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  1. #1
    Vivo all'estro
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    Predefinito "Anatomia dello Stato" - Murray N. Rothbard su "Una banda di ladri dalle mani lunghe"

    Anatomia dello Stato.
    Di Murray N. Rothbard.
    Questo saggio e' tratto da :
    "Egualitarismo come Rivolta Contro Natura e Altri Saggi".
    (1974)

  2. #2
    Vivo all'estro
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    Predefinito Paragrafo 1 :" CIO' CHE LO STATO NON E' "

    CIO' CHE LO STATO NON E'.

    Lo Stato e' quasi universalmente considerato come una istituzione di servizio sociale.

    Alcuni teorici venerano lo Stato come l'apoteosi della societa',altri lo riguardano come un'amichevole ,pur spesso inefficiente ,organizzazione per raggiungere fini sociali;ma quasi tutti lo considerano un mezzo necessario per ottenere le mete dell'umanita',uno strumento che deve essere utilizzato contro il "settore privato" e spesso vincente in questa competizione di risorse.

    Con il trionfo della democrazia la identificazione dello Stato con la societa' e' raddoppiata, fino al punto in cui, oggi , e' comune ascoltare l'espressione di sentimenti i quali virtualmente violano ogni principio di ragione o buon senso quali:
    " Noi siamo il governo".
    Il conveniente uso del termine collettivo "noi" ha abilitato questo camuffamento ideologico da essere costantemente gettato nel mezzo della realta' della vita politica.
    Se "noi siamo il governo" allora qualsiasi cosa il governo faccia ad un'individuo non solo non sara' "tirannica" ma verra' considerata "volontaria" da parte dell'individuo interessato.
    Se il governo e' incorso in un gigantesco debito pubblico che deve essere pagato tassando un gruppo, per il beneficio di un'altro gruppo, la realta' di tale imposizione verra' oscurata dicendo che " noi lo dobbiamo a noi stessi";se il governo circoscrivesse un'uomo o anche lo gettasse in galera per opinioni dissenzienti lui lo starebbe" facendo a se stesso" e quindi non potrebbe mai essere successo nulla di veramente inappropriato.
    Sotto questo forma di pensiero nessun ebreo assassinato dal governo nazista e' stato assassinato,al contrario , loro devono aver commesso suicidio,in vista del fatto che loro "sono" il governo" ,governo scelto democraticamente, quindi qualsiasi cosa il governo ha fatto a loro deve essere stata volontariamente determinata da loro stessi .
    Uno vorrebbe credere che non e' neppure necessario argomentare lungamente e dettagliatamente su questo punto,eppure la stragrande maggioranza della gente,chi piu',chi meno, continua a mantenere questa fallacia come verita'.


    Noi dobbiamo,quindi, enfatizzare il fatto che "noi" NON siamo il governo.
    Il governo NON e' "noi".
    Il governo non "rappresenta" in alcun specifico o accurato modo la maggioranza delle persone,
    ma, anche SE lo facesse, anche se il 70% della gente decidesse di assassinare il rimanente 30%,questo sarebbe ,comunque, omicidio e non sarebbe in alcun modo "volontario suicidio" da parte della minoranza assassinata.
    A nessuna metafora organicista,nessuna irrilevante genericita' filosofica come "siamo tutti parte uno dell'altro", deve essere permesso di oscurare questo fatto fondamentale.

    E allora, se lo stato non e' "noi",se non e' "la famiglia umana" che si riunisce di comune accordo per decidere su mutui problemi, se non e' neppure un organizzazione di incontro sociale o un club di dopo lavoro,che cos'e'?
    Semplicemente:
    Lo Stato e' quella organizzazione, all'interno di una societa',che cerca di mantenere il monopolio dell'uso della forza e della violenza,in una data area territoriale.
    Essa,in particolare ,e' la unica organizzazione in una societa' che ottiene le sue entrate non attraverso il volontario contributo di o pagamento per servizi resi ma attraverso coercizione.

    Mentre altri individui o istituzioni ottengono le loro entrate attraverso la produzione di beni e servizi e attraverso la pacifica e volontaria vendita di tali beni e servizi ad altri,lo stato ottiene le sue entrate attraverso compulsione;vale a dire l'uso e la minaccia della galera e della baionetta.

