Quante belle notizie oggi per la Padania

[pensiero]

Cdm: stop restituzione bonus bebe'
Immigrazione, nuova quota di 350 mila ingressi
(ANSA) - ROMA, 21 lug - Il Cdm ha dato disposizione di 'arrestare il processo di richiesta di restituzione del bonus bebe' di 1000 euro' agli immigrati. Via libera anche a una nuova quota di ingressi per i lavoratori extracomunitari, pari a 350 mila permessi. Il decreto, efficace per fine settembre, 'applica la legge Bossi-Fini, che ammette nuovi ingressi se necessario', ha spiegato Amato. Il ministro Ferrero ha detto che e' stato liberalizzato anche l'ingresso per i cittadini dei nuovi Stati Ue'.




Immigrati, governo autorizza
350 mila nuovi ingressi
ROMA - Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera a una nuova quota di ingressi per i lavoratori extracomunitari. Si tratta di 350 mila nuovi ingressi.
Inoltre il governo chiede alla Guardia di Finanza di sospendere le procedure di restituzione del "bonus bebè" di mille euro nei confronti delle famiglie di extracomunitari che erroneamente lo avevano ricevuto dal governo Berlusconi. "La richiesta - dice il sottosegretario Letta - è particolarmente incresciosa".

Intanto, il ministro dell'Interno Giuliano Amato si dice convinto che "la Bossi-Fini va cambiata": "Noi stiamo applicando la legge così com'è ma ci riserviamo di cambiare il sistema per avere delle leggi che funzionano realmente e non delle norme che dovrebbero funzionare ma che in realtà non lo fanno".

(21-07-2006)



TERRORISMO: ARRESTATI QUATTRO ALGERINI NEL VICENTINO

VENEZIA - L'operazione denominata ''Numidia'' ha visto i carabinieri dei Ros eseguire un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa, su richiesta della Procura della Repubblica di Venezia, nei confronti di quattro algerini che gravitavano intorno alla provincia di Vicenza. Si tratta di Khaled As di 30 anni, Ali Touati (32), Farid Gaad (35) e Nabil Gaad (24).

Insieme ad altri connazionali, i quattro sono accusati di appartenere ad una cellula riconducibile al ''Gruppo salafita per la predicazione ed il combattimento'' (Gspc), un' organizzazione terroristica algerina nata originariamente per contrastare la giunta militare di quel Paese. Un quinto algerino Allal Mandi, e' stato fermato in Emilia per decreto del pm di Napoli.

Per gli arrestati i reati contestati sono quelli contemplati dall'art.270 bis del Codice Penale, per aver partecipato ad un'associazione terroristica internazionale di matrice fondamentalista islamica, il Gspc, funzionalmente collegata alla rete di Al Qaida, e dall'art. 416, sempre del Codice Penale, per aver promosso un'organizzazione, attiva in Italia e all'estero, dedita al procacciamento e alla falsificazione di documenti di identita', permessi di soggiorno e contratti di lavoro tali da consentire anche il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e della permanenza illecita nel territorio dello Stato italiano.

Il programma del gruppo prevedeva, tra l'altro, la preparazione e l'esecuzione di azioni terroristiche o comunque violente da attuarsi in Italia o all'estero contro governi, forze militari, istituzioni e civili nel contesto del progetto di ''jahd'' per l'affermazione universale dei principi dell'Islam. Nel corso delle indagini sarebbero emerse anche ipotesi di attentati in Italia e uno in particolare a Vicenza, ma non si sono appresi particolari su questi punti. L'indagine ''Numidia'' e' stata al centro stamani di una conferenza stampa alla quale sono intervenuti il pm Luca Marini, il comandante provinciale dei carabinieri di Venezia Alberto Mosca e il responsabile dell'operazione a livello nazionale col. Paolo Scriccia.

MINISTRO AMATO, SGOMINATA CELLULA EVERSIVA
''L'operazione di stanotte dei carabinieri dei Ros che ha portato all'arresto di quattro persone accusate di appartenere all'organizzazione ''gruppo salafita per la predicazione e il combattimento'', e' di grande rilevanza. Lo ha detto il ministro dell'Interno, Giuliano Amato, commentando l'operazione condotta dai Ros tra il Veneto e la Lombardia. ''Con essa - ha aggiunto il ministro - e' stata individuata e sgominata una cellula eversiva i cui componenti erano pronti a raggiungere l'Algeria e l'Iraq con compiti direttamente operativi. E' un segnale - conclude il ministro - in piu' della necessita' di mantenere la massima attenzione sulla presenza anche in Italia di gruppi legati al terrorismo con mansioni non soltanto logistiche ma anche di azione diretta''.

USA: 30 ANNI A PACHISTANO PER COMPLOTTO AL QAIDA
Un giovane cittadino pachistano accusato di aver preso parte in una congiura di al Qaida per far saltare pompe di benzina negli Stati Uniti e' stato condannato a 30 anni di carcere da un tribunale di New York. Uzair Paracha, 26 anni, si e' difeso sostenendo di essere stato costretto a confessare dopo tre giorni di interrogatorio da parte dell'Fbi, ma non l'ha spuntata, perche' il giudice distrettuale lo ha giudicato ''in grado di intendere e di volere'' nel fornire il suo supporto ai piani di al Qaida.

Secondo l'accusa, Paracha si e' incontrato diverse volte in Pakistan con il padre, Saifullah Paracha, e con Majid Khan e Ammar al-Baluchi, considerati membri importanti del network del terrore creato da Osama bin Laden. Il giovane avrebbe gestito 200.000 dollari di fondi di al Qaida per conto di Majid Khan che, sempre secondo l'accusa, stava progettando di far saltare alcune pompe di benzina nel Maryland.

Lo scorso novembre la giuria lo ha riconosciuto colpevole di cinque capi d'imputazione, fra cui cospirazione e supporto materiale ad al Qaida, anche se il giudice ha fatto rilevare come poche prove sull'effettiva partecipazione di Paracha al presunto complotto siano emerse durante il dibattimento. Il ministro della giustizia Usa, Alberto Gonzales, cito' il caso come una vittoria legale degli Stati Uniti nella lotta al terrorismo e all'estremismo violento.

© Copyright ANSA Tutti i diritti riservati 21/07/2006 11:45





tutte una meglio dell'altra

[El Milanes]

Non sono una novità e queste sono quelle rese note, pensa ai segreti di stato.

[IlMisterioso]

Di male... in peggio

[nuvolarossa]

New landing place in the island of Lampedusa