La politica del MANGANELLO
Randelli di plastica nera verranno distribuiti da domani dalla lista «Immigrati basta»
5/5/2006
di Emanuela Minucci
Un manganello di plastica nera con sopra la scritta «Immigrati basta!». Lo distribuirà come gadget elettorale, nella multietnica San Salvario della Torino post-olimpica, il capolista dello schieramento «Immigrati basta!».
Lui si chiama Max Loda, è un post-leghista (nel 2000 andò nei guai insieme con l’europarlamentare Borghezio per l’incendio al ponte Principessa Clotilde scoppiato al termine di una manifestazione) la cui lista è collegata al candidato sindaco Denis Martucci. Loda e Martucci ne hanno fatti realizzare un migliaio al prezzo di 60 centesimi l’uno. E promettono di distribuirli nelle zone a più alto tasso di immigrati. San Salvario appunto, e Porta Palazzo, «ma anche tutto il resto della città - spiega Loda - perchè Torino rischia di diventare la roccaforte dei clandestini di tutto il mondo». Poi precisa, con intenti pacificatori: «Questi manganelli vogliono solo rappresentare un grido di allarme. Come a dire: cari torinesi, cari italiani, ci dobbiamo difendere contro le bande etniche criminali».
E così, mentre lo scrittore iracheno Younis Tawfik, candidato per la lista «Ulivo per Chiamparino», batterà San Salvario distribuendo segnalibri che inneggiano all’integrazione (sul cartoncino una frase tratta dal suo ultimo libro, «Il Profugo»: «Questo quartiere per me è la Gerusalemme italiana...») e cartoline con su scritto «Torino è la mia città, si diventa una sola cosa con la terra, gli alberi, i palazzi e con la gente...» (tratto dal suo primo volume, «La Straniera»), magari, qualche strada più in là, i supporter di Martucci distribuiranno manganelli, con buona pace di chi pensava che oggetti come questo fossero buoni soltanto per giocarci a Carnevale nella loro burlesca versione multicolore.
Fosse soltanto una guerra dei gadget. Ma è qualcosa in più. E’ vero, le liste di Martucci, checchè ne dica l’interessato, nascono per provocare, dividere e acchiappare voti ingenerando confusione (vedi il caso della lista Franco Buttiglione, o lista del sindaco Torino 2006) ma il manganello è andato un po’ oltre persino le sue stesse aspettative: «Non condivido in toto il pensiero della lista “Immigrati basta!”» ha minimizzato ieri. Ma della sicura polemica che scatenerà il ritorno del manganello sotto forma di souvenir elettorale, magari sarà soddisfatto.
E mentre a San Salvario sbarca il gadget-provocazione, altri candidati si contendono la palma di quello più originale.
Silvio Viale, per esempio, (Rosa nel Pugno) trasformerà la libera distribuzione della ricetta della pillola del giorno dopo in souvenir elettorale: «Dopo la marijuana e il preservativo diffonderò impegnative davanti all’Università - ha anticipato - con buona pace dell’Ordine dei Medici». E ha aggiunto: «Poi proietteremo di nuovo il film sull’eutanasia che a suo tempo tanto fece discutere».
Michele Coppola, invece, capolista di Forza Italia, distribuirà un dvd che contiene «tutte le incompiute di Chiamparino, dalle piazze San Carlo e Vittorio al metrò che doveva arrivare a Porta Nuova».
Dal gadget che è azione politica a quello ludico tout-court: è il caso della lista «Forza Toro» (sempre di Martucci) che distribuirà ai potenziali elettori mini-cuscini da stadio. Alessandro Lupi, della «Lista Granata per il Filadelfia» sta preparando la controffensiva.
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