    Avendo usato forza e violenza per ottenere le sue entrate ,lo Stato usualmente prosegue poi regolamentando e comandando anche le altre azioni dei suoi individui soggetti.
    Uno penserebbe che la semplice osservazione di tutti gli Stati attraverso la Storia , su tutto il globo ,sarebbe prova sufficiente per tale affermazione, ma il marasma del mito e' stato impresso cosi' a lungo su quelle che sono le vere attivita' dello Stato che ulteriore elaborazione e' necessaria.

  3. #3
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    Predefinito "Cio' che lo Stato e'."

    Cio' Che Lo Stato E'.

  4. #4
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    Predefinito Cio' Che Lo Stato E'

    Capitolo 2.
    CIO' CHE LO STATO E'.

    L'Uomo nasce nudo nel mondo e deve usare la sua mente per imparare a ottenere le risorse concesse a lui dalla natura e trasformarle(per esempio attraverso l'investimento in "capitale")in forme ,modi e posti dove tali risorse possano poi essere utilizzate per la soddisfazione dei suoi desideri e per il miglioramento del suo standard di vita.
    L'unica maniera attraverso la quale l'uomo puo' ottenere questo e' l'uso della sua mente e della sua energia per trasformare risorse("produzione")e scambiare tali prodotti con prodotti creati da altri.
    L'Uomo ha scoperto che,attraverso il processo del volontario,mutuo intercambio,la produttivita' e quindi anche lo standard di vita di tutti i partecipanti all'intercambio puo' crescere enormemente.
    L'unico strada "naturale",quindi,dell' Uomo,per ottenere benessere e sopravvivenza e' quello di usare la sua mente e la sua energia per impegnare se stesso nel processo di produzione e scambio.
    Lui fa questo prima di tutto ottenendo le risorse naturali.
    Poi transformandole,( "Mescolando il suo lavoro con esse",come Locke defini' tale processo),per renderle cosi' sua PROPRIETA' individuale.
    Ed infine intercambiando tale proprieta' con proprieta' ,ottenute in modo simile,di altri.
    Il percorso sociale dettato dalle necessita' della natura umana, quindi, e' il percorso del "diritto di proprieta' " ed il "libero mercato" ,composto di regalo o intercambio di tale diritto.
    E' attraverso tale percorso che gli uomini hanno imparato ad evitare il metodo, da "legge della giungla" ,di combattersi per la possesione di scarse risorse,metodo dove "A" puo' ottenere tali risorse solo a discapito di "B",piuttosto hanno imparato a moltiplicare enormemente tali risorse in pace e armoniosa produzione e scambio.

    Il grande sociologo tedesco Franz Oppenheimer fece notare che ci sono 2 modi,uno escludente dell'altro, per ottenere ricchezza;uno,il metodo qui' sopra, di produzione e scambio, che lui chiamo':
    " Mezzi economici" .
    L'altro modo e' piu' facile, in quanto non richiede produttivita';e' il metodo del rubare i beni e servizi degli altri attraverso l'uso della forza e della violenza.
    Questo e' il metodo della confisca,senza intercambio,operata da una parte sola,il metodo del furto della proprieta' degli altri.
    Questo e' il metodo che Oppenheimer denomino' " I mezzi politici", per ottenere ricchezza.
    Dovrebbe essere chiaro che il pacifico uso della ragione e dell'energia nella produzione e' il "naturale"cammino dell'Uomo,i metodi per la sua sopravvivenza e prosperita' su questa terra.
    Dovrebbe essere ugualmente chiaro che i metodi coercitivi e di sfruttamento sono contrari alla legge naturale.
    Essi sono parassitici perche', invece di aggiungere alla produzione ,sottraggono da essa.
    I mezzi politici incanalano la produzione verso un individuo o gruppo parassitico e distruttivo;
    E tale incanalamento non solo sottrae dai numeri della produzione stessa,ma ,oltretutto abbassa l'incentivazione del produttore a produrre oltre alla propria sussistenza minima.
    Alla lunga il ladro finisce per distruggere anche la propria sussistenza danneggiando o eliminando la fonte delle proprie entrate.
    Ma non solo :
    Anche prima che cio' avvenga , il predatore sta attuando in maniera contraria alla sua propria ,vera, natura di uomo.

    Noi ci troviamo oggi in grado di poter rispondere in modo piu' completo alla domanda :
    " Che cosa e' lo Stato?".
    Lo Stato e' ,usando i termini di Oppenheimer stesso : "La organizzazione basata sui mezzi politici".
    Esso e' la sistematicizzazione del processo predatorio sopra un dato territorio.

