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  1. #1
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    Predefinito Università: Evola, le Edizioni di Ar e la censura

    Gentili Lettori,
    un nostro corrispondente ha voluto comunicarci cosa è accaduto al momento di discutere la sua tesi di laurea "Il tradizionalismo di Julius Evola".
    Poiché di tutto questo non si è occupata la stampa 'democratica', provvediamo noi, autorizzati dall'Autore, ad informarVi dei fatti, trasmettendoVi in lettura la lettera che abbiamo ricevuto.

    Segnaliamo anche un fatto singolare, quasi una risposta indiretta ai docenti inquisitori: nello stesso momento in cui ricevevamo questa lettera, ci giungevano dalla tipografia le prime copie della nuova opera di Julius Evola curata dalle Edizioni di Ar: I testi de La vita italiana (che raccoglie tutti gli scritti di Julius Evola apparsi sulla rivista diretta da Preziosi).

    Con l'occasione, Vi informiamo che, da oggi, è attivo un nuovo sito, dedicato esclusivamente alle Edizioni di Ar, www.edizionidiar.com.
    Nel sito sono state inserite le copertine di tutti i libri, una prima parte di recensioni, una presentazione delle varie collane e una prima rassegna fotografica.
    --------------


    Spettabili Edizioni di Ar,

    avrei dovuto scriverVi questa mail nel novembre scorso, ma per vari motivi ho dovuto rimandare. In seguito, venuto a conoscenza della vergognosa quanto patetica censura operata di recente ai danni della professoressa Pellicciari da parte dei cagnolini da guardia della sedicente democrazia, mi ero ripromesso di contattarvi per mettervi al corrente di un altro processo nei confronti di chi, come il sottoscritto e le edizioni di Ar, non si piega evidentemente alla tirannia del pensiero unico, preferendo far parlare i libri nella loro completezza, affinché sugli stessi si possa riflettere e trarre le dovute considerazioni con spirito scientifico e conseguentemente obiettivo. Il sottoscritto, reo di aver presentato nella facoltà di Filosofia dell’Università di Cagliari una tesi di laurea intitolata “Il tradizionalismo di Julius Evola” , ha dovuto subire al pari della professoressa Pellicciari, l’ostracismo norimberghiano degli undici docenti preposti al giudizio della suddetta tesi.

    La condanna emessa dal sinedrio rosso capeggiata dal presidente della commissione Claudio Natoli, ebreo-comunista e professore di Storia contemporanea, si basava, tra gli altri, sui seguenti capi d’accusa: in primis, chiaramente, l’avere scelto come oggetto di studio un autore come Julius Evola; a seguire, la presenza di una nota riportante le critiche mosse da Adolf Hitler al colonialismo, tratta da “Gli ultimi discorsi”; l’aver citato il nome di Adriano Romualdi; e infine, questo il punto su cui i poveri docenti pare siano stati toccati nel profondo della loro “nobile” sensibilità, l’aver utilizzato testi stampati per le Edizioni di AR, tra i quali apparivano anche “La disintegrazione del sistema” e “I lupi azzurri-Documenti del Fronte Nazionale” ( da cui estrapolavo un commento di Giovanni Damiano sul razzismo evoliano), il cui autore, Franco Giorgio Freda destava agli o cchi degli sbigottiti docenti un senso visibile di repulsione maggiore a quello suscitato negli stessi da Evola e Hitler messi insieme!

    A detta del controrelatore Nicola Orsucci, docente di filosofia contemporanea e principale protagonista di una feroce quanto vergognosa aggressione ideologica nei confronti dell’esaminando, l’aver utilizzato libri stampati per le edizioni di AR costituiva la prova necessaria affinché l’eretica tesi venisse giudicata con il minimo dei voti, nonostante questa fosse, parole dello stesso controrelatore, “argomentata con molta intelligenza…”. Appariva chiaro che il sottoscritto, avendo citato in bibliografia molti testi stampati da una casa editrice fondata dal “demone nero” Freda, il quale a sua volta propone anche ( e non solo ) testi di Evola e Hitler, non poteva che essere un nazista estremamente pericoloso, un cancro nel tessuto sociale di questa repubblica “democratica”, tanto da costringere la santa commissione d’esame a far rispettare al candidato successivo e a tutti i presenti un minuto di silenzio in ricordo delle vittime dell’olocausto ebraico….( e su questo particolare stendiamo un velo pietoso).

