Eccolo lì Berlusconi, al matrimonio Agag-Aznar, una delle storie più ridicole e pacchiane del costume politico degli ultimi 300 anni.
Al ritorno dalle vacanze, mentre sull' economia e sulla convivenza civile degli italiani incombono gravi minacce, lui che fa? Si diletta a partecipare a feste nuziali cafone e insolenti verso la povertà, subito dopo aver promesso a Jo' sburg ai popoli africani di dissetarli dirottando le acque del Po attraverso gallerie costruite dalla ditta Lunardi & Figlia.
Ma il meschino non sa che nei Palazzi romani gli stanno preparando un trappolone.
Pierferdi Casini ha disposto che il ddl Cirami, che è stato giocato da Berlusconi e dai suoi come arma della disperazione per prendere tempo, sia sottoposto anche all' esame della Commissione Affari Costituzionali (accettando quindi implicitamente i dubbi di costituzionalità della proposta) e perfino lo scrutinio segreto. Così lui e il suo amico Follini, doroteo di lungo corso, potranno manovrare la forte pattuglia dei franchi tiratori, se gli sarà utile e se gli verrà chiesto dal Colle.
Poi, se anche il ddl Cirami venisse approvato, Ciampi potrebbe non firmare la legge e rinviarla alle Camere, perdendo altro tempo, quello necessario a non fermare i processi che toccano Berlusconi.
Poi si arriverà alle condanne a Milano o a Brescia e i giudici potranno anche togliersi la sfizio di "assolvere" Berlusconi nei processi sulla Sme e su Mondadori, additandolo contemporaneamente al pubblico disprezzo come colui che si è servito della corruzione dei magistrati utilizzando altri col suo denaro, ma "a sua insaputa" o con atti coperti da prescrizione.
Poi Berlusconi, tra imboscate parlamentari, girotondi, scioperi generali, disastro macroeconomico, si dimetterà sbraitando per le elezioni anticipate.
Ma sarà in quel momento che Ciampi, con l' amico Casini, rifiuterà una simile soluzione. E Casini, guardando lontano, alla Presidenza della Repubblica, non disdegnerebbe come tappa intermedia una Presidenza del Consiglio dei ministri di un "governo di salvezza nazionale", che porterebbe allo sfaldamento di Forza Italia, di cui si sono già poste le premesse con la strana fucilazione di Scajola. Una maggioranza in Parlamento la racatterebbe tra disertori di FI, centristi casiniani, nazialleati cui regalerebbe il ministero degli Esteri.
E' già arrivato l' autunno e forse, molto più rapidamente di quanto si creda, arriverà l' inverno per Berlusconi, FI, CdL ormai in frantumi...
Così le previsioni del desaparecido Esercito dell' Ebro, che ancora qualche mese fa prevedeva "a primavera viene il bello", si avvereranno, anche se con un po' di ritardo. Almeno spero.