. Enrico Zoffoli, nasce a Marino (Roma) il 3 settembre 1915 da ottima famiglia. Rimasto orfano in tenerissima età del padre, riceve dalla madre Maria Volpi, una forte educazione cristiana. Assai intelligente, di temperamento vivace e sincero, sperimenta le difficoltà dell'adolescenza. È desideroso di conoscere le ragioni più profonde di tutto e la sua inquietudine di indagare il "mistero" giunge a preoccupare sua madre.
Il 28 aprile 1929, allora festa di S. Paolo della Croce, si trova a fare un ritiro presso lo zio materno, il Passionista Padre Volpi, a Moricone in Sabina. Lì viene folgorato dalla Grazia di Dio e scopre Gesù Cristo come l'Amico per eccellenza al Quale consacrare la vita per sempre. Nella meditazione, nella preghiera, nella lotta contro se stesso, comprende che solo seguendo Gesù sulle orme di S. Paolo della Croce, potrà rispondere alla chiamata che gli urge sempre più impellente nell'anima.
Il 21 ottobre 1931, parte per il noviziato dei Passionisti sul Monte Argentario. Seguono i primi voti, gli studi filosofici e teologici, la professione religiosa perpetua e, infine, il 29 aprile 1939, l'ordinazione sacerdotale. Membro ormai di un Istituto che lo invita a partecipare alla Passione di Cristo per un'azione missionaria carica di luce e di forza, si lancia con fervore nell'apostolato della predicazione, dell'insegnamento e della penna.
Completa gli studi all'Angelicum di Roma e a Lovanio (Belgio) laureandosi brillantemente in filosofia, e intraprende la sua opera di missionario di Gesù Crocifisso, Verità di Dio e dell'uomo, con l'ardore degli apostoli. Insegna nel suo Istituto, allo Studio di Teologia per laici S. Croce di Firenze, alla Pontificia Università Lateranense, al Centro di Teologia per laici di Roma. In seguito farà parte della Pontificia Accademia di S. Tommaso d'Aquino e diventerà esaminatore dei candidati alle ordinazioni e confessore presso il Vicariato di Roma insieme a illustri colleghi.
Attraversa l'Italia per predicare missioni e corsi di cultura cattolica per sacerdoti e laici. Presso la "Scala Santa", in Roma, dà vita a un cenacolo di studi teologici per giovani e adulti desiderosi di crescere nell'intelligenza della fede, sotto la guida sicura del Magistero della Chiesa. Per più di mezzo secolo, scrive libri di filosofia, apologetica, spiritualità, teologia, agiografia e storia, alcuni dei quali rappresentano opere imponenti di mole e di contenuto.
Gesù è il centro unico della sua vita: Padre Enrico ne studia la persona, l'opera, il "mistero", e lo vede giganteggiare nella Sacra Scrittura e nella Chiesa, nell'insegnamento dei Padri e dei Maestri più grandi, in primo luogo S. Tommaso d'Aquino, nella testimonianza dei Santi e dei Martiri. Lo sente vivo e operante nella storia ad attrarre tutti a Sé: Gesù Crocifisso sorgente unica di ogni santità, di ogni rinnovamento autentico nella Chiesa e nel mondo. La più tenera e filiale devozione alla Madonna, invocata ogni giorno con il Rosario, lo conduce a Lui, unico Salvatore del mondo, dall'alto della Croce.
Nel 1958, dopo una visita a suor Celina Martin, l'ultima sorella allora vivente di S. Teresa di Gesù Bambino, ha dai superiori del suo Ordine l'incarico di redigere la Storia critica di S. Paolo della Croce: ne escono tre volumi in più di seimila pagine. Alcune di queste pagine saranno inserite nell'Ufficio delle letture del rinnovato Breviario Passionista, assurgendo all'onore di preghiera liturgica.
Accanto al suo S. Paolo della Croce, P. Enrico studia a fondo S. Teresa di Gesù Bambino, scrivendone poi lo stupendo libro "Tempo ed eternità" (Edizioni Carmelitane, Roma, 1990). Di P. Enrico ricorderemo "Principi di filosofia" (Edizioni Fonti vive, Roma, 1988), il "Dizionario del Cristianesimo" (Edizioni Synopsis, Genova, 1992), presentato dall'Osservatore Romano con giudizio entusiasta (16 aprile 1993), nonché il testo "Cristianesimo, Corso di Teologia Cattolica" (Edizioni Segno, Udine, 1994), che in tre tappe, "ragionare", "credere", "vivere la fede" , conduce a Cristo, quale unico Mediatore tra Dio e gli uomini, Capo della famiglia umana da Lui redenta sulla croce, Centro, Chiave di volta, Alfa e Omega dell'universo. Allo stesso modo ricordiamo il "Catechismo della fede cattolica" (Edizioni Segno, Udine, 1993) che rende accessibile il Cattolicesimo a persone di umile e media cultura, con il metodo delle domande e risposte.
