Amici di Pol,
non voglio sopravalutarmi ma comunico che io, coglione orgoglioso di essere tale, al referendum costituzionale voterò Si.
So che questa scelta mi porrà fuori dalla sinistra polliana che, com’è normale in un sito frequentato da “adoratori della politica” pullula di estremi che mal sopportano chi a sinistra adotta posizioni irrituali.
Scrivo perché essendo noi di Pol una comunità, una bella comunità, sento il dovere di essere trasparente.
Mi conoscete e sapete il mio giudizio su Berlusconi e il suo governo. Ritengo l’avventura politica di Berlusconi dettata all’inizio da ragioni personali. Le leggi ad personam e un utilizzo delle istituzioni a fini privati gridano vendetta.
Quello è stato a mio avviso il peggior governo che il paese abbia mai avuto. Ho sostenuto il centrosinistra con convinzione – sebbene i suoi leader ce la mettano tutta a far perdere la pazienza – e tuttora lo sostengo. Ho fatto campagna elettorale per la sinistra e la notte del 10 aprile ho sofferto come tutti gli amici e compagni.
Il 25 e 26 giugno si tratta di votare a un referendum e, se permettete, io ai referendum delle scelte dei partiti me ne infischio. Scelgo con la mia testa. La scelta che mi verrebbe più spontanea sarebbe l’astensione ma non riesco non ne sarei capace specie dopo avere tuonato l’anno scorso contro la stessa. Certo l’astensione in assenza di quorum ha tutto un altro valore ma tant’è. E allora mi sono chiesto: mi piace questa riforma? No. O meglio: ci sono aspetti assai confusi ma credo che votare no significhi bloccare un processo di modernizzazione di cui questo paese ha bisogno come l’aria.
Certo, non di questa riforma forse il paese ha bisogno.
Il mio Si è un si contro l’idea reazionaria che la Costituzione nella sua seconda parte sia irriformabile. Non è vero. Ci saranno tempi e modi per riformare questa riforma.
Il mio Si aiuterà Berlusconi? Questo è il mio unico cruccio. Pazienza. Il centrosinistra ha vinto e non sarà certo il referendum a cambiare lo scenario. Sono stufo di votare da 10 anni solo contro Berlusconi, di scegliere dove posizionarmi in base alle sue idee. Noi, così facendo, gli diamo un potere enorme e io non sono più disposto a darglielo!
La devolution mi trova completamente d’accordo e il centrosinistra dovrebbe evitare l’ipocrisia di criticare alcune parti della riforma assai vicine alle sue proposte.
Il resto della riforma non mi piace granché ma, ripeto, ritengo in questo momento prioritario smuovere il quadro costituzionale.
Questo paese va rifondato a partire dalla Carta fondamentale e la società va scossa dal suo torpore.
La mia è una scelta estremamente sofferta e di questa sofferenza chiedo rispetto. Spero che nessuno da destra la strumentalizzi e che non inizi il solito giro di valzer di una sinistra tanto estrema quanto inconcludente che accusa che nega cittadinanza politica a sinistra a chi la pensa diversamente. Io sono un liberalprogressista, io sono di sinistra.
Come me, altri faranno la stessa scelta. Chiediamo rispetto.