Originariamente Scritto da
Pieffebi
dal quotidiano Libero di oggi
"«Ho sconfitto chi froda il fisco» Il mago Romano trucca le carte ma l'imbroglio c'è e si vede
di FRANCESCO FORTE
Le affermazioni del premier Romano Prodi per cui i buoni risultati fiscali non modificheranno la politica erariale del governo e per cui il boom delle entrate del primo semestre di quest'anno è merito suo perchè ha annunciato che non si fanno più condoni sono grottesche. Si atteggia a padreterno che cammina sulle acque, ma non porta nessun argomento per una tesi così bislacca. Intanto già Tremonti aveva concordato con l'Unione europea che per la raccolta delle entrate non si sarebbe fatto più ricorso a condoni, ma a misure strutturali. Quindi il fatto che non ci fossero condoni in vista era noto ad ogni commercialista. Al contrario, a giugno, è emerso che si stava varando un indulto e molti reputavano che di esso avrebbero beneficiato anche i reati fiscali e quelli connessi, come le truffe. Prodi ha cominciato a governare in giugno e il decreto Bersani-Visco è dei primi di luglio. Al massimo la notizia che il nuovo governo è più severo del precedente in fatto di lotta all'evasione poteva influire sui dati di giugno. Ma non su quelli dei mesi precedenti. Basta guardare al dettaglio dei dati delle entrate che Libero ha pubblicato, ma che altri grandi giornali hanno taciuto, per capire che le cause di questo boom per l'erario sono la ripresa economica e la politica tributaria del governo Berlusconi, un patrimonio da non distruggere. L'imposta che ha dato il maggior contributo al boom delle entrate è'Iva, che ha dato 4,3 miliardi in più, quasi un quarto del totale delle entrate aggiuntive del semestre, pari a 19,7 miliardi di euro. La crescita maggiore, del 22,6%, si deve all'Iva sulle importazioni, aumentata di 1,3 miliardi: essa si riscuote man mano che avvengono le importazioni e viene mandata dalle Dogane al Tesoro con un mese di sfasamento, sicché la presenza di Prodi e Visco, da giugno, nella stanza dei bottoni, non ha potuto certo influire su questi incassi. Invece risulta che le nostre importazioni, nel primo semestre, sono aumentate, in valore, del 23% a causa del caro petrolio e dei maggiori acquisti, in relazione alla ripresa interna e a quella dell'export (l'Italia è paese trasformatore). L'Iva sugli scambi interni, che viene versata per lo più mensilmente, con uno sfasamento ri spetto al mese precedente, ha dato, nel primo semestre, 3.100 miliardi in più, con una crescita del 7 %, Sono aumentati gli scambi, data la congiuntura economica favorevole e l'aumento dei prezzi. Dunque l'aumento del gettito dell'Iva che, nel semestre, è del 10%, si spiega essenzialmente con la tendenza alla crescita dell'economia. Probabilmente una parte del maggior imponibile Iva deriva dai vari condoni che hanno consentito a operatori sommersi ei servizi e micro imprese di mettersi in regola. Comunque, ciò riguarda eventi e gettiti anteriori a Prodi. Fra le imposte indirette, quella sul consumo di tabacchi ha una crescita del 9 per cento: è l'effetto del dopo Sirchia. Le imposte dirette hanno registrato un aumento del 15,9% Qui si potrebbe annidare la magia di Prodi, che comparendo, fa lievitare le entrate, nuovo santo protettore dell'erario. In effetti l'Ires, ossia l'imposta sui redditi delle società, presenta un maggior gettito semestrale di 2,5 miliardi di euro, pari al 22,6%. Però gran parte delle società paga l'imposta sui dati di bilancio, risultanti dalla contabilità, che si tiene giorno per giorno e si compila mensilmente ed annualmente. L'imposta versata ora riguarda i profitti del 2005 a conguaglio e in acconto. Non è credibile che le società, all'ultimo momento, abbiano manipolato retroattivamente in aumento gli utili, di cui alla loro contabilità del 2005, perché Prodi ha detto che non ci sono più condoni. Viceversa si sa che gli utili delle società sono stati, nel 2005, molto buoni e quest'anno stanno migliorando. A smontare gli entusiasmi c'è poi il fatto che la rivalutazione dei beni di impresa, con le apposite norme disposte da Tremonti, ha dato 2,550 miliardi di Ires. Avendo buoni utili, le società hanno proceduto a queste rivalutazioni, che consentono loro di avere un maggior accesso al credito, dato il maggior valore del loro capitale, ma comportano anche maggiori ammortamenti annuali e un onere fiscale straordinario, sia pure ad aliquote agevolate. Un altro incremento superiore alla media è quello del 13,8 per le ritenute sulle retribuzioni del pubblico impiego. Con una mano lo Stato ha aumentato gli stipendi e dato degli arretrati, con l'altra il fisco ha preso la sua parte. Nessuna magia. In campo tributario non esistono.
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Saluti liberali