contiene invece soltanto i nomi delle persone i cui resti sono stati, appunto, identificati. I resti dei dirottatori non sono stati formalmente identificati, per cui non sono nella lista. Tutto qui.

    Può sembrare che i conti non tornino lo stesso: 58 identificati più cinque dirottatori fanno 63 persone. Ma la versione ufficiale parla di 64 persone a bordo. Ne manca una.

    E' Olmsted stesso a chiarire il mistero: "L'AFIP asserisce che l'unico corpo di "passeggero" che non sono stati in grado di identificare è la bambina Dana Falkenberg". Quindi 58 identificati, più cinque dirottatori, più una bambina per la quale non è stata possibile l'identificazione. Totale 64.

    Qui sotto trovate la lista completa di tutte le persone a bordo del Volo 77 come risulta dalla combinazione degli elenchi CNN e AFIP, con l'indicazione della loro presenza o meno negli elenchi citati in quest'indagine.

    Charles F. Burlingame III, pilota (CNN) (AFIP)
    David Charlebois, primo ufficiale (CNN) (AFIP)
    Michele Heidenberger, assistente di volo (CNN) (AFIP)
    Jennifer Lewis, assistente di volo (CNN) (AFIP)
    Kenneth Lewis, assistente di volo (CNN) (AFIP)
    Renee May, assistente di volo (CNN) (AFIP)
    Paul Ambrose (CNN) (AFIP)
    Yeneneh Betru (CNN) (AFIP)
    Mary Jane Booth (CNN) (AFIP)
    Bernard Brown (CNN) (AFIP)
    Suzanne Calley (CNN) (AFIP)
    William E. Caswell (CNN) (AFIP)
    Sarah Clark (CNN) (AFIP)
    Zandra Cooper/Ploger (AFIP)
    Asia Cottom (CNN) (AFIP)
    James Debeuneure (CNN) (AFIP)
    Rodney Dickens (CNN) (AFIP)
    Eddie Dillard (CNN) (AFIP)
    Charles Droz (CNN) (AFIP)
    Barbara G. Edwards (CNN) (AFIP)
    Charles S. Falkenberg (CNN) (AFIP)
    Zoe Falkenberg (CNN) (AFIP)
    Dana Falkenberg (CNN)
    James Joseph Ferguson (CNN) (AFIP)
    Darlene "Dee" Flagg (CNN) (AFIP)
    Wilson "Bud" Flagg (CNN) (AFIP)
    Richard P. Gabriel Sr. (CNN) (AFIP)
    Ian Gray (CNN) (AFIP)
    Stanley Hall (CNN) (AFIP)
    Bryan W. Jack (CNN) (AFIP)
    Steven D. "Jake" Jacoby (CNN) (AFIP)
    Ann Judge (CNN) (AFIP)
    Chandler Keller (CNN) (AFIP)
    Yvonne Kennedy (CNN) (AFIP)
    Norma Khan (CNN) (AFIP)
    Karen A. Kincaid (CNN) (AFIP)
    Dong Lee (CNN) (AFIP)
    Dora Menchaca (CNN) (AFIP)
    Christopher Newton (CNN) (AFIP)
    Barbara Kay Olson (CNN) (AFIP)
    Ruben Ornedo (CNN) (AFIP)
    Robert Penniger (CNN) (AFIP)
    Robert R. Ploger III (AFIP)
    Lisa J. Raines (CNN) (AFIP)
    Todd Reuben (CNN) (AFIP)
    John Sammartino (CNN) (AFIP)
    Yang Shuyin (CNN) (AFIP)
    Diane Simmons (CNN) (AFIP)
    George Simmons (CNN) (AFIP)
    Mari-Rae Sopper (CNN) (AFIP)
    Robert Speisman (CNN) (AFIP)
    Norma Lang Steuerle (CNN) (AFIP)
    Hilda Taylor (CNN) (AFIP)
    Leonard Taylor (CNN) (AFIP)
    Sandra Teague (AFIP)
    Leslie A. Whittington (CNN) (AFIP)
    John Yamnicky (CNN) (AFIP)
    Vicki Yancey (CNN) (AFIP)
    Zheng Yuguang (CNN) (AFIP)