    L’ennesima farsa dei finti paladini della democrazia, che biasimano “il rogo dei libri” ma che a loro volta i libri li censurano risparmiando anche sui fiammiferi, pare essere una costante vergognosa di questa Italia la quale, da una parte attua continui gargarismi a base di belle parole quali “tolleranza”e “libertà di opinione”, dall’altra consente atti di vergognosa occultazione di testi e autori evidentemente sgraditi alla cultura “liberal-democratica” che nel nostro paese pare avere ancora sfumature tendenti al rosso e tracce di obsoleti quanto ridicoli rigurgiti resistenziali.

    ---------

  2. #2
    Alvise
    Ospite

    Predefinito

    Eh, mi spiace molto.

    Ma purtroppo questo si sa.

    Se dovessi presentare una tesi di laurea in filosofia, senza dubbio punterei su qualche puzzone alla Kant, oppure sulle nuove frontiere del liberalismo.

  3. #3
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  4. #4
    NEOFASCISMO........
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    Predefinito professori universitari.....

    il solito branco di parassiti, l'unico commento "tecnico" alla tesi sembra essere stato un complimento all'autore. Come possono degli "intellettuali" essere così privi di libertà? potranno mai capire cosa si prova ad essere realmente liberi?
    Saluti di gratitudine alle edizioni di Ar.

  5. #5
    Massimiliano71
    Ospite

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    Citazione Originariamente Scritto da margini
    Gentili Lettori,
    un nostro corrispondente ha voluto comunicarci cosa è accaduto al momento di discutere la sua tesi di laurea "Il tradizionalismo di Julius Evola".
    Poiché di tutto questo non si è occupata la stampa 'democratica', provvediamo noi, autorizzati dall'Autore, ad informarVi dei fatti, trasmettendoVi in lettura la lettera che abbiamo ricevuto.

    Segnaliamo anche un fatto singolare, quasi una risposta indiretta ai docenti inquisitori: nello stesso momento in cui ricevevamo questa lettera, ci giungevano dalla tipografia le prime copie della nuova opera di Julius Evola curata dalle Edizioni di Ar: I testi de La vita italiana (che raccoglie tutti gli scritti di Julius Evola apparsi sulla rivista diretta da Preziosi).

    Con l'occasione, Vi informiamo che, da oggi, è attivo un nuovo sito, dedicato esclusivamente alle Edizioni di Ar, www.edizionidiar.com.
    Nel sito sono state inserite le copertine di tutti i libri, una prima parte di recensioni, una presentazione delle varie collane e una prima rassegna fotografica.
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    Spettabili Edizioni di Ar,

    avrei dovuto scriverVi questa mail nel novembre scorso, ma per vari motivi ho dovuto rimandare. In seguito, venuto a conoscenza della vergognosa quanto patetica censura operata di recente ai danni della professoressa Pellicciari da parte dei cagnolini da guardia della sedicente democrazia, mi ero ripromesso di contattarvi per mettervi al corrente di un altro processo nei confronti di chi, come il sottoscritto e le edizioni di Ar, non si piega evidentemente alla tirannia del pensiero unico, preferendo far parlare i libri nella loro completezza, affinché sugli stessi si possa riflettere e trarre le dovute considerazioni con spirito scientifico e conseguentemente obiettivo. Il sottoscritto, reo di aver presentato nella facoltà di Filosofia dell’Università di Cagliari una tesi di laurea intitolata “Il tradizionalismo di Julius Evola” , ha dovuto subire al pari della professoressa Pellicciari, l’ostracismo norimberghiano degli undici docenti preposti al giudizio della suddetta tesi.

