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Certo, le collocazioni gerarchiche influiscono sui comportamenti, ma è anche vero che non si danno società in cui non sussistano rapporti gerarchici. Inoltre non è detto che la personalità si plasmi entro questi rapporti. Io devo dare del lei al capoufficio, o al padrone, o al professore, o al sindaco, ma questo non vuol dire che io pensi intimamente che il capo o il padrone ecc. meritino delle considerazioni speciali che trascendano da quelle che quella situazione specifica mi impone di avere.Originally posted by Roderigo
E' solo un punto di vista.
Credo che i rapporti interpersonali siano fortemente determinati anche dai rapporti sociali. Anche solo il dare del "tu" o del "lei", in molti ambienti è dettato dalla collocazione gerarchica.
Qual è un modo sano di essere egoista?
R.
In realtà queste situazioni possono ingenerare frustrazione ed invidia sociale, le quali provano appunto che la personalità non si forma simmetricamente e funzionalmente al ruolo sociale che l'individuo occupa.(c'è chi sosiene che la frustrazione sociale è un sintomo di benessere sociale e on di malessere sociale, perchè essa prova che le persone non adeguano le loro aspirazioni alle effettive possibilità concrete, cioè non formano le loro preferenze attraverso parametri meramente adattivi)
Inoltre sappiamo che gran parte della personalità individuale si forma all'interno del nucleo familiare, e che la sanità o insanità di essa dipende dalla sanità della relazione genitori figli (educazione non contraddittoria, assenza di messaggi paradossali ecc.). Prova ne sia che elementi quali la felicità, la capacità di essere soddisfatti di sè, come, per es., l'uso di droga, non sono distribuite per classi sociali, bensì in modo "trasversale".
Un modo sano per essere egoisti è saper rivendicare per sè quello che si ritiene sia giusto per sè e lottare per averlo in competizione con qualcun'altro. E' chiaro, però, che se si fa dipendere la propria autostima solo ed esclusivamente dagli esiti delle proprie azioni competitive allora l'egoismo diventa autodistruttivo.