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    L’Italia di Prodi affonda nel delirio

    Prodi, ovvero la banda del buco. Il mondo è in subbuglio e l’Italia è una pedina di scarsa importanza, ma la coalizione al potere approfitta del silenzio stampa estera ( dopo l’interminabile cagnara anti berlusconi) per mandare a fondo l’ex Belpaese. Dove il governo Prodi, che sta applicando paradossalmente una linea nazionale di politica estera, mai riuscita al clownesco Berlusconi, è piombato in compenso in un delirio sinistrorso in politica interna.

    In pochissimo tempo ha preso decisioni che avranno conseguenze gravissime per l’Italia per moltissimo tempo. Probabilmente per sempre in almeno un caso, la politica migratoria.

    Il governo di sinistra del pacioso premier bolognese, un Peppone in salsa democristiana, ha preso quattro decisioni deliranti. Ha spalancato le carceri. Ha abolito i centri di raccolta e detenzione provvisoria migranti, ha concesso mezzo milioni di nuovi permessi di soggiorno, ha regalato la nazionalità italiana in 5 anni, ha depenalizzato totalmente il reato di immigrazione illegale.

    In materia economica, con totale schizofrenia, ha tentato di colpire le categorie ( taxisti, farmacisti, medici e altri) in nome di un liberismo selvaggio demenziale e nel contempo ha lanciato una politica fiscale di rapina, con il solito pretesto di colpire l’evasione, una pura bufala per intascare più soldi sottratti ai soliti noti.

    Davvero non si sa da dove cominciare per commentare una politica tanto demenziale.









    Liberi tutti: 22.000 criminali






    fuori tutti...





    Partiamo dall’indulto. 22.000 delinquenti sono di nuovo liberi. Fra loro ci saranno anche ladri polli, ma sono una minoranza. L’Italia, specie al Nord, è stata terrorizzata dalla malavita ( al sud ci convivono in simbiosi da sempre) : rapine, omicidi, stupri, bande armate che svaligiavano a tappeto ville e casolari, spesso uccidendo e torturando i proprietari per farli parlare. Una marea di criminali in maggioranza di importazione. Ora sono tutti fuori, più delinquenti di prima, piaccia o meno a Santa Madre Chiesa ( che si è battuta in modo indecente per spalancare carceri e frontiere, altro che 8 per mille) pronti di nuovo a uccidere, stuprare, rapinare, gestire la prostituzione massacrando le povere ragazze che si ribellano. E così i vari don Ciotti, Benzi, Mazzi e compagni di merende avranno di che indignarsi professionalmente anziché andare a zappare la terra come dovrebbero perché sono preti fasulli. E soprattutto rivedremo i titoli della stampa comprata e venduta : terrore in villa, ragazzina stuprata da extracomunitario, la città indignata, il prefetto promette, la polizia arresta, il giudice scarcera, ecc. E poi: cittadino aggredito alla sesta rapina perde la testa e spara, indagato per tentato omicidio. Quello è l’unico che andrà in galera davvero. Insieme con qualche “revisionista” alla Irving, insieme con quel povero relitto, innocente, della seconda guerra mondiale come Priebke, 90 anni , niente grazia perché gli ebrei non vogliono. E lì non c’è Papa che tenga, se loro non vogliono non si fa.

    Da notare il solito intervento fuori luogo della Carla Del Ponte, in questi tempi molto intervistata , forse per mascherarne il totale fallimento all’Aia: la Del Ponte si è detta favorevole alla scarcerazioni dei criminali comuni, ma non quelli per reati finanziari. I nemici del popolo, per intenderci, anche se il popolo ha ben più paura dei ventimila banditi d’ora in poi a piede libero che di quattro colletti bianchi, ladri si che si vuole ma almeno non assassini. Ma poi vorrebbe soprattutto che stessero in galera gli uni e gli altri.





    Ora comandano loro..


