Legge Pecorella: Br, rischio proscioglimento
Ben 14 brigatisti, accusati dell'omicidio D'Antona e assolti in primo grado, potrebbero non essere più processati
ROMA - Nuovo dibattito causato dalle conseguenze dell'applicazione della legge sull'inappellabilità delle sentenze di prosciglimento di primo grado da parte del pm. Un'eccezione di legittimità costituzionale della cosiddetta «legge Pecorella», che ritiene inammissibile l'appello proposto dal pubblico ministero alle sentenze di proscioglimento, è stata infatti sollevata martedì 2 maggio, nell'aula bunker del carcere di Rebibbia a Roma, dal procuratore generale Antonio Marini durante la prima udienza del processo di secondo grado ai 14 brigatisti rossi, alcuni dei quali accusati, tra l'altro, dell'omicidio del professor Massimo D'Antona.
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