    Khalid Almihdhar, dirottatore
    Nawaf Alhazmi, dirottatore
    Salem Alhazmi, dirottatore
    Hani Hanjour, dirottatore
    Majed Moqed, dirottatore



    Riassumendo: nella lista CNN (quella parziale) mancano i cinque dirottatori e 3 vittime (Sandra Teague, Robert Ploger, Zandra Cooper/Ploger); restano 56 persone. Nella lista degi identificati dall'AFIP non ci sono i cinque dirottatori e i tre passeggeri mancanti ci sono, ma in compenso manca un altro passeggero, Dana Falkenberg: restano 58 persone.

    In sostanza, quindi, l'intera faccenda è il risultato della faciloneria con la quale i complottisti pescano i dati senza controllarli, specialmente quando sono dati sballati in modo favorevole alle teorie complottiste. Molto rumore per nulla.

    Quest'indagine è basata in parte sul lavoro di 911Myths.

    Cordiali Saluti
    E voi tutti, o Celesti, ah! concedete,
    Che di me degno un dì questo mio figlio
    Sia spendor della patria, e de Troiani
    Forte e possente regnator. Deh! fate
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    Dell'armi onusto de' nemici uccisi,
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  6. #6
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    Predefinito Ma dove questo Aereo ...?

    Stiamo ancora aspettando di vedere un aereo. Altro che cazzi e complottismo. Non c'è una sola telecamera delle centinaia installate che ha ripreso la scena. Balle che è tutto sotto inchiesta e che le riprese non sono pubblicabili.
    Non c'è nessun aereo sul Pentangono ... E' tutto fasullo...

  7. #7
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    Predefinito

    Ci sono tutte le informazioni che servono per capire, il problema è che non volete capire. Liberi di farlo, ci sono iresti dell'aereo, ci sono danni compatibili, ci sono i cadaveri, tutto è compatibile basta leggere qua

    Cordiali Saluti
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  8. #8
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    Predefinito ... un paio di 'dettagli' non di secondo piano...

    Postato da EresiaMaxima…

    … stiamo ancora aspettando di vedere un aereo… non c'è nessun aereo sul Pentagono ... è tutto fasullo...

    Si tratta, a mio modesto modo di vedere, di una affermazione errata e facilmente confutabile che regala a chi sappiamo il pretesto per ‘smontare’ tutti gli autentici dubbi che vi sono su quello che è realmente accaduto l’11 settembre. In particolare è falsa l’affermazione che non esistano immagini dell’aereo [perché di un aereo si è trattato…] che ha impattato sul Pentagono, per la semplice ragione che esiste e la potete vedere qua sotto…



    Si tratta di un fotogramma ripreso dalla telecamera posta sul parcheggio antistante il Pentagono. Non è un granchè, d’accordo, ma si possono intravedere i piani di coda e parte della fusoliera, evidenziati dal contorno rosso nell’ingrandimento posto sul margine inferiore dell’immagine.Che si tratta di un aereo non vi è dubbio di sorta. Il particolare decisamente ‘interessante’ che la foto ci rivela è piuttosto un altro: l’aereo ripreso dalla telecamera non è un Boeing 757

    Ci si può rendere conto facilmente di ciò osservando l’immagine sotto, realizzata dallo scrivente con l’ausilio del computer



    E’ del tutto evidente che l’aereo in questione è di parecchi metri più corto di un Boeing 757. A beneficio degli ‘scettici’ dirò che l’immagine realizzata da me non è la sola del genere presente in rete… eccone un’altra!…