    Perfino un giudice di sinistra come Gerardo D’Ambrosio, ex PM di mani pulite ora parlamentare con Prodi, ha avuto un moto di nausea: “ abbiamo promesso sicurezza ai cittadini, che sicurezza garantiamo?” E ancora: “ Le carceri erano troppo piene? Ma fra sei mesi saranno più piene di prima, la delinquenza non si vince aprendo le porte delle galere”. Il che è un’evidenza ma nessuno gli ha dato retta. A pagare saranno i cittadini.





    Un milioni di italo-africani


    Molto più grave e densa di conseguenze è poi la folle decisione di spalancare le frontiere.

    Non bisogna lasciarsi ingannare dalla cortine fumogene tipo “interverrà l’Europa”, “controlli del mari UE” eccetera. Queste sono balle che diffonde la stampa degli Elkan e De Benedetti.

    Abolire i centri raccolta significa immigrazione senza più controllo. Bisogna ricordare, come è stato più volte annunciato dalle forze di sicurezzam, che la massa dei migranti non arriva via mare ( dove pure ogni giorno c’è un’afflusso spaventoso) ma via terra, specie dalla Francia e dall’Est via Slovenia.

    Non si può poi pensare che l’annuncio della “liberalizzazione” non abbia un effetto moltiplicatore dell’immigrazione: ne arriveranno ancora di più e nessuno sa con esattezza quanti sono già oggi : certo quasi quattro milioni.

    Gli italiani sono stati intontiti con la solita solfa che più bugiarda non si può : l’immigrazione è una risorsa. Forse lo è per i mercanti di uomini, siano essi sfruttatori o pseudo religiosi, ma non certo per i cittadini. Che si ritrovano i delinquenti per strada grazie all’indulto e milioni di nuovi concittadini imposti dai compagni di strada.





    Lampedusa: arrivano nuovi cittadini


    Quanto questi migranti siano “una risorsa” ci sono migliaia di esempi a dimostrarlo: a Lampedusa per esempio mancano le fogne e scarseggia l’acqua ma il governo “solidarista” non trova i soldi. In compenso si spenderà più di un milione di euro per fare un centro accoglienza- hotel per “i viaggi della disperazione” ( per la verità i disperati sono i pensionati italiani che fanno la fame) affinchè l’Italia sia più accogliente.

    L’Italia è un paese malgovernato, per metà allo sfascio: ma le sinistre vogliono lo sfascio totale.

    Prodi e la sua banda vogliono accogliere milioni di migranti , dare voto e cittadinanza: ma non sono neanche capaci di gestire le immondizie, questa banda di buoni a nulla . Come Napoli, infestata dalla camorra padrona. Berlusconi, comodo parafulmine, non c’entra. A Napoli regnano da anni i comunisti di Sassolino, i cattocomunismi della Rosa Russo Jervolino.

    Risultato: leggiamo una pagina di cronaca:

    Narra un cronista di un grande quotidiano: “Per tre volte il vigile ha provato a infilarsi nella solita strada, quella che porta alla tangenziale. E per tre volte il vigile urbano Nicola Di Bonito è tornato indietro. "C'era una barriera alta quattro o cinque metri e lunga venti, da lì non si poteva passare più, ho preso un'altra strada contromano e così ce l'ho fatta a uscire da casa", racconta mentre ci accompagna alla montagna che butta fumi e veleni. Quelli come Nicola, qui li chiamano "i prigionieri della monnezza". Qui è Napoli, Napoli che affoga nei suoi rifiuti.




    Quella strada ormai è a senso unico, è una corsia sola, l'altra è una striscia che scende e sale da Pozzuoli a Toiano e poi ancora giù a Monterusciello, quattro o cinque chilometri di sacchi che bruciano, ferraglia, legni, lattine di pomodoro, copertoni, vetri, cassette di frutta, cartoni, bottiglie, una fogna a cielo aperto che si arrampica fino alla casa di Nicola e di altre trecento famiglie.




