IL SIMBOLISMO DEL PETROLIO*
E' molto significativo che la principale fonte di energia da cui si alimenta la società moderna sia una sostanza sotterranea, prodotto della decomposizione organica di residui vegetali e animali: il petrolio, olio di pietra, la antica acqua infernale medioevale.
E diciamo significativo perchè, in un altro ordine di cose, quello delle idee e dei valori, si manifesta un fenomeno analogo. Quella che è stata chiamata l'evoluzione del pensiero, o il progresso scientifico, non è altro in realtà, che la volgarizzazione di una serie di obiettivi e tendenze che nelle antiche società erano scrupolosamente limitate, quando non addirittura completamente sradicate.
Per esempio: sono proverbiali le conoscenze matematiche, astronomiche e geometriche del mondo islamico e l'importanza della sua cultura, nutrice in questo campo di quella occidentale. Senza dubbio, lo sviluppo tecnologico di tutte le sue possibilità e applicazioni pratiche è qualcosa che non è uscito dall'ordine teorico, per cosciente prescrizione delle leggi e dottrine islamiche. In se stessa, la manipolazione dei materiali del mondo sotterraneo, come la fusione dei metalli, è sempre stata oggetto di un trattamento speciale e consacrato, esercitato solo dalle caste sacerdotali (vedi gli antichi Cureti, i Cabiri ed i Dattili). Si sa che il primo ferro che si utilizzò non era tratto dalle miniere, ma meteoritico, caduto dal cielo, e che solo molto più tardi si scelse di estrarlo dalla terra.
In effetti al mondo sotterraneo è inerente un senso tenebroso che si manifesta anche nelle qualità dei suoi materiali. Il semplice fatto di trovarsi sotto di noi, diametralmente opposto al cielo ed alla sua volta stellata, lo definisce e lo ubica simbolicamente nell'ordine universale, dandogli il suo valore proprio ed il suo livello di influenza in relazione all'essere umano ed al mondo. Le viscere della terra racchiudono un potenziale di energie di questa indole -indole subumana ed infraumana- che l'uomo arcaico teneva a bada per mezzo della forza efficace di simboli e riti. L'armonia universale ed il suo mantenimento nel piano dell'umano-terrestre è parte delle funzioni dell'uomo vero, dell'uomo tradizionale. Cosa che l'uomo moderno pare aver rifiutato, nel suo cieco affanno consumista e razziatore.
Il normale utilizzo del petrolio e dei suoi derivati non costituiva nell'antichità una dipendenza vitale, nè si verificava un consumo esaustivo degli stessi: anzi al contrario ritrovava la sua funzione in applicazioni perfettamente tradizionali, normali, innocue e perfino consacrate.
Gasolina, carburanti, prodotti sintetici, medicine, plastiche, ecc., sono oriundi del petrolio, formando parte essenziale del nostro ambiente quotidiano, e la sua intrinseca qualità infera e maligna si manifesta financo nei suoi effetti inquinanti.
Allo stesso modo nel designare con l'espressione "aqua infernalis" il petrolio, gli uomini del Medio Evo davano prova di conoscere bene le "influenze" nefaste che avrebbero potuto sprigionarsi dalla sua manipolazione e dal suo uso smisurato. Questo monito non fu tenuto in alcun conto da coloro che disegnarono il modello di civiltà che stiamo subendo, civiltà che come tutti sappiamo trova il suo principale sostegno nel petrolio e nei suoi molteplici derivati. Come è stato già detto, il luogo da cui si estrae, il mondo sotterraneo, lo rende effettivamente sinonimo di infernale, di tenebroso, di oscuro, in definitiva di tutto quello che è capace di provocare effetti veramente distruttivi e caotici. Forse che non stiamo vivendo assieme a tutta la natura la totalità di questi effetti? I simboli del petrolio non esprimono evidentemente niente che si riferisca ad un ordine superiore, bensì nettamente inferiore, vale a dire infernale (inferiore=infer-nus). Inoltre è chiaramente un simbolismo invertito. Vediamone alcuni esempi.