    La criminalita' e',anche nel peggiore dei casi,sporadica ed incerta.
    Il suo parassitismo e' effimero e tale linea di sfruttamento coercitivo e parassitico puo' essere tagliata in qualsiasi momento dalla resistenza delle vittime.
    Lo Stato invece provvede un canale sistematico,legalizzato e ordinato per la predazione di proprieta' privata.
    Esso rende certa,assicurata e relativamente ed apparentemente "pacifica" tale linea di sfruttamento da parte della casta parassitica nella societa'.
    Visto che la produzione deve sempre precedere la predazione,il mercato libero e' anteriore allo Stato.

    Lo Stato non e' mai stato creato da un "contratto sociale";esso e' sempre nato nel mezzo di conquista e sfruttamento.
    La classica analogia e' quella di una tribu' che ,avendo conquistato un'altra,si prende un temporaneo riposo dalla sua usuale attivita' di saccheggio e omicidio e ,durante tale pausa, si rende conto del fatto che la durata del saccheggio e' piu' lunga e sicura e la situazione piu' piacevole se alla tribu' conquistata venisse permesso di vivere e produrre con i conquistatori che si stabiliscono a vivere tra di loro come dominatori e che pretendono ,con regolarita' ,un tributo annuale.

    Uno dei metodi della nascita dello Stato potrebbe essere illustrato nel seguente modo:
    Sulle colline della "Ruritania del Sud" un gruppo di banditi riesce ad ottenere controllo fisico del territorio e ,finalmente, il capo dei banditi proclama se' stesso:"Re dell'indipendente stato sovrano della Ruritania del Sud".
    Ora ,se lui ed i suoi uomini hanno la forza di mantenere questo dominio per un po'...VOILA'...un nuovo Stato si e' ora unito alla "Grande famiglia della nazioni"e colui che precedentemente era solo un capo di banditi e' stato ora magicamente trasformato nella "ufficializzata nobilta' del reame".

  5. #5
    Vivo all'estro
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    Predefinito Paragrafo 3. " Come lo stato preserva se stesso"

    Una volta che uno Stato si e' stabilito ,il problema del gruppo o " casta" al potere e' :
    Come mantenere il controllo.
    Seppur la forza sia il loro modus operandi,il loro problema, fondamentalmente ,come a lungo termine, e' quello ideologico.
    Perche',per mantenersi in carica, QUALSIASI governo(non solo un governo democratico) deve avere il supporto della maggioranza dei suoi soggetti.
    Tale supporto,si noti bene,non deve essere entusiasmo attivo;esso puo' essere benissimo passiva rassegnazione come quella che si prova verso cio'che sarebbe inevitabile in quanto proveniente dalla legge di natura.
    Ma supporto, nel senso di accettazione di un qualche tipo, deve essere,altrimenti la minoranza di dominatori statali sarebbe,prima o poi,ribaltata dalla attiva resistenza della maggioranza del pubblico.
    Siccome la predazione deve basarsi su una sovrabbondanza di produzione e' quindi necessariamente vero che la classe sociale che costituisce lo Stato ,la burocrazia (o nobilta') a tempo pieno,deve essere una minoranza piuttosto limitata del paese,sebbene essa puo',naturalmente ,acquistare alleati tra gruppi numericamente rilevanti della popolazione.
    Quindi l'attivita' principale dei dominatori e' sempre quella di assicurarsi l'attiva o rassegnata accettazione della maggioranza dei cittadini.

    Naturalmente,il metodo per assicurarsi tale supporto e'quello della creazione di diretti interessi economici.
    Quindi,il Re non puo' regnare solo.
    Lui deve avere un rilevante numero di sostenitori che godono dei vantaggi del suo comando,per esempio i membri dell'apparato statale,come la burocrazia a tempo pieno o la nobilta' eletta.
    Ma questo assicura solo un limitato numero di fedeli entusiasti , ed anche cio che e',essenzialmente l'acquisto di supporto,come sussidi ed assistenzialismi statali ed altre concessioni di privilegi ,non e' ancora sufficiente ad ottenere il sostegno della maggioranza.
    Per ottenere questa essenziale accettazione la maggioranza deve essere persuasa dall'IDEOLOGIA che il loro governo e' buono,saggio o, perlomeno,inevitabile e certamente migliore di ogni possibile immaginabile alternativa.
    La promozione di tale ideologia tra la gente e' la vitale missione sociale degli "intellettuali".
    Perche' le masse non creano idee loro, o, se e' per questo, non revisano neppure attentamente tali idee indipendentemente.
    Esse seguono passivamente le idee adottate e disseminate dal "corpo di intellettuali".
    Gli intellettuali,quindi, sono i modellatori di opinione nella societa'.
    E, siccome e' proprio di un modellamento di opinioni che lo Stato ha piu' disperatamente bisogno, la base di questa antica alleanza tra lo Stato e gli intellettuali diventa chiara.

