Il mare continua a restituire i corpi di un naufragio che ha poco di marinaro e molto di schiavistico.
I 92 superstiti, tutti liberiani, naufragati nella notte tra sabato e domenica nel tratto di mare davanti a Porto Empedocle, saranno presto avviati nel circuito che dall' assistenza porta- nel migliore dei casi- nel mondo del lavoro di serie B, quello che sta tanto a cuore ai padroni italiani, soprattutto quelli delle "fabbrichette" del ricco nord-est.
Gli schiavi del terzo millennio... E' difficile immaginare che questo enorme flusso di disperati possa non essere manovrato da organizzazioni criminali, a loro volta parte di un disegno di destabilizzazione ideato dagli stessi che hanno aggredito la Serbia e l' Afghanistan e stanno per massacrare l'Iraq.
E' difficile immaginare che un disperato abitante di una bidonville liberiana possa intraprendere un viaggio verso l' Italia, senza il coinvolgimento di organzzazioni criminali. Quanto poi alle tanto pubblicizzate "tariffe milionarie" dei viaggi, sorge qualche dubbio. Come può un poveraccio pagare migliaia di dollari per un passaggio su una nave porcile se, disponendo di quella cifra, potrebbe vivere dignitosamente per anni nel suo Paese? Qualcosa non torna.
E se i nuovi negrieri non possono lucrare su quanto pagato dai loro passeggeri, chi garantisce i loro altissimi guadagni?
I negrieri di un tempo guadagnvano sulla "merce" venduta nei mercati degli schiavi. Oggi potrebbero ricevere le ordinazioni via Internet ma a pagare sarebbero sempre gli "utilizzatori finali" della manodopera a basso costo.
Fermiamoli.