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  1. #1
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    Predefinito Il nuovo disordine mondiale

    Con questo post diamo inizio alla quarta discussione ufficiale della Casa del Popolo; il tema che tratteremo è "La situazione internazionale".

    Lo scopo della discussione è quindi quello di analizzare i rapporti di potere a livello internazionale a partire dalla fine della Guerra Fredda e del'equilibrio bipolare che essa permetteva.

    Primo spunto di riflessione potrebbe quindi essere rappresentato dal ruolo dei "vincitori" della Guerra Fredda, gli Stati Uniti d'America. Questi ultimi sbarazzatesi della concorrenza sovietica tentano di assurgere ad unica potenza mondiale aiutati in ciò dal loro potenziale economico e bellico. D'altra parte il ruolo di unica superpotenza globale è contestato dalll'emergere di nuove superpotenze globali e regionali.

    In primo luogo abbiamo assistito all'emergere della Cina che ha avuto negli ultimi anni un tasso di crescita tale da far parlare molti economisti di un "secolo cinese". A questo sviluppo si è accompagnato un crescere delle sue possiblità di fare il proprio gioco sullo scacchiera internazionale; ma si è accompagnato anche l'emergere di preoccupanti segnali di squilibri sociali.

    Uno sviluppo "quasi" altrettanto consistente è avvenuto nell'India che può assurgere al ruolo di potenza globale.

    Situazione completamente opposta riguarda la Russia con seri problemi economici e una ridicolizzazione a livello geopolitico dovuta al fatto che gli Stati Uniti ormai riescono a controllare la maggior parte dei governi degli Stati prima sotto l'influenza sovietica.

    Altro fenomeno considerevole degli ultimi anni è l'avanzamento del processo di integrazione europeo. Integrazione che è avvenuta soprattutto a livello economico con l'adozione della moneta unica europea che costituisce una sfida al monopolio del dollaro come valuta di riserva internazionale. Quella del rapporto Euro/Dollaro è un importante chiave di lettura per comprendere molti conflitti su scala planetaria. L'integrazione non ha raggiunto gli stessi livelli in ambito politico, dove emerge una forte frammentazione e un assetto ancora molto "sui generis" degli organismi sovranazionali.

    Il contrasto tra la visione "unipolare" degli USA e l'emegere delle nuove potenze si è fatto vivo in occasione dell'offensiva americana che ha portato all'occupazione dell'Iraq. Offensiva che fa parte del più ampio progetto di controllo di quell'area del mondo e che ha permesso un acutizzarsi dell'odio anti-yankee in tutti i Paesi arabi accompagnato però spesso dall'emergere di movimenti fondamentilisti.

    In tale contesto non si può quindi non parlare quindi del crescere del movimento Hamas in Palestina come non si può non parlare del braccio di ferro del presidente iraniano e in genere del crescere di movimenti che contestano il ruolo assunto dagli USA nei Paesi arabi.

    Altro argomento interessante, già trattato nela precedente discussione, riguarda le esperienze di governo di sinistra nel continente latino-americano.

    Infine altri spunti di riflessione possono riguardare il contesto africano e le guerre tra poveri che lo caratterizzano; i progetti nucleari della Corea del Nord; l'emergere di movimenti che reclamano diritti per gli indigeni in varie parti del mondo; ecc...

    Mi scuso se non sono risucito a dar spazio ad altri argomenti sicuramente altrettanto interessanti da sviluppare, ma questa non è che un introduzione alla nostra discussione.

    Il compito di portare avanti il discorso sul "nuovo dis-ordine mondiale" spetta a tutti i compagni che frequentano la Casa del Popolo.

    Concludo ricordando che siamo contenti se alla discussione prenderanno parte forumisti che, partendo da posizioni politiche diverse dalla cultura politca della Casa del Popolo, scelgono di confrontarsi con noi in maniera democratica e tollernate rispettando le regole del nostro laboratorio politico.

    A pugno chiuso!
    A pugno kiuso!

  2. #2
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    Sbizarritevi pure...
    A pugno kiuso!

  3. #3
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    Il di-ordine mondiale è funzionale alla lotta tra capitali che si è innescata dopo la frantumazione dell'URSS e che oggi presenta una supremazia militare USA.Pero' in varie parti del mondo questa egemonia è messa in discussione.nel mondo arabo la Resistenza antisionista e antiamericana è forte, in Sudamerica il chavismo funge ormai da traino per gli altri paesi sudamericani, la Russia è riuscita ad ottenere la convertibilita' del rublo e la Cina continua la sua espansione economica e militare.Le lotte di liberazione nazionali nel mondo non sono piu' a guida comunista ma esprimono una varieta' di esigenze spesso legate al fattore religioso o culturale.

    In sintesi questa è la mia analisi.