    E' evidente che lo Stato ha bisogno degli intellettuali,non e' cosi' chiaro,invece ,perche' gli intellettuali abbiano bisogno dello Stato.
    Per metterla in termini semplificati ,potremmo affermare che la sopravvivenza dell'intellettuale nel mercato libero non e' mai troppo sicura,perche'l'intellettuale deve dipendere dalle scelte e dal valori della massa dei suoi fratelli umani ed e' proprio una caratteristica delle masse quella di essere generalmente disinteressata a questioni intellettuali.
    Lo Stato,invece, e' disposto ad offrire agli intellettuali uno spazio sicuro e permanente,all'interno dell'apparato statale e ,con esso, una paga sicura ed un'alone di prestigio.
    Perche' gli intellettuali sar anno lussuriosamente premiati per l'importantissima funzione essi svolgono per i dominatori statali,del quale gruppo ora diventano parte.

    L'alleanza tra lo Stato e gli intellettuali puo essere ben rappresentata dall' ansioso desiderio dei docenti dell'Universita' di Berlino,nel diciannovesimo secolo,di formare "La guardia del corpo intellettuale del Casato di Hohenzollern".
    Ai nostri giorni ,osserviamo,per esempio, il rivelante commento di un'eminente intellettuale marxista ,su uno studio critico ,del professor Wittfogel,al riguardo despotismo orientale dell'antichita':
    " Le civilta'che il professor Wittfogel attacca cosi' viziosamente erano,in realta',in grado di prendere intellettuali e docenti e renderli ufficiali e funzionari!"
    Da una quantita' virtualmente infinita di possibili esempi,potremmo citare il recentissima sviluppo della "scienza strategica",al servizio del principale braccio violento dello Stato:L'esercito.
    Inoltre,una venerabile istituzione ,lo "Storico Ufficiale" o "Storico di Corte";
    posizione dedicata esclusivamente alla spiegazione del punto di vista della persona in comando sulle sue azioni o quelle dei suoi predecessori.

    Molti e vari sono stati gli argomenti attraverso i quali lo Stato ed i suoi intellettuali hanno indotto i loro soggetti a sostenere il loro potere.
    Fondamentalmente pero',la linea di argomenti puo' essere sommata nel seguente modo:
    a)
    I dominatori statali sono grandi e saggi uomini(Loro " comandano per diritto divino",loro rappresentano la "aristocrazia umana" e loro sono gli "esperti scientifici"),uomini molto piu' grandi e saggi dei loro buoni ma ingenui soggetti.
    E,
    b)
    Il dominio statale e' inevitabile,assolutamente necessario e molto migliore delle indescrivibili malvagita' e sciagura che seguirebbero una sua eventuale caduta dal potere.

    L'unione tra Chiesa e Stato fu una delle piu' antiche di queste trappole ideologiche.
    La persona in comando era eletta da Dio stesso o,nel caso del dominio assoluto di molti despotismi Orientali,era Dio lui stesso,quindi,qualsiasi resistenza al suo comando sarebbe stata una bestemmia.
    La casta dei preti statali avevano la fondamentalmente intellettuale funzione di ottenere il sostegno popolare e finanche adorazione per chi si trovava al potere.

    Un'altra trappola di grande successo e' sempre stata quello di instillare paura verso qualsiasi sistema alternativo di comando o non-comando.
    Gli attuali incaricati al potere ,si sosteneva,forniscono ai cittadini un servizio essenziale,per i quali essi dovrebbero essere enormemente grati:
    Protezione contro occasionali criminali e ladruncoli.
    Perche' lo Stato,per preservare il suo monopolio sulla predazione ,di fatto si assicurava che criminalita' privata e non-sistematica, osse mantenuta entro i limiti.
    Lo Stato e' sempre molto geloso della propria esclusiva.