    Erano tutti intrappolati là sopra in via Cupa delle Fescine, accerchiati dalla spazzatura, isolati da giorni. Poi qualcuno ha mandato le ruspe e spostato la montagna di qualche metro per aprire un varco e farli passare. Ma la "monnezza" l'hanno lasciata. È ancora lì, più alta e puzzolente di prima, pressata, tutta schiacciata sui cancelli di un cantiere. Forse verranno tra una settimana a spazzarla via, in questa contrada segnata sulla mappe come "il parco dei fiori". O forse verranno fra un mese, a caricarla sui camion e seppellirla da qualche parte. In discariche abusive, inquinate e inquinanti.




    Siamo partiti dai Campi Flegrei e siamo arrivati ai piedi del Vesuvio, quaranta chilometri di roghi e di rivolte, una bidonville che si allunga come un serpente, cinque o seimila tonnellate di immondizia che marciscono nei vicoli e sulle piazze, la paura di epidemie, i vigili del fuoco che corrono a spegnere gli incendi, blocchi stradali, discariche che non ce la fanno più a sopportare gli avanzi della grande Napoli.




    È un tanfo che soffoca, che copre l'odore del mare da Mergellina a Bagnoli. Auto sprofondate tra buste fradice, garage sbarrati dai cassonetti in fiamme, viali che sono gigantesche pattumiere. Una mattina li svuotano e poi per settimane la "monnezza" resta ad appestare l'aria, non passa nessuno a prenderla.


    I camion da almeno trenta giorni non vanno più in via Parini a Monterusciello, città nata per accogliere i terremotati di Pozzuoli, quelli del bradisisma dell'83. Ogni palazzo ha il suo albero dove scaricare, ogni quartiere ha il suo inferno di odori, le sue mosche, la sua diossina sprigionata dall'ultimo incendio. Sono gli abitanti che danno fuoco alle montagne. Scendono per strada e lanciano l'assalto. "Lo facciamo di media una volta ogni tre o quattro settimane, così arriva la polizia e dopo qualche ora il Comune manda le pale per raccogliere tutto", dice Alfredo Lettieri, uno dei disperati di via Parini.




    Se non c'è rivolta, non c'è raccolta di rifiuti nella grande Napoli. Le donne di via Parini mostrano le ricevute di pagamento della tassa dell'immondizia: 196 euro l'anno per un appartamento di 67 metri quadrati. Un salasso. Più cara che al centro di Roma. "Noi paghiamo regolarmente ma loro vengono solo quando diamo fuoco a qualcosa", urla Assunta Iaccarino al ventesimo giorno di attesa di una pala. A Reginelle è anche peggio. Nemmeno con la rivolta ce le mandano là sotto le ruspe e i camion.






    L'altro giorno ne è tornata parlare la stampa estera. "Si cammina sui sacchetti neri", ha scritto l'Irish Times la mattina dell'inaugurazione del volo diretto Dublino-Napoli dell'Aer Lingus.



    Per andare nei paesi sotto il Vesuvio bisogna passare dalla marina. Se tira vento i sacchetti di plastica galleggiano tra le onde, quando si arriva tra Barra e Sant'Erasmo tutto rimane inesorabilmente a terra. Altre montagne che bruciano. Cento metri di immondizia, cinquanta metri di fetore e poi altri cento metri di cumuli. Un paesaggio urbano da brividi. Fino a San Giovanni a Teduccio dove c'è l'autoparco C dell'Asia, l'azienda speciale per l'igiene ambientale di Napoli. Ci sono sempre camion fermi e stracolmi, gli autisti stanno per ore lì ad aspettare un ordine, il via libera per rovesciare il loro carico in qualche buca.


    Ecco Ponticelli. Sopra le sue case corre un'altra tangenziale. È un altro sfacelo. Via Botteghelle, sotto i ponti non si passa più neanche a piedi, i marciapiedi sono un tappeto di rifiuti, anche qui le strade hanno una corsia sola. E dopo Ponticelli c'è Volla, dopo Volla c'è Cercola e poi Terzigno. Sulla statale numero 268 c'è stato il fuoco più grande. Dicono che era lungo 7 chilometri.