    Certo qualcuno potrebbe chiedersi a questo punto di che razza di aereo si tratta. Per risolvere questo arcano possiamo ricorrere alla testimonianza di Steve Patterson…

    … Steve Patterson, 43 anni, afferma che stava osservando in Tv le immagine del Wolrd Trade Center allorché ha scorto dalla finestra del suo appartamento del quattordicesimo piano un piccolo jet tipo quelli usati per collegamenti regionali di color argento sfrecciare a forte velocità. L’aereo era lontano circa 150 yards, proveniva da ovest e volava a circa 20 piedi da terra. Patterson riferisce che l’aereo emetteva un sibilo acuto e volava sopra il Cimitero di Arlington così basso da sembrare volesse posarsi sulla tangenziale I-395. L’aereo è passato troppo veloce perché lui potesse leggere le scritte sulla fusoliera. Era di quel tipo di aerei che possono trasportare 8-12 passeggeri e volava come se dovesse atterrare su una pista inesistente…

    Ebbene a dicembre dello scorso anno mi è capitato di leggere su un quotidiano un articolo che parlava di un aereo usato dalla Cia per il trasporto dei [veri o presunti] ‘terroristi islamici’ nei gulag ex-sovietici di Polonia e Romania. Il tipo di aereo usato è il seguente, conosciuto come Gulfstream G150



    L’immagine che vedete ha solleticato la mia curiosità e mi ha fatto tornare in mente la dispositiva che ha fissato per un attimo il ‘velivolo misterioso’. Non è stata una gran fatica per me ripetere quello che avevo fatto in precedenza sostituendo al posto del Boeing 757 il Gulfstream G150. Il risultato lo potete vedere qui sotto…



    Ehehehe!!!… Successivi esami [disponibili su richiesta naturalmente…] da me condotti su fotografie di parti dell’aereo recuperate sul luogo hanno ulteriormente confermato che si tratta probabilmente di quel tipo di aereo. Per saperne di più si può consultare http://en.wikipedia.org/wiki/Gulfstream_Aerospace

    Il primo aereo dal nome ‘Gulfstream’ è stato il bimotore turbolelica Grumman Gulfsteam I. Il succeso di questo modello ha portato allo sviluppo del bireattore Grumman Gulfstream II. Nel 1978 la Grumman ha venduto la Gulfstream alla American Jet Industries e la compagnia è stata rinominata Grumman American. La partecipazione da parte della Rockwell per lo sviluppo del programma ‘Aero Commander’ ha portato al pieno sviluppo della Grumman American. Nel 1985 la Chrysler ha acquisito la Gulfstream e il nome è divenuto Gulfstream Aerospace. Nel 1999 infine è stata acquisita dalla Galaxy Aerospace Company, filiale della Israeli Aircraft Industries [IAI]. Tutte le linee di produzione dei tipi G100, G150 e G 200 da allora si trovano in Israele. La compagnia ha prodotto oltre 1.400 aerei per clienti civili e militari in tutto il mondo. Piloti e proprietari di compagnie aeree lo preferiscono agli altri tipi per il fatto che è un prodotto teconologicamente avanzato e versatile…

    cordiali saluti


    --------------

    Nobis ardua

    Comandante CC Carlo Fecia di Cossato

  9. #9
    kalashnikov47
    Ospite

    Predefinito

    Locke, visto che tu sai tutto e ti è tutto chiaro, ci posti per favore le registrazioni delle 87 telecamere che inquadrano il Pentagono? E già che ci sei anche qualche foto satellitare degli attimi prima dell'impatto?
    Grazie.

  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da kalashnikov47 Visualizza Messaggio
    Locke, visto che tu sai tutto e ti è tutto chiaro, ci posti per favore le registrazioni delle 87 telecamere che inquadrano il Pentagono? E già che ci sei anche qualche foto satellitare degli attimi prima dell'impatto?
    Grazie.
    Domanda : qualcuno sa in quanti secondi sono crollate le torri 1-2-7 ?

 

 
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