    Specialmente negli ultimi secoli lo Stato e' stato efficacissimo nell'immettere un senso di paura verso gli ALTRI potenti di Stato.
    Dato che la estensione territoriale del pianeta e' stata separata in singoli,specifici Stati,una delle dottrine basiche dello Stato e' quella di identificare se' stesso con il territorio che esso governa.
    Dato che la maggioranza degli uomini tendono ad amare la propria terra,la identificazione dello Stato con quella terra e con quella gente e' stato un modo di usare il naturale patriottismo a proprio vantaggio.

    Se la "Ruritania" stesse venendo attaccata dalla "Waldavia" la prima funzione dello Stato e' quella di convincere il popolo della Ruritania che l'attacco e' ,in realta,contro di LORO.
    Non semplicemente contro la casta politica al comando.
    In questo modo una guerra tra DOMINATORI viene trasformata in una guerra tra POPOLI ,con ognuno dei 2 popoli che accorre in difesa dei loro dominatori nell'erronea credenza che tali dominatori stiano difendendo LORO.
    Il trucchetto del "nazionalismo" ha avuto successo, nella civilta' occidentale, solo in secoli recenti;e' stato fino a tempi non troppo distanti che la grande maggioranza dei soggetti considerava le guerre come irrilevanti e ridicole dispute tra gruppi di nobili.

    Molte e sofisticate sono state le armi ideologiche che lo Stato ha usato attraverso i secoli.
    Un'arma eccellente e' stata la tradizione.
    E piu' a lungo il potere dello Stato e' stato in grado di conservare se' stesso piu' potente diventava tale arma,perche' in quel caso lo Stato X o la Dinastia Y ha l'apparente peso di secoli di tradizione dalla sua parte.
    L'adorazione dei propri avi,quindi, diventa un sottilissimo modo di provocare adorazione dei propri antichi dominatori.
    Il piu' grande pericolo che lo Stato si trova ad affrontare e' il criticismo intellettuale indipendente.
    Non c'e' modo migliore di paralizzare quel criticismo che quello di attaccare personalmente ogni voce isolata,ogni provocatore di nuovi dubbi,come un profano violatore della saggezza degli avi.
    Un'altra potente forza deologica e' quella di disprezzare l'INDIVIDUO ed esaltare il collettivismo all'interno della societa'.
    Perche',dato che ogni potere implica accettazione della maggioranza ,qualsiasi pericolo ideologico per tale potere puo' essere originato solo da uno o pochi individui indipendentemente pensanti.
    La nuova idea,ed ancora di piu' la nuova idea critica,puo' cominciare necessariamente come opinione di una piccolissima minoranza.
    Quindi lo Stato deve estirpare il seme di tale opinione ridicolizzando qualsiasi opinione in diretto contrasto con quella della massa.
    "Ascolta solo i tuoi fratelli" o "Adattati alla societa' " diventano cosi' armi ideologiche per schiacciare qualsiasi dissenso ideologico.
    Attraverso tali misure di controllo ci si assicura che le masse non si rendano mai conto della non-esistenza di vestiti del Re.

    E' anche molto importante per lo Stato fare apparire il suo potere come inevitabile ,cosi', anche se il suo regno e' disprezzato ,esso si confrontera', comunque, con passiva rassegnazione,come dimostra il classico accoppiamento di" Morte e Tasse".
    Un metodo e' quello di indurre determinismo storiografico ,opposto a volonta' e liberta' individuale;
    se la dinastia X e' al comando questo e' dovuto al fatto che le Inesorabili Leggi della Storia (o La Volonta' Divina, o l'Assoluto o le Forze Produttive della Materia )hanno deciso cosi' e nulla che un insignificante,solitario individuo possa fare potrebbe cambiare tale inevitabile decisione.
    E' anche importante per lo Stato inculcare nei suoi soggetti un'avversione verso qualsiasi "teoria della cospirazione nella storia",perche' una ricerca di cospirazioni significa anche una ricerca di "cospirazioni" significa anche una ricerca di motivazioni e un' assegnamento di responsabilita' per passati misfatti nella storia .
    Se,pero',qualsiasi tirannia ,o vessazione ,o guerra aggressiva NON fosse stata causata dai potenti di Stato ma da misteriose ed arcane "forze sociali",o dall'imperfetto stato del mondo,o comunque se ,in qualche modo TUTTI fossero responsabili ("Noi siamo tutti assassini" ,proclama uno slogan),allora non ci sarebbe piu' alcuna ragione per il popolo di indignarsi o anche rivoltarsi contro tali misfatti.
    Inoltre ,un'attacco a qualsiasi "teoria della cospirazione" significa anche che i soggetti diventeranno automaticamente piu' creduloni nel bersi le motivazioni del tipo "bene generale" sempre portate avanti dallo Stato per ingaggiare in una delle sue azioni dispotiche.
    Una "teoria della cospirazione" puo' destabilizzare il sistema ,facendo si che la gente cominci a dubitare la propaganda ideologica dello Stato.