    Ciao

  4. #4
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    a parte la situazione politica internazionale in continua evoluzione c'è da tener conto dell'aumento costante della popolazione mondiale (aumento che si registra nelle aree povere della terra, mentra nel nord del mondo la crescita è zero). questo aumento delle popolazioni povere, sommato all'impoverimento delle risorse della terra e allo scontro tra nord e sud del mondo ormai in atto da anni, credo sia evidente a tutti che questa situazione è una bomba ad orologeria pronta a esplodere.

    non sottovaluterei le posizioni della massoneria mondiale o dei potenti della terra, che per salvaguardare il proprio dominio, non esiteranno a ridurre drasticamente la popolazione mondiale. aspettiamoci il peggio... non è in corso uno scontro di civiltà, ma semplicemente uno scontro fra ricchi e poveri. che poi vogliano farcelo passare per uno scontro di civiltà, di religioni e culture diverse è una ulteriore presa per il culo.

    guerre, armi battereologiche e forse addirittura l'uso del nucleare sono da ipotizzare. sarò pessimista, ma la vedo così.

  5. #5
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    Ad esempio mi paicerebbe sapere cosa pensate della situazione economica della Cina.

    Davvero può mettere in difficoltà il primato statunitense? E verso quale modello sta evolvendo questa grande potenza?
    A pugno kiuso!

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da pietro
    Il di-ordine mondiale è funzionale alla lotta tra capitali che si è innescata dopo la frantumazione dell'URSS e che oggi presenta una supremazia militare USA.Pero' in varie parti del mondo questa egemonia è messa in discussione.nel mondo arabo la Resistenza antisionista e antiamericana è forte, in Sudamerica il chavismo funge ormai da traino per gli altri paesi sudamericani, la Russia è riuscita ad ottenere la convertibilita' del rublo e la Cina continua la sua espansione economica e militare.Le lotte di liberazione nazionali nel mondo non sono piu' a guida comunista ma esprimono una varieta' di esigenze spesso legate al fattore religioso o culturale.

    In sintesi questa è la mia analisi.

    Ciao
    Pienamente daccordo con te sulla crisi del marxismo-leninismo come faro per le liberazioni nazionali, ma questo non è completamente vero. Sicuramente oggi i riflettori del mondo sono puntati su Iraq (dove il partito comunista o meglio una parte maggioritaria di questo è vergognosamente schierato con l'occupazione straniera), sull'Afghanistan e sulla Palestina, luoghi dove la resistenza e l'opposizione all'imperialismo sono guidate da movimenti di matrice religiosa, ma in altre parti del mondo ancora guerriglie e movimenti di liberazione anche decennali come le Farc o l'esercito maoista del compagno Prachanda in Nepal, il movimento naxalita indiano, l'esercito maoista nel nord delle Filippine, la guerriglia indipendenstista balucia in Pakistan, il Pkk in Turchia sostengono ancora idee di una rivoluzione sociale e socialista (l'elemento di novità forse è che molti di questi movimenti di liberazione oggi guardano e sono coordinate dall'MRI sotto un ideologia marxista giovane e rinnovata definita marxismo-leninismo-maoismo sul quale qui a casa del popolo recentemente ho postato un intervento).
    Detto questo a mio aprere ci troviamo in un era di imperialismo unitario cervettiano in cui però non è più possibile quella che era una volta la polarizzazione in due fronti contrapposti tra loro e allo stessotempo sotterraneamente collaboranti (il dualismo USA-URSS). Oggi potremo dire che si vive in una nuova fase accentuata di multiimperialismo unitario non chiaramente polarizzabile. Oggi possiamo trovare fenomeni di imperialismo economico e politico militare praticamente in ogni continente senza più poter distinguere chiaramente una parte dall'altra degli schieramenti. Ad esempio mentre l'Africa fino agli anni Ottanta è stato uno dei campi di confronto del dualismo imperialistico USA-URSS oggi vediamo come a queste si siano sostituite nazioni come Nigeria, Sudafrica non aparthaid, Marocco, Kenya che oggi vivono nella doppia veste (non tanto il Sudafrica quanto le altre) nella doppia veste di nazioni imperializzate e imperialistiche al tempo stesso. Stesso dicasi per l'America latina dove da dopo l'11 settembre 2001 il vuoto di ingerenza politica ed economica lasciato dagli Sati Uniti (occupati ora su altri fronti) ha portato in auge ed ha accentuato l subimperialismo brasiliano; non a caso la nazionalizzazione delle risorse energetiche naturali di Evo Morales in Boliva ha creato problemi soprattutto alle industrie estrattive e petrolifere brasiliane e solo in minima parte occidentali. Oggi in America Latina come già dettosopra da Chenap inoltre il nuovo punto di riferimento dell'antimperialismo e delle forze rivoluzionarie non è più solo Cuba ed il castrismo ma anche Chavez e il Venezuela. L'ascesa della stella di Chavez in America Latina è importante perchè ha dato nuova spinta e nuova linfa vitale a quele forze socialiste e rinnovatrici sudamericane interne alle nazioni che negli anni passati avevano fatto riferimento ad un castrismo da tempo in crisi di vitalità e un pò ripiegato su sè stesso. fondamentale è poi l'ascesa in Bolivia di Evo Morales che a mio modo di vedere è diventato ora il catalizzatore delle forze indigene andine da sempre alla ricerca di un fulcro di lotta.
    Come scrissi in un altro pst su internazionale comunista inolstre è importante guardare alla lotta economica tra euro e dollaro che a mio avviso giustifica molto più del petrolio il rinnovatointeresse imperialistico americano nel Medio Oriente e nell'Asia (che si riconferma nuovamente come aveva predetto Lenin uno dei focolai di lotta più importanti). La maggior parte dei paesi arabi e asiatici (tra cui la Cina, il Giappone e l'India) stanno oramai abbandonando l'area del dollaro per spostarsi in quella dell'euro nelle transazioni commerciali accentuando così una crisi economica americana che per ora ha trovato come unica via di uscita all'acutizzarsi ulteriore della crisi solo la guerra (fatto che ha permesso a molte industrie americane di riprendere ossigeno). In tutto questo India, Cina e Russia stanno combattendo per il dominio dell'area centroasitica, dominio che passa per l'Iran il quale oggi si ritrova ad essere corteggiato da una Russia che coltiva nuove idee di ritorno al passato imperiale sovietico e da una Cina e un India letteralmente assetate di petrolio.
    Da non dimenticare il ruolo localizzato dell'imperialismo australiano il quale sotto la guida di Howard (emulo in tutto e per tutto diGeroge Bush) sta cercando di rimettere le mani su quel sudest asiatico (vedi il caso di Timor Leste) che dopo decenni sembra esser stato un pò accantonato dalle grandi potenze mondiali.
    In tutto questo a mio modo di vedere si inserisce il nuovo imperialismo politico ed ideologico di Al-Qaeda, che si caratterizza per l'assenza di un identificazione nazionale e di un vertice stabile ma che si inserisce all'interno degli stati musulmani presso la media borghesia soprattutto creando un nuovo subimperialismo transnazionale del tutto inedito a parer mio.
    In sostanza secondo me il nuovo disordine mondiale è costituito da un nuovo modello multiimperialistico unitario costituito da pochi grandi imperialismi, da numerosi subimperialismi nella doppia veste di vittime e carnefici, e da fenomeni nuovi come quello di Al-Qaeda, e dall'altra parte troviamo un polo di resistenza a sua volta frammentato e non più individuabile in un modello guida (basta pensare che oltre a movimenti di liberazione nazionale marxisti-leninisti e musulmani si inseriscono anche movimenti puramente nazionalisti e a forte connotazione etnica come le Tigri del Tamil nello Sri Lanka) alla ricerca di nuovi punti di appoggio e di riferimento. Senza dubbio chi pensava che gli anni della grande confusione dopo la caduta dell'Unione Sovietica fossero gli Anni Novanta del secolo scorso, aveva di fatto sbagliato i conti, guardando troppo all'occidente e poco alle grandi periferie capitalistiche.

