Interessante questa nota stesa da Gianfranco Rotondi, della UDC:

"Massimo D' Alema conferma di essere l' unico che da sinistra sa leggere la realtà italiana: l' antiberlusconismo viscerale porta solo, per fortuna nostra, alla vittoria eterna della Casa delle Libertà.
A sinistra si accendono i ceri al leader della Cgil Sergio Cofferati e si battono le mani ai girotondi: nessuno si accorge che questo baccano riporta la sinistra al vecchio teorema, Partio Comunista in piazza e nelle riserve rosse dell' Appennino, Democrazia Cristiana al governo sempre e per forza. Il merito di D'Alema era stato quello di legittimare Berlusconi ma di dare anche un' identità moderna e competitiva alla sinistra. Sarà un caso, ma la sinistra di D'Alema al governo c'è andata, quella dei girotondi è tutto da vedere...".

Solo due notazioni rispetto a questa "analisi" politica che va per la maggiore e fa comodo nella fase attuale pure a Cisleros e Uillos:

1°) il vecchio PCI, obbiettivamente, al governo c'era quasi arrivato; non mi interessa ora dare una valutazione sulla sua politica più o meno "revisionista", fatto sta che appunto in quel momento si scatenarono le BR e i servizi segreti di mezzo mondo occidentale (1978: delitto Moro), e com'è andata a finire si sa;

2°) si sa anche com'è andato D'Alema al governo (per un colpo di Palazzo e non dopo elezioni) e per fare cosa ("guerra di primavera" 1999); si sa anche che cosa è successo a quella sua sinistra "moderna e competitiva" alle elezioni del 13 maggio 2001 e prima ancora alle elezioni regionali del 2000 (quando fu "sbolognata").

Per cui, secondo me, la sinistra sociale della CGIL e di Rifondazione fa benissimo a giocare le sue carte. Non abbiamo proprio niente da perdere.