...il quotidiano egiziano Al Fagr (così come ricostruito da Afrol, un’agenzia indipendente che tratta questioni del continente africano) aveva pubblicato le vignette sul Profeta il 17 ottobre dell’anno scorso proprio per dimostrarne il cattivo gusto, ma non vi era stata alcuna reazione. L’operazione, a mano a mano che emergono particolari sulla azione di musulmani radicali nei confronti di leader egiziani e palestinesi, si sta dimostrando come una manipolazione della informazione che tende a presentare l’evento come un sentimento anti-musulmano danese allo scopo di generare sentimenti anti-danesi e quindi anti-europei in tutto il mondo islamico.
Dopo che il quotidiano danese Jyllands-Posten, su invito del leader radicale musulmano Imam Ahmed Akkari, aveva rifiutato di scusarsi per la pubblicazione delle vignette sul profeta Maometto, questi decise a dicembre di scatenare una campagna internazionale nel mondo arabo contro la Danimarca. Nel mondo arabo le vignette erano già note perché erano state pubblicate dal quotidiano Al Fagr per dimostrare il basso livello di moralità della stampa europea. La pubblicazione però fallì lo scopo e l’ambasciatore danese al Cairo, Bjarne Sørensen, non registrò alcuna reazione.
Sempre Afrol riporta che, contrariati dallo scarso interesse destato in Egitto, i gruppi radicali islamici danesi iniziarono a preparare un altro attacco. L’imam danese ventottenne Ahmed Akkari decise di guidare una azione congiunta dei gruppi radicali in un Comitato per la difesa dell’onore del Profeta. Akkari afferma di guidare 27 gruppi, ma sembra che molti non siano mai stati contattati e altri non esistano nemmeno. Nel mese di dicembre Akkari guida una delegazione di musulmani danesi in Egitto per incontrare il grande imam di Al-Azhar, Muhammad Sayid Tantawy, il presidente della Lega Araba, Amr Moussa, e il ministo degli Esteri egiziano Ahmed Aboul Gheit. Si presenta come rappresentante legittimo dei musulmani in Danimarca (successivamente non confermato dalle comunità musulmane danesi) e porta con sé una valigia piena di documenti che dimostrano come il Profeta è offeso in Danimarca.
Akkari mostra una serie di documenti che dimostrano le offese contro il Profeta, ma che non sono mai state pubblicate sulla stampa danese, come da lui stesso ammesso di recente. L’immagine che avrebbe fatto saltare sulla sedia gli interlocutori di Akkari sarebbe stata quella di un uomo guarnito come un maiale e che, secondo lui, sarebbe stata quella del Profeta. Ma la foto era quella di un francese dei Pirenei che partecipava a un festival (festa del maiale) che è una ricorrenza annuale del villaggio. Altre vignette che indicavano il Profeta come pedofilo sarebbero state mostrate come riprodotte dalla stampa danese, ma erano false.
Il ministro degli Esteri Gheit decise di portare il materiale alla Organizzazione della conferenza islamica alla Mecca. I delegati adottarono una risoluzione che condannava la campagna aggressiva contro il Profeta e l’Islam in Danimarca. Dal momento in cui altri quotidiani europei hanno pubblicato le stesse vignette molti leader si sono convinti che era in atto una campagna anti-islamica in Europa. Ecco lo scoppio della protesta musulmana.