    Un'altro provato e sicuro metodo per piegare i soggetti alla volonta' dello stato e' quella di indurre un senso di colpa.
    Qualsiasi aumento di guadagno privato puo' essere attaccato come " avarizia irresponsabile","materialismo" o " eccessivo benessere",ottenere un profitto puo' essere bollato come "sfruttamento" e "usura",scambi mutualmente beneficiali denunciati come " egoismo" e tutto cio' sempre con la conclusione che,in qualche modo, piu' risorse dovrebbero essere incanalate dal settore privato a quello "pubblico".
    Il senso di colpa indotta rende il pubblico piu' disponibile a fare proprio ed esattamente quello.
    Perche ,mentre gli individui tenderebbero a indulgere in "avarizia personale ", il totale fallimento dei potenti dello Stato ad ingaggiare se' stessi in qualsiasi scambio dovrebbe significare la LORO devozione a cause piu' alte e nobili...
    La predazione parassitica sarebbe quindi piu' elevata moralmente ed esteticamente rispetto al lavoro pacifico e produttivo.

    Nella presente ,piu' secolare era,il diritto divino dello Stato e' stato sostituito dall'invocazione di un nuovo Dio,la Scienza.
    Il potere dello Stato viene ora proclamato ultrascientifico,come se fosse costituito dalla pianificazione e studio di esperti.Ma mentre la "ragione" viene invocata piu' che nei secoli precedenti,essa non e' la vera ragione dell'individuo ed il suo esercizio di libera volonta',e' sempre collettivistica e deterministica ed implica ancora elementi di sacralita' e la coercitiva manipolazione di soggetti passivi da parte dei loro dominatori.

    L'aumento dell'uso di terminologia scientifica ha solo permesso agli intellettuali di Stato di strombazzare oscurantiste apologie dello Stato che sarebbero state accolte con derisione anche dalle popolazioni di ere piu' semplici.
    Un ladro che giustificasse il suo furto ,dicendo che in realta' lui ha aiutato le sue vittime, perche' il suo spendere i soldi ha dato un incentivo al mercato libero, troverebbe pochissimi credenti.
    Ma quando tale teoria e' travestita da equazioni Keynesiane ed impressionanti riferimenti ad "effetti moltiplicatori"..sfortunatamente porta con se' un'alone di "credibilita' ".

    E cosi' l'assalto al piu' semplice buon senso procede.
    Ed ogni era svolge tale missione in maniere diverse.

    E cosi',supporto ideologico essendo cosi' vitale per lo Stato,esso deve incessantemente impressionare il pubblico con la sua "legittimita' ", per continuare a distinguere le sue attivita'da quelle di meri briganti.

    La incessante determinazione del suo attacco al buon senso non e' casuale ,perche', come Mencken cosi'brillantemente sosteneva:
    "L'uomo comune,con tutte le sue limitazioni,perlomeno vede chiaramente che il governo e' qualcosa che giace al di fuori da se stesso ed al di fuori della maggioranza dei suoi fratelli uomini,vede che esso e' un potere separato,indipendente ed ostile,solo parzialmente sotto il suo controllo e capace di causargli gravi danni.
    Davvero e' un fatto insignificante che il derubare il governo e' dovunque considerato un crimine di magnitudine inferiore del derubare un'individuo,o anche una corporazione?
    Cio' che giace dietro a questo e' un profondo senso del fondamentale antagonismo esistente tra il governo ed il popolo che esso governa.
    Esso viene percepito non come un comitato di cittadini prescelti per portare avanti decisioni su affari comuni a tutta la popolazione ,ma come una corporazione separata ed autonoma,devota principalmente allo sfruttamento della popolazione per il beneficio dei suoi propri membri...
    Quando un privato cittadino e' derubato un'uomo degno viene deprivato dei frutti sua industriosita' ed abilita';
    quando un governo viene derubato il peggio che possa essere stato causato e' che alcuni pigri ,viziosi ed incapaci avranno meno soldi con i quali giocare di quelli che avrebbero avuto.
    L'idea che loro abbiano veramente guadagnato quei soldi non e' mai davvero neppure considerata;per gli uomini piu' saggi tale idea e' assolutamente ridicola"

