..un elaboratore che funziona in modo completamente diverso dal computer attuale(la macchina di turing) e che sfrutta i principi della meccanica quantistica.
Nel momento in cui vedrà la luce sarà così potente che i supercomputer più potenti di oggi sembreranno dei pallottolieri...alcuni dicono che i militari già ne possiedono dei prototipi...io riporto quest'articolo che mi è sembrato semplice e chiaro su che cosa sarebbe questo computer del futuro, e come funziona
Informatica quantistica
4/1/2006
Un secolo e mezzo dopo aver inventato il transistor – il fondamento della moderna elettronica, della scienza informatica e delle telecomunicazioni – il Bell Labs di Lucent Technologies sta sviluppando una nuova tecnologia che potrebbe cambiare radicalmente l’ IT: il computer quantico. I transistor attuali sono sempre più piccoli, consentendo alla velocità dei computer di raddoppiare ogni uno o due anni. Ma un computer quantico dovrebbe permettere un salto di qualità. Se una macchina simile vedrà la luce, offrirà la possibilità di risolvere alcuni problemi milioni di volte più rapidamente.
Un computer tradizionale memorizza le informazioni come bit, che sono rappresentati sotto forma di 1 e 0. I computer quantici fanno affidamento sui bit quantici, o qubit, che possono assumere valori di 1, 0, o – e questa è la parte che va oltre l’aspetto intuitivo – di alcune miscele quantiche di questi due valori. Un altro effetto quantico conosciuto con il nome di ‹‹ingarbugliamento›› permette a due o più qubit di coordinare il loro comportamento, anche quando non sembra che stiano interagendo.
Queste proprietà particolari dovrebbero rendere i qubit strumenti estremamente potenti per far fronte ad alcuni problemi di calcolo, come la scomposizione di numeri primi molto grandi nelle applicazioni cifrate e la ricerca su banche dati estese (negli anni 1990 due ricercatori di Bell Labs, Peter Shor e Lov Grover, hanno ideato algoritmi quantici d’avanguardia per risolvere questi due problemi).
Ma la creazione di hardware in grado di sfruttare i qubit rappresenta una sfida impegnativa. I qubit sono codificati come gli spin di particelle singole quali atomi, ioni o fotoni. Queste particelle devono essere isolate in modo da non poter interagire con l’ambiente circostante, per non mettere a rischio il calcolo quantico. I ricercatori di Bell Labs, come numerosi altri gruppi, stanno elaborando un metodo per controllare i qubit con un congegno chiamato trappola ionica. Ogni trappola è grande tra un decimo e un centesimo di millimetro e contiene minuscoli elettrodi che possono trattenere uno ione all’interno di un campo elettrico, mentre un raggio laser altera la rotazione ionica. Quando il calcolo è completato, lo ione viene eccitato da un altro laser, che gli fa emettere fotoni che possono essere ripresi da una telecamera per rivelare il loro stato finale, che rappresenta parte della risposta al problema.
I gruppi di ricerca che stanno lavorando con gli ioni intrappolati hanno finora prodotto calcoli quantici usando meno di 10 qubit. Per avere una qualche utilità pratica, un computer quantico richiederà centinaia o migliaia di qubit. I qubit potrebbero essere contenuti in una schiera di numerose trappole, conosciuta come sistema multifunzioni, con collegamenti per far transitare gli ioni avanti e indietro tra diverse zone per prepararli al calcolo, leggere i loro stati finali e persino tenerli in memoria. Anche se la maggior parte delle trappole ioniche sono al momento fatte di ceramica, Bell Labs sta lavorando al progetto di un sistema multiplex in silicio. I transistor potrebbero ottenere la tensione di alimentazione da una sorgente esterna nel caso ce ne sia la necessità, permettendo ai ricercatori di posizionare migliaia di trappole ioniche su un singolo chip, dice Richart Slusher, responsabile del gruppo di informatica quantica ai Bell Labs. I Bell Labs prevedono di produrre alcune di queste trappole multifunzioni nei prossimi due anni, spiega Slusher.
Il gruppo del Bell Labs ‹‹ha riflettuto sul problema a lungo termine, inclusi tutti i controlli elettronici››, afferma David Wineland, responsabile del gruppo Ion Storage al National Institute of Standards and Technology, un importante centro di ricerca di informatica quantica. Secondo Wineland, le trappole di ceramica che si adottano negli attuali esperimenti hanno ‹‹limiti evidenti››. Ma ciò che le rimpiazzerà, egli continua, ‹‹è ancora una questione aperta››.
La produzione di trappole ioniche al silicio consentirebbe ai ricercatori di sfruttare i decenni di esperienza lavorativa dell’industria dei semiconduttori. David Bishop, vicepresidente per la ricerca nelle scienze fisiche dei Bell Labs, ritiene comunque che tutte le tecnologie di base per il computer quantico siano pronte o che presto lo saranno. ‹‹Non vedo alcun ostacolo decisivo››, sostiene Bishop.
Tuttavia molti ricercatori del settore, tra cui Wineland e Slusher, non prevedono la comparsa di un computer quantico funzionale almeno per un altro decennio. Anche allora, le prime macchine saranno prodotte per risolvere compiti di calcolo molto specifici. E mentre, per esempio, la risoluzione dei problemi di scomposizione potrebbe avere profonde implicazioni nella crittografia, un computer quantico potrebbe offrire prestazioni non molto differenti da quelle di un PC tradizionale per una lunga serie di compiti.
Niente di tutto ciò dissuade i Bell Labs – che hanno eliminato molta R&S fondamentale negli ultimi anni – dal perseguire quello che nei fatti è un progetto di ricerca di base. Parte della sua motivazione è legata alla convinzione che la ricerca sull’hardware possa ripagare Lucent molto prima dell’arrivo del computer quantico, consentendo progressi in aree come i laser miniaturizzati e le componenti ottiche. ‹‹Quello che apprendiamo dal lavoro nel settore dell’informatica quantica potrà un giorno portare alla commercializzazione››, conclude Bishop, ‹‹ma è ancora più importante il contributo che già oggi offre al miglioramento delle comunicazioni e della tecnologia informatica››.
http://www.venetonanotech.it/files/i...=31&id_elm=370
altre info sul computer quantistico
http://www.ecologiasociale.org/pg/e_simulator.html
http://www.qubit.org/