P. Enrico è innamoratissimo del Mistero Eucaristico, studioso profondo e apostolo instancabile, intrepido difensore contro ogni errore e irriverenza, in questo nostro tempo, in cui Gesù-Ostia, è da molti abbandonato e persino profanato. Ammirevole e degna di essere accolta la sua struggente e fondata raccomandazione di ricevere la Comunione solo sulla lingua ("modo che dev'essere conservato, come segno di riverenza verso l'Eucaristia", come affermò Papa Paolo VI e da Giovanni Paolo II mai smentito) e non sulla mano (che non è un obbligo per alcuno, ma solo permesso, non consigliato e tantomeno imposto), per evitare profanazioni del più sublime Mistero della nostra fede.
Nel 1989, 50° anniversario del suo sacerdozio, P. Enrico pubblica la "La Messa è tutto" (Edizioni Fonti Vive, Roma, 1989), che nella prefazione Mons. Antonio Piolanti, tra i più qualificati teologi dell'Eucaristia, ha definito "lavoro grandioso e allettante". A questo libro poi, tradotto in "catechismo" con il medesimo titolo, La Messa è tutto, seguono altre piccole opere (Edizioni Segno) per difendere la presenza reale di Gesù nell'Eucaristia, la realtà della Messa come vero Sacrificio della Croce, per inculcare il rispetto, l'adorazione e l'amore che gli sono dovuti da tutti nella Chiesa.
Negli ultimi anni, davvero brandisce la spada, in difesa della Verità nell'integrità. del Credo Cattolico. Letti e studiati i testi di Kiko Argüello, l'iniziatore del "cammino neocatecumenale", ne scopre i gravissimi errori dottrinali e si mobilità per smascherarli, in modo che il movimento si corregga, sia richiamato alla Verità da parte della Chiesa e più nessuno sia irretito in esso.
Sull'argomento, escono uno dopo l'altro, in edizioni sempre migliori i libri del P. Enrico:
"Eresie del cammino neocatecumenale" (Edizioni Segno, Udine, 1995 );
"Catechesi neocatecumenale e ortodossia del Papa" (Edizioni Segno, Udine, 1995) con approvazione ecclesiastica del 28 febbraio 1995 , e infine, "Verità del Cammino neocatecumenale" (Edizioni Segno, Udine, 1996).
Già nel "Dizionario del Cristianesimo" citato, P. Zoffoli, riassumendo tutte le loro eresie, alla voce "Neocatecumenali" (pag. 338) aveva scritto: "Risulta che il loro fondo dottrinale è gravemente compromesso da errori che colpiscono i dogmi fondamentali del Cristianesimo qual è stato interpretato e proposto dal Magistero dei Papi e dei Concili. Si nega la Redenzione, il carattere sacrificale della morte di Cristo e, quindi, il "Sacrificio dell'altare", con il relativo culto eucaristico (transustanziazione, adorazione...); si sostiene l'unico sacerdozio di Cristo, annullando la distinzione essenziale tra "sacerdozio ministeriale" e "sacerdozio comune", restando perciò soppressa la Gerarchia, fondata su questa distinzione. Si nega il dovere e la possibilità dell'imitazione di Cristo; si altera gravemente la nozione di peccato, della Grazia, del libero arbitrio...; si fantastica "un perdono" concesso a tutti da Dio e che implica il rifiuto dell'inferno... (...). È certo che la dottrina fondamentalmente errata del movimento costituisce una gravissima minaccia per tutti".
Dopo aver celebrato su questa terra, nel venerdì e nel sabato precedenti, la festa dei suoi grandi Amori, il Sacro Cuore di Gesù e il Cuore Immacolato di Maria, domenica 16 giugno 1996. P. Enrico Zoffoli va a godere il premio dell'intrepido apostolo del Vangelo, dopo aver dichiarato pochi giorni prima: "Io ho lavorato per la Verità".