    La condanna emessa dal sinedrio rosso capeggiata dal presidente della commissione Claudio Natoli, ebreo-comunista e professore di Storia contemporanea, si basava, tra gli altri, sui seguenti capi d’accusa: in primis, chiaramente, l’avere scelto come oggetto di studio un autore come Julius Evola; a seguire, la presenza di una nota riportante le critiche mosse da Adolf Hitler al colonialismo, tratta da “Gli ultimi discorsi”; l’aver citato il nome di Adriano Romualdi; e infine, questo il punto su cui i poveri docenti pare siano stati toccati nel profondo della loro “nobile” sensibilità, l’aver utilizzato testi stampati per le Edizioni di AR, tra i quali apparivano anche “La disintegrazione del sistema” e “I lupi azzurri-Documenti del Fronte Nazionale” ( da cui estrapolavo un commento di Giovanni Damiano sul razzismo evoliano), il cui autore, Franco Giorgio Freda destava agli o cchi degli sbigottiti docenti un senso visibile di repulsione maggiore a quello suscitato negli stessi da Evola e Hitler messi insieme!

    A detta del controrelatore Nicola Orsucci, docente di filosofia contemporanea e principale protagonista di una feroce quanto vergognosa aggressione ideologica nei confronti dell’esaminando, l’aver utilizzato libri stampati per le edizioni di AR costituiva la prova necessaria affinché l’eretica tesi venisse giudicata con il minimo dei voti, nonostante questa fosse, parole dello stesso controrelatore, “argomentata con molta intelligenza…”. Appariva chiaro che il sottoscritto, avendo citato in bibliografia molti testi stampati da una casa editrice fondata dal “demone nero” Freda, il quale a sua volta propone anche ( e non solo ) testi di Evola e Hitler, non poteva che essere un nazista estremamente pericoloso, un cancro nel tessuto sociale di questa repubblica “democratica”, tanto da costringere la santa commissione d’esame a far rispettare al candidato successivo e a tutti i presenti un minuto di silenzio in ricordo delle vittime dell’olocausto ebraico….( e su questo particolare stendiamo un velo pietoso).

    L’ennesima farsa dei finti paladini della democrazia, che biasimano “il rogo dei libri” ma che a loro volta i libri li censurano risparmiando anche sui fiammiferi, pare essere una costante vergognosa di questa Italia la quale, da una parte attua continui gargarismi a base di belle parole quali “tolleranza”e “libertà di opinione”, dall’altra consente atti di vergognosa occultazione di testi e autori evidentemente sgraditi alla cultura “liberal-democratica” che nel nostro paese pare avere ancora sfumature tendenti al rosso e tracce di obsoleti quanto ridicoli rigurgiti resistenziali.

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    Quei docenti dovrebbero creare i nuovi intellettuali del nostro Paese.....
    Roba da maiali.

  6. #6
    petronius
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    Citazione Originariamente Scritto da Massimiliano71
    Quei docenti dovrebbero creare i nuovi intellettuali del nostro Paese.....
    Roba da maiali.
    Se è andata così porgo tutta la mia solidarietà al ragazzo. Bisognerebbe anche sentire l'altra campana però. Non che voglia scagionare i professori, una manica di arroganti e ignoranti (per lo più) parassiti statali. Tuttavia quanto meno il suo relatore aveva firmato titolo e aveva seguito lo sviluppo della stesura. Quindi sicuramente era informato del contenuto e della bibliografia. Significa che il relatore è nazista. Ma allora perchè i professori non se la sono presa anche con lui? O forse l'hanno fatto in privato, boh. Secondariamente il fatto delle edizioni Ar mi sembra davvero strano. All'esame di Storia Romana ho portato alcuni testi sul paganesimo(politeismo) delle edizioni Ar e Settimo Sigillo e la prof.essa mi ha domandato:"Sono valide queste edizioni? Dove le posso trovare?". Per dire che non sono proprio edizioni conosciutissime nel mondo accademico, anzi direi molto poco, quindi questo ragazzo ha avuto proprio sfiga. Mi piacerebbe sapere se esiste una risposta qualcosa di confrontabile dell'altra parte.