    A luta continua

  7. #7
    Moderatore CasaDelPopolo
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    Mi paice la tua analisi, Sandinista. Evidenzia il duplice ruolo di alcune potenze che se da una parte combattono l'imperialismo globalizzante degli USA; d'altra parte si pongono come potenze imperialistiche regionali.

    Questo discorso può essere esteso a molti Paesi o organizzazioni di diverso genere in tutto il mondo...
    A pugno kiuso!

  8. #8
    alfredoibba
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    Io non sono un compagno, sono un camerata atipico, partecipo alla discussione.
    Il disordine, secondo me, è costituente il modello economico, spirituale, politico che oligarchie dei paese occidentali ma anche di potenze emergenti, vogliono imporre su tutto il globo, spazzando via ordinamenti che garantiscono stabilità e giustizia sociale, consuetudini e modi di pensare che hanno come valore la semplicità e impediscono il caos della vita, e per farlo creano guerre civili come in Africa, si inventano terrorismi, ricattano stati forti.
    Il cosidetto mondialismo, che dovrebbe pèortare a fare dell' umanità una pltiglia indifferenziata di produtori-consumatori omologata allo stesso stile di vita: una caricatura del "american way of live".

  9. #9
    alfredoibba
    Ospite

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    Sulla Cina: contrasterà e sconfiggerà gli U.S.A., magari con l' aiuto di India.poenze capitaliste, che portano avanti un modello che non è dissimile da quello americano: consumismo, materialismo, mercato, schiavismo.
    Quindi se la Cina sconfigge gli Stati Uniti, per il mondo sempre merda è: è come se in un quartiere, una banda di albanesi prende il posto di una banda di rumeni: che cambia per gli abitanti del quartiere?
    I popoli devono ribellarsi ad ogni capitalismo imperialista.

  10. #10
    alfredoibba
    Ospite

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    Mi scuso per gli errori su, ma funziona male. Volevo scrivere non "poenze" ma "potenze". Come stavo corregendo è successo un casino, spero che si capisca comunque.

 

 
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