Risultati da 1 a 2 di 2
  1. #1
    Roderigo
    Ospite

    Predefinito Il libero mercato delle emissioni inquinanti

    Un fondo finanziario per acquistare il diritto a emettere sostanze tossiche
    Emissioni inquinanti, il mercato delle quote


    Sim. Co. - Johannesburg - nostra inviata

    Doveva essere il vertice nel quale il globo terrestre e i suoi abitanti sarebbero stati protagonisti. Ma si sta trasformando in una saga commerciale dove denaro e affari hanno preso il sopravvento. Per capire meglio quali sono i risvolti delle decisioni prese a Johannesburg basta sfogliare qualche quotidiano on line, per scoprire che proprio ieri, nel giorno in cui Cina e Russia annunciavano la loro adesione al protocollo di Kyoto, in Australia è nato il primo fondo finanziario che investe in quote di emmissioni inquinanti. La Rotschild Australia, insieme ad una organizzazione "ambientalista", E3 international, ha lanciato questo nuovo fondo che permetterà alle aziende più inquinanti di acquistare crediti di emissioni da quelle più pulite. Nell'area del Pacifico è il primo del suo genere, ma sono in molti a scommettere che presto altri ne nasceranno. Si chiama Carbon Ring Consortium e punta a raccogliere oltre 2 milioni di dollari, e ogni singolo investitore potrà partcipare con una quota minima di 100 mila dollari. «Con i recenti svilippi delle politiche ambientali, la domanda che ci dobbiamo fare non è più se, ma quando nascerà un mercato globale dei crediti di emissione». Non ha dubbi Richard Martin, dirigente della Rothschild Australia. Il fondo resterà aperto agli investimenti fino al 30 ottobre, per poi essere chiuso nel giugno del 2003 quando i crediti di emissione saranno redistribuiti agli investitori a seconda delle quote acquistate. Lo stesso protocollo di Kyoto prevede la possibilità di un commercio di crediti di emissioni dai paesi che inquinano meno verso quelli più "sporchi", al fine di permettere a questi ultimi di superare i limiti imposti dall'accordo.
    Negli Usa il commercio dei crediti di emissioni è già attivo fra gli Stati americani. Secondo alcune stime un mercato globale di questa natura può generare un giro d'affari di 150 miliardi di dollari entro il 2012.

    Liberazione 4 settembre 2002
    http://www.liberazione.it

  2. #2
    Roderigo
    Ospite

    Predefinito Il libero mercato delle emissioni inquinanti

    Un fondo finanziario per acquistare il diritto a emettere sostanze tossiche
    Emissioni inquinanti, il mercato delle quote


    Sim. Co. - Johannesburg - nostra inviata

    Doveva essere il vertice nel quale il globo terrestre e i suoi abitanti sarebbero stati protagonisti. Ma si sta trasformando in una saga commerciale dove denaro e affari hanno preso il sopravvento. Per capire meglio quali sono i risvolti delle decisioni prese a Johannesburg basta sfogliare qualche quotidiano on line, per scoprire che proprio ieri, nel giorno in cui Cina e Russia annunciavano la loro adesione al protocollo di Kyoto, in Australia è nato il primo fondo finanziario che investe in quote di emmissioni inquinanti. La Rotschild Australia, insieme ad una organizzazione "ambientalista", E3 international, ha lanciato questo nuovo fondo che permetterà alle aziende più inquinanti di acquistare crediti di emissioni da quelle più pulite. Nell'area del Pacifico è il primo del suo genere, ma sono in molti a scommettere che presto altri ne nasceranno. Si chiama Carbon Ring Consortium e punta a raccogliere oltre 2 milioni di dollari, e ogni singolo investitore potrà partcipare con una quota minima di 100 mila dollari. «Con i recenti svilippi delle politiche ambientali, la domanda che ci dobbiamo fare non è più se, ma quando nascerà un mercato globale dei crediti di emissione». Non ha dubbi Richard Martin, dirigente della Rothschild Australia. Il fondo resterà aperto agli investimenti fino al 30 ottobre, per poi essere chiuso nel giugno del 2003 quando i crediti di emissione saranno redistribuiti agli investitori a seconda delle quote acquistate. Lo stesso protocollo di Kyoto prevede la possibilità di un commercio di crediti di emissioni dai paesi che inquinano meno verso quelli più "sporchi", al fine di permettere a questi ultimi di superare i limiti imposti dall'accordo.
    Negli Usa il commercio dei crediti di emissioni è già attivo fra gli Stati americani. Secondo alcune stime un mercato globale di questa natura può generare un giro d'affari di 150 miliardi di dollari entro il 2012.

    Liberazione 4 settembre 2002
    http://www.liberazione.it

 

 

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