  6. #6
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    Predefinito Paragrafo 4. "Come lo Stato trascende i propri limiti"

    .

  7. #7
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    Predefinito

    ste nessuno ti ha ancora ringraziato perchè sono tutti intenti nell'avida lettura delle tue bellissime traduzioni

  8. #8
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    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da Hayekfilos
    ste nessuno ti ha ancora ringraziato perchè sono tutti intenti nell'avida lettura delle tue bellissime traduzioni
    Mo' grazieee Ale per farmelo sapere..
    io ...mi ti confido intinimimamente che lo vuleva' propria savua'.
    ...davera davera ..ciavevo anche proprio bisogno di saperlo,indiconmestesso.A sto punto.
    Infatti ci stavo proprio pensando
    :"ma ce ne frega o e' solo che non vogliono dire niente per non "sporcare il thread"?
    Per.. rispetto?(..?)

    Poi 2 giorni fa avevo pensato,prima di andare a letto,cotal esattamente testuale specifico pensiero:
    "la sara' cosi'.. o la sara' cola'?
    boh.Va be',comunque, va be'".

    Poi ieri pomeriggio,alle 3 e un quarto,a un certo punto esatto avevo proprio anche pensato:
    " Moh."

    Sti pezzi sono la bomba sub-atomica della figata al cubo della storia umana e non,eh?!

  9. #9
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    Di solito li leggo in inglese ma questi me li leggo nella tua traduzione per quanto sono fatti bene! Giuro!

  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da Independent
    Di solito li leggo in inglese ma questi me li leggo nella tua traduzione per quanto sono fatti bene! Giuro!
    Grazie!
    E lo giuro col triplo bacino sulle dita incrociate sulle labbra!


    Vorrei anche aggiungere che:
    1)
    Detto in tutta onesta' e fattualita' oggettiva, queste traduzioni sono fatte "di botto" ,in pubblico(un' "internet cafe'")senza alcun strumento ausiliare di alcun genere ( dizionario,referenza,etc....)con l'eccezione di un caffe' o un panino all'insalata di tonno .
    Esse vengono svolte "quando ho un'ora di tempo" e con grandi pressioni temporali e molta attenzione su "altro"( la vita cosidetta "reale").
    Quindi a me pareva, invece, di dovermi scusare per alcuni ovvi ,pacchiani errori di battitura.
    Ma,su questo punto,voglio pure aggiungere che io ho la certezza che tali errori "meccanici"e non voluti siano talmente evidenti da poter essere ignorati e quindi compresi nelle loro vere intenzioni.
    Quindi spero e sono certo che,grazie all' intuitivita' ed intelligenza del lettore,non intacchino la comprensione.

    Ma sopratutto:
    2)
    Il mio vero punto interrogativo era sul contenuto dei saggi.
    Contenuto ,messaggio e forma,di questi saggi di Rothbard che a me paioni "ATOMICI".

    Nessun attenzione,da parte mia ,sul tema "qualita' della traduzione" ,con la eccezione dei sentimenti di ansia e speranza che tutto ed ogni parte,in queste traduzioni,comunichi e venga compresa totalmente e nel vero messaggio ed intenzione originali dell'autore.

    In totale...
    ringrazio,di cuore, ma credo che la unica cosa notevole ,degna di riconoscimento e rara ,qui,la unica cosa che a me lascia stupefatto,sia ,in tutta onesta',l'esistenza di un' "intellettuale" che sappia effettivamente e chiaramente delineare l' anatomia dello "stato demmograttigo".
    QUELLO, a me, lascia a bocca spalancata per giorni.
    E ,sempre in tutta onesta',NON mi pare ,comparativamente,troppo degno di nota il fatto che un "bi-cittadino" usi correntemente 2 lingue.

    Detto cio':

    Grazie.

 

 
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