    Dicono che ancora un po' e divorava anche Napoli. “ Incapaci di gestire questo schifo la premiata compagnia della solidarietà vuole far entrare milioni di altri derelitti dal Terzo Mondo.

    Giuliano Amato, ministro per tutte le stagioni, meridionale trapiantato a Torino, ex socialista di Tangentopoli, unico rimasto a galla e scampato alle galere di Mani Pulite, con la sua faccia da topo ha detto di vergognarsi di essere italiano. Mica per le fogne! In quelle ci sguazza. No, perché quattro fessi avevano imbrattato i muri del ghetto ebraico di Roma. Di quello si vergogna lui, mica che il Meridione, da dove proviene, annega nella mer…! E cosa ti inventano per migliorare le cose Amato e Prodi, e coro comunista? Cittadinanza al Terzo Mondo. Ma le infrastrutture, gli ospedali, le case, le strade , le fogne? Quelle costano. Quelle scadenti che ci sono, se non le hanno fatte i Romani ( quelli veri) vanno a pezzi. Chi paga quelle supplementari? Chi se ne fr..! L’importante, lo ha detto un deputato comunista, Paolo Ferrero, è che poi i milioni di afroasiatici votino a sinistra. Che gli ha dato tutti i diritti, derubando generazioni di italiani. Così imparano gli xenofobi del Nord, ha sogghignato questo relitto di Pol Pot.

    Ecco per chi l’immigrazione selvaggia “è una risorsa”. Mentre mancano i soldi per i pensionati, per la ricerca, per gli ospedali. E sarà sempre peggio. ( vedi, sulle fasulle risorse dell’immigrazione, il 489)





    Scuoiati dalle tasse




    Mentre in Italia ci si appresta a legalizzare l’invasione terzomondista ( non ridano i ticinesi, con Schengen e la libera circolazione li avranno presto in casa anche loro) , il governo liberista-comunista ( sissignori, non è una contraddizione: nel governo Prodi convivono il partito libertario-liberista sionista di Panella, quello parassitario democristiano di Mastella ( ministro della Giustizia: roba da chiodi) con i più sfrontati nostalgici del comunismo Rifondato) si appresta a fare l’unica cosa che le sinistre sanno fare perchè ce l’hanno nel DNA dai tempi di Robespierre: torchiare i cittadini. Salvo ovviamente i grandi portafogli, i “liberisti” appunto, liberi di salvare i loro capitali portandoli alla Caymans.

    La coppia di vampiri Bersani Visco è già partita all’assalto. Tutto sotto controllo del fisco, neanche un assegno da cento euro può più scappare, chi aveva ereditato l’appartamento dei genitori, lasciato dopo una vita di sacrifici, se lo vedrà mangiato dal fisco, la barca a vela di 50 metri naviga via ma la bicicletta te la tassano. Dicono che vogliono colpire i ricchi: balle! I De Benedetti, gli Elkan, i Tronchetti Provera, i Benetton, tutta la sporca categoria degli usurocrati starà meglio di prima. A pagar sarà il solito Brambilla, il solito Bernasconi, il solito Travet, impiegato a reddito fisso, Perché questa è solo una delle manifestazioni di un male assai più profondo e radicale: la totale assenza di legittimità del potere politico.

    Qualcuno tempo fa ha scritto che il partito di Mastella andava messo fuori legge, perché non ha diritto di esistere un partito il cui scopo dichiarato è lucrare privilegi e fondi alla famiglia Mastella e alle sue clientele.

    Invece Mastella è ministro della Giustizia.

    Non ci si può meravigliare che un personaggio che dovrebbe essere privato dei diritti civili e politici, e che è invece al potere, faccia un indulto di questo genere.

