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    Predefinito italiani nella guerra civile americana del 1865

    http://www.steppa.net/html/americana/americana.htm


    www.steppa.net

    Italiani nella guerra civile americana

    Premessa

    Al momento dell'inserimento in rete di questo breve articoletto, non credevamo di risvegliare tanto interesse. Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni. Ringraziamo in particolare PierLuigi Rossi e John M. Pellicano per i loro interessanti contributi.
    Per cortesia, continuate a scriverci inviando aggiunte, modifiche e indicando eventuali imprecisioni. Secondo i casi completeremo le informazioni fornite e quando riterremo che le fonti (citate in calce ai paragrafi) siano palesemente errate, modificheremo l'articolo come nel caso del paragrafo sulle Battaglie tra italiani.
    Specifichiamo che non vogliamo entrare in nessuna polemica rispetto al ruolo avuto dai nostri connazionali nella storia degli Stati Uniti d'America, limitandoci per pura curiosità, a riportare un breve resoconto che vuole essere da stimolo per approfondire l'argomento.
    Un libro sull'argomento

    Le informazioni raccolte per questo articolo, sono aumentate a dismisura, grazie alla collaborazione di molte persone. Per questo, è in preparazione "Italiani nella guerra civile americana", il libro edito da Prospettiva, conterrà molti dettagli che per ragioni di spazio non possono essere inseriti in questa pagina. Includerà alcuni elenchi di nomi italiani arruolati tra i ranghi dell'esercito del Sud e del Nord, e per gentile concessione del "Virginia Military Institute", anche le lettere del Sergente confederato Gian Battista Garibaldi, nato a Lavagna (GE) nel 1831, morto in Virginia e sepolto nel cimitero monumentale di Lexington. Il sergente scrisse continuamente alla fidanzata durante il conflitto armato, raccontando le sue esperienze.
    Italiani a New York nel 1860

    Gli italiani parteciparono alla guerra civile americana in entrambi gli schieramenti. Tutti e due si ispirarono a Garibaldi.
    All'inizio della guerra civile americana, si calcola che circa 11.000 americani avevano dichiarato di essere nati in Italia.
    La maggior parte erano arrivati a New York, per congiungersi con i numerosi connazionali. Lì avevano le loro scuole e i loro giornali.
    Francesco Secchi de Casale, un attivista politico rifugioto in America, aveva fondato L'Europeo-Americano, il primo periodico ad essere pubblicato sia in inglese che in italiano. Quando la pubblicazione fallì, fondò un altro importante giornale: L'Eco d'Italia.
    Gli italiani a New York avevano grossi problemi sociali, mancavano gli alloggi e i soldi per la scuola. Casale raccolse soldi per fondare una scuola che insegnava, oltre alle materie tradizionali, anche la storia dell'Italia e dell'America.
    Oltre a Francesco Casale, tra le fila dell'Unione si arruolarono:
    Luigi Tinelli, un industriale che fu console in Portogallo, con esperienza come comandante.
    Francesco Spinola che reclutò quattro reggimenti a New York e fu nominato loro generale da Abraham Lincoln.
    Il conte Luigi Palma di Cesnola, veterano della guerra di Crimea. Fondò una accademia militare a New York.
    Numerosi gli episodi di coraggio:
    Spinola, al comando della sua "Spinola Empire Brigade" nonostante in inferiorità numerica di 6 a 1, assaltò il nemico alla baionetta.
    Cesnola invece, ferito e immobilizzato sotto al suo cavallo, fu catturato dai confederati. Lottò per un migliore trattameno umano dei prigionieri, tanto che i sudisti gli diedere il comando della commissione di prigionieri di "Belle Isle"
    I volontari nell'esercito dell'Unione

    Il 28 maggio 1861 si formarono due unità di volontari italiani:
    "Italian Legion" sulla bandiera americana avevano un fiocco tricolore e la scritta: "Vincere o morire".
    "Garibaldi Guards" 39th New York Infantry Regiment che usava la bandiera italiana usata nel 1848 da Garibaldi in Lombardia e nel 1849 a Roma.
    Come da tradizione europea, ma inusuale per le truppe americane, al reggimento furono aggregate diverse vivandiere. Si trattava di donne, che trasportavano l'acqua e si prendevano cura dei feriti. Oltre a questo, indossavano nell'uniforme alcuni distintivi dei Bersaglieri e alcuni fucilieri erano uomini di colore, appena liberati dalla schiavitù.
    Le Garibaldi Guard del 39th Infantry Regiment rimasero in servizio dal 28 maggio 1861 al 1 luglio 1865. Il reggimento fu formato dal "Union Defense Committee of New York city" con un permesso speciale del "War Department".
    Fu arruolato il 27 maggio 1861 a New York sotto il comando del colonello Frederick George D'Utassy. Entrò in servizio a Washington, D. C. il 6 giugno 1861.
    Inizialmente il reggimento era formato da:
    • una compagnia di italiani (PierLuigi Rossi segnala che erano circa 68 nella compagnia A)
    • una compagnia di svizzeri
    • una compagnia di spagnoli e portoghesi
    • una compagnia di francesi
    • tre compagnie di tedeschi
    • tre compagnie di ungheresi
    I nominativi degli effettivi della Compagnia A del 39 Reggto N.Y.(Garibaldi Guards) e di tutte le altre compagnie sono reperibili presso il sito Web: http://www.ecs.gannon.edu/-frezza/39NYSV/ggroster.html
    Il 31 Maggio 1863 il reggimento fu consolidato in quattro compagnie (A, B, C e D). D dicembre furono aggiunte le compagnie E, F, G e H. Nel gennaio 1864, aggiunsero le compagnie I e K.
    Le compagnie A, B, C e D furono congedate a New York il 24 giugno 1864, i soldati che non potevano essere congedati furono trasferiti ad altre compagnie.
    Nell'Ottobre 1864, fu formata una nuova Compagnia D, (arruolata principalmente a Malone per un anno).
    Il 1 Luglio 1865 fu congedata con onore e smantellata al comando del Colonnello Augustus Funk, eccetto la nuova compagnia D, che fu smantellata il 7 Giugno 1865, ad Alexandria in Virginia.
    Il reggimento lasciò New York il 28 maggio 1861, il 1 giugno arrivò a Washington, D. C. e il 13 luglio 1861, fu aggregato alla: "1st Brigade, 5th Division, Army of Northeastern Virginia" e iniziò a combattere il 21 luglio nella battaglia di First Bull Run.
    da dove iniziarono la guerra.

