Scenario: l' isola di Cavallo, buon ritiro vacanziero della famiglia Savoia, dove alcuni anni fa Vittorio Emanuele ammazzò per sbaglio un giovanotto tedesco.
Nel cuore d'agosto il presidente di un' asosciazioen sportiva locale posa sul molo del porticciolo un' ingombrante elica persa dal suo natante poi, in attesa di trovare un mezzo adatto al trasporto, si allontana. Ma quando torna vede con qualche sorpresa un gruppo di uomini trainare il pezzo, allo scopo di issarlo su un proprio mezzo. Si tratta di Vittorio Emanuele di Savoia, del suo fido aiutante Alì e di Maurizio Raggio, già compagno della contessa Vacca Augusta e noto negli anni di Tangentopoli. Dalla sopresa il legittimo proprietario passa alle proteste. Il più alto rappreentante di Casa Savoia non gradisce, il battibecco ben presto degenera in lite, che si chiude al grido poco regale di "Italiano di m..." lanciato secondo i testimoni dal Savoia all' indirizzo del malcapitato. L' elica arriva così a casa Savoia, per tornare il giorno dopo al legittimo proprietario, scortata da Raggio, che porge le scuse per il "malinteso" del giorno precedente.
Come inizio del "ritorno" non c'è male.