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La mia personale e più completa solidarietà ai compagni di "Liberazione"!
MARCO
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Maroni querela Liberazione. Curzi: è un vizio
Il ministro del welfare muove gli avvocati contro l'organo di Rifondazione: "Insulti gratuiti". Il direttore: "Vuole intimidirci".
ROMA - Maroni querela Liberazione. I vertici dell'organo di Rifondazione comunista replicano: "Tenta di intimidirci".
La decisione di muovere gli avvocati, il ministro del Welfare l'ha presa questa mattina dopo aver letto il servizio pubblicato dal quotidiano sul tema dell'immigrazione. ''Ormai - afferma Maroni in un comunicato difuso dal ministero - l'insulto gratuito è diventato la linea politica del quotidiano Liberazione: l'ennesimo esempio è testimoniato oggi da un articolo a pagina 16 intitolato 'Clandestinità o morte. Retate e pestaggi: la 'mano dura' promessa da Maroni'. Credo - prosegue il ministro - che il
confronto critico, per quanto aspro possa essere, non possa mai trasformarsi, come nel caso di Liberazione di oggi, in un'aggressione tipicamente stalinista personale e falsificatoria nei confronti di chi la pensa in modo diverso. Non intendo replicare a simili aggressioni se non, come è giusto, in sede giudiziaria. Ho dato quindi mandato ai miei legali di presentare querela per diffamazione aggravata nei confronti del quotidiano Liberazione, del direttore responsabile e dell'autore''.
Ma la risposta del giornale non si è fatta attendere. Il direttore di 'Liberazione', Sandro Curzi, e la condirettrice responsabile, Rina Gagliardi, respingono la querela annunciata dal ministro Roberto Maroni come un tentativo di intimidazione, e sollecitano la solidarietà dei giornalisti di tutti gli orientamenti politici. ''Allora è un vizio'', esordiscono nel loro comunicato Sandro Curzi e Rina Gagliardi, per il quali il ministro del lavoro ''sembra non sopportare nessuna critica alle sue leggi e alle sue proposte'', visto che è la seconda querela annunciata contro il quotidiano del Prc in pochi giorni.
Questa volta, sottolineano i due direttori, la querela si riferisce a ''un articolo di cronaca per alcuni tristi episodi che riguardano un lavoratore extracomunitario'', e ''l'unico riferimento nell'articolo al ministro è la citazione di una sua frase sull'uso della mano dura''.
''Evidentemente il ministro tenta di intimidirci e di limitare l'esercizio della nostra autonomia professionale e politica'', affermano Curzi e Gagliardi, che richiamano ''l'attenzione del nostro sindacato e dell'ordine dei giornalisti e dei colleghi tutti'', contro quello che considerano ''una minacciosa offensiva contro l'art. 21 della Costituzione, che tutela la libertà di stampa e di critica''.
(12 SETTEMBRE 2002) www.ilnuovo.it