Visco: aliquota sulle rendite finanziarie al 20% L'annuncio del viceministro: elimineremo la doppia tassazione del 12,5% e del 27% STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU' LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO
ROMA - La Finanziaria conterrà anche l'unificazione delle rendite finanziarie al 20%, affitti compresi. Ormai è ufficiale. Lo ha preannunciato pochi giorni fa il presidente del Consiglio Romano Prodi, lo ha confermato il ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa nell'intervista di ieri al Corriere della Sera. Il timbro finale, almeno sul principio, è arrivato da Vincenzo Visco, viceministro all'Economia a responsabile delle politiche fiscali. «Di aliquote finanziarie adesso ce ne sono due - ha affermato Visco alla Festa dell'Unità a Milano - una al 27% e l'altra al 12,5%, andranno tutte e due al 20% com'era scritto nel programma».
Il viceministro ha spiegato che si tratta di «razionalizzazione tributaria, per evitare trattamenti differenziati, che portano ad arbitraggi fiscali», ma non ha precisato la tipologia dei titoli e delle attività finanziarie interessate. In ogni caso, però, se il provvedimento riguardasse anche i titoli di Stato colpirebbe solo quelli di nuova emissione. Sul tema, nella maggioranza, è in corso una discussione. Visco non ha precisato se l'aliquota unica al 20% comprenderà anche gli affitti come ha invece anticipato Prodi. Ma i tecnici di via XX Settembre stanno già studiando le strumentazioni tecniche anche per le rendite immobiliari. Per favorire l'emersione delle case affittate «in nero», visto che la tassa secca del 20% potrebbe non essere sufficiente, non è escluso che arrivi anche un meccanismo di deduzioni dall'imponibile a favore del locatario.
L' economista diessino si è detto ottimista. «Per il momento vedo cielo sereno e del buon tempo, penso che le cose troveranno una sintesi», ha commentato. Ma la polemica continua. Daniele Capezzone, presidente della commissione Attività Produttive della Camera e deputato della Rosa nel Pugno, prende le difese del segretario dei ds Piero Fassino contro le critiche del leader del Pdci sulla finanziaria. «L'unica cosa davvero irricevibile - ha detto - sembra proprio la posizione di Oliviero Diliberto». «Occorre dire con chiarezza che le forze della sinistra comunista - ha continuato - non possono avere il timone della politica economica». Da quel fronte politico continuano invece ad arrivare proposte «alternative». Gianni Pagliarini (Pdci), presidente della commissione Lavoro della Camera, chiede una «attenzione specifica alla questione salariale», mentre il segretario di Rifondazione Franco Giordano chiede un « meccanismo di indicizzazione delle pensioni minime». In serata Fassino ha precisato meglio il suo pensiero sulla riforma previdenziale: non si discute di tagli ma di età e di come aumentare i contributi ai giovani lavoratori.
Roberto Bagnoli
09 settembre 2006