    Sinistra e destra, nell'illegittimità assoluta che ci domina, sono etichette senza senso.

    Si tratta di comitati d'affari. Ovviamente questa osservazione vale anche per la partitocrazia svizzera, anche se la Svizzera etnicamente e amministrativamente non è ancora ridotta come l’Italia





    Come dice Gore Vidal a proposito del potere americano (parimenti illegittimo), chi ci governa è un'oligarchia che ha due nomi, «destra e sinistra» in Europa, «democratici e repubblicani» in USA.

    La «democrazia» che si ritiene vigente serve a mascherare un'altra realtà: un gruppo che si arricchisce con tutti i mezzi palesi ed occulti consentiti quando si è nel formaggio del potere «legale», risucchiando i suoi enormi miliardari emolumenti e tangenti da una popolazione sempre più impoverita. E’ la manna di banchieri usurocrati, avvocati, pseudo avvocati e faccendieri. Una feccia che non ha idee politiche solo obbiettivi personali.

    In Italia gli ultimi dati ISTAT dicono che in Lombardia una famiglia deve spendere 2.400 euro al mese per vivere: nella «ricca» Lombardia, per la popolazione normale non attaccata alle mammelle pubbliche, questa cifra equivale a due salari medi, non ad uno.

    Il 40 % delle spese familiari in Italia va per vitto e alloggio.

    Calano le spese per vestiario e istruzione.

    Si confrontino i 2.400 euro mensili, inarrivabili per un solo normale salariato medio, con gli 11 mila euro dei parlamentari, i 500 mila euro annuali dei senatori a vita, cui è consentito il cumulo tra pensione (miliardarie, come nel caso di Ciampi e di Napolitano), e le altre paghe la cui entità viene mantenuta segreta. Si aggiungano 20.000 e più mila euro per gli “europarlamentari” , la più inutile, spudorata, nauseante greppia del Vecchio Continente, che costa più della Reggia di Luigi XIV e non dà neanche prestigio, conta nulla, campa per renderci la vita più difficile.

    E' evidente che si tratta di due umanità: una arranca, l'altra è sempre più ricca, e senza responsabilità alcuna, e in totale impunità.

    Se qualcuno di loro esagera, c'è sempre l'indulto.

    Ora, è evidente tutto quel che succede.

    L'oligarchia parassitaria che risucchia i soldi scarsi che abbiamo, è anche quella che ci accolla i delinquenti che libera con l'indulto, e che torneranno a derubarci appena fuori.

    Ed è la stessa che libera i ladri, gli assassini e i criminali, mentre «disciplina» col bastone categorie di lavoratori - tassisti, panettieri - che criminalizza come «parassiti».

    Tutto questo ha una logica.

    Non ci sarà indulto per i poveri diavoli, quelli che faranno fativa a pagare l’affitto, i nuovi poveri assediati dai vecchi poveri, albanesi, kossovari ,romeni, marocchini, negri , cinesi: una marea affamata che non arricchirà certo l’Europa, come sostengono i falsari e i mentecatti, la ridurra in miseria..

    Ma è colpa di chi ha eletto i Prodi e le male piante di ulivo e margherita, anche se la Casa della Libertà era una pattumiera.

    E’ colpa di quella parte eccessiva e maggioritaria del popolo italiano (un ex-popolo ormai, senza linguaggio né valori comuni) che si occupa solo di calcio, che «fa sacrifici per il calcio», che in TV guarda solo le partite.

    Questa massa di passivi coglioni e ignoranti è la migliore complice dell'oligarchia illegittima.

    La quale paga ai coglioni un mondiale, e loro sono contenti.

    O per dirla come il radicale ticinese Abate, saltano come capretti quando l’extracomunitario di turno , diventato elvetico e titolare di maglia…nazionale, segna un gol.

    Vale per l’Italia oggi, domani per la Svizzera. I caproni , quelli sì, sono tutti uguali, purtroppo.

  2. #2
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