Perchè il petrolio viene chiamato "oro nero"? Una prima lettura ci dice questo appellativo gli viene dato per un valore economico (il petro-dollaro) che lo rende simile al valore dell'oro. Ma l'oro, in tutte le culture tradizionali, è stato associato al sole, il quale a sua volta è stato considerato come il simbolo per eccellenza del Dio creatore (per es. l'Apollo greco), latore di vita ed ordine universale. Senza dubbio qualunque divinità celeste e luminosa ha una controparte infernale ed oscura, vale a dire il suo riflesso inverso, la sua ombra. Nel caso della divinità che il sole simboleggia, quest'aspetto oscuro riceve il nome, nella tradizione giudaico-cristiana, di Samael o Satana, l'Avversario. Questa entità è, crediamo, quella simboleggiata precisamente dall"'oro nero" del petrolio, dal che si deduce che questo potrebbe essere considerato come un veicolo che servirà da "supporto" per la manofestazione di detta entità, per ottenere un effetto dissolvente e disgregante, e che compie sicuramente una funzione specifica nella fine del ciclo che stiamo vivendo.
Ricordiamo che il petrolio è un liquido viscoso, un olio che in quanto tale è anche igneo, e pertanto portatore di luce e vita. E non potrebbe essere altrimenti, dato che ogni energia, anche la più tellurica e sotterranea, tiene, in ultima istanza, la su origine nel Sole, cioè nella Luce e nello Spirito.
Quest'olio tuttavia ebbe in passato un carattere definito precisamente dal suo carattere infero e limitato al regno minerale. Ora, questa stessa natura di "acqua infernale" è quella che ha permesso di canalizzare la sua energia o potenza verso il mondo artificiale ed inumano dei motori e delle macchine, dato che è come l'alimento che dà loro vita e le anima. In questa maniera -e violato l'interdetto che pesava sopra questo pestilente e velenoso liquido, distruttore di vita nei regni naturali superiori (vegetale ed animale)- l'uomo è giunto a creare un sofisticato mondo meccanico, pesudo-animato e pseudo-vivo, ha creato una potente illusione di movimento e velocità sul piano fisico che, in quanto inferiore, è tanto più evanescente e pericolosa; come chiaramente oggi possiamo verificare, per l'esaurimento delle sue riserve che già intravediamo, e per le crisi economico-politiche fatali, alle quali la sua stessa scarsità sta dando luogo.
Così bisogna anche sottolineare assieme alla sua densità, prodotto della degradazione materiale di elementi morti o di scarto, la sua assimilazione alla simbolica del colore nero e alla sua dualità, ossia la sua relazione con l'origine notturna e acquea della mezzanotte, e l'immanifestazione ed il ritorno a questo stato mediante un processo di combustione, o di fusione delle strutture, che bene potrebbe esemplificarsi con il tramonto o la fine di una civiltà. In questo senso deve anche segnalarsi l'antichità di questo materiale che lo vincola alle origini ed il suo svilupparsi come fattore imprescindibile dell'esistenza attuale da pochi decenni, il che è in rapporto con le analogie fra l'inizio e la fine di un ciclo. Inoltre simboleggia un'energia di tipo fatale, un'entità distruttiva imposta all'uomo dall'uomo stesso, invocata come una falsa divinità chiamata progresso, riflesso dell'ignoranza, dell'alienazione, della dipendenza e dell'impotenza dell'umanità contemporanea che non ha potuto creare alcuna alternativa al posto della servitù che ancora la opprime.
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L'articolo offre numerosi spunti di riflessione, che permettono di guardare con occhio diverso anche molti avvenimenti contemporanei: perchè tutto questo interesse per paesi ricchi di petrolio? Chi sono ed a chi obbediscono i cosiddetti "signori del petrolio"? Sono proprio necessarie le numerose migliaia di morti in nome dell'oro nero (ogni divinità esige i suoi sacrifici)? Numerose altra analoghe considerazioni possono essere fatte.....
*P.S.: Dato il riferimento di Sattwa a questo articolo ho pensato di tradurlo in italiano; la traduzione è stata frettolosa e pertanto chiedo scusa per eventuali errrori od imprecisioni. Ogni suggerimento per migliorarla sarà ben accetto.