    Durante il servizio, il reggimento subì le seguenti perdite umane:
    • Morti in azione: 5 ufficiali, 62 soldati;
    • Morti da ferite ricevute in azione: 3 ufficiali, 49 soldati;
    • Morti di malattia e altre cause: 1 ufficiale, 158 soldati;
    • Fatti prigionieri: 762 (530 solo ad Harpers Ferry)
    In totale, 9 ufficiali, 269 soldati, 278 aggregati (dei quali 1 ufficiale e 99 soldati morirono nella mani del nemico).
    Il monumento in loro onore, eretto a Gettysburg nel 1902 dentro al cimitero di Ridge, riporta le seguenti iscrizioni:
    39TH NEW YORK INFANTRY, (GARIBALDI GUARDS) 3D BRIG. 3D DIV. 2D CORPS.
    THIS REGIMENT AT ABOUT 7 O'CLOCK P. M. JULY 2, 1863 BEING ORDERED TO SUPPORT GENERAL SICKLES' LINE CHARGED AND DROVE THE ENEMY RECAPTURING THE GUNS AND EQUIPMENT OF BATTERY 1, 5TH U. S. ARTILLERY
    A STONE TABLET MARKS THE PLACE WHERE THIS INCIDENT OCCURRED.
    Questo reggimento, verso le 7 del pomeriggio del 2 luglio 1863, ricevette l'ordine di dare supporto alla linea del generale Sickles incaricato di ricatturare al nemico le armi e l'equipaggiamento della prima batteria del quinto artiglieri. Una lapide marca il luogo dove questo avvenne.
    THIS REGIMENT COMPOSED OF 4 COMPANIES HELD THIS POSITION JULY 2 AND 3, 1863
    Questo reggimento composto da 4 compagnie, mantenne questa posizione il 2 e 3 luglio 1863.
    CASUALTIES KILLED 15, WOUNDED 80, TOTAL 95
    Perdite Morti 15, Feriti 80, totale 95
    Disegno dal libro del 1912: "New York in the War of the Rebellion" di Frederick Phisterer.
    Le battaglie delle Garibaldi Guard del 39th Infantry Regiment includono:
    la prima battaglia First Bull Run del 21 luglio 1861 (2 morti, 54 dispersi), Cross Keys (10 morti, 12 dispersi), Difesa della ferrovia Harper, Gettysburg (25 morti, 70 feriti - nel monumento sono indicati 15 morti e 80 feriti, perché 10 feriti sono deceduti in seguito), Morton's Ford (3 morti, 19 feriti), Wilderness (23 morti, 90 feriti, 23 dispersi), Spottsylvania (24 morti, 74 feriti, 26 dispersi), Cold Harbor (4 morti, 3 feriti, 2 dispersi), e l'ultima battaglia Appomattox Court House il 9 aprile 1865 (6 morti, 31 feriti).
    FONTI (in inglese):
    Dati riportati nel libro: "New York in the War of the Rebellion" terza edizione, di Frederick Phisterer. Pubblicato nel 1912: Albany: J. B. Lyon Company.
    ripreso dal sito Web: http://www.dmna.state.ny.us/historic...9thInfMain.htm
    e anche: www.geocities.com/Athens/Oracle/9853/guards.html

    I volontari nell'esercito confederato

    "Garibaldi Guards - Italian battalion Louisiana Militia" nel 1862 diventò "Sesto Reggimento European Brigade"
    Combattevano sotto alla bandiera italiana con il motto: Vincere o morire.
    Furono impegnati in varie battaglie, tra le quali:
    First Bull Run, Cross Keys, North Anna, Bristoe Station, Po River, Mine Run, Spotsylvania, Wilderness, Cold Harbor, Strawberry Plain, Petersburg.
    In questa pagina: www.ustica.org/genealogy/italian_brigade.htm potete trovare la lista completa degli italiani arruolati nel "Sixth Regiment European Brigade (Italian Guards Battalion), Militia" confederato.
    PierLuigi Rossi ci ha gentilmente riassunto la storia:
    La maggior parte degli dei combattenti italiani nell'esercito confederato erano ex soldati borbonici, reclutati con il benestare del governo piemontese, nella ricerca di una soluzione al problema del considerevole numero dei prigionieri di guerra.
    Riguardo allo stato della Luisiana, furono reclutati circa 640 uomini nel 6 reggimento delle brigate Europee: il battaglione "Italian guards" ed il 5o reggimento, "Cazadores Esp." di cui faceva parte la "Garibaldi Legion" inoltre il 10rgto fanteria della Luisiana, di cui la Compagnia I era esclusivamente composta di ex soldati borbonici e la compagnia F del 22rgto fanteria.
    Inoltre vi era presenza di soldati italiani in quasi tutti i 30 reggimenti della Luisiana. Il 10rgto, fanteria, da un totale iniziale di 987 effettivi nel 1861, alla resa del Gen.Lee ad Appomatox il 10 aprile 1865 erano rimasti 18 reduci, tra i quali Ferri Salavtore, veterano del 11Btg. fanteria del regio esercito borbonico al comando del Col.Federico De Lozza.
    Il 15 ottobre 1860, assieme alla legione britannica, giunse a Napoli l'americano Chatham Roberdeau Wheat, che offrì i suoi servigi a Garibaldi, il quale lo elevò al grado di generale, che come tale partecipò alla seconda fase della battaglia del Volturno, e sul garigliano. Assieme al Wheat vi fu il Capitano Bradford Smith Hoskiss, veterano dell'esercito britannico.
    Alla notizia dell'elezione di Lincoln a Presidente, Wheat decise di rientrare in America, anticipando il conflitto armato. Prima di partire interpellò Garibaldi, sulla possibilità di reclutare volontari tra i prigionieri borbonici. Garibaldi lo introdusse a Liborio Romano, eminenza grigia nell'amministrazione provvisoria dei territori conquistati, il quale dopo l'occupazione del regno di Napoli da parte delle truppe piemontesi, avendo il Gen. Cialdini espresso la sua preoccupazione pel gran numero dei prigionieri borbonici, avanzò la proposta che fossero deportati negli Stati Confederati d'America, recentemente seceduti dall'Unione. Col l'approvazione del console americano a Napoli Joseph Chandler, diede il benestare al Capitano Hoskiss di reclutare i prigionieri e gli sbandati.
    Nel dicembre 1860 e nei primi mesi del 1861, le navi "Elisabetta" Olyphant- Utile - Charles & Jane - Washington - e Franklin iniziarono il trasporto dei prigionieri borbonici a New Orleans, a quel tempo il porto più grande del sud.
    Giunti a destinazione, furono assegnati a diverse unità militari confederate dello stato della Luisiana. Tra gli arruolati, c'erano anche molti francesi ed inglesi, e il console Francese Conte Mejan, con quello inglese George Coppel, protestarono presso il governatore dello stato Thomas Moore. Il quale propose un compromesso: I volontari che già erano stati arruolati sarebbero rimasti alle unità di assegnazione, mentre i nuovi arrivati sarebbero stati arruolati nella milizia (una specie di guardia nazionale, con compiti di polizia e di organizzazione interna allo stato. Quindi nel giugno 1861 furono create le 3 brigate europee, tra cui il 6o reggimento "Guardia italiana" (Italian guards) circa 300 uomini e il 5o reggimento "Cazadores Esp." tra cui il battaglione "Garibaldi Legion" di circa 300 uomini. Il nome di Garibaldi fu eliminato in seguito a delle proteste, e il battaglione fu rinominato "Legione Italiana".
    In seguito all'occupazione di New Orleans dai nordisti, i superstiti dei due battaglioni decimati da diserzioni, furono inviati per servizio a Port Hudson. La maggior parte degli soldati ex borbonici si comportò bene e si distinse nelle varie campagne, sino alla resa del Gen.Lee. E dopo la guerra, venne riconosciuto ad alcuni un comportamento esemplare. Come esempio cito il Sergente John Gariboldi, compagnia C. 27o reggimento della Virginia, brigata Stonewall, che visse fino al 1914 e fu seppellito nel cimitero di Lexington, assieme al Generale Lee ed il generale Jackson due degli eroi del Sud.
    Battaglie tra italiani

