Arresta 8 ministri di Hamas e aspetta la reazione palestinese. Vogliono avanzare e non avranno pietà per nessuno.

GAZA - In totale sono 64 i leader politici, tra cui il vicepremier Naser al-Shaerfra e il ministro del lavoro Mohammed Barghuti, e 23 capi militari di Hamas arrestati questa notte durante l'offensiva dell'esercito israeliano in Cisgiordania. Ottantasette i fermi che sono avvenuti tra Ramallah, Qalqulyah, Hebron, Jenin e Gerusalemme est.

La situazione fa paura allintera comunità mondiale. Da Mosca, dove si è svolta in corso la riunione dei ministri degli esteri del G8, arriva un documento che esprime preoccupazione e invita Israele a limitare le sue reazioni. Nel testo, dopo aver salutato "l'impegno per i negoziati" del premier israeliano Ehud Olmert e del presidente palestinese Mahmoud Abbas ed aver invitato "entrambe le parti a evitare misure unilaterali che pregiudichino lo status finale dei Territori palestinesi", i ministri degli Esteri fanno appello a "tutte le parti per proteggere i civili e per non accrescere le loro sofferenze".

La dichiarazione riferisce inoltre delle "preoccupazioni per la grave situazione umanitaria nei Territori palestinesi" e ribadisce "il fermo impegno per continuare a fornire assistenza al popolo palestinese" attraverso il meccanismo internazionale temporaneo messo a punto dalla Commissione europea.
I ministri degli esteri del G8 hanno anche chiesto l'immediata liberazione del soldato israeliano Gilad Shalit (che ha anche il passaporto francese) sequestrato nei giorni scorsi in un blitz in cui sono stati uccisi due suoi commilitoni. Dal suo rapimento è partita la rappresaglia israeliana nei Territori.


Ma intanto non si ferma l'offensiva dell'esercito con la Stella di Davide. I militari hanno confermato un attacco aereo nella città di Gaza: obiettivo, un'automobile a bordo della quale viaggiava un esponente di spicco della Jihad islamica. Una vettura è stata effettivamente centrata, ma non sono state date informazioni sulla sorte e l'identità degli occupanti.
Un commento è arrivato invece da fonti della sicurezza palestinese: l'attacco sarebbe fallito perché il militante della Jihad sarebbe rimasto illeso.

A meno di un anno dal completamento del ritiro dalla Striscia Gaza, la risposta israeliana per ottenere la liberazione del soldato diciannovenne rapito domenica scorsa non allenta la morsa. Al punto da apparire ai portavoce di Hamas, secondo quanto riporta il sito di Haaretz, una vera e propria dichiarazione di "guerra aperta contro il governo ed il popolo palestinese".

Ha fatto sentire la sua voce anche il principale negoziatore palestinese Saëb Erakat che ha messo in guardia contro l'"affronto totale".

La situazione si fa sempre più tesa dopo che questa mattina la radio militare israeliana ha dato la notizia dell'uccisione del colono diciottenne Eliahu Asheri da parte di un gruppo armato palestinese.

Ora centinaia di miliziani palestinesi armati di fucili automatici e lanciarazzi hanno già eretto barricate, scavato buche e piazzato trappole esplosive in attesa delle truppe corazzate israeliane che a nord del territorio hanno aperto un nuovo fronte.

Una fonte della sicurezza palestinese ha assicurato di aver visto i carri armati con la stella di David penetrare nella parte settentrionale della Striscia, ma fonti militari hanno smentito che l'offensiva abbia già raggiunto l'area.

"Non vogliamo barattare il rilascio del soldato catturato" ha assicurato una portavoce dell'esercito israeliano che ha preferito mantenere l'anonimato, "si tratta semplicemente di un'operazione contro un'organizzazione terroristica. Saranno messi sotto inchiesta, portati davanti a un giudice che confermerà il loro arresto e sarà preparata l'incriminazione".

Abu Ubaida, portavoce delle Brigate Ezzedin al Qassam, braccio armato di Hamas, ha definito gli arresti un tentativo di ricattare il gruppo e costringerlo a rivelare informazioni sulla sorte di Shalit.