Ppe, Berlusconi: politica liberale è sociale, polemiche
giovedì, 30 marzo 2006 7.31
Roma (Reuters) - Silvio Berlusconi ha concentrato oggi il suo intervento al congresso del Partito popolare europeo sullo sviluppo della politica liberale e della democrazia nel mondo dove agiscono "forze potenti che ostacolano questo grande sogno".
"Non un conflitto tra Stati, non uno scontro di civiltà", ma un "attacco da parte del fondamentalismo radicale" ostacola questo "sogno", ha detto il presidente del Consiglio in occasione dell'evento organizzato per il trentennale del Ppe.
Per Berlusconi "il vecchio impianto dello stato sociale, sul quale il nostro continente ha costruito, per decenni, il benessere dei propri popoli, non regge più alle sfide del nuovo tempo. Esso va dunque corretto nel profondo" e va rilanciata la libertà "di far valere il proprio talento", quella di "intraprendere", "di chi sta meglio, di poter produrre ricchezza".
Berlusconi, che è entrato in sala quando i lavori erano già iniziati ed è stato accolto da un timido applauso, ha aggiunto: "Respingiamo la falsa contrapposizione tra politica liberale e politica sociale. Ogni politica fondata sulla promozione dell'uomo non può che essere una politica sociale, la nostra economia sociale di mercato".
In questo le sue parole hanno avuto accenti diversi da quelle pronunciate poco prima dallo stesso palco dal segretario dell'Udc Lorenzo Cesa: "In Italia nessuno come noi dell'Udc ha la ferma convinzione che i valori sono alla base dell'uomo stesso e che non ci può essere politica liberista se non è coniugata ad una politica di solidarietà".
Il presidente della Camera Pier Ferdinando Casini, che ha preso la parola poco prima di Berlusconi, ha detto che "c'è bisogno di moderazione politica", mentre il presidente del Consiglio leggeva corrucciato alcuni fogli. Casini ha poi aggiunto: "Dopo le elezioni in Italia lavoreremo per unire i moderati costruendo il Partito popolare. L'ipotesi deve riunire, non può essere un elemento di continuità ma di forte discontinuità con questa fase politica".
All'apertura del congresso anche una piccola scaramuccia polemica: mentre il segretario dell'Udeur Clemente Mastella spiegava alla platea le ragioni per le quali il suo partito, pur aderendo in Europa al Ppe, sia schierato in Italia con la sinistra, in platea è volato qualche urlo e qualche fischio tra il vicesegretario del Lazio di Forza Italia Stefano De Lillo ed il capo della segreteria politica dell'Udeur Mauro Fabris.