  7. #7
    squadrista nel fantabosco
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    Che pezzi di merda!

  8. #8
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    Tutti quelli che son passati per l' università, prima o poi, incappano nelle maglie della dittatura culturale demo-comunista ; a me capitò che uno stimatissimo prof. liquidò Mishima come "uomo di estrema destra", sic et simpliciter......alle mie argomentazioni oppose..due voti in meno.....

  9. #9
    Massimiliano71
    Ospite

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    Citazione Originariamente Scritto da petronius
    Se è andata così porgo tutta la mia solidarietà al ragazzo. Bisognerebbe anche sentire l'altra campana però. Non che voglia scagionare i professori, una manica di arroganti e ignoranti (per lo più) parassiti statali. Tuttavia quanto meno il suo relatore aveva firmato titolo e aveva seguito lo sviluppo della stesura. Quindi sicuramente era informato del contenuto e della bibliografia. Significa che il relatore è nazista. Ma allora perchè i professori non se la sono presa anche con lui? O forse l'hanno fatto in privato, boh. Secondariamente il fatto delle edizioni Ar mi sembra davvero strano. All'esame di Storia Romana ho portato alcuni testi sul paganesimo(politeismo) delle edizioni Ar e Settimo Sigillo e la prof.essa mi ha domandato:"Sono valide queste edizioni? Dove le posso trovare?". Per dire che non sono proprio edizioni conosciutissime nel mondo accademico, anzi direi molto poco, quindi questo ragazzo ha avuto proprio sfiga. Mi piacerebbe sapere se esiste una risposta qualcosa di confrontabile dell'altra parte.
    Petronius, sappiamo entrambi quali sono le caratteristiche dei professori universitari...io poi ho avuto anche la fortuna/sfortuna di vederli in consiglio di facoltà ed in senato accademico dove la loro meschinità (tranne qualche lodevole ma isolata eccezione) esce in tutto il proprio splendore.
    Pavidi, ipocriti, di mentalità piccolo borghese, attaccati giudaicamente anche agli spiccioli, uniformati pedissequamente al pensiero dominante: questo è il quadro del corpo docente dell'università italiana.

  10. #10
    petronius
    Ospite

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da Massimiliano71
    Petronius, sappiamo entrambi quali sono le caratteristiche dei professori universitari...io poi ho avuto anche la fortuna/sfortuna di vederli in consiglio di facoltà ed in senato accademico dove la loro meschinità (tranne qualche lodevole ma isolata eccezione) esce in tutto il proprio splendore.
    Pavidi, ipocriti, di mentalità piccolo borghese, attaccati giudaicamente anche agli spiccioli, uniformati pedissequamente al pensiero dominante: questo è il quadro del corpo docente dell'università italiana.
    Sono totalmente convinto, infatti era la mia premessa. Tremoti li ha definiti giustamente "spocchiosi ignoranti"(sebbene anche lui faccia parte della categoria...). E' verissimo, chiunque faccia l'università prima o poi incappa nelle maglie della dittatura culturale sinistroide. Specie in facoltà umanistiche e storicamente rosse come lettere. Quello che è strano però, e lo ammetterai anche tu, è che un professore abbia fatto fare una tesi a questo ragazzo. Non è successo ad un esame, o durante una discussione a lezione. Un professore ha "firmato" quel titolo consapevole del significato(spero almeno). Quindi, ribadisco, senza voler giustificare la classe dei docenti, vorrei sapere cos'hanno loro da dire. Tutto qui, mi sembra abbastanza ragionevole, non trovi?

 

 
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