    Nella battaglia di Gettysburg (50.000 vittime), alle 15.30 del 2 luglio 1863 parteciparono anche 365 soldati delle Garibaldi Guards nordiste (agli ordini del generale Hancock) e 360 soldati delle Garibaldi Guards sudiste (agli ordini del generale Early).
    NOTA: In origine, quest'ultimo paragrafo era molto diverso. Leggete i motivi delle modifiche
    PierLuigi Rossi (che rende disponibile lo stato di servizio completo del 10 Luisiana per la durata del conflitto) ha gentilmente aggiunto:
    Il primo incontro tra il 39 N.Y.Volunteers e gli Italo-confederati fu alla battaglia di Winchester nel settembre 1862.
    Il 10 Luisiana al comando del Gen.Stonewall Jackson li mise in rotta verso Harpers ferry, sotto attacco si arresero al comando del Magg.Hildebrandt, distrussero le loro armi e marciarono ad Annapolis in disgrazia.
    Furono chiamati "I vigliacchi di Harpers ferry" e inviati a Camp Douglas - Chicago, dal settembre al dicembre 1862, fino alla liberazione per uno scambio di prigionieri.
    Secondo il diario del soldato Pisani Sisto Co.I 10 Luisiana, avevano battezzato la Ca.A del 39 N.Y. "home made yankees" (Yankee caserecci).

    Bibliografia

    Libri in inglese:
    Conquer or Die: The Thirty-Ninth New York Volunteer Infantry, Garibaldi Guard. John M. Pellicano. Prima edizione 1996.
    Soldiers memorial Company I, 39th regt. New York volunteers.
    Washington, D. C.: C. G. Case, R. G. Walrad & B. C. Baker, c1863. ilIus. broadside. "Lith of Sarony, Major & Knapp, New York"
    The Garibaldi guard, by George Edwin Waring, Jr. (1833-1898). In The first book of the Authors club, liber scriptorum (1893).

  2. #2
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    Predefinito

    http://www.rievocazioni-guerra-civile.it/index.html
    il battaglione "Garibaldi Legion" di circa 300 uomini. Il nome di Garibaldi fu eliminato in seguito a delle proteste, e il battaglione fu rinominato "Legione Italiana".

    CHI SIAMO
    Rievocatori e tiratori ad avancarica; siamo tutte persone unite dal comune amore per la storia e pur se provenienti da periodi diversi di rievocazione, dal napoleonico alla II G.M., ci siamo trovati in questo gruppo per ricercare e ricostruire un evento, la Guerra Civile Americana (1861-65), che non ha avuto direttamente a che fare con la storia europea ma che, di fatto, ha visto coinvolti anche uomini e donne nostri connazionali emigrati.
    Abbiamo scelto un reggimento della Louisiana proprio perché in questo stato era fortissima la presenza di immigrati che avevano scelto il “nuovo mondo” fiduciosi di ricominciare da capo in una terra ricca di speranze e opportunità.
    Il 14mo Louisiana è un gruppo apolitico di persone diverse per età, lavoro e provenienza geografica ma legate da passioni comuni e da comuni ideali e senza scopo di lucro.
    per contatti: info@rievocazioni-guerra-civile.it
    SCOPI
    Nostro intento è quello di esplorare qualunque aspetto culturale, sociale e tecnologico del periodo del quale ci occupiamo. L’obiettivo è quello di ottenere questo cercando di ricostruire un reparto di soldati confederati della Guerra Civile Americana per poter in questo modo entrare in un ottica diversa di ricerca storica; partendo quindi dallo studio e il comune confronto su letteratura, documenti, memorie e fotografie dell’epoca cerchiamo di passare ad un aspetto pratico e tangibile che è quello che ci porta ad indossare le uniformi, montare le tende e a vivere per alcune ore come gli uomini che veramente si trovarono coinvolti nel conflitto.
    Rievocare per noi non vuol dire solo ricreare una foto ma ricercare la fedeltà della ricostruzione, delle divise, delle armi, dei comandi e dei movimenti, basandoci sui regolamenti dell’epoca. Il nostro è un obiettivo perseguito con il massimo impegno, nella maniera più accurata possibile cercando un miglioramento continuo, così da esprimere al meglio la realtà storica.

    STORIA DEL VERO 14TH LOUISIANA
    Organizzatosi nel giugno 1861 e composto da uomini di svariate nazionalità tra le quali italiani, polacchi e francesi il 14° Louisiana entrò in servizio nell’esercito confederato il 24 agosto 1861 a Camp Pulaski, presso Amite (LA.), con la numerazione di 13° Louisiana.
    Il reggimento venne subito destinato al fronte della Virginia ed arrivò a Yorktown nel settembre 1861.
    Il 21 settembre 1861 il dipartimento della guerra cambiò la numerazione del reggimento in 14°.
    Il reggimento combatté nella difesa di Yorktown (aprile 1862), prese parte alla battaglia di Williamsburg (5 maggio) e limitatamente anche alla battaglia di Seven Pines (solo il 1 giugno).
    Nei giorni successivi, durante la campagna dei sette giorni, il 14° prese parte anche alle battaglie di Mechanicsville (26 giugno), Gaines’ Mill (27 giugno), Frayser’s farm (30 giugno). Durante questa campagna il reggimento subì 243 perdite tra morti, feriti e prigionieri.
    Il 26 luglio il 14° venne inserito nella prima brigata della Louisiana insieme al 5°, 6°, 7° e 8° reggimento.
    Durante la battaglia di Cedar Mountain (9 agosto) ebbe solo una breve scaramuccia.
    Nella campagna di 2dn Manassas il 14° Louisiana combatté nella battaglia di Bristoe Station (26 agosto), Kattle Run (27 agosto) e 2nd Manassas (29-30 agosto); i caduti furono 49.
    Ad Antietam (17 settembre) il reggimento subì 53 perdite.
    Nell’ ottobre del 1862 il 14° entrò nella seconda brigata della Louisiana con il 1°, 2°, 10°, 15° reggimeto e da quel momento servì sempre inquadrato in questa unità.
    Alla battaglia di Fredericksburg (13 dicembre) il reggimento rimase in riserva ed ebbe solo una breve schermaglia il giorno seguente.
    Durante la battaglia di Chancerrolsville (2-3 maggio 1863) la seconda brigata della Louisiana partecipò all’attacco del Gen. Thomas “Stonewall” Jeckson verso il fianco dell’esercito Unionista. Nella battaglia di Winchester (15 giugno) il reggimento catturò oltre 300 uomini del 67° Pennsylvania.
    Durante la battaglia di Gettysburg (1-3 luglio) il 14° partecipò all’assalto di Culp’s Hill (2-3 luglio) dove riportò 65 perdite.
    Quando l’armata del Gen. R. E. Lee fece ritorno in Virginia il reggimento partecipò alla campagna di Bristoe Station (9-22 ottobre). Nella battaglia di Payne’s Farm ebbe 28 caduti.
    Prese parte alle battaglie di Wilderness (5 maggio 1864) e Spotsylvania (9-20 maggio) dove il 12 maggio, durante un’incursione dell’esercito Federale nelle trincee della brigata, il reggimeto ebbe molti uomini catturati.
    Dopo un breve scontro con i nemici a Cold Harbor (1-3 giugno), la seconda brigata entrò nell’armata della Valle dello Shenandoah del Gen. Jubal Early.
    Gli uomini del 14° combatterono in tutte le battaglie dell’armata da luglio ad ottobre.
    Il reggimento subì cosi tante perdite che dalla fine di ottobre venne consolidato con i superstiti del 1° Luoisiana in un'unica compagnia. La seconda brigata ritornò nell’armata del Nord Virginia nel dicembre 1864 a Petersburg dove restò nelle trincee a difesa della città fino all’evacuazione nell’aprile 1865.
    Ad Appomatox, il 9 aprile 1865, il 14° Louisiana si arrese con un effettivo di soli 2 ufficiali e 25 soldati.

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    Italians in the Confederate Army

    This is perhaps the earliest accumulated list of Italian residents of New Orleans. These Civil War roll calls were recorded in 1862 when New Orleans was captured by the Union Army. As a final act of honor, the enlisted were required to report and be discharged. A roll call was done for each company but only Field & Staff and the 1st Company are dated, 2 April 1862. There are 341 men listed in the Italian Brigade. This list was compiled by the National Archives and is not the original muster rolls.
    New Orleans Public Library, M320-174
    Compiled Service Records of Confederate Soldiers Who Served in Organizations from the State of Louisiana.
    Sixth Regiment European Brigade (Italian Guards Battalion), MilitiaSoldierRank / CompanyResidence / Remarks
    Abbarzo Giuseppe 3 Corporal 2nd Company
    Agnello Raffaele 3rd Company
    Ailara Angelo Private 1st Company 303 Rampart street
    Alajmo Francesco 1st Corporal 2nd Company
    Albanese Guiseppe Private 4th Company
    Amalfi Antonio 3rd Company
    Amico Salvatore 3rd Company
    Amodeo Nicola 3rd Company sick
    Anselmi Angelo 2nd Lieutenant 4th Company
    Anselmi Giovanni Batistta Private 1st Company 470 Bagatelle street Anselmi Pietro 4th Sergeant 2nd Company
    Anthoine Enrico Sergeant Furiere 4th Company
    Arata Tomaso Private 4th Company
    Arnauld Philip Private 1st Company 141 Old Levee
    Atrania Lonardo Private 1st Company 11 Main street
    Baglietto Vincenzo 2nd Company
    Bagnato Rosario 2nd Company
    Balistrieri Calogero 2nd Company
    Barabara Felice 3rd Company sick
    Baraco Vincenzo Private 4th Company absent
    Barraco Giacomo 2nd Company
    Barraco Ignorio 2nd Company
    Barraro Guiseppe Corporal 2nd Company sick
    Bayard Pierre Private Sapper Field and Staff
    Beltram Antonio 3rd Company
    Benedetti Louis Private Sapper Field and Staff
    Bernero Giovanni Batistta 2nd Company
    Biaggini Giovanni 2nd Company absent
    Bertucci Antonio 2nd Company
    Bertucci Francesco Private 1st Company 764 Poydras street
    Bertucci Giovanni 4th Corporal 2nd Company
    Bertucci Giovanni 3rd Company
    Bertucci Guiseppe 2nd Company
    Bertucci Salvatore 2nd Company
    Biaggini Giovanni 2nd Company absent
    Bianchieri Paolo Private 1st Company Schr Gabriel Aime
    Bilecci Antonio 3rd Company sick
    Bollo Francesco 2nd Company
    Bologni Guiseppe 2nd Company
    Bongiovanni Paolo 1st Sergeant 4th Company
    Bonnanno Guiseppe Private 4th Company absent
    Borzoni Bernado Private 4th Company absent
    Botto Francois Color Bearer Field and Staff
    Brisolara Antoine Corporal Major Field and Staffsick
    Brisolara Giovanni Private 1st Company Rampart and St Peters streets Brisolara Guiseppe 2nd Corporal 1st Company Rampart and St Peters streets
    Buonanno Guiseppe 2nd Company sick
    Brunini Nicola Private 1st Company 173 Old Levee
    Bussetta Guiseppe Private 1st Company Chartes street between St Philip and Main
    Cafiero Rinaldo 3rd Company absent without excuse
    Calderaro Emanuele 4th Sergeant 4th Company
    Calderaro Giovanni Private 1st Company Dryades Market
    Camillere Carlo 2nd Company
    Camilleri Giovanni Maria Private 4th Company
    Campora Giovanni Private 1st Company 50 Bienville and Marei
    Canavaro Bernard Corporal Drummer Field and Staff
    Caravella Joseph Corporal Sapper Field and Staff
    Cardon Alessandro 3rd Company
    Casa Laurenzo Private 4th Company absent
    Caserta Guiseppe di Felice Private 4th Company
    Caserta Guiseppe di Salvatore Private 4th Company sick
    Caserto Salvadore 2nd Company
    Castagnetto Domenico 2nd Company
    Castagnino David 2nd Company
    Castagnino Emmanuele Private 1st Company 286 Bourbon street
    Castelli Pietro 3rd Company absent without excuse
    Castrucci Andrea Private 4th Company absent
    Castruni Lazzaro Private 1st Company 354 Great Man street
    Cavallaro Ignazio 3rd Company
    Cavasino Francesco 3rd Company working at the gun boats
    Cavasino Gaspero 3rd Company working at the gun boats
    Cavasino Vicenzo Private 4th Company absent
    Celli Candido 3rd Company
    Chiaro Giuseppe Private 4th Company absent
    Chiofalo Filippo 3rd Company
    Cingotta Domenico Private 4th Company
    Ciperlo Francesco 2nd Company
    Climauro Antonio 2nd Company
    Collica J. Joseph Private Sapper Field and Staff
    Colora Antonio 2nd Company
    Coltraro Jean Private Sapper Field and Staff
    Compagno Antonio 2nd Company
    Coppola Francesco Private 4th Company gone away
    Corrado Salvatore 3rd Company
    Cosimo Girolamo 3rd Company gone away
    Cosso Giulio Private 1st Company Rampart and Usruline streets
    Crestino Antonio Private 4th Company
    Crevetto ---2nd Company
    Croie Nicola 3rd Company
    Cuneo Francesco Corporal Farrier 2nd Companysick
    Cuneo Giacomo 3rd Company
    Cuttraro Caloggero 2nd Company
    Cuttraro Felice 2nd Company
    Damele Louis Sergeant Major Field and Staff
    Damico Pietro Corporal Farrier Perdido and Baronne streets
    Damico Salvatore 3rd Sergeant 2nd Company
    DaMonte --- Jr Private 4th Company absent
    Danda Francesco 2nd Company
    D'Angeli Francesco 3rd Company absent without excuse
    D'Angeli Giuseppe 3rd Company absent without excuse
    Danove Lorenzo Private 4th Company absent
    Dante Luige 3rd Company
    Davilla P. Sergeant Major Field and Staff
    Debarbierig Enrico Private 1st Company 225 Chartry street
    Debarbierig Michele Private 1st Company 225 Chartry street
    Debarbierig Agostino 3rd Sergeant 4th Company
    Decanini Domenico 3rd Company
    DeFrancisce Pietro Private 1st Company absent
    Degregario Luciano 2nd Company absent
    Degregario Michel Guard Armes Field and Staffabsent
    Deguaro Salvatore 3rd Company
    Dechiaro Antonio 3rd Company absent without excuse
    Delerno Emmanuele 3rd Company
    Della Valle G. Joseph Lieutenant Colonel Field and Staff
    Della Valle Jean Batptiste Adjunct Major
    Della Valle Mario 2nd Sergeant 4th Company
    Delpino Domenico 3rd Company
    DiLorenzo Antonio Private 4th Company
    Dispensa --- 3rd Company absent without excuse
    Erzoe Giuseppe Private 1st Company 367 St Anne street
    Faccidomo Giuseppe 2nd Company
    Falconi Francesco Private 4th Company
    Fallo Bartolo Private 1st Company
    Fallo Carmelo di Gni. Private 1st Company
    Fallo Carmelo di Gppe. Private 1st Company
    Fallo Francesco Private 4th Company
    Fallo Giuseppe di Angelo Private 1st Company
    Famularo Giuseppe 2nd Company
    Fassiani Giuseppe Private 1st Company boat man
    Fassiani Tomaso Private 1st Company boat man
    Fava Emmanuele Private 1st Company
    Favaloro Giuseppe Private 4th Company
    Ferrante Nicola 3rd Company
    Fiorentino Domenico 3rd Company
    Fonte Domenico 2nd Company
    Frenna Ignazio 3rd Company
    Gabrielli Salvatore Private 1st Company 159 Fram Man street
    Galeotti Giovanni 3rd Company
    Gatt Paolo 3rd Company
    Gazro Francesco 3rd Company absent without excuse
    Gazzo Francesco Private 3rd Company absent without excuse
    Giacomini Nicola Private 4th Company absent
    Giavagnoli Eugenio Private 4th Company
    Giuffria Salvatore Private 4th Company
    Glorioso Salvadore 2nd Company
    Grabiele Pasquale Private 4th Company
    Grande Gaspero Private 4th Company
    Grande Giuseppe Private 1st Company 10 Maine street
    Greco Leonardo 3rd Company absent without excuse
    Greco Nicola 3rd Company
    Greco Salvatore 4th Company gone away
    Grimaldi Giovanni Battista Private 4th Company absent
    Guajana Gaspero Private 4th Company
    Guastavigna Luigi 2nd Company
    Guida Salvatore Private 1st Company 346 Robertson street
    Guilla Natale 4th Sergeant 1st Company Chrtry street
    Incagnone Antonio 3rd Company
    Ingargiola Cristofaro 2nd Company
    Ippolito Giuseppe 3rd Company
    Jannello Antonio 3rd Company
    LaGreca Giovanni Private 4th Company sick
    Lago Domenico Private 1st Company 71 Main street
    Lagomarrino Giacomo 2nd Company
    Lamantia Giuseppe 1st Corporal 4th Company
    Lamantia Vincenzo Private 1st Company 774 Philippa street Lanasa Michele 3rd Company
    Lanata Francesco Private 1st Company Old Basin and St Claude streetsLanatra Matteo 3rd Company
    Lanava Antonio Private 1st Company 13 Melpomene street
    Lanca Antonio Private 4th Company
    Lancetta Gaspero 3rd Company
    Laprima Antonio Private 1st Company 18 Main street
    Lardito Giacomo 3rd Corporal 344 St Phillip street
    Larocco Stefano 2nd Company
    Larosa Carmelo 3rd Company
    Lascola Calogero 3rd Company
    Lauricella Salvatore 3rd Company
    Lauricella Francesco 2nd Company
    Lavizzo Giuseppe Captain 1st Company Chartry street
    Lazzara Luigi 2nd Company sick
    Lazzarini Ferdinando Private 1st Company 173 Old Levee
    Leon Giovanni Private 4th Company
    Leon Giuseppe Private 4th Company
    Limandri Francesco 2nd Company
    Lombardo Stefano 3rd Company absent without excuse
    Luchesi Giuseppe Drummer 1st Company 354 Great Man street
    Luchesi Nicola Private 1st Company 354 Great Man street
    Lugomarsino Giovanni 3rd Company
    Macera Giacomo Private 1st Company 170 Burgundi street
    Macera Giovanni Private 1st Company 170 Burgundi street
    Macera Giovanni Battista 2nd Sergeant 1st Company 170 Burgundi street Maggio Antonio 3rd Company
    Mancuso Antonio 2nd Company
    Mancuso Francesco Private 4th Company
    Mancuso Gaetano 2nd Company
    Mancuso Giuseppe 2nd Company
    Mancuso Pietro 2nd Company
    Manuyso Domenico Private 4th Company 575 Magazine street
    Marinello Damiano 3rd Company
    Marino Leonardo Private 4th Company
    Martello Domenico Private 1st Company 303 New Basin street
    Martinoli Giuseppe Private 4th Company absent
    Mascari Agostino Corporal 1st Company 174 Philippa street
    Mascari Vincenzo 3rd company
    Massa Giacomo Private 1st Company Rampart and Usrulines
    Matina Giuseppe Private 4th Company
    Mattino Gaetano 2nd Company
    Mazzei --- 3rd Sergeant 1st Company123 Old Levee
    Mazzola Agostino Private 1st Company 170 Benjamin street
    McCary Demitry Private 4th Company absent
    Mecchi Agostino Corporal Farier 4th Company
    Micci Domenico Private 4th Company
    Mizzi Giuseppe 2nd Lieutenant 1st Company 174 Bienville street
    Moglia Antonio 3rd Company
    Mollica Pietro 2nd Company
    Montedonico Antonio 3rd Company
    Montoro Giuseppe Private 4th Company absent
    Morale Antonio Private 1st Company boat man
    Morale Antonio Private 4th Company boat man
    Morgani Bartolomeo Private 1st Company boat manMorgani Bartolomeo Private 4th Company absent
    Motisi Giovanni 3rd Company absent without excuse
    Musso Tommaso 1st Sergeant 2nd Company
    Nebbia Vincenzo Private 4th Company gone away
    Nini Luigi Private 4th Company absent
    Norisi Carlo 3rd Company Olivare -- 2nd Company
    Olivieri Luigi Private 1st Company Dryades Market
    Olivieri Vincenzo Private 1st Company Dryades Market
    Pace Giuseppe Private 4th Company absent
    Paillo Luigi 3rd Company
    Palmieri Domenico 2nd Corporal 4th Company
    Palmisano Gasparo Private 1st Company 14 Main street
    Palumbo Paolo 3rd Company
    Paoletti Giuseppe Captain 4th Company
    Papini Carlo Private 1st Company Condi street
    Pappalardo Vincent 1st Lieutenant 3rd Company
    Parili Agostino Private 1st Company St Anne
    Parmigiano Gaetano 3rd Company
    Perino Giovanni Private 1st Company boat man
    Permigiano Bernardo 4th Company
    Perannio Giovanni 2nd Company
    Persico Agostino 3rd Company
    Piaggio Dario 2nd Lieutenant 2nd Company
    Piaggio Enrico Captain 2nd Company
    Picone Antonio 3rd Company
    Piccone Domenico Private 4th Company
    Pini Ferdinando 1st Lieutenant 4th Company
    Pittade Francesco 3rd Company
    Pittaluga Giuseppe Private 1st Company
    Plessa Calogero 3rd Company
    Podesta Antonio 3rd Company
    Poggio Pietro 2nd Company absent
    Polinghi Antonio 3rd Company
    Portoghesi Michele Private 4th Company absent
    Prestesimon Salvatore 4th Corporal 1st Company Poydras Market Quadarella Angelo Private 4th Company gone away
    Raccich Nicola 3rd Company
    Rallo Giuseppe Private 4th Company
    Rameli Davide Private 1st Company
    Rando Giuseppe 2nd Company
    Ravenna Francesco 2nd Company
    Repetto Giuseppe 3rd Company
    Restucci Andrea 3rd Company
    Ricciardi Francesco 2nd Company
    Rimassa Giovanni 2nd Company absent
    Rinauro Girolamo 3rd Company
    Riso Seraffino Private 1st Company Comon and Prior
    Rizzo Giuseppe 2nd Company
    Roberson Girogio 2nd Company sick
    Romano Raffaele Private 4th Company absent
    Rossi Francesco 3rd Company absent without excuse
    Runo --- 2nd Company absent
    Russo Agostino 3rd Company
    Russo Jean Private 4th Company
    Russo Saverio Private 4th Company gone away
    Sabatini Giovanni 3rd Company absent without excuse
    Salem Giuliano Private 3rd Company absent
    Salomone Antonio Private 1st Company Poydras Market
    Salomone Lorenzo Private 1st Company
    Sansone Giuseppe 4th Corporal 4th Company
    Sarzana Pietro Private 4th Company absent
    Sciallona Nicola Private 1st Company
    Scimiluca Michiele 2nd Company
    Scontrino Danisio 3rd Company works at the gun boats
    Secchi Giovanni 2nd Company
    Sedotti Francois Sergeant Sapper Field and Staff
    Shibera Francesco 3rd Company
    Sidoli Antonio Sergeant 2nd Company
    Simeria Francesco Private 1st Company Schr. Brazos
    Simone Giuseppe 2nd Company
    Sisaccaluga Private 1st Company Rampart and Usrsuline
    Siscchitano Antonio Private 1st Company Dryades Market
    Smidt Giovanni 3rd Company
    Soccola Angelo 1st Lieutenant 1st Company 141 Old Levee
    Socola Giovanni Battista Private 1st Company 141 Old Levee
    Solari Giuseppe 2nd Company
    Solari Michiele 2nd Company
    Sollari Giovanni Battista Private 4th Company absent
    Spagmiolo Felice 2nd Company
    Spano Bartolo 4th Company
    Spano Francesco Private 1st Company 303 Rampart street
    Sparicio Lio 2nd Company
    Sparino Antonio 3rd Company sick
    Spataro Antonio 3rd Company
    Staynino Raffaele 3rd Company sick
    Taranto Carmelo Corporal 4th Company
    Taranto Felice 2nd Company
    Taranto Gaetano 2nd Company
    Tasso Francesco Private 1st Company
    Tasso Francesco Private 3rd Company
    Tasso Francesco Private 4th Company
    Tomasi Felice Private 4th Company
    Tomasi Jean Private 4th Company
    Toronelli Giovanni Private 1st Company Orleans and Bourbon
    Torre Giuseppe 2nd Sergeant 2nd Company
    Torre Luigi 1st Lieutenant 1st Company
    Torre Pietro 3rd Company
    Torrenti Giacomo 3rd Company sick
    Tramontano Rosolino 1st Lieutenant 2nd Company
    Traversso Antonio Private 1st Company 157 Carondelete street
    Trepani Stefano Private 2nd Company absent
    Troys Effisio Quarter Master 1st Company 149 Old Levee
    Umina Antonio 2nd Company sick
    Valenza Antonio Private 4th Company absent
    Valenzano Giuseppe Private 1st Company 18 Main street
    Valenzia Salvatore Private 1st Company
    Valle Angelo 3rd Company working at gun boats
    Valle Girolamo 3rd Company working at gun boats
    Vassallo Antonio Private 1st Company boat comet
    Ventrici Giuseppe Private 4th Company absent
    Ventrici Pietro Private 4th Company absent
    Vidonovich Stefano Private 4th Company absent
    Villiot Giuseppe Captain 3rd Company
    Virgilio Luciano Private 4th Company sick
    Zacca Apollonio 2nd Company
    Zagame Gaetano 2nd Company
    Zagame Giovanni 2nd Company
    Zagame Giuseppe 2nd Company
    Zanella Antonio Private 4th Company absent
    Zanetti Fortunato 2nd Company
    Zinavo Antonio Private 1st Company 178 Rampart street
    Zinavo Giuseppe Private 1st Company (to havana)

  4. #4
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    PierLuigi Rossi ci ha gentilmente riassunto la storia:
    La maggior parte dei combattenti italiani nell'esercito confederato erano ex soldati borbonici, reclutati con il benestare del governo piemontese, nella ricerca di una soluzione al problema del considerevole numero dei prigionieri di guerra.
    Riguardo allo stato della Luisiana, furono reclutati circa 640 uomini nel 6 reggimento delle brigate Europee: il battaglione "Italian guards" ed il 5o reggimento, "Cazadores Esp." di cui faceva parte la "Garibaldi Legion" inoltre il 10rgto fanteria della Luisiana, di cui la Compagnia I era esclusivamente composta di ex soldati borbonici e la compagnia F del 22rgto fanteria.
    Inoltre vi era presenza di soldati italiani in quasi tutti i 30 reggimenti della Luisiana. Il 10rgto, fanteria, da un totale iniziale di 987 effettivi nel 1861, alla resa del Gen.Lee ad Appomatox il 10 aprile 1865 erano rimasti 18 reduci, tra i quali Ferri Salavtore, veterano del 11Btg. fanteria del regio esercito borbonico al comando del Col.Federico De Lozza.

  5. #5
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    Come sotto la "brigata garibaldi" i soldati Borbonici?

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da moon dragone
    Come sotto la "brigata garibaldi" i soldati Borbonici?
    Riguardo allo stato della Luisiana, furono reclutati circa 640 uomini nel 6 reggimento delle brigate Europee: il battaglione "Italian guards" ed il 5o reggimento, "Cazadores Esp." di cui faceva parte la "Garibaldi Legion" inoltre il 10rgto fanteria della Luisiana, di cui la Compagnia I era esclusivamente composta di ex soldati borbonici e la compagnia F del 22rgto fanteria.
    Inoltre vi era presenza di soldati italiani in quasi tutti i 30 reggimenti della Luisiana.
    ....e come faccio a saperlo se in questi vi erano i soldati ex Borbonici?
    Nello scritto si parla di militari italiani che rifiutarono di far parte della Garibaldi Legion, per cui cambiarono il nome in Italian Legion! e combattevano con i pantaloni alla zuava!!!
    Fratricidio anche in America!!!!

  7. #7
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    Rileggere la guerra civile americana
    Il falso mito della guerra civile americana


    America 1861-1865. Una guerra incivile.


    Alcune riflessioni sulla cosiddetta guerra civile americana. Che non riguardò la schiavitù, come detta la vulgata “politicamente corretta”. Un episodio importantissimo per la storia occidentale, una guerra poco civile e molto rivoluzionaria.


    di Marco Respinti.

    Il Timone, Anno VIII - Aprile 2006

    Definire “guerra civile” la più sanguinosa delle “guerre nordamericane”, combattuta tra il 1861 e il 1865, è fondamentalmente sbagliato, motivo per cui è storiograficamente - e non solo partigianamente - corretto definirla (come spesso fanno gli storici di parte “sudista”) “guerra tra gli Stati”. Molti sono peraltro i falsi miti che circondano l’avvenimento. Il primo è, ovviamente, che essa sia stata in qualche modo causata dalla schiavitù in cui i bianchi tenevano i neri. Eppure lo stesso presidente Abraham Lincoln ammise, in una lettera indirizzata a Horace Greele, direttore di The New York Tribune: «Il mio obiettivo in questa lotta è di salvare l’Unione, non di salvare o distruggere la schiavitù». Del resto, l’80% dei “sudisti” non possedeva affatto schiavi, un dato ormai acclarato dalla storiografia più seria.
    Quanto all’emancipazione dei neri, un irriducibile abolizionista delta schiavitù quale fu William Lloyd Garrison sostenne a lungo, prima dello scoppio della guerra, che dovevano essere gli Stati del nord a secedere, evitando peraltro lo scontro armato, onde trasformarsi in una sorta di paradiso per i neri fuggiaschi dalle piantagioni del Sud.
    La guerra non fu fatta, insomma, per liberare gli schiavi: si fece invece per preservare l’Unione tra gli Stati nordamericani. Ragione per cui è assolutamente errato parlare di Nord contro Sud, quanto è invece veritiero parlare di governo federale contro Stati. Certo, furono esclusivamente gli Stati del Sud a portare alle estreme conseguenze le divergenze con il governo federale, ma essi concepirono la propria battaglia come una difesa dei diritti di sovranità di tutti i singoli Stati dell’Unione, diritti che ritenevano sanciti a chiare lettere nella Costituzione federale del 1789 e invece traditi da Washington. Completamente fuorviante è, insomma, parlare, in quel modo divenuto anche ideologico, di “nordisti” contro “sudisti”: al di là della suggestione un po’ cinematografica (ma tutta dovuta a certe strane traduzioni italiane), quei termini sono infatti inesistenti in lingua inglese dove esistono solo northem e southern, ossia “settentrionale” e “meridionale”.

    La vera rivoluzione americana.

    Ritenendo di non poter sopportare oltre lo stravolgimento del patto fondativo dell’Unione da parte del governo federale, diversi Stati del Sud decisero nel 1861 di mettere in atto quello che ritenevano un proprio diritto costituzionale: l’abbandono dell’accordo federativo, ossia la secessione. Pacifica. A quel punto, fu il governo federale a spostare la questione sul piano militare inviando truppe “unioniste”.
    Gli Stati secessionisti diedero allora vita a una nuova lega, gli Stati Confederati d’America (CSA), che mirava a costituire una nuova nazione nordamericana, indipendente, confederale e non federale. Ovvero in continuità diretta con e decisamente fedele al patto fondativo originario, che nella forma assunta a metà Ottocento gli Stati secessionisti ritenevano oramai irrimediabilmente danneggiato per colpa di Washington. Un ritorno alle origini, insomma. Una risposta alla rivoluzione politica operata dal governo federale immemore di sé.
    Negli Stati Uniti d’America “federale” é infatti il termine impiegato per indicare ciò che da noi si direbbe “nazionale” (talvolta “nazionalistico”), “centrale” (talvolta “centralistico”) e “statale” (talvolta “statalistico”). L’organizzazione “confederale”, invece, è un’unione fra Stati che conservano poteri sovrani e indipendenti.
    Dopo l’indipendenza, proclamata il 4 luglio 1776 a Filadelfia, le ex Colonie britanniche dell’America Settentrionale non diedero vita agli Stati Uniti d’America, ma a una Confederazione di Stati indipendenti uniti solo debolmente quanto a difesa e a commercio, e più teoricamente che concretamente. Il documento ufficiale di riferimento di questa organizzazione fra Stati furono gli Articoli della Confederazione, approvati il 15 novembre 1777 dal Congresso dei delegati degli Stati (in piena guerra d’indipendenza) ed entrati in vigore ufficialmente il 1° marzo 1781 dopo la ratifica di tutti gli Stati.
    Con la convocazione della Convenzione costituzionale a Filadelfia il 14 marzo 1787 s’intese poi riformare gli Articoli delta Confederazione per ovviare ad alcune loro palesi debolezze. Ma ne risultò invece un documento completamente nuovo, quindi un’organizzazione istituzionale inedita: l’Unione degli Stati nordamericani e non più la Confederazione.
    Gli Stati Uniti d’America nacquero quindi nel 1789, quando George Washington fu eletto primo presidente vigente la Costituzione. Il potere delegato alla struttura federale, ovvero al centro, al governo di Washington, é maggiore, laddove nella struttura confederale le ex Colonie, poi Stati indipendenti confederati, erano autonomi e sovrani.
    La Costituzione federale, del resto, sorse da un compromesso fra federalisti (centralisti nazionalisti) e antifederalisti (confederalisti). Il 25 settembre 1789, il primo Congresso degli USA propose agli Stati dodici emendamenti. Ne furono approvati dieci, che, ratificati dai vari Stati, entrarono in vigore nel 1791. Da allora sono parte integrante della Costituzione federale con il nome di “Bill of Rights”, a imitazione della “Carta dei diritti” della tradizione giuridica britannica modellata dal Common Law consuetudinario.
    Quello statunitense costituisce l’insieme dei dieci emendamenti alla Costituzione che bilanciano a favore dei singoli Stati il potere attribuito appunto dalla Costituzione ai governo federale centrale.
    Costituzione e “Bill of Rights” sono dunque un via media fra l’antica Confederazione e il centralismo moderno, quest’ultimo nato proprio dalla Guerra cosiddetta civile. Dal 1789 al 1865 (la data della fine della Guerra è un simbolo significativo) sono esistiti degli USA diversi sia dall’antica Confederazione, sia dalla nazione postlincolniana di oggi. Un “antico regime”, diverso sia dal “feudalesimo”, sia dall’epoca postrivoluzionaria.

    Il “Medioevo” americano.

    La metafora storica non è azzardata. L’epoca della Confederazione, infatti, ereditando direttamente il passato coloniale di sostanziale autogoverno, visse del “retaggio medioevale” britannico. Mentre l’epoca successiva alla Guerra cosiddetta civile rappresenta il periodo postrivoluzionario dell’America Settentrionale, e questo grazie a quella “Ricostruzione” (1865 1877) che fu una vera e propria spoliazione culturale ed economica, e che giuridicamente stravolse l’equilibrio fra Stati e governo centrale. A mero vantaggio dal secondo.
    Lo ha scritto efficacemente lo storico Raimondo Luraghi in Cinque lezioni sulla guerra civile americana,1861-1865 (La città dal sole, Napoli 1997). «II conflitto civile che dal 1861 al 1865 sconvolse gli Stati Uniti d’America segna una data cruciale nella storia di qual paese: sarebbe difficile sopravalutare l’importanza dell’impatto.
    Anzitutto, con la fine di tale guerra si può ragionevolmente fissare, per l’Unione americana, la cesura tra età moderna e contemporanea. La rivoluzione e l’indipendenza, malgrado la loro grandissima importanza, non ne mutarono infatti radicalmente il tessuto sociale, economico e culturale; e, quanto alta rivoluzione francese, essa ebbe sulla storia dal Nord-America una scarsissima incidenza [...]. Ma la guerra civile fu ben altro. Essa di fatto seppellì la “vecchia America”; ne alterò le strutture, non meno per i vincitori che per i vinti. Una serie di Stati (che formavano, come superficie, una buona metà dell’Unione) furono costretti, “con il ferro e il sangue”, a uscire dall’epoca agraria e a entrare in quella della grande industria. La rivoluzione industriale (essa stessa tra i motivi scatenanti della guerra) trionfò nel paese entero e 1’Unione, che prima, di fatto, era un agglomerato di più o meno disjecta membra, fu unificata non diversamente da quanto lo furono, nella stessa temperie, l’Italia o, meglio ancora, la Germania. E con gli stessi metodi».

    L’ideologia “francese”.

    La guerra combattuta per l’indipendenza dalle Colonie britanniche dell’America Settentrionale contro la madrepatria londinese fra 1775 e 1783, e definita “rivoluzione americana”, non fu affatto una rivoluzione. La si è chiamata così per analogia, a posteriori, con quella di Francia dal 1789, secondo una particolare versione dal sofisma post hoc ergo propter hoc che si basa su presunta somiglianze fra Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e dal Cittadino (26 agosto 1789) francese e “Bill of Rights”. La Déclaration parlava d’individue, “Bill of Rights” di Stati sovrani. La prima aveva a che fare con l’illuminismo e si sarebbe inverata nel giacobinismo, padre dei totalitarismi. La seconda era figlia dell’Europa classica e giudeo-cristiana, mediata dalla giurisprudenza britannica. E parlava di libertà concrete, non di una Loi astratta, rivendicando il passato invece d’inventarsi un futuro inesistente. Disse il virginiano Patrick Henry, patriota e antifederalista, il 23 marzo 1775: «Non ho che un lume con cui guidare i miei passi e questo è il lume dell’esperienza».
    Non fu rivoluzione, ma solo guerra d’indipendenza. La vera sovversione - credevano i nordamericani - era l’assolutismo di Londra laddove essa negava la tradizione della libertà. Reazione, dunque, addirittura controrivoluzione. O, con Edmund Burke - il primo critico (irlandese) dal 1789 di Francia -, una rivoluzione affrontata preventivamente per risolverne le contraddizioni. La lotta armata fu una extrema ratio e così la separazione formale dal 4 luglio.
    «Lungi dall’essere il prodotto di una rivoluzione democratica e di una opposizione alle istituzioni britanniche - ha scritto nell’Ottocento Lord John Emerich Edward Dalbergh Acton -, la Costituzione degli Stati Uniti fu il risultato di una grandiosa reazione a favore delle tradizioni della madrepatria».
    E Alexis de Tocqueville, il più acuto osservatore degli USA: «Anzitutto mi sembra necessario distinguere accuratamente le istituzioni degli Stati Uniti dalle istituzioni democratiche in generale». Non era, insomma, ciò che nacque in Francia nel 1789, che Tocqueville conosceva bene e che in gran parte disprezzava.
    La “democrazia moderna” di marca illuministico-giacobina, centralistica e protototalitaria, si fece strada nel corso della prima metà dell’Ottocento nordamericano, impadronendosi di quelle forze federaliste a cui gli antifederalisti avevano a suo tempo strappato il “Bill of Rights”. Le prime coincidevano grosso modo con il Nord, i secondi con il Sud, anche se con clamorose eccezioni da entrambe le parti.
    Cucinato in salsa puritana oramai secolarizzata, l’illuminismo giacobino nordamericano lavorò l’Ottocento come quello francese aveva lavorato il Settecento ed ebbe il suo 1789 nel 1861. Accadde negli USA, ma fu lo stesso - le date coincidono - in Italia con il Risorgimento. Come ha osservato Lord Acton, «è semplicemente la democrazia spuria della Rivoluzione francese che ha distrutto l’Unione, disintegrando i resti delle tradizioni e delle istituzioni britanniche». Successe con la Guerra cosiddetta civile.

    Ricorda.

    Alla fine della cosiddetta Guerra civile nordamericana, il presidente degli sconfitti Stati Confederati d’America, Jefferson Davis, venne incarcerato in condizioni indecenti. Gli furono vicine solo delle suore di Savannah, in Georgia, che gl’inviarono un rosario, e Papa Pio IX, che gli mandò una corona di spine (la intrecciò personalmente) e un proprio ritratto autografato con scritto: «Se qualcuno vuol venire dietro me, prenda la sua croce e mi segua ...» (Mt 16,24). Sta tutto al Confederate Museum di New Orleans, in Louisiana. Jefferson Davis non era cattolico. Dopo duo anni di carcere duro, venne liberato senza subire quel processo che egli incessantemente aveva richiesto. Papa Pio IX, in quegli anni alle presa con il “Risorgimento”, era convinto che sia l’Italia cattolica sia gli Stati secessionisti dal Sud nordamericano stessero combattendo la medesima battaglia di civiltà centro i medesimi aggressori.

  8. #8
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    Citazione Originariamente Scritto da mosongo
    PierLuigi Rossi ci ha gentilmente riassunto la storia:
    La maggior parte dei combattenti italiani nell'esercito confederato erano ex soldati borbonici, reclutati con il benestare del governo piemontese, nella ricerca di una soluzione al problema del considerevole numero dei prigionieri di guerra.
    Riguardo allo stato della Luisiana, furono reclutati circa 640 uomini nel 6 reggimento delle brigate Europee: il battaglione "Italian guards" ed il 5o reggimento, "Cazadores Esp." di cui faceva parte la "Garibaldi Legion" inoltre il 10rgto fanteria della Luisiana, di cui la Compagnia I era esclusivamente composta di ex soldati borbonici e la compagnia F del 22rgto fanteria.
    Inoltre vi era presenza di soldati italiani in quasi tutti i 30 reggimenti della Luisiana. Il 10rgto, fanteria, da un totale iniziale di 987 effettivi nel 1861, alla resa del Gen.Lee ad Appomatox il 10 aprile 1865 erano rimasti 18 reduci, tra i quali Ferri Salavtore, veterano del 11Btg. fanteria del regio esercito borbonico al comando del Col.Federico De Lozza.
    Ce stavano anche Romani de Roma?
    Ave

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da Legionario
    Ce stavano anche Romani de Roma?
    Ave
    ....non lo so!...comunque penso di no! Roma fu presa nel 1870!
    I primi furono i prigionieri soldati borbonici nel 1861 erano già in America eche furono spediti lì da Garibaldi perché Cialdini aveva le prigioni strapiene!!!
    Ma puoi cliccare sul link....

  10. #10
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    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da mosongo
    ....non lo so!...comunque penso di no! Roma fu presa nel 1870!
    I primi furono i prigionieri soldati borbonici nel 1861 erano già in America eche furono spediti lì da Garibaldi perché Cialdini aveva le prigioni strapiene!!!
    Ma puoi cliccare sul link....
    Certo che fa un certo effetto leggere queste notizie ! Chi se lo sarebbe immaginato ai tempi del ginnasio